Il momento di dirsi addio

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MK

Utente di lunga data
Io non sono sola, ma quel tipo di amore per me non c'è ugualmente.

Mi chiedevo appunto se questa può essere l'unica condizione per decidere di separarsi. L'assenza di amore, quello che fa svegliare col cuore pieno.
Per me è stata l'assenza del suo essere padre a farmi decidere. L'amore, quel tipo di amore, non lo conoscevo ancora, è arrivato dopo. Adesso che lo conosco ti risponderei sì, può essere la condizione. Ma la mia è una situazione diversa, ho una figlia, un matrimonio alla spalle, non credo ripeterei mai la convivenza. Però per la fine di una storia sì, se non mi sento amata chiuderei.
 

Sole

Escluso
Per me è stata l'assenza del suo essere padre a farmi decidere. L'amore, quel tipo di amore, non lo conoscevo ancora, è arrivato dopo. Adesso che lo conosco ti risponderei sì, può essere la condizione. Ma la mia è una situazione diversa, ho una figlia, un matrimonio alla spalle, non credo ripeterei mai la convivenza. Però per la fine di una storia sì, se non mi sento amata chiuderei.
Per me invece è la sensazione di non amare.

Forse per questo è più difficile considerare l'idea della separazione. Perchè alla fine mi sento comunque molto amata.
 
L

La Bannata

Guest
Vale per tutto quello che viviamo e ci circonda

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
(Antoine Lavoisier)

... e non ci piove :)
 

Micia

Utente di lunga data
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
quando nonostante....hai voglia di stare lontano sempre da lui/lei. con tutto cio' che questo comporta.credo sia questa la motivazione ultima; se stai lontano ti senti bene, se diversamente gli stai vicino ti senti malissimo.è una sensazione fisica, psicologica..totale..

credo sia cosi.o almeno..per me è stato cosi.

ma perchè poi dirsi addio? se non vi è odio o rancore perchè negare la storia spezzando tutto? il tipo di relazione cambia, ma non necessariamente è detto che devi dire addio...anzi...
 
Ultima modifica:
Pensa che tu sei stato il primo a rispondere al mio primo post su questo forum :)

La mia storia non ha molta importanza, alla fine. Il motivo per cui sono arrivata qui è stato il mio tradimento (confessato a mio marito) dopo aver scoperto i suoi (per anni mi ha tradita con incontri di sesso). Ma alla fine non credo che i tradimenti siano la causa del momento che stiamo vivendo. Forse sono stati piuttosto una spia di un malessere di coppia che già era presente, ma che nessuno dei due voleva vedere.

Io ho sempre pensato di amare mio marito, perchè è il solo uomo di cui mi sia mai innamorata. E' l'uomo con cui sono cresciuta, stiamo insieme dal primo anno di Università. E' un uomo che non ho mai smesso di stimare, un uomo con cui faccio l'amore, con cui parlo e scherzo piacevolmente. Ma negli ultimi due anni mi sono accorta che la mia mente è altrove. Che sempre più spesso cerco momenti di solitudine, che mi allontano volentieri da lui, che spesso mi trovo coinvolta con altri uomini. E sulla sincerità, ecco, credo di poter dire con serenità di essere sempre stata sincera con mio marito: lui sa il momento che sto vivendo, sa che ho cominciato a dubitare del mio amore per lui e sa che, in certi momenti, non provo più che un grande affetto. Sa che il nostro fare l'amore ultimamente è diventato un fare sesso. Insomma, sa. A volte più serenamente, a volte meno perchè lui, al contrario di me, mi ama molto e vorrebbe accanto una donna coinvolta e innamorata, sempre presente per lui.

Per quanche tempo mi sono illusa che il mio allontanamento fosse solo una reazione ai suoi tradimenti. Ma ora che la rabbia e il dolore sono spariti da un pezzo, mi sto convincendo che ci sia di più. E che il mio amore per lui, semplicemente, sia finito.
Mah sai secondo me...
E' solo un momento di mona...
Di paranoia di tuo marito...
Cioè fidati lui non sa bene quello che vuole...
Cosa vuol dire volere accanto una donna coinvolta e innamorata sempre presente per lui?

Ragiona su questo...
Non sempre noi sappiamo qual'è il nostro bene per noi no?

Ehi cocca....ehm...
Anche mia moglie vorrebbe indietro l'uomo che ha conosciuto...
Ma sa benissimo che quell'uomo non esiste più! No?

Dai su...
Un po' di gas e tutto si aggiusta!
 
quando nonostante....hai voglia di stare lontano sempre da lui/lei. con tutto cio' che questo comporta.credo sia questa la motivazione ultima; se stai lontano ti senti bene, se diversamente gli stai vicino ti senti malissimo.è una sensazione fisica, psicologica..totale..

credo sia cosi.o almeno..per me è stato cosi.

ma perchè poi dirsi addio? se non vi è odio o rancore perchè negare la storia spezzando tutto? il tipo di relazione cambia, ma non necessariamente è detto che devi dire addio...anzi...
Hai toccato un grande punto.
In questo io sono molto sensibile.
Avvertire che una persona sta malissimo vicino a me...provoca che io mi allontani da lei...anche se io ci starei benissimo.
In altre parole è un gesto d'amore anche il mio!

Sulla seconda parte hai ragione...
Sai che sono per il pragmatismo!
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Pensa che tu sei stato il primo a rispondere al mio primo post su questo forum :)

La mia storia non ha molta importanza, alla fine. Il motivo per cui sono arrivata qui è stato il mio tradimento (confessato a mio marito) dopo aver scoperto i suoi (per anni mi ha tradita con incontri di sesso). Ma alla fine non credo che i tradimenti siano la causa del momento che stiamo vivendo. Forse sono stati piuttosto una spia di un malessere di coppia che già era presente, ma che nessuno dei due voleva vedere.

Io ho sempre pensato di amare mio marito, perchè è il solo uomo di cui mi sia mai innamorata. E' l'uomo con cui sono cresciuta, stiamo insieme dal primo anno di Università. E' un uomo che non ho mai smesso di stimare, un uomo con cui faccio l'amore, con cui parlo e scherzo piacevolmente. Ma negli ultimi due anni mi sono accorta che la mia mente è altrove. Che sempre più spesso cerco momenti di solitudine, che mi allontano volentieri da lui, che spesso mi trovo coinvolta con altri uomini. E sulla sincerità, ecco, credo di poter dire con serenità di essere sempre stata sincera con mio marito: lui sa il momento che sto vivendo, sa che ho cominciato a dubitare del mio amore per lui e sa che, in certi momenti, non provo più che un grande affetto. Sa che il nostro fare l'amore ultimamente è diventato un fare sesso. Insomma, sa. A volte più serenamente, a volte meno perchè lui, al contrario di me, mi ama molto e vorrebbe accanto una donna coinvolta e innamorata, sempre presente per lui.

Per quanche tempo mi sono illusa che il mio allontanamento fosse solo una reazione ai suoi tradimenti. Ma ora che la rabbia e il dolore sono spariti da un pezzo, mi sto convincendo che ci sia di più. E che il mio amore per lui, semplicemente, sia finito.
Pensa che stordito che sono allora :D

La sincerità non è solo sui sentimenti e su quello che si sta vivendo, ma anche su quello che si fa quando si ha bisogno di starsene per i fatti propri. In questo senso si può provare a costruire un rapporto che abbia regole, basi e valori diversi da quello che ovviamente era inizialmente, quando eravate due fidanzati. Si cresce, si passa attraverso momenti belli ed altri decisamente brutti. Se ci sono le condizioni per farlo, parlatene e provateci. Altrimenti devi prendere la tua decisione, con grande coraggio.
Si può passare attraverso momenti bui della propria vita. Toccare il fondo e provare a risalire. In questi momenti si possono commettere degli errori, come ha fatto tuo marito e come certamente hai fatto anche tu. Ma devono essere fasi della nostra vita. Non si può portare avanti a tempo indeterminato un rapporto dove tuttosommato va tutto bene, ma l'altra persona non è a conoscenza di quello che facciamo quando sentiamo l'esigenza di starcene per i fatti nostri. Arriva il momento di prendere una decisione: o ci si saluta oppure ci si siede attorno a un tavolo e si prova ad esporre quale rapporto vorremmo.

Buscopann
 
N

Non Registrato

Guest
Sentirsi trattare male dalla persona di cui ancora si è innamorati. Sentirsi non più protetti, o non esserlo mai stati.
 

MK

Utente di lunga data
quando nonostante....hai voglia di stare lontano sempre da lui/lei. con tutto cio' che questo comporta.credo sia questa la motivazione ultima; se stai lontano ti senti bene, se diversamente gli stai vicino ti senti malissimo.è una sensazione fisica, psicologica..totale..

credo sia cosi.o almeno..per me è stato cosi.

ma perchè poi dirsi addio? se non vi è odio o rancore perchè negare la storia spezzando tutto? il tipo di relazione cambia, ma non necessariamente è detto che devi dire addio...anzi...
Quella sensazione l'ho provata. E' bruttissima. All'inizio dai la colpa a mille cose che non c'entrano nulla, ma quando ritorna ti costringe a pensarci. Però non è bastata, almeno a me non è bastata. Anche se dall'altra parte è facile accorgersene.
 

MK

Utente di lunga data
.
Avvertire che una persona sta malissimo vicino a me...provoca che io mi allontani da lei...anche se io ci starei benissimo.
Ecco poi succede questo. Bisognerebbe avere il coraggio di parlarne, ma quando è possibile discutere razionalmente su questioni che toccano i nostri sentimenti?
 
E

elena_

Guest
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
Quando cominci a farti tante domande, allora cominci a essere pronta.
Tu, Sole, hai molta consapevolezza di ciò che ti sta accadendo. Io ne ho avuta molta meno e non sono riuscita a mantenere rapporti amichevoli o quantomeno civili con il mio ex. A suo tempo ho dovuto troncare di netto con lui, perché nei miei confronti stava cominciando ad assumere comportamenti di pseudo-stalking e reazioni aggressive che io stessa non avrei mai saputo prevedere. L'ho allontanato drasticamente e ne sono uscita molto spaventata, lui pieno di rabbia. L'ho amato molto e ho capito troppo tardi che non era l'uomo adatto a me, ma quello che soprattutto mi dispiace è aver perso la sua amicizia, poiché tirando le somme siamo stati più amici che coppia.
La presenza di una terza persona ha significato un cambiamento radicale nella mia vita e in questo senso è stata una bella spinta e una bella scoperta: mi sono sentita totalmente amata...non lo ero mai stata.
Non mi pento di niente e non ho nessun rimpianto.
 
Ecco poi succede questo. Bisognerebbe avere il coraggio di parlarne, ma quando è possibile discutere razionalmente su questioni che toccano i nostri sentimenti?
Sfondi una porta aperta eh?
Mai sentito parlare di problemi di dialogo?
Parla tu...
 
Forse il momento è quando senti dentro una cosa che suona così...

Mi stai talmente sui coglioni che se ci fosse un tasto da pigiare per farti sparire dalla mia vita, oh se lo pigerei!
 

Simy

WWF
Ciao Sole,

ci ho pensato molto prima di scrivere....e credimi non so davvero cosa dirti se non che ti abbraccio forte forte!
capisco quello che stai provando....nel mio caso è arrivato IL giorno in cui ho capito che era davvero finita....ma non saprei spiegarti come l'ho capito...è successo e basta ci siamo guardati ed entrambi abbiamo capito che era cosi; che era inutile andare avanti, che nulla sarebbe tornato com'era....

un abbraccio
 

Tubarao

Escluso
Ti porto la mia esperienza sul caso, poi valuta tu se esistono punti di contatto con la tua situazione.

Penso che quello che stò per scriverti possa essere visto dalla parte di tuo marito. Otto anni, di cui una buona metà di convivenza, solo che l'ultimo è stato un mezzo inferno: il rapporto era veramente ormai logoro ma io mi ostinavo a portarlo avanti, non accettavo di voler vedere quegli otto anni, quel progetto di vita terminare così. Perchè lo facevo ? Se qualcuno mi avesse chiesto questa cosa allora, avrei risposto con un secco e deciso: "Perchè l'amo". Se me lo chiedessero adesso risponderò con un altrettanto secco e deciso: "Bho!!!". Però io quella notte in cui facemmo l'amore per l'ultima volta, quel suo dirmi dolcemente: "Marcè siamo al capolinea, lo sai vero, domani prendo le mie cose e ritorno dai miei" li considero ancora il suo più grande, e purtroppo anche ultimo, gesto d'Amore verso di me. C'è voluto un pò per capirlo però.
 

Sole

Escluso
Ciao Sole,

ci ho pensato molto prima di scrivere....e credimi non so davvero cosa dirti se non che ti abbraccio forte forte!
capisco quello che stai provando....nel mio caso è arrivato IL giorno in cui ho capito che era davvero finita....ma non saprei spiegarti come l'ho capito...è successo e basta ci siamo guardati ed entrambi abbiamo capito che era cosi; che era inutile andare avanti, che nulla sarebbe tornato com'era....

un abbraccio
Grazie Simy... il tuo abbraccio mi fa un grande piacere sai.
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Ti porto la mia esperienza sul caso, poi valuta tu se esistono punti di contatto con la tua situazione.

Penso che quello che stò per scriverti possa essere visto dalla parte di tuo marito. Otto anni, di cui una buona metà di convivenza, solo che l'ultimo è stato un mezzo inferno: il rapporto era veramente ormai logoro ma io mi ostinavo a portarlo avanti, non accettavo di voler vedere quegli otto anni, quel progetto di vita terminare così. Perchè lo facevo ? Se qualcuno mi avesse chiesto questa cosa allora, avrei risposto con un secco e deciso: "Perchè l'amo". Se me lo chiedessero adesso risponderò con un altrettanto secco e deciso: "Bho!!!". Però io quella notte in cui facemmo l'amore per l'ultima volta, quel suo dirmi dolcemente: "Marcè siamo al capolinea, lo sai vero, domani prendo le mie cose e ritorno dai miei" li considero ancora il suo più grande, e purtroppo anche ultimo, gesto d'Amore verso di me. C'è voluto un pò per capirlo però.
Bello..molto bello quello che hai scritto.

Buscopann
 

free

Escluso
Quand'è che si capisce che è arrivato il momento?

Come si arriva a capire che è più giusto separarsi, nonostante il bene, l'affetto, la stima reciproca?

In che modo si supera quella sensazione lacerante che prende lo stomaco al pensiero di allontanarsi dalla persona che è stata compagna di vita per anni?

Vorrei capire se, una volta appurato di non amare più il proprio uomo, una volta capito che lo stare insieme è diventato soltanto una silenziosa battaglia per ritrovare sentimenti che non esistono più, una volta accettato tutto questo, è possibile separarsi serenamente, senza scontri, senza litigi, come due buoni amici. O se, per forza, la spinta finale deve arrivare da un momento critico, da un'insofferenza reciproca, dall'astio o dalla presenza di una terza persona.
io l'ho capito quando mi sono accorta che mi prendeva male l'idea di tornare a casa dopo il lavoro...brutta sensazione, gran rabbia, noi che avevamo tutto, che avevamo il mondo ai nostri piedi (a volta mi piace esagerare:mrgreen:), non ci mancava nulla, ci siamo ritrovati seduti su un cumulo di macerie

per il momento non voglio che rimaniamo amici, sostanzialmente per due motivi:
c'è ancora una forte attrazione tra di noi, anche da parte sua, che non può avere a che fare con l'amicizia
inoltre, per me un amico è sì una persona a cui voglio molto bene e che stimo e rispetto tantissimo, ma anche un confidente e un complice di divertimenti di vario tipo, cosa per ora impossibile riferita al mio ex compagno, più in là nel tempo si vedrà
 
Stato
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