Il cibo dell'anima

Palladiano

utente d'altri tempi
Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

(Nazim Hikmet)
 

lolapal

Utente reloaded
Biglietto di Natale a M.L.S.

Maria Luisa quante volte

raccoglieremo questa nostra vita

nella pietà di un verso, come i Santi

nel loro palmo le città turrite?

La primavera quante volte

turbinerà i miei grani di tristezza

dentro le piogge, fino alle tue orme

sconsolate – a Saint Cloud, sulla Giudecca?

Non basterà tutto un Natale

a scambiarci le favole più miti:

le tuniche d’ortica, i sette mari,
la danza sulle spade.

“Mirabilmente il tempo si dispiega…”

ricondurrà nel tempo questo minimo

corso, una donna, un àtomo di fuoco:

noi che viviamo senza fine.

Cristina Campo
Da La tigre assenza (Adelphi)



p.s.: questa poesia Cristina Campo la scrisse dedicandola alla sua rivale in amore... certe volte le donne riescono a condividere tra loro momenti importanti... nonostante tutto... :)
 

Frithurik

utente deluso
Buonanotte! Chi ha spento la Candela?
Un geloso Zefiro - non v'è dubbio -
Ah, amico, non sapevi
Quanto tempo a quel celeste stoppino
Gli Angeli - hanno lavorato diligenti -
Spento - ora - da te!Poteva - essere la scintilla del Faro -
Che qualche Navigante - remando nel Buio -
Aveva tanto sperato di vedere!
Poteva - essere il Declinante lume
Che illuminava il Tamburino dal Campo
A più limpida Sveglia!
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Vedo ancora
i tuoi occhi chiari
accompagnarmi oltre il giardino
tra gli appanni
di teneri fiati di vetro.

Ma giro le spalle
e calpesto il trifoglio
con colpevole fretta
mentre il passo veloce
mi conduce al cancello.

E sento il tuo sguardo
puntato alle spalle
come pugnale che non ferisce.

Ma io non mi volto
a guardare ancora
il tuo sguardo chiaro.
Oltre la finestra
barriera e confine
non puoi andare.

Ed io approfitto
delle tue gambe di pietra
per portarmi
con atroce egoismo
il dolore lontano.

Ma tornerò
per sollevarti
dalla tua casa di latta e ruote.

Ti porterò al mare
dove per camminare
non servono gambe
ma ali di gabbiano.

E lasceremo
che il sole ci disegni
il suo rosso souvenir
sulla pelle bianca.

Poi, tra le mie braccia
ti adagerò sull'onda
dove, lo so,
diventerai sirena.

(Giancarlo Piciarelli)
 

Frithurik

utente deluso
Ho imparato... Che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato... Che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male.
Ho imparato... Che l'amore, non il tempo guarisce le ferite.
Ho imparato... Che il modo più facile per crescere come persona è circondarmi di persone più intelligenti di me.
Ho imparato... Che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato... Che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato... Che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno ti ha agganciato per la vita.
Ho imparato... Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato... Che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato... Che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato... Che appena una persona mi dice, "mi hai reso felice! ", ti rende felice.
Ho imparato... Che essere gentili è più importante dell'aver ragione.Ho imparato...
Che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato... Che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato... Che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio... Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato... Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato... Che la vita è come un rotolo di carta igienica... Più ti avvicini alla fine, più velocemente va via.
Ho imparato... Che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato... Che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato... Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato... Che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato... Che il signore non ha fatto tutto in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato... Che ogni persona che incontri merita d'essere salutata con un sorriso.
Ho imparato... Che non c'è niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato... Che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato... Che la vita è dura, ma io sono più duro.
Ho imparato... Che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu. Che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse.
Ho imparato... Che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
Ho imparato... Che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.

[h=2]Paulo Coelho[/h]
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Un signore di Scandicci
buttava le castagne e mangiava i ricci.
Un suo amico di Lastra a Signa
buttava via i pinoli e mangiava la pigna.
Suo cugino in quel di Prato
mangiava la carta e buttava il cioccolato.
Un parente di Figline
buttava le rose e odorava le spine.
Un suo zio di Firenze
buttava in mare i pesci e mangiava le lenze
Tanta gente non lo sa
non ci pensa, non si cruccia
la vita la butta via
e resta soltanto la buccia!
 

Hellseven

Utente di lunga data
Se per un istante Dio si dimenticherà che
sono una marionetta di stoffa e
mi regalerà un poco di vita, probabilmente non
direi tutto quello che penso,
ma in definitiva penserei tutto quello che dico.

Darei valore alle cose, non per quello che valgono,
ma per quello che significano.

Dormirei poco, sognerei di più,

capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli
occhi, perdiamo sessanta secondi di luce.

Andrei avanti quando gli altri si fermano,
starei sveglio quando gli altri dormono,
ascolterei quando gli altri parlano e
come gusterei un buon gelato al cioccolato!!

Se Dio mi regalasse un poco di vita,
vestirei semplicemente,
mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente
il mio corpo ma anche la mia anima.

Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei
il mio odio sul ghiaccio e
aspetterei che si sciogliesse al sole.

Dipingerei con un sogno di Van Gogh
sopra le stelle un poema di Benedetti
e una canzone di Serrat sarebbe la serenata
che offrirei alla luna.

Innaffierei con le mie lacrime le rose,
per sentire il dolore delle loro spine
e il carnoso bacio dei loro petali...


Dio mio, se io avessi un poco di vita...

Non lascerei passare un solo giorno
senza dire alle persone che amo,
che le amo.Convincerei tutti gli uomini e le donne
che sono i miei favoriti e
vivrei innamorato dell'amore.

Agli uomini proverei
quanto sbagliano al pensare
che smettono di innamorarsi
quando invecchiano, senza sapere
che invecchiano quando smettono di innamorarsi.

A un bambino gli darei le ali,
ma lascerei che imparasse a volare da solo.

Agli anziani insegnerei
che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la dimenticanza.

Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!

Ho imparato che tutto il mondo ama vivere
sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità
sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che
quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno,
per la prima volta, il dito di suo padre,
lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo
ha il diritto di guardarne un altro
dall'alto al basso solamente
quando deve aiutarlo ad alzarsi.

Sono tante le cose
che ho potuto imparare da voi,
ma realmente,
non mi serviranno a molto,
perché quando mi metteranno
dentro quella valigia,
infelicemente starò morendo.

"La marionetta" (aka La lettera d'addio)
Gabriel Garcia Marquez
 

Frithurik

utente deluso
Mancherai.
Mancherai negli occhi,
nella voce.
In ogni mia percezione.
Mancherai quando piove,
e i passanti si affrettano
con piegati ombrelli,
tra auto bloccate
e scarpe zuppe.
Mancherai col sole,
e le strade e i palazzi
riflettono luce e vita.
Mancherai nei miei passi,
nelle mie ore, nella mia strada
con le persone della mia vita.
Mancherai nel fiato,
e il petto si gonfia di malinconia,
e gli occhi di lacrime.
Perché anime siamo.
Anime legate,

come lacci di vecchie scarpe
che slacciati dopo tempo innumerevole,
tengono ancora le forme
e le curvature del nodo.

(anonimo) e qualcosa di mio.
 

lolapal

Utente reloaded
tratto da "Di marmo e d'aria" di M.G. Maiorino

Spalancati come due abissi
tesi e scintillanti come stelle
che mi sollevano in alto
ponte gettato tra noi due
nell'attimo incredulo della domanda
gli occhi del nostro cane come dirli
la corsa trattenuta dal prato
tutto di lei mi chiedeva ragione
non tu - la tua macchina era tornata -
un segreto abbracciammo oltre il pianto
 

Palladiano

utente d'altri tempi
A te

Stavo per dirti “addio”; ma subito
ho frenato la mia voce, e sono ancora qui.
Separarmi da te mi fa paura: è spaventoso,
come l’amara notte di Acheronte.
Splendore del mattino è il tuo; ma è muto
il giorno: tu invece mi porti in dono la tua voce,
anche più dolce di un canto di sirena. In lei è sospesa
ogni speranza del mio cuore.

Paolo silenziario
 
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drusilla

Drama Queen
Miguel Hernández

Yo no quiero más luz que tu cuerpo ante el mío
Yo no quiero más luz que tu cuerpo ante el mío:
claridad absoluta, transparencia redonda.
Limpidez cuya entraña, como el fondo del río,
con el tiempo se afirma, con la sangre se ahonda.
¿Qué lucientes materias duraderas te han hecho,
corazón de alborada, carnación matutina?
Yo no quiero más día que el que exhala tu pecho.
Tu sangre es la mañana que jamás se termina.
No hay más luz que tu cuerpo, no hay más sol: todo ocaso.
Yo no veo las cosas a otra luz que tu frente.
La otra luz es fantasma, nada más, de tu paso.
Tu insondable mirada nunca gira al poniente.
Claridad sin posible declinar. Suma esencia
del fulgor que ni cede ni abandona la cumbre.
Juventud. Limpidez. Claridad. Transparencia
acercando los astros más lejanos de lumbre.
Claro cuerpo moreno de calor fecundante.
Hierba negra el origen; hierba negra las sienes.
Trago negro los hojos, la mirada distante.
Día azul. Noche clara. Sombra clara que vienes.
Yo no quiero más luz que tu sombra dorada
donde brotan anillos de una hierba sombría.
En mi sangre, fielmente por tu cuerpo abrasada,
para siempre es de noche: para siempre es de día.
* * *
Io non voglio altra luce che il tuo corpo sul mio
Io non voglio altra luce che il tuo corpo sul mio:
chiarità assoluta, trasparenza rotonda.
Limpidezza il cui grembo, come il fondo del fiume,
con il tempo si afferma, con il sangue si affonda.
Che lucenti e durevoli materie ti hanno fatto,
oh cuore pieno d’alba, mia pelle mattutina?
Io non voglio altro giorno che non sia dal tuo seno.
Il tuo sangue è il domani che giammai si conclude.
Solo il tuo corpo è luce, sole: il resto è tramonto.
Io non vedo le cose che al lume del tuo volto.
Altra luce è lo spettro, niente più, del tuo passo.
Il tuo sguardo insondabile mai si volge a ponente.
Chiarità senz’alcun declino. Somma essenza
del lampo che non cede né abbandona la cima.
Gioventù. Limpidezza. Chiarità. Trasparenza
che fa vicini gli astri di fuoco più lontani.
Chiaro il tuo corpo bruno di fiamma fecondante.
Erba nera l’origine, erba nera le tempie.
Un sorso nero gli occhi e lo sguardo distante.
Giorno blu. Notte chiara. Ombra chiara che vieni.
Io non voglio altra luce che l’ombra tua dorata
dove spuntano anelli di un’erba che dà ombra.
Nel mio sangue, con fede dal tuo corpo incendiato,
per tutto il tempo è notte: per tutto il tempo è giorno.
 

drusilla

Drama Queen
oggi romanticismo a go-go: Bécquer

Volverán las oscuras golondrinas
en tu balcón sus nidos a colgar,
y otra vez con el ala a sus cristales
jugando llamarán.
Pero aquellas que el vuelo refrenaban
tu hermosura y mi dicha a contemplar,
aquellas que aprendieron nuestros nombres...
¡esas... no volverán!.
Volverán las tupidas madreselvas
de tu jardín las tapias a escalar,
y otra vez a la tarde aún más hermosas
sus flores se abrirán.
Pero aquellas, cuajadas de rocío
cuyas gotas mirábamos temblar
y caer como lágrimas del día...
¡esas... no volverán!
Volverán del amor en tus oídos
las palabras ardientes a sonar;
tu corazón de su profundo sueño
tal vez despertará.
Pero mudo y absorto y de rodillas
como se adora a Dios ante su altar,
como yo te he querido...; desengáñate,
¡así... no te querrán!

Torneranno le nere rondini
e appenderanno i nidi sul tuo balcone,
e un'altra volta con l'ala sui vetri
chiameranno per gioco;
ma quelle che frenavano il volo,
per contemplare la tua bellezza e la mia gioia,
quelle che impararono i nostri nomi,
quelle...non torneranno!
Torneranno le folte madreselve
per scalare le mura del tuo giardino,
e ancora una volta di sera, sempre più belli,
si apriranno i loro fiori;
ma quelle tempestate di rugiada,
le cui gocce guardavamo tremare
e cadere come lacrime del giorno...,
quelle...non tornerammo!
Torneranno le parole ardenti dell'amore
a risuonare nelle tue orecchie;
il tuo cuore dal suo profondo sonno
si potrà forse risvegliare;
ma muto e assorto e inginocchiato,
come si adora Dio sull'altare,
come io ti ho amato..., disingànnati:
così, nessuno ti potrà amare!
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Ritorniamo coi piedi per terra :)

Dov'era la luna? ché il cielo
notava in un'alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi: chiù . . .

Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com'eco d'un grido che fu.
Sonava lontano il singulto: chiù . . .

Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d'argento
(tintinni a invisibili porte che forse non s'aprono più? . . .);
e c'era quel pianto di morte. . .
chiù . . .
 

Frithurik

utente deluso
Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò ch'era addormentato sulla tua anima. In te è l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada alle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda. Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi di nave.
Com'essi sei alta e taciturna.
E ti rattristi d'improvviso, come un viaggio. Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
mi son svegliato e a volte emigrano e fuggono
uccelli che dormivano nella tua anima.
Pablo Neruda
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
Il giorno di Capodanno (Pablo Neruda)

Il primo giorno dell'anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.
Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell'ombra.
Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell'anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.
 

Frithurik

utente deluso
La notte del 31

Io che preferirei
non esserci,
io
senza te.
Io che gioco a star bene,
che aspetto la neve.
Noi perduti
definitivamente,
decisi.
Io che parlo di giustizia
di tasse, di favori
di scarpe nuove
e vecchi colori.
Io che dimentico la poesia
io che ricordo la tua pelle.
Mi versano da bere
ed ogni rintocco
è una pugnalata
al cuore.​
 

hellstrom

Utente
The second coming - Yeats



Turning and turning in the widening gyre
The falcon cannot hear the falconer;
Things fall apart; the centre cannot hold;
Mere anarchy is loosed upon the world,
The blood-dimmed tide is loosed, and everywhere
The ceremony of innocence is drowned;
The best lack all conviction, while the worst
Are full of passionate intensity.

Surely some revelation is at hand;
Surely the Second Coming is at hand.
The Second Coming! Hardly are those words out
When a vast image out of Spiritus Mundi
Troubles my sight: a waste of desert sand;
A shape with lion body and the head of a man,
A gaze blank and pitiless as the sun,
Is moving its slow thighs, while all about it
Wind shadows of the indignant desert birds.

The darkness drops again but now I know
That twenty centuries of stony sleep
Were vexed to nightmare by a rocking cradle,
And what rough beast, its hour come round at last,
Slouches towards Bethlehem to be born?
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Ti auguro tempo



Non ti auguro un dono qualsiasi,

ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;

se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.



Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,

ma tempo per essere contento.



Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,

ti auguro tempo perché te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.



Ti auguro tempo per guardare le stelle

e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.



Ti auguro tempo per trovare te stesso,

per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo per la vita.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Che io possa esser dannato
se non ti amo
e se così non fosse
non capirei più niente
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

ahh ma l'erba soavemente delicata
di un profumo che da gli spasimi
ahh tu non fossi mai nata
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso
perciò io vi dico
finché sorriderò
tu non sarai perduta

ma queste son parole
e non ho mai sentito
che un cuore, un cuore affranto
si cura
l'unico e tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così

(P.P. Pasolini)
 
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