Risuona triste, ma in me.
Non so bene come spiegare questa cosa.So bene quanto dolore ti è costato arrivare fino a qui.Spero solo che tu stia bene davvero.E che non ti stia accontentando.
Non mi travisare.Ritengo che tu abbia fatto benissimo a lasciare quel parassita.Il mio dubbio è : il fatto che tu senta questo vuoto..è davvero dovuto a una dipendenza ad una emozione che una quotidianità non può dare...o non vuoi rassegnarti all'idea che non trovi più nel tuo matrimonio quello che desideri - che comunque il parassita ha dimostrato di non poterti dare...ma non è detto che tu non lo possa comunque trovare in una persona seria e motivata?
Non so...è un dubbio che ho da un po'..e solo ora te ne parlo...
Ti abbraccio.
Anzitutto grazie per tutti i messaggi, a Giulia, a tutti Voi, ho scelto questo di Dere, anche se non è indirizzato a me, perchè in esso vi è molto .... significato. Ho sempre pensato che i giorni, i mesi e gli anni fossero sicuramente una buona cura per questo genere di malattie ma... sicuramente non si guarsisce più del tutto. Dere mette sul tavolo un importante problema che io credo valga per molti e cioè: " è giusto accontentarsi?", " cosa significa poi accontentarsi?", " abbiamo veramente guardato all'interno dei nostri rapporti?". Ancora una volta, porto la mia esperienza, non potrei fare altro e non sono un bravo "giudice" di altre storie. Sicuramente la scelta di "tradire" - per quanto sbagliata - ha in sè un significato, che può essere più o meno profondo, più o meno momentaneo ovvero figlio delle pulsioni. Però in quel momento, quando si decide di uscire dalla propria storia creando un altro legame indubbiamente creiamo una frattura, un solco, tra noi ed il partner ufficiale. Per primo ho sempre pensato che quando si fa l'amore con una persona la si vuole tutta per se e si vuole vivere un periodo (più omeno lungo) in un regime di esclusività con lei. Questa storia, il confronto con tutti Voi mi ha insergnato che ci sono anche vie diverse, situazioni differenti che possono portare a molte chiavi di lettura. La mia storia di tradimento mi ha restituito il mio castello (il mio matrimonio) - che con tanta fatica avevo messo insieme - un pò diroccato, bruciacchiato, ma le fondamenta che io avevo posto, con la mia forza, la mia determinazione lo hanno fatto forse resistere alla più terribile delle invasioni. Ed ora è li, un pò tetro, con qualche rivolo di fumo che ancora si alza dagli incendi, ma i muri portanti sono così forti e le torri così alte che non è stato possibile espugnarlo. La metafora del castello serve ad aiutarmi a capire quanto solido possa essere un rapporto, un legame e ciò lo si capisce (stupidamente) molte volte solo quando esso è messo a repentaglio. Ora sono qui,davanti al castello e ho ancora nella mente il fuoco della passione, ho ancora nella mente suoni, odori e immagini di lei che, volente o nolente saranno con me, per sempre. Per questo nel post di stanotte descrivevo una situazione di serenità momentanea. ho i miei momenti no, i miei pensieri brutti, la voglia e la sensazione di non farcela a poter sempre gestire questo grande castello. Non credo si possa rinunciare alla passione, non credo che potro guardare mia moglie che si spoglia senza provare desiderio per lei, essere a cena con lei e non "sbirciare" nel suo scollo, nel suo spacco. Io credo si viva anche di questo. L'altra metafora del "gladiatore" serve mi serve a capire che se voglio ritrovare e mantenere questo devo impegnarmi, lottare per fare cose che prima di questo tsunami avvenivano così... da sole.... senza nessuna difficoltà o sforzo. Ora è un pò diverso ora la situazione deve essere creata, gestita ed aiutata.... Grazie al cielo le sostanze aiutano, posso inventare serate, viaggi, fare gesti inaspettati - questo aiuta molto - e vedere, fortunatamente, una risposta, un vibrare da parte della mia compagna che apprezza, sorride, mi cerca, mi vuole. Tutto questo è se volete molto "banale" in quanto ognuno di noi e ciascuna delle nostre vite è caratterizzata da "fasi" più omeno positive, negative in cui ci si sente pronti ad avanzare ed altre che richiedono una ritirata. Il pensiero negativo e la sensazione di abbandono (che sono costanti) lasciano il posto a una sensazione diversa che è il capire, il realizzare che un rapporto - per chi non si accontenta - deve essere nutrito, coccolato mettendosi a disposizione dell'altro. Troppe volte ci aspettiamo che sia l'altro a sorprenderci, a prendersi cura di noi. Ed è proprio per questo motivo che il tradimento è invitante perche in situazioni provvisorie, un pò artefatte, arriviamo a vedere le cose con un pò di confusione e a farci credere che quelle parole, quei gesti e quegli sguardi e quella "voglia" siano il viatico ad una vita che possa essere più facile, che non richieda l'impegno costante di entrambi di capire, quando serve, cosa non va nell'altro, di essere vicini e disponibili. questo indubbiamente costa fatica, a volte con i ritmi di oggi non è possibile, ma io credo basti poco, un gesto, un sorriso una mano tra i capelli un fiore. Tutto ciò non deve essere scisso dalla passione ma quei sorrisi, quei gesti, abbiano in loro un valore inestimabile e siano essenziali ad avvicinare, a rendere l'intesa più salda, più forte ed anche a far salire il desiderio di possedere la tua compagna o il tuo compagno quante più volte possibile. Non è una ricetta, non è un teorema; è solo la mia idea e non distinguo più tra tradimento e non tradimento (purchè il tradmimento per quanto non giusto sia una fase per arrivare ad un amore esclusivo). l'importante è amare e vedo, con il passare del tempo che amare in una maniera adulta significa gioia, leggerezza ma al momento opportuno anche sacrificio (che poi sacrificio non è) la voglia di condividere peoccupazioni, problemi e guai dell'altra persona. Troppo spesso ci si siede, si aspetta, e soprattutto tanti di noi cercano l'amore e la sensazione forte in cose che sono per natura estemporanee. La trasposizione di quelle persone "nuove" e di quelle sensazioni estemporanee nel nostro castello, l'incastrarle per un momento nella nostra vita reale le renderebbe sicuramente meno sfavillanti e meno eteree e forse ci farebbe vedere tali legami per ciò che realmente sono (e lo dico senza alcuna connotazione negaiva o spregevole) in quanto, anche oggi, con tutto il dolore e lasofferenza provati credo di aver ricevuto molto dalla mia amante. Morale? la vita è tutta li? Forse. Io la vedo un pò come una palla di pongo nelle nostre mani - se vi è la salute - tutto può essere costruito, una banale pallina ovvero la più bella delle sculture, molto (anche se non tutto) è davvero nelle nostre mani. Un grande abbraccio a tutti
bastardo dentro