il gladiatore

Stato
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O

Old Ari

Guest
Mi sto rendendo conto che ognuno si forma le opinioni in base alle esperienze che ha vissuto e alle speranze che nutre.

Per quanto mi riguarda..forse ancora non riesco ad accettare che il lui della situazione ora stia davvero ricominciando serenamente con la moglie. e che davvero possa salvare ( non perchp ci tenga ancora..forse più per orgoglio ..) Quindi proietto questo sentimento sulle storie che leggo qui sul forum.Mi piace pensare che non sia così..ma è solo una illusione...( o forse no?)

Magari a te serve pensare che forse ci si rende sempre conto che alla fine sarà sempre la stessa cosa...e che non conviene cambiare compagno....

E' tutto cos' relativo e personale...
Dio mi salvi da questa cosa....
Vi prego, pensare che "alla fine sarà sempre la stessa cosa"... "conviene non cambiare compagno..." che tristezza!
Evidentemente ho un'altra opinione dello stare insieme e di amare e sinceramente mi viene la nausea a pecepire il rapporto di coppia così.
Io voglio amare ed essere amata, ma soprattutto VOGLIO scegliere ogni giorno di stare col mio compagno perchè lo amo....non perchè se cambio sarà sempre la stessa cosa quindi tanto vale....
Bleah
 
O

Old Angel

Guest
Se quella è la dimostrazione, allora c'è qualcosa che non quadra, visto che la statistica che tu citi (99%) è priva di qualsiasi fondamento!!!
Miiiii come sei fiscale
.....era solo na cifra per dire che sono rare se non rarissime le relazioni extraconiugali che vanno a buon fine.
 

Old bastardo dentro

Utente di lunga data
Risuona triste, ma in me.

Non so bene come spiegare questa cosa.So bene quanto dolore ti è costato arrivare fino a qui.Spero solo che tu stia bene davvero.E che non ti stia accontentando.
Non mi travisare.Ritengo che tu abbia fatto benissimo a lasciare quel parassita.Il mio dubbio è : il fatto che tu senta questo vuoto..è davvero dovuto a una dipendenza ad una emozione che una quotidianità non può dare...o non vuoi rassegnarti all'idea che non trovi più nel tuo matrimonio quello che desideri - che comunque il parassita ha dimostrato di non poterti dare...ma non è detto che tu non lo possa comunque trovare in una persona seria e motivata?

Non so...è un dubbio che ho da un po'..e solo ora te ne parlo...

Ti abbraccio.
Anzitutto grazie per tutti i messaggi, a Giulia, a tutti Voi, ho scelto questo di Dere, anche se non è indirizzato a me, perchè in esso vi è molto .... significato. Ho sempre pensato che i giorni, i mesi e gli anni fossero sicuramente una buona cura per questo genere di malattie ma... sicuramente non si guarsisce più del tutto. Dere mette sul tavolo un importante problema che io credo valga per molti e cioè: " è giusto accontentarsi?", " cosa significa poi accontentarsi?", " abbiamo veramente guardato all'interno dei nostri rapporti?". Ancora una volta, porto la mia esperienza, non potrei fare altro e non sono un bravo "giudice" di altre storie. Sicuramente la scelta di "tradire" - per quanto sbagliata - ha in sè un significato, che può essere più o meno profondo, più o meno momentaneo ovvero figlio delle pulsioni. Però in quel momento, quando si decide di uscire dalla propria storia creando un altro legame indubbiamente creiamo una frattura, un solco, tra noi ed il partner ufficiale. Per primo ho sempre pensato che quando si fa l'amore con una persona la si vuole tutta per se e si vuole vivere un periodo (più omeno lungo) in un regime di esclusività con lei. Questa storia, il confronto con tutti Voi mi ha insergnato che ci sono anche vie diverse, situazioni differenti che possono portare a molte chiavi di lettura. La mia storia di tradimento mi ha restituito il mio castello (il mio matrimonio) - che con tanta fatica avevo messo insieme - un pò diroccato, bruciacchiato, ma le fondamenta che io avevo posto, con la mia forza, la mia determinazione lo hanno fatto forse resistere alla più terribile delle invasioni. Ed ora è li, un pò tetro, con qualche rivolo di fumo che ancora si alza dagli incendi, ma i muri portanti sono così forti e le torri così alte che non è stato possibile espugnarlo. La metafora del castello serve ad aiutarmi a capire quanto solido possa essere un rapporto, un legame e ciò lo si capisce (stupidamente) molte volte solo quando esso è messo a repentaglio. Ora sono qui,davanti al castello e ho ancora nella mente il fuoco della passione, ho ancora nella mente suoni, odori e immagini di lei che, volente o nolente saranno con me, per sempre. Per questo nel post di stanotte descrivevo una situazione di serenità momentanea. ho i miei momenti no, i miei pensieri brutti, la voglia e la sensazione di non farcela a poter sempre gestire questo grande castello. Non credo si possa rinunciare alla passione, non credo che potro guardare mia moglie che si spoglia senza provare desiderio per lei, essere a cena con lei e non "sbirciare" nel suo scollo, nel suo spacco. Io credo si viva anche di questo. L'altra metafora del "gladiatore" serve mi serve a capire che se voglio ritrovare e mantenere questo devo impegnarmi, lottare per fare cose che prima di questo tsunami avvenivano così... da sole.... senza nessuna difficoltà o sforzo. Ora è un pò diverso ora la situazione deve essere creata, gestita ed aiutata.... Grazie al cielo le sostanze aiutano, posso inventare serate, viaggi, fare gesti inaspettati - questo aiuta molto - e vedere, fortunatamente, una risposta, un vibrare da parte della mia compagna che apprezza, sorride, mi cerca, mi vuole. Tutto questo è se volete molto "banale" in quanto ognuno di noi e ciascuna delle nostre vite è caratterizzata da "fasi" più omeno positive, negative in cui ci si sente pronti ad avanzare ed altre che richiedono una ritirata. Il pensiero negativo e la sensazione di abbandono (che sono costanti) lasciano il posto a una sensazione diversa che è il capire, il realizzare che un rapporto - per chi non si accontenta - deve essere nutrito, coccolato mettendosi a disposizione dell'altro. Troppe volte ci aspettiamo che sia l'altro a sorprenderci, a prendersi cura di noi. Ed è proprio per questo motivo che il tradimento è invitante perche in situazioni provvisorie, un pò artefatte, arriviamo a vedere le cose con un pò di confusione e a farci credere che quelle parole, quei gesti e quegli sguardi e quella "voglia" siano il viatico ad una vita che possa essere più facile, che non richieda l'impegno costante di entrambi di capire, quando serve, cosa non va nell'altro, di essere vicini e disponibili. questo indubbiamente costa fatica, a volte con i ritmi di oggi non è possibile, ma io credo basti poco, un gesto, un sorriso una mano tra i capelli un fiore. Tutto ciò non deve essere scisso dalla passione ma quei sorrisi, quei gesti, abbiano in loro un valore inestimabile e siano essenziali ad avvicinare, a rendere l'intesa più salda, più forte ed anche a far salire il desiderio di possedere la tua compagna o il tuo compagno quante più volte possibile. Non è una ricetta, non è un teorema; è solo la mia idea e non distinguo più tra tradimento e non tradimento (purchè il tradmimento per quanto non giusto sia una fase per arrivare ad un amore esclusivo). l'importante è amare e vedo, con il passare del tempo che amare in una maniera adulta significa gioia, leggerezza ma al momento opportuno anche sacrificio (che poi sacrificio non è) la voglia di condividere peoccupazioni, problemi e guai dell'altra persona. Troppo spesso ci si siede, si aspetta, e soprattutto tanti di noi cercano l'amore e la sensazione forte in cose che sono per natura estemporanee. La trasposizione di quelle persone "nuove" e di quelle sensazioni estemporanee nel nostro castello, l'incastrarle per un momento nella nostra vita reale le renderebbe sicuramente meno sfavillanti e meno eteree e forse ci farebbe vedere tali legami per ciò che realmente sono (e lo dico senza alcuna connotazione negaiva o spregevole) in quanto, anche oggi, con tutto il dolore e lasofferenza provati credo di aver ricevuto molto dalla mia amante. Morale? la vita è tutta li? Forse. Io la vedo un pò come una palla di pongo nelle nostre mani - se vi è la salute - tutto può essere costruito, una banale pallina ovvero la più bella delle sculture, molto (anche se non tutto) è davvero nelle nostre mani. Un grande abbraccio a tutti

bastardo dentro
 

Old bastardo dentro

Utente di lunga data
Risuona triste, ma in me.

Non so bene come spiegare questa cosa.So bene quanto dolore ti è costato arrivare fino a qui.Spero solo che tu stia bene davvero.E che non ti stia accontentando.
Non mi travisare.Ritengo che tu abbia fatto benissimo a lasciare quel parassita.Il mio dubbio è : il fatto che tu senta questo vuoto..è davvero dovuto a una dipendenza ad una emozione che una quotidianità non può dare...o non vuoi rassegnarti all'idea che non trovi più nel tuo matrimonio quello che desideri - che comunque il parassita ha dimostrato di non poterti dare...ma non è detto che tu non lo possa comunque trovare in una persona seria e motivata?

Non so...è un dubbio che ho da un po'..e solo ora te ne parlo...

Ti abbraccio.
Anzitutto grazie per tutti i messaggi, a Giulia, a tutti Voi, ho scelto questo di Dere, anche se non è indirizzato a me, perchè in esso vi è molto .... significato. Ho sempre pensato che i giorni, i mesi e gli anni fossero sicuramente una buona cura per questo genere di malattie ma... sicuramente non si guarsisce più del tutto. Dere mette sul tavolo un importante problema che io credo valga per molti e cioè: " è giusto accontentarsi?", " cosa significa poi accontentarsi?", " abbiamo veramente guardato all'interno dei nostri rapporti?". Ancora una volta, porto la mia esperienza, non potrei fare altro e non sono un bravo "giudice" di altre storie. Sicuramente la scelta di "tradire" - per quanto sbagliata - ha in sè un significato, che può essere più o meno profondo, più o meno momentaneo ovvero figlio delle pulsioni. Però in quel momento, quando si decide di uscire dalla propria storia creando un altro legame indubbiamente creiamo una frattura, un solco, tra noi ed il partner ufficiale. Per primo ho sempre pensato che quando si fa l'amore con una persona la si vuole tutta per se e si vuole vivere un periodo (più omeno lungo) in un regime di esclusività con lei. Questa storia, il confronto con tutti Voi mi ha insergnato che ci sono anche vie diverse, situazioni differenti che possono portare a molte chiavi di lettura. La mia storia di tradimento mi ha restituito il mio castello (il mio matrimonio) - che con tanta fatica avevo messo insieme - un pò diroccato, bruciacchiato, ma le fondamenta che io avevo posto, con la mia forza, la mia determinazione lo hanno fatto forse resistere alla più terribile delle invasioni. Ed ora è li, un pò tetro, con qualche rivolo di fumo che ancora si alza dagli incendi, ma i muri portanti sono così forti e le torri così alte che non è stato possibile espugnarlo. La metafora del castello serve ad aiutarmi a capire quanto solido possa essere un rapporto, un legame e ciò lo si capisce (stupidamente) molte volte solo quando esso è messo a repentaglio. Ora sono qui,davanti al castello e ho ancora nella mente il fuoco della passione, ho ancora nella mente suoni, odori e immagini di lei che, volente o nolente saranno con me, per sempre. Per questo nel post di stanotte descrivevo una situazione di serenità momentanea. ho i miei momenti no, i miei pensieri brutti, la voglia e la sensazione di non farcela a poter sempre gestire questo grande castello. Non credo si possa rinunciare alla passione, non credo che potro guardare mia moglie che si spoglia senza provare desiderio per lei, essere a cena con lei e non "sbirciare" nel suo scollo, nel suo spacco. Io credo si viva anche di questo. L'altra metafora del "gladiatore" serve mi serve a capire che se voglio ritrovare e mantenere questo devo impegnarmi, lottare per fare cose che prima di questo tsunami avvenivano così... da sole.... senza nessuna difficoltà o sforzo. Ora è un pò diverso ora la situazione deve essere creata, gestita ed aiutata.... Grazie al cielo le sostanze aiutano, posso inventare serate, viaggi, fare gesti inaspettati - questo aiuta molto - e vedere, fortunatamente, una risposta, un vibrare da parte della mia compagna che apprezza, sorride, mi cerca, mi vuole. Tutto questo è se volete molto "banale" in quanto ognuno di noi e ciascuna delle nostre vite è caratterizzata da "fasi" più omeno positive, negative in cui ci si sente pronti ad avanzare ed altre che richiedono una ritirata. Il pensiero negativo e la sensazione di abbandono (che sono costanti) lasciano il posto a una sensazione diversa che è il capire, il realizzare che un rapporto - per chi non si accontenta - deve essere nutrito, coccolato mettendosi a disposizione dell'altro. Troppe volte ci aspettiamo che sia l'altro a sorprenderci, a prendersi cura di noi. Ed è proprio per questo motivo che il tradimento è invitante perche in situazioni provvisorie, un pò artefatte, arriviamo a vedere le cose con un pò di confusione e a farci credere che quelle parole, quei gesti e quegli sguardi e quella "voglia" siano il viatico ad una vita che possa essere più facile, che non richieda l'impegno costante di entrambi di capire, quando serve, cosa non va nell'altro, di essere vicini e disponibili. questo indubbiamente costa fatica, a volte con i ritmi di oggi non è possibile, ma io credo basti poco, un gesto, un sorriso una mano tra i capelli un fiore. Tutto ciò non deve essere scisso dalla passione ma quei sorrisi, quei gesti, abbiano in loro un valore inestimabile e siano essenziali ad avvicinare, a rendere l'intesa più salda, più forte ed anche a far salire il desiderio di possedere la tua compagna o il tuo compagno quante più volte possibile. Non è una ricetta, non è un teorema; è solo la mia idea e non distinguo più tra tradimento e non tradimento (purchè il tradmimento per quanto non giusto sia una fase per arrivare ad un amore esclusivo). l'importante è amare e vedo, con il passare del tempo che amare in una maniera adulta significa gioia, leggerezza ma al momento opportuno anche sacrificio (che poi sacrificio non è) la voglia di condividere peoccupazioni, problemi e guai dell'altra persona. Troppo spesso ci si siede, si aspetta, e soprattutto tanti di noi cercano l'amore e la sensazione forte in cose che sono per natura estemporanee. La trasposizione di quelle persone "nuove" e di quelle sensazioni estemporanee nel nostro castello, l'incastrarle per un momento nella nostra vita reale le renderebbe sicuramente meno sfavillanti e meno eteree e forse ci farebbe vedere tali legami per ciò che realmente sono (e lo dico senza alcuna connotazione negaiva o spregevole) in quanto, anche oggi, con tutto il dolore e lasofferenza provati credo di aver ricevuto molto dalla mia amante. Morale? la vita è tutta li? Forse. Io la vedo un pò come una palla di pongo nelle nostre mani - se vi è la salute - tutto può essere costruito, una banale pallina ovvero la più bella delle sculture, molto (anche se non tutto) è davvero nelle nostre mani. Un grande abbraccio a tutti

bastardo dentro
 

Verena67

Utente di lunga data
Tutto ciò non deve essere scisso dalla passione ma quei sorrisi, quei gesti, abbiano in loro un valore inestimabile e siano essenziali ad avvicinare, a rendere l'intesa più salda, più forte ed anche a far salire il desiderio di possedere la tua compagna o il tuo compagno quante più volte possibile.
bastardo dentro
Trovo bellissimo che tu provi ancora desiderio per la tua compagna. Coltivalo sempre, mi raccomando.
Io sono un po' a metà del guado su questo aspetto, trovo bello e arricchente che mio marito mi desideri ancora (e me lo dimostra sempre, e questo fuga anche le nubi dei precedenti sospetti)...pero' personalmente sono un po' "spenta". Forse emotivamente devo ancora ritrovare la piena serenità. Ho letto parecchi libri che parlando di un progressivo "spegnimento" femminile nei confronti del compagno "storico", proprio nell'età di massimo fulgore ormonale (ho quasi 40 anni), teorizzano che spesso l'infedeltà femminile è precipitata dal desiderio fisico per altre persone. Insomma, capita spesso dopo tot anni insieme che la donna non desideri piu' il marito, è un fatto persino banale. Personalmente però mi impongo di "riaccendere il fuoco" il piu' possibile, perché voglio che questo aspetto sia importante nella nostra vita di coppia. Scusatemi per la confidenza intima, ma voglio come sempre essere onesta.

Un bacio!
 

Miciolidia

Utente di lunga data
Mia cara

Trovo bellissimo che tu provi ancora desiderio per la tua compagna. Coltivalo sempre, mi raccomando.
Io sono un po' a metà del guado su questo aspetto, trovo bello e arricchente che mio marito mi desideri ancora (e me lo dimostra sempre, e questo fuga anche le nubi dei precedenti sospetti)...pero' personalmente sono un po' "spenta". Forse emotivamente devo ancora ritrovare la piena serenità. Ho letto parecchi libri che parlando di un progressivo "spegnimento" femminile nei confronti del compagno "storico", proprio nell'età di massimo fulgore ormonale (ho quasi 40 anni), teorizzano che spesso l'infedeltà femminile è precipitata dal desiderio fisico per altre persone. Insomma, capita spesso dopo tot anni insieme che la donna non desideri piu' il marito, è un fatto persino banale. Personalmente però mi impongo di "riaccendere il fuoco" il piu' possibile, perché voglio che questo aspetto sia importante nella nostra vita di coppia. Scusatemi per la confidenza intima, ma voglio come sempre essere onesta.

Un bacio!

di cosa ti scusi Vere, siamo noi che ti dobbiamo ringraziare di farci depositari di queste confidenze.


X BD.che dire...sempre meno bastardo ...sei proprio una brava Persona.
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Istat

Nel 2003, le famiglie ricostituite dopo un matrimonio sono 721 mila e rappresentano il 5 per cento delle coppie; il loro numero è in crescita rispetto a cinque anni prima, quando ammontavano a 555 mila, cioè pari al 3,8 per cento delle coppie. Esse comprendono coppie non coniugate (292 mila) e coppie coniugate in nuovo matrimonio (429 mila). Complessivamente le famiglie ricostituite sono più diffuse nel Nord (6,6 per cento nel Nord-est e 6,2 per cento nel Nord-ovest) e nei comuni centro delle aree metropolitane (5,6 per cento) e meno nelle Isole (3,2 per cento) e nei comuni di medie dimensioni (4,7 per cento nei comuni da 10 mila a 50 mila abitanti) dove, del resto, si registra anche una minore diffusione di separazioni e divorzi (Tavola 8.1).
La tipologia di coppia coniugata ricostituita è più diffusa nell’Italia settentrionale (il 3,8 per cento delle coppie nel Nord-ovest e il 3,5 per cento nel Nord-est) e nei comuni centro e periferia dell’area metropolitana (3,6 per cento), per effetto di livelli maggiori di instabilità matrimoniale e di una propensione più elevata a ricomporre la vita di coppia, mentre nell’Italia meridionale e insulare raggiunge l’incidenza minore (rispettivamente il 2,3 e
2,2 per cento delle coppie).
Pur minoritaria, la quota delle coppie non coniugate sul totale delle ricostituite è aumentata con il passare degli anni: era il 26,5 per cento negli anni 1993-1994 ed è arrivata al 40,5 per cento nel 2003 (Prospetto 8.3). La proporzione di coppie non coniugate è massima nel Nord-est e nel Centro del Paese (47,1 e 45,2 per cento), mentre è minima nell’Italia meridionale e insulare (31,4 e 31,9 per cento).
Dall’analisi per stato civile emerge una maggior presenza di donne nubili rispetto agli uomini celibi, al momento della formazione delle nuove coppie coniugate: sono infatti nubili il 52,6 per cento delle spose, mentre sono celibi solo il 31,3 per cento degli sposi (Prospetto 8.2). Il coniuge con alle spalle un matrimonio (finito per divorzio o vedovanza) è infatti più spesso l’uomo che la donna (il 68,8 per cento contro il 47,4 per cento delle
coppie).
Le donne che sperimentano la fine di un’esperienza coniugale sembrano avere una minore propensione ad un secondo matrimonio rispetto agli uomini, sia perché risultano pressoché esclusive affidatarie dei figli e ciò
può costituire uno svantaggio alla formazione di una nuova coppia, sia perché l’età relativamente avanzata in
cui si divorzia penalizza maggiormente le donne.
Si nota inoltre che nelle coppie ricostituite è maggiore la presenza di partner con esperienza di separazione o divorzio rispetto alla vedovanza; questo è vero soprattutto
nelle coppie non coniugate, dove è separato o divorziato il 58,1 per cento degli uomini e il 50 per cento delle donne, mentre è vedovo il 9 per cento degli uomini e il 19,3 per cento delle donne. Questa maggior presenza di vedove rispetto ai vedovi nelle coppie non coniugate può essere spiegato dalla maggiore propensione degli uomini a contrarre un nuovo matrimonio dopo una vedovanza, rispetto alle donne.

Proprio perché le famiglie ricostituite si formano successivamente alla conclusione di un primo matrimonio, la donna ha un’età mediamente più alta che nelle libere unioni di celibi/nubili e questo è più marcato nelle coppie ricostituite coniugate, che si trovano in una fase più avanzata del nuovo ciclo di vita familiare. Solo il 7,9 per cento e il 20,9 per cento delle coppie ricostituite, rispettivamente coniugate e non coniugate, include una
donna con meno di 35 anni; nella grande maggioranza dei casi la donna in coppia ricostituita ha superato i 34 anni, rispettivamente nel 92,1 per cento e nel 79,1 per cento delle coppie ricostituite non coniugate e coniugate
(Tavola 8.2).
Nelle coppie ricostituite coniugate, l’appartenenza a generazioni mediamente più anziane si accompagna a una minore presenza, rispetto alle libere unioni di celibi e nubili, di partner entrambi occupati (32,4 per cento contro 66,4 per cento) e di donne con titolo di studio pari o superiore a quello dell’uomo (70,4
per cento contro 79,9 per cento) ed una più frequente presenza di figli (58,5 per cento contro 35,9 per cento).
L’interesse verso le tipologie familiari nate da episodi di instabilità coniugale deriva dalle importanti ripercussioni di vario ordine (economico, sociologico, psicologico) che una rottura dell’unione coniugale e la ricostituzione di nuove coppie produce sui membri della famiglia e, in primo luogo, sui figli, quando ve ne sono.
In Italia il 35,3 per cento delle coppie ricostituite vive con i figli nati dall’attuale unione (si tratta di 255 mila famiglie), mentre il 21,1 per cento (152 mila famiglie) vive con figli nati da precedenti unioni assieme a figli avuti nell’ambito dell’unione attuale (Prospetto 8.4). Il restante 43,6 per cento non ha figli conviventi. Le quote più elevate di famiglie ricostituite con figli si osservano nell’Italia meridionale e insulare (rispettivamente 62,3
per cento e 65,2 per cento delle coppie ricostituite), così come nelle periferie delle aree metropolitane (58,6 per cento), che sono anche le zone in cui è più rilevante la presenza di figli di entrambi i partner. Viceversa, le coppie senza figli si ritrovano più spesso nel Nord-est (46,3 per cento) e nei comuni centro di aree metropolitane (46,5 per cento).

 

Verena67

Utente di lunga data
Nel 2003, le famiglie ricostituite dopo un matrimonio sono 721 mila e rappresentano il 5 per cento delle coppie;


5 % non è così lontano da 1%, se si considera inoltre che non sappiamo QUANTE di queste coppie siano state precedentemente AMANTI e quante si siano incontrate dopo la rottura matrimoniale...

L'indagine USA che citavo era proprio invece relativa alle coppie risultanti da adulteri e tra gli stessi partner degli adulteri...
 
O

Old Angel

Guest
Si vabbè ora prendiamo ste statistiche le stampiamo e le portiamo a chi a scelto di stare con il coniuge invece che l'amante?
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Si vabbè ora prendiamo ste statistiche le stampiamo e le portiamo a chi a scelto di stare con il coniuge invece che l'amante?
Angel, puoi farne quel che credi, ma è una realtà che è inutile voler ignorare!

Ed è una tendenza in aumento.

Ovvio che non dice chi ha scelto, dopo un tradimento, di ritentare col coniuge, per evidenti limiti di indagine cognoscitiva (Te lo immagini l'intervistatore dell'Istat che chiede a marito e moglie: Scusate ma quante volte vi siete traditi? E state insieme anche dopo? E perchè?...
)

Verena, l'affidabilità di una statistica fatta sui tradimenti, proprio per il motivo di cui sopra, penso sia molto relativa...mentre è molto più reale che spesso a determinare la fine di un'unione sia la presenza di una terza persona, confessata, scoperta o meno che sia!
 

Old Otella82

Utente di lunga data
Ho letto tutto (tranne le statistiche di Fedifrago.. perdonami ma le percentuali e i numeri mi rovinano la riflessione
).
Come al solito mi trovo frastornata dai post di Bastardo Dentro, per le molteplici emozioni che mi suscitano, ma stavolta non voglio coglierle una ad una, voglio concentrami sulla metà bella e non teorizzare su di un'esperienza che, non avendo avuto, non posso comprendere fino in fondo.
Sono felice per te BD, l'attimo che hai descritto, è forse nell'immaginario di tutti noi (nel mio almeno), quando pensiamo al raggiungimento di una serenità nutriente e appagante (una volta l'ho descritta al mio ragazzo spaventandolo a morte.. ma io sono fatta così, prima o poi troverò chi non si spaventa e semplicemente mi prenderà per mano.).
BD, lo so che molti ti hanno detto di stare in guardia, io mi fido di loro e spero che tu segua i loro consigli, ma ci tengo a raccomandarti un'altra cosa: viviti fino in fondo questo splendido "Ora", questo "qui ed ora" che ti ha fatto stare bene e ti ha fatto sentire gladiatore, e padrone del tuo castello.
Vivitelo, e non dimenticarlo, servono sempre questi attimi preziosi come riserva di energia quando le cose non vanno troppo bene. viviti tua moglie, i tuoi figli, e questo nuovo te stesso.
Molti qui parlano del matrimonio come un fatto che può inevitabilmente cadere in routine e noia (semplicizzo ragazzi non linciatemi), mi fa sempre ridere ripensare alla frase di Lupa (perchè mi sembra proprio fosse Lupa a dirlo) che dopo anni fare l'amore è incesto, e credo che anche qui debba in gran parte fidarmi di voi che avete vissuto più di me.
però.. però io ho in mente in questo momento, una coppia sposata da 25 anni che conosco molto bene, e che mi fa ancora sperare che esista una giusta ricetta per vivere e amarsi sempre. Io la voglio, voglio arrivare al giorno in cui farò la mia Scelta, e rinnovarla ogni mattina, ed impegnarmi perchè non la routine, ma la mia sete di vita vinca la battaglia. Se trovo la ricetta la spedisco a tutti ragazzi, mi state dando tanto, sto crescendo anche grazie a voi (e per Voi intendo la parte "costruttiva" del forum, non i tizi che pur dichiarando di avere il voltastomaco a star qui, continuano a passeggiarci sulle palle quotidianamente), e credo di essere stata davvero fortunata a trovare questo luogo dove scrivere un diario a tante mani.
Un bacio!

Nutella
 
O

Old Ari

Guest
Si vabbè ora prendiamo ste statistiche le stampiamo e le portiamo a chi a scelto di stare con il coniuge invece che l'amante?
Ma Angel, è semplicemente un'info in più di cui prendere nota....
o vogliamo solo ragionare per i soliti luoghi comuni?
Vere è una percentuale bassa è vero, ma in crescita di quasi il doppio. Inoltre nelle famiglie coniugate in primo matrimonio si parla di tutte le famiglie ovvero anche quelle che hanno contratto matrimonio da mesi, un anno, due, tre...o più....che per ovvi motivi hanno una bassissima incidenza di divorzio......ma che poi diventano famiglie rotto in più del 50% dei casi.
Insomma l'unione dopo il matrimonio esiste ed è in crescita direi anche molto forte (quasi il doppio è molto elevato come dato), i divorzi sono in crescita e sono già arrivati a livelli più che sensibili.
Vogliamo ancora dire che l'unione di un primo matrimonio è salda e che le unioni successive non durano....
Mah......
 

Old Otella82

Utente di lunga data
Grazie a te, Nutellina

Era una battuta dell'(indimenticabile) film "La moglie del soldato"


Baci!
hihihihihi (ahhhhhhh ommammmasaura perdonate l'imitazione di un figuro a caso..) va bene ho toppato.
però io l'ho letta da Lupa la prima volta, quindi il merito delle mie risate va a lei.. Ecco!
 

Verena67

Utente di lunga data
Insomma l'unione dopo il matrimonio esiste ed è in crescita direi anche molto forte (quasi il doppio è molto elevato come dato), i divorzi sono in crescita e sono già arrivati a livelli più che sensibili.
Vogliamo ancora dire che l'unione di un primo matrimonio è salda e che le unioni successive non durano....
Mah......
In verità ho sempre sentito che i tassi di separazione sono altissimi proprio nei PRIMI anni di matrimonio (se non ricordo male un 14% nei primi due anni!), poi ricalano...fino a risalire alla fine, all'età del "nido vuoto", dove persone tenute per decenni lontane da figli e lavoro devono imparare a convivere....

Pero'....capisco il tuo punto di vista, e in parte anche lo condivido, ma che i divorzi aumentino non mi pare certo un bel segnale
Anche se sempre meglio di quello sconsolante 43 % di donne inglesi (notizia di oggi) che ha tradito con un collega


Ricordo qualche giorno fa Bruja parlare di "amori da supermercato"; ed in effetti......

Un bacio!
 
O

Old Angel

Guest
Angel, puoi farne quel che credi, ma è una realtà che è inutile voler ignorare!

Ed è una tendenza in aumento.

Ovvio che non dice chi ha scelto, dopo un tradimento, di ritentare col coniuge, per evidenti limiti di indagine cognoscitiva (Te lo immagini l'intervistatore dell'Istat che chiede a marito e moglie: Scusate ma quante volte vi siete traditi? E state insieme anche dopo? E perchè?...
)

Verena, l'affidabilità di una statistica fatta sui tradimenti, proprio per il motivo di cui sopra, penso sia molto relativa...mentre è molto più reale che spesso a determinare la fine di un'unione sia la presenza di una terza persona, confessata, scoperta o meno che sia!
Il mio discorso era un altro
E' chiaro che in una coppia con dei seri problemi è facile che si caschi nel tradimento ma quanto la quotidianità la routine incide sul tradimento in una coppia sana?
Quanti entrano in questo forum e dicono amo mio marito/moglie bla bla bla...ma l'ho tradito bla bla bla... sembra che da un momento all'altro debba mollare tutto e poi.....
Io non volevo generalizzare per carità ma è una statistica di quello che succede almeno qui in questo forum.
Io poi posso parlare solo della mia esperienza, un giorno mia moglie in un attimo di lucidità mi disse che se non ci fossero stati i figli tutto questo non sarebbe successo.
E quando gli ho detto che se voleva stare insieme a me io potevo solo donargli tutto me stesso la quotidianita, la routine e tante piccole cose piacevoli che ci si può permettere in una famiglia con bimbi piccoli ma non mari e monti.
 

La Lupa

Utente di lunga data
Grazie a te, Nutellina

Era una battuta dell'(indimenticabile) film "La moglie del soldato"


Baci!
Sul serio??????


Porco cazzo ragazzi... vado... Hollywood mi sta chiamando....


Quanto mi verrà di diritti?
 
O

Old Ari

Guest
In verità ho sempre sentito che i tassi di separazione sono altissimi proprio nei PRIMI anni di matrimonio (se non ricordo male un 14% nei primi due anni!), poi ricalano...fino a risalire alla fine, all'età del "nido vuoto", dove persone tenute per decenni lontane da figli e lavoro devono imparare a convivere....

Pero'....capisco il tuo punto di vista, e in parte anche lo condivido, ma che i divorzi aumentino non mi pare certo un bel segnale
Anche se sempre meglio di quello sconsolante 43 % di donne inglesi (notizia di oggi) che ha tradito con un collega


Ricordo qualche giorno fa Bruja parlare di "amori da supermercato"; ed in effetti......

Un bacio!
Si, per carità non è un bel segnale che i divorzi aumentino, come non è un bel segnale che ci siano i tradimenti o che ci sia la guerra ecc. ecc.
Il mio appunto era sul semplice fatto di noncontinuare a dire che le prime unioni vanno bene e le seconde sono un disastro, perchè le statistiche e la storia ci dicono il contrario....tanto vale ammetterlo....
 
Stato
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