E' una situazione difficile che vivo pure io, dal momento che abito in un posto dove tradizionalmente le persone sono portate a dare giudizi tranchant e a identificare nemici nell' "altro", a prescindere.
Ho moltissimi amici che la pensano in modo diverso dal mio, con sfumature evidenti o differenze radicali.
Secondo me c' è da distinguere tra due tipi di persone, quelle ragionevoli, cioè disposte ad accogliere e discutere dei miei dubbi ( e di sopportare le mie frecciatine

). E quelli che proprio hanno il paraocchi e ragionano (anzi non ragionano) per partito preso.
Diciamo che con i primi non ho difficoltà, coi secondi sì, specialmente perchè talvolta tendono a monopolizzare la discussione sulla politica, nenche fossero dei detentori di verità assolute. Ho scoperto che in fondo sono persone profondamente insicure, talvolta problematiche, che si rifiutano di ragionare perchè è comodo accoglire delle idee già preconfezionate.
Quello che a me dà fastidio in modo iperbolico è la mistificazione della verità storica attraverso il revisionismo strisciante, ecco, quello proprio non lo tollero, e mi difendo col sarcasmo, che a volte in effetti allontana le persone.
Ho scoperto che a volte è buona cosa rilanciare, cioè fare delle semplici e oculate battute, mirate a mettere in luce le incongruenze e le contraddizioni che tutte le ideologie si portano dietro. Se riesci a vivertela così bene, altrimenti forse è meglio allentare i rapporti, una amicizia dovrebbe essere un rapporto appagante, non conflittuale.
NB anch' io farei fatica ad essere amico di un cacciatore. (Olimpia, ti scopro via via una persona molto interessante).