Il momento di dirsi addio

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Sole

Escluso
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
 
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
Si è possibile!
Basta vedere che stando lontani si sta meglio.
Per me è stato quando mia moglie mi ha detto che mi sollevava da certe responsabilità.
Sono stato male due giorni.
Non dimenticherò la notte in cui ho pianto in cucina appoggiandomi al lavabo e sfracassandomi il cervello con sta musica qui.
Poi è andato tutto a posto...
Per ora abitiamo ancora insieme perchè ci sono questioni oggettive non di poco conto.

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Buscopann

Utente non raggiungibile
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
La spinta viene dalla consapevolazza in primis e poi dal coraggio.
E' un salto nel buio. Ci può essere anche qualcosa o qualcuno che ci dia una spinta, ma se ci manca la componente indispensabile (il coraggio appunto) troveremo sempre il modo di aggrapparci al cornicione.
Il coraggio non ce lo dà nessuno. Lo troviamo solo in noi stessi. E se non ci manca è possibile separarsi senza scontri e senza litigi. E se anche dovessero esserci, li si affronterebbe a testa alta. Sicuri che stiamo facendo la cosa giusta

Buscopann
 
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Sole

Escluso
Si è possibile!
Basta vedere che stando lontani si sta meglio.
Per me è stato quando mia moglie mi ha detto che mi sollevava da certe responsabilità.
Sono stato male due giorni.
Non dimenticherò la notte in cui ho pianto in cucina appoggiandomi al lavabo e sfracassandomi il cervello con sta musica qui.
Poi è andato tutto a posto...
Per ora abitiamo ancora insieme perchè ci sono questioni oggettive non di poco conto.
Con tutto il rispetto, Conte, ma non credo che la consapevolezza di non amarsi più sia equiparabile ad una separazione. La separazione emotiva, mantendendo tutte le 'comodità' che la convivenza e la gestione comune della famiglia comportano, non è paragonabile alla separazione effettiva. E' comunque mantenere una situazione di comodo.

Separandoti fisicamente entrano in gioco mille altre componenti: trovare un'altra casa, gestire i figli e l'impatto emotivo che la nuova situazione ha su di loro, occuparsi di tutto da soli, fare fronte a spese e tante altre cose... insomma, io credo che molti vivano da separati in casa. Ma tant'è stanno bene dove stanno, o per un motivo o per l'altro. Non parlo di te eh, ma di tanti.
 

Sole

Escluso
La spinta viene dalla consapevolazza in primis e poi dal coraggio.
E' un salto nel buio. Ci può essere anche qualcosa o qualcuno che ci dia una spinta, ma se ci manca la componente indispensabile (il coraggio appunto) troveremo sempre il modo di aggrapparci al cornicione.
Il coraggio non ce lo dà nessuno. Lo troviamo solo in noi stessi. E se non ci manca è possibile separarsi senza scontri e senza litigi. E se anche dovessero esserci, li si affronterebbe a testa alta. Sicuri che stiamo facendo la cosa giusta
Trovo vero tutto quello che dici.

Ma penso che maturare la consapevolezza e il coraggio di cui parli sia difficile, a volte, quando non ci sono disaccordi, quando, nonostante tutto, si sta bene insieme, quando si hanno tante cose da dire e da condividere. Quando la persona con cui viviamo ci accompagna da tutta la vita.
 
Con tutto il rispetto, Conte, ma non credo che la consapevolezza di non amarsi più sia equiparabile ad una separazione. La separazione emotiva, mantendendo tutte le 'comodità' che la convivenza e la gestione comune della famiglia comportano, non è paragonabile alla separazione effettiva. E' comunque mantenere una situazione di comodo.

Separandoti fisicamente entrano in gioco mille altre componenti: trovare un'altra casa, gestire i figli e l'impatto emotivo che la nuova situazione ha su di loro, occuparsi di tutto da soli, fare fronte a spese e tante altre cose... insomma, io credo che molti vivano da separati in casa. Ma tant'è stanno bene dove stanno, o per un motivo o per l'altro. Non parlo di te eh, ma di tanti.
Ma io non so...
Io non so cosa sia la separazione emotiva!
Sono poco pratico nel sentirmi amato...
Insomma per me è ancora tutto nuovo....

Come faccio separarmi da una persona...che...
In definitiva..
Non è mai stata nel mio cuore?

Me lo spieghi?

Allora la separazione fisica diventa una bella avventura se le condizioni lo permettono no?

Prova ad osservare una cosa empirica.
Ci sono stati anni in cui un single..viveva benissimo da solo...era autosussistente...

Mi pare ora che sempre più persone single, decidano di coabitare...per ridurre le spese eh?
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Però
Trovo vero tutto quello che dici.

Ma penso che maturare la consapevolezza e il coraggio di cui parli sia difficile, a volte, quando non ci sono disaccordi, quando, nonostante tutto, si sta bene insieme, quando si hanno tante cose da dire e da condividere. Quando la persona con cui viviamo ci accompagna da tutta la vita.
Però in questo caso bisogna fare altro passo allora. Dirsi le cose come stanno e ricostruire un rapporto diverso basato su altri valori. E' tempo di dirsi la verità e non di aggiungere bugie ad altre bugie. Io però conosco pochissimo la tua storia e quindi non penso di essere la persona adatta per darti qualche consiglio.

Buscopann
 

Sole

Escluso
Però in questo caso bisogna fare altro passo allora. Dirsi le cose come stanno e ricostruire un rapporto diverso basato su altri valori. E' tempo di dirsi la verità e non di aggiungere bugie ad altre bugie. Io però conosco pochissimo la tua storia e quindi non penso di essere la persona adatta per darti qualche consiglio.
Pensa che tu sei stato il primo a rispondere al mio primo post su questo forum :)

La mia storia non ha molta importanza, alla fine. Il motivo per cui sono arrivata qui è stato il mio tradimento (confessato a mio marito) dopo aver scoperto i suoi (per anni mi ha tradita con incontri di sesso). Ma alla fine non credo che i tradimenti siano la causa del momento che stiamo vivendo. Forse sono stati piuttosto una spia di un malessere di coppia che già era presente, ma che nessuno dei due voleva vedere.

Io ho sempre pensato di amare mio marito, perchè è il solo uomo di cui mi sia mai innamorata. E' l'uomo con cui sono cresciuta, stiamo insieme dal primo anno di Università. E' un uomo che non ho mai smesso di stimare, un uomo con cui faccio l'amore, con cui parlo e scherzo piacevolmente. Ma negli ultimi due anni mi sono accorta che la mia mente è altrove. Che sempre più spesso cerco momenti di solitudine, che mi allontano volentieri da lui, che spesso mi trovo coinvolta con altri uomini. E sulla sincerità, ecco, credo di poter dire con serenità di essere sempre stata sincera con mio marito: lui sa il momento che sto vivendo, sa che ho cominciato a dubitare del mio amore per lui e sa che, in certi momenti, non provo più che un grande affetto. Sa che il nostro fare l'amore ultimamente è diventato un fare sesso. Insomma, sa. A volte più serenamente, a volte meno perchè lui, al contrario di me, mi ama molto e vorrebbe accanto una donna coinvolta e innamorata, sempre presente per lui.

Per quanche tempo mi sono illusa che il mio allontanamento fosse solo una reazione ai suoi tradimenti. Ma ora che la rabbia e il dolore sono spariti da un pezzo, mi sto convincendo che ci sia di più. E che il mio amore per lui, semplicemente, sia finito.
 

MK

Utente di lunga data
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
No Sole, credo proprio che non sia possibile. Uno dei due (quello che non decide) avrà sempre qualcosa da recriminare. Di solito questa fase dura un anno, un anno e mezzo. Ci sono questioni economiche, i figli, i parenti (se è la donna che decide di chiudere il matrimonio, anche se è tradita anche se non ha un amante, viene sempre vista come quella incapace di sopportazione di sacrificio, l'egoista della situazione insomma). Poi c'è la tristezza per un progetto di vita svanito. Per me, nella mia storia, la serenità è arrivata quando entrambi avevamo un nuovo compagno, e ne parlavamo insieme, da grandi e buoni amici. Però anche lì, entrano in gioco dinamiche strane. E' difficile, ma ce la si fa.
 

MK

Utente di lunga data
Mi pare ora che sempre più persone single, decidano di coabitare...per ridurre le spese eh?
Beh ma è una cosa ben diversa da quella di vivere separati in casa. Si finge che vada tutto bene, quando invece la coppia non esiste più. La coabitazione comprende la divisione delle spese e dei lavori, mica del letto :).
 

aristocat

Utente iperlogica
Sole, ti rispondo partendo dal discorso "figli".
In questo forum mi pare di aver letto che, per lavoro, hai possibilità di contatto con molti bambini, quindi hai un punto di osservazione privilegiato sul mondo dell'infanzia...
E ti sarà capitato di vedere figli di genitori separati, credo. Va bene che ogni caso è a sé, però un'idea sugli impatti emotivi di una separazione sui bambini te la sei fatta, immagino. Ti saranno forse capitati sia casi di separazione "burrascosa", sia casi di separazione civile e "gestita bene"....
Anche qui nel Forum ci sono persone che si stanno separando, ma che comunque possono testimoniarti una gestione intelligente, attenta e "possibile" di questo passaggio. Ci si può dire addio, insomma, senza troppi sconquassi. Ma dipende solo dall'intelligenza e dal carattere delle persone (che a volte non cogli mai appieno, se non quando si presenta la situazione contingente). E' probabile che i bambini si chiederanno: "Perché? Chi ha voluto tutto questo per primo?" E lì sarà importante che nessuno all'interno della vostra famiglia parta con discorsi del genere: "E' stata un'idea della mamma"; oppure "Papà non si è comportato bene con la mamma e quindi ecc.ecc."

Come hanno detto altri, si tratta di capire dentro di sé, di trovare dentro di sé la convinzione che è giusto e assolutamente necessario separarsi. Se/quando, vedrai la separazione come il "male minore", forse "quel momento" sarà giunto....

ari
 

MK

Utente di lunga data
E lì sarà importante che nessuno all'interno della vostra famiglia parta con discorsi del genere: "E' stata un'idea della mamma"; oppure "Papà non si è comportato bene con la mamma e quindi ecc.ecc."
Assolutissimamente d'accordo. E aggiungerei, cautela con i nuovi compagni (quando e se ci saranno) e chiara definizione dei ruoli genitoriali. Mamma e papà sono sempre quelli, anche se non vivono più insieme.
 

Sole

Escluso

Sole

Escluso
Beh ma è una cosa ben diversa da quella di vivere separati in casa. Si finge che vada tutto bene, quando invece la coppia non esiste più. La coabitazione comprende la divisione delle spese e dei lavori, mica del letto :).
Intanto grazie, MK.

Io credo che sia possibile per una coppia vivere da amici, almeno per un po'. Credo che quando in fondo il rapporto scorre sereno e ci sono dei figli e si giunge entrambi alla stessa consapevolezza... insomma, vivere da separati in casa può essere una scelta. Discutibile e non condivisibile, ma può avere la sua ragione d'essere.

Penso sia doloroso, invece, quando nella coppia non c'è equilibrio. Quando uno è innamorato e l'altro no, quando uno ha delle aspettative che l'altro non riesce a soddisfare, quando uno fa un passo avanti e l'altro indietreggia: ecco, allora si sta male e anche la convivenza, per quanto apparentemente serena, diventa dolorosa.
 

Sole

Escluso
Come hanno detto altri, si tratta di capire dentro di sé, di trovare dentro di sé la convinzione che è giusto e assolutamente necessario separarsi. Se/quando, vedrai la separazione come il "male minore", forse "quel momento" sarà giunto....
Credo anch'io Ari, grazie :)

Mi rendo conto di sperare che quel momento non arrivi mai e che le cose comincino a cambiare.
 

MK

Utente di lunga data
Intanto grazie, MK.

Io credo che sia possibile per una coppia vivere da amici, almeno per un po'. Credo che quando in fondo il rapporto scorre sereno e ci sono dei figli e si giunge entrambi alla stessa consapevolezza... insomma, vivere da separati in casa può essere una scelta. Discutibile e non condivisibile, ma può avere la sua ragione d'essere.

Penso sia doloroso, invece, quando nella coppia non c'è equilibrio. Quando uno è innamorato e l'altro no, quando uno ha delle aspettative che l'altro non riesce a soddisfare, quando uno fa un passo avanti e l'altro indietreggia: ecco, allora si sta male e anche la convivenza, per quanto apparentemente serena, diventa dolorosa.
Sì certo che può essere una scelta. Ma tutti noi cerchiamo l'amore e se dovesse arrivare, per una parte o l'altra della coppia, l'apparente serenità andrebbe in pezzi. Quando ho chiesto la separazione ero ancora innamorata, ma non lo sentivo, era assente. Non sapevo ancora dell'altra donna. Ma mancavano per me le basi per essere una famiglia. Io sono io però, e sto benissimo da sola, non tutti la pensano come me. Anche se l'amore, quello che ci fa svegliare col cuore pieno, non c'è più.
 

Sole

Escluso
Sì certo che può essere una scelta. Ma tutti noi cerchiamo l'amore e se dovesse arrivare, per una parte o l'altra della coppia, l'apparente serenità andrebbe in pezzi. Quando ho chiesto la separazione ero ancora innamorata, ma non lo sentivo, era assente. Non sapevo ancora dell'altra donna. Ma mancavano per me le basi per essere una famiglia. Io sono io però, e sto benissimo da sola, non tutti la pensano come me. Anche se l'amore, quello che ci fa svegliare col cuore pieno, non c'è più.
Io non sono sola, ma quel tipo di amore per me non c'è ugualmente.

Mi chiedevo appunto se questa può essere l'unica condizione per decidere di separarsi. L'assenza di amore, quello che fa svegliare col cuore pieno.
 
Stato
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