Il piacere di offrire

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Si.. diciamo il piacere di possedere una parte di te (che è questa fantasia) e possederla intimamente, non che c'è lo hai scritto sulla maglietta

Ed è un aspetto

Però "il piacere" è nel godere del tuo piacere.. come posso dire.

Io possiedo il tuo piacere, che prevede una certa situazione, e godo nell'offrire a te questa cosa.

Si capisce?
si è la stessa cosa che è stata detta a me. Io ho fatto fatica a capire come si potesse provare piacere a soddisfare una simile fantasia sessuale della propria partner. In questo manca il senso del possesso, a cui tengo molto.
Sei mia, sei SOLO mia.
Non ti voglio condividere
 

oriente70

Utente di lunga data
Una volta sai, entrai in relazione con una signora, ..

Particolare, beh.. intelligente e complessa

Lei questa cosa la fece

Per il compleanno del marito, mi disse che aveva "impacchettato" una sua amica dentro.

Di cui il marito diceva un gran bene, evidentemente
Una volta sai, entrai in relazione con una signora, ..

Particolare, beh.. intelligente e complessa

Lei questa cosa la fece

Per il compleanno del marito, mi disse che aveva "impacchettato" una sua amica dentro.

Di cui il marito diceva un gran bene, evidentemente
Sul comodino una confezione di Viagra ....
Può darsi che il regalo lo ha fatto a se stessa con l'amica ,[emoji39][emoji39][emoji39]
 

robson

voltaire
Una volta sai, entrai in relazione con una signora, ..

Particolare, beh.. intelligente e complessa

Lei questa cosa la fece

Per il compleanno del marito, mi disse che aveva "impacchettato" una sua amica dentro.

Di cui il marito diceva un gran bene, evidentemente
ecco così si che piacerebbe tanto a me. il possesso di testa mi interessa niente:mexican:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si.. diciamo il piacere di possedere una parte di te (che è questa fantasia) e possederla intimamente, non che c'è lo hai scritto sulla maglietta

Ed è un aspetto

Però "il piacere" è nel godere del tuo piacere.. come posso dire.

Io possiedo il tuo piacere, che prevede una certa situazione, e godo nell'offrire a te questa cosa.

Si capisce?
Si capisce :)

Non capisco bene lei invece. Lei che posizione desidererebbe?

Colei che viene offerta al piacere o colei a cui si offre il piacere (sotto forma del tuo amico)?

Io non vorrei per esempio coinvolte persone troppo conosciute.
Prima di tutto perchè parte del desiderio, per me, è lo sconosciuto. Il tipo di adrenalina e di intensità dello sconosciuto.
Quindi, se mi venisse offerto un conosciuto, non sarei altrettanto coinvolta.

Desidererei scegliere io. Inoltre.
Personalmente preferirei una donna.

Nel caso di due uomini, io desidererei che fossero entrambi "al mio servizio". (e quindi che mi venisse offerto piacere e non essere offerta al piacere).

Al posto di tua moglie chiarirei apertamente ed esplicitamente i limiti.

Certe pratiche no. Certe altre sì.
Certe altre con Lui. Certe con il terzo.

Non immagino moltissimo fra i due. Ma non vorrei neanche diventare una sorta di mezzo/parete divisoria.

Io desidererei essere il centro.
Di conseguenza i due non li vorrei rigidi fra di loro. Ma complici. E rivolti "insieme" a me.

Vista da qui, e per quel poco che scrivi, mi sembra che con tua moglie ci siano impliciti da svelare. Per poter costruire una sorpresa che sorpresa resti ma che sia collocata all'interno del suo quadro.

A partire dalle modalità con cui creare il contesto in cui la fantasia possa divenire realtà.
E quindi dal modo dell'offrire (a me il terzo per esempio piacerebbe "in aggiunta". Nel senso che partendo da una cena non mi piacerebbe ma preferirei la cena con Lui e poi il terzo che si aggiunge. E questo perchè comunque per me il fulcro saremmo noi, e non il terzo. Il terzo diventerebbe un toy da usare per completare certe pratiche che in due non si possono semplicemente fare. Un toy vivo :D).
All'ambiente. E anche ai vestiti (che sono secondo me una parte divertentissima e intrigante da giocare in certe situazioni).

Poi magari sbaglio e invece parlate liberamente di come costruire nel concreto, passo a passo, la situazione e come metterci dentro la fantasia e gli immaginari connessi alla fantasia. In un setting tipo privè, per esempio, io mi smonterei alla velocità di uno zero. In un setting distopico, anche cupo se vogliamo, sarebbe un ingrediente che accende i sensi ulteriormente. :)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
allora..

Un mio amico che mia moglie non conosce benissimo, ma che è mio amico da anni, fraterno quasi, e so che comunque non disprezza il gioco, le sorprese e nemmeno mia moglie....

Questo amico, dicevo, alla sua bella età, tra poco ha deciso di sposarsi, e andrà a vivere in una città diversa, la prossima settimana verrà a cena a casa mia così per parlarci di questa imminente data e stare assieme, solo lui.

Ora.. parlando a volte con mia moglie di varie fantasie, ha mostrato interesse .. diciamo una “non chiusura” verso una situazione di questo tipo, e cioè un threesome con un altro uomo, mettendo peraltro una serie di infinite precisazioni, dovrebbe essere una persona di mia fiducia, non dovrebbe conoscerlo troppo bene, non dovrebbe essere una cosa programmata, dovrebbe essere una cosa spontanea, che nasce da se.. in un contesto totalmente intimo...

Insomma.. discorsi così…paletti se vogliamo...

Ora.. paradosso vuole che tutta questa serie di cose vada praticamente a realizzarsi in questa cena che si farà a casa mia la prossima settimana..

E sto pensando a un po’ di cose.. insomma sono un po’ confuso… tra il divertito e il confuso

Sto pensando al mio eventuale “piacere di offrire” in quanto detentore (padrone)

Sto pensando alla situazione.. alla eventuale atmosfera..

Ieri questo mio amico mi ha confermato il giorno, e mi ha detto: così vengo a guardare un po’ la tua splendida e simpatica moglie…

E sto pensando anche a “coinvolgere” il mio amico in una sorta di patto di complicità.. che non so nemmeno come potergli spiegare… e preciso però che tra di noi non ci sarebbero problemi di dialogo, e quindi il problema non è il mio imbarazzo.
E sto anche pensando che vorrei fosse come un dono offerto anche a mia moglie, una sorpresa appunto, ma so anche che lei vorrebbe essere donata al meglio...e quindi non so come prepararla senza "rovinare" la sorpresa.

Ma che lei si senta "desiderata" è uno di quei famosi paletti...magari è un tratto di vanità eccessivo e anche inaspettato ma io voglio rispettarlo.

Cosa pensate di tutta questa situazione...?
Che meno pianifichi è meglio stai. Ci sarà un momento in cui la serata potrà volgere verso il tutto o verso il nulla. Basta un colpetto alla Ruota del fato in quel momento e vai col tango
 

Skorpio

Utente di lunga data
si è la stessa cosa che è stata detta a me. Io ho fatto fatica a capire come si potesse provare piacere a soddisfare una simile fantasia sessuale della propria partner. In questo manca il senso del possesso, a cui tengo molto.
Sei mia, sei SOLO mia.
Non ti voglio condividere
Non si tratta di "condividere" però, attenzione

Ma di possedere

Chi non possiede NON può offrire.

Se tu senti di non possedere competenza, non puoi offrire competenza

Stai zitto che è meglio,anche perché non possiedi la competenza per offrirla in una discussione

Il possesso non è detenzione, sono due cose diverse
 

danny

Utente di lunga data
Si capisce :)

Non capisco bene lei invece. Lei che posizione desidererebbe?

Colei che viene offerta al piacere o colei a cui si offre il piacere (sotto forma del tuo amico)?

Io non vorrei per esempio coinvolte persone troppo conosciute.
Prima di tutto perchè parte del desiderio, per me, è lo sconosciuto. Il tipo di adrenalina e di intensità dello sconosciuto.
Quindi, se mi venisse offerto un conosciuto, non sarei altrettanto coinvolta.

Desidererei scegliere io. Inoltre.
Personalmente preferirei una donna.

Nel caso di due uomini, io desidererei che fossero entrambi "al mio servizio". (e quindi che mi venisse offerto piacere e non essere offerta al piacere).

Al posto di tua moglie chiarirei apertamente ed esplicitamente i limiti.

Certe pratiche no. Certe altre sì.
Certe altre con Lui. Certe con il terzo.

Non immagino moltissimo fra i due. Ma non vorrei neanche diventare una sorta di mezzo/parete divisoria.

Io desidererei essere il centro.
Di conseguenza i due non li vorrei rigidi fra di loro. Ma complici. E rivolti "insieme" a me.

Vista da qui, e per quel poco che scrivi, mi sembra che con tua moglie ci siano impliciti da svelare. Per poter costruire una sorpresa che sorpresa resti ma che sia collocata all'interno del suo quadro.

A partire dalle modalità con cui creare il contesto in cui la fantasia possa divenire realtà.
E quindi dal modo dell'offrire (a me il terzo per esempio piacerebbe "in aggiunta". Nel senso che partendo da una cena non mi piacerebbe ma preferirei la cena con Lui e poi il terzo che si aggiunge. E questo perchè comunque per me il fulcro saremmo noi, e non il terzo. Il terzo diventerebbe un toy da usare per completare certe pratiche che in due non si possono semplicemente fare. Un toy vivo :D).
All'ambiente. E anche ai vestiti (che sono secondo me una parte divertentissima e intrigante da giocare in certe situazioni).

Poi magari sbaglio e invece parlate liberamente di come costruire nel concreto, passo a passo, la situazione e come metterci dentro la fantasia e gli immaginari connessi alla fantasia. In un setting tipo privè, per esempio, io mi smonterei alla velocità di uno zero. In un setting distopico, anche cupo se vogliamo, sarebbe un ingrediente che accende i sensi ulteriormente. :)
:up:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Che meno pianifichi è meglio stai. Ci sarà un momento in cui la serata potrà volgere verso il tutto o verso il nulla. Basta un colpetto alla Ruota del fato in quel momento e vai col tango
Secondo me funziona così quando o non ci si conosce o ci si conosce superficialmente o quando le fantasie e gli immaginari correlati sono ben oliati e condivisi. E allora basta uno sguardo. (ma non è improvvisazione, a mio parere).

Fra sconosciuti e poco conosciuti è facile fare questi giochi. E molto divertente. E spontaneo. Si segue l'impulso e l'intensità che scatta o non scatta.

Pensarli con G., con cui il legame è più profondo e va in direzioni diverse (fra cui alcune forme del possesso) è ben più complesso. Forse la confidenza e l'intimità e la conoscenza rendono molto, molto più vasto il terreno di gioco e le implicazioni scavano più a fondo.

E il corpo diventa veramente un portale per andare in altri posti. Del desiderio. Ma non soltanto del desiderio.

Questo almeno per la mia esperienza.

E ciao! :)
 

danny

Utente di lunga data
Non si tratta di "condividere" però, attenzione

Ma di possedere

Chi non possiede NON può offrire.

Se tu senti di non possedere competenza, non puoi offrire competenza

Stai zitto che è meglio,anche perché non possiedi la competenza per offrirla in una discussione

Il possesso non è detenzione, sono due cose diverse
Skorpio.... hai letto Ipazia?
Ecco, lei è stata molto concreta. Perché in definitiva voi siete 3 attori di questa situazione e dovete avere un ruolo tutti e 3 preciso per non farvi male e trovare piacere.
Tu stai facendo sempre tanta filosofia, e leggendoti mi sembra quasi che tu ti ponga come fossi regista, sceneggiatore e attore unico di questa situazione.
Ma senza studiare il copione con tua moglie viene fuori solo un brutto film, secondo me.
 
Ultima modifica:

Skorpio

Utente di lunga data
Skorpio.... hai letto Ipazia?
Ecco, lei è stata molto concreta. Perché in definitiva voi siete 3 attori di questa situazione e dovete avere un ruolo tutti e 3 preciso per non farvi male e trovare piacere.
Tu stai facendo sempre tanta filosofia, e leggendoti mi sembra quasi che tu ti ponga come fossi regista, sceneggiatore e attore unico di questa situazione.
Ma senza studiare il copione con tua moglie viene fuori solo un brutto film, secondo me.
L'ho letta bene [MENTION=5159]ipazia[/MENTION] .. e dice cose giustissime, più tardi le quoto il suo intervento

Sei tu che non leggi me :)

Io non ho detto "cazzo devo fa?"

Io mi sono limitato a parlare del "piacere di offrire"

So bene che la tensione si sposta sul "fare"

Ma io, da consapevole del fatto che il mio passo è lungo 10, lo faccio di 5 .. e non ho parlato di cosa fare

Proponevo un dibattito sul "piacere di offrire" partendo dal possesso (se non possiedi, non offri una sega)

Che non vuol dire detenzione, come confonde qualcuno

Però mi piace anche se si discute su "sviluppo e scenari" concreti,

Ma non è una mia tensione il "che fare?"

Non qui
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Secondo me funziona così quando o non ci si conosce o ci si conosce superficialmente o quando le fantasie e gli immaginari correlati sono ben oliati e condivisi. E allora basta uno sguardo. (ma non è improvvisazione, a mio parere).

Fra sconosciuti e poco conosciuti è facile fare questi giochi. E molto divertente. E spontaneo. Si segue l'impulso e l'intensità che scatta o non scatta.

Pensarli con G., con cui il legame è più profondo e va in direzioni diverse (fra cui alcune forme del possesso) è ben più complesso. Forse la confidenza e l'intimità e la conoscenza rendono molto, molto più vasto il terreno di gioco e le implicazioni scavano più a fondo.

E il corpo diventa veramente un portale per andare in altri posti. Del desiderio. Ma non soltanto del desiderio.

Questo almeno per la mia esperienza.

E ciao! :)
Ciao ragazza mia. In realtà io parlavo del momento Sliding doors. Cioè quello in cui una serata finisce a Tarallucci e Vino oppure in una orgia bollente. Che ci si conosca bene oppure no Secondo me cambia poco. Quello che cambia tanto sta nel momento in cui una persona, che magari è nella fase in cui vorrei-ma-poi-potrebbe-imputarsi-a-me-una-scelta-fossi-matto/a va a spinta leggermente la direzione giusta. Ma solo leggermente.
 

Cuore2018

Utente di lunga data
.. volevo precisare che il senso del 3d non è "che cazzo devo fa??"

Il senso del 3d era ed è, prendendo spunto da questa situazione, di esprimere le mie sensazioni, è di parlare del piacere di offrire.

Inteso proprio nel senso: "possiedo, quindi offro"

Che è in contrapposizione a "possiedo, quindi guai a chi me lo tocca"
Faccio fatica a inserire il verbo "possedere" nel discorso amoroso. Anche se tendenzialmente ho un modo molto avvolgente di amare, dal marito ai figli, vivo la possessività come un aspetto contro cui mi trovo a lottare, quando la riconosco in me.

Ma cerco di comprendere il senso che gli dai tu.

Allora mettiamola così: sono giochi che attualmente non capisco piú. Se penso a condividere il mio uomo con un'altra mi viene una fitta allo stomaco = il dolore di offrire, insomma :rotfl:

Tutte le mie fantasie di un rapporto a tre le ho esaurite ormai, e sono relegate al periodo della mia vita in cui stavo con un uomo, il mio ex marito, a cui volevo molto bene, con cui scopavo bene, ma che purtroppo non amavo più.

Quando ho ricominciato ad amare mi sono passate tutte le fantasie. Leggere di questo tipo di piacere mi fa pensare alla gente che si ricopre ovunque di tatuaggi di cui è orgogliosa e felicissima, mentre io li guardo e penso solo al dolore, senza riuscire a capire dove stia la soddisfazione.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Proponevo un dibattito sul "piacere di offrire" partendo dal possesso (se non possiedi, non offri una sega)
E' proprio questo l'errore che fai.
Che cosa possiedi?
Il piacere dell'altro?
No, tu possiedi solo il tuo piacere, solo il tuo corpo.
Non offri nulla, tu prendi. Non dai piacere, è l'altra persona che trae piacere, ma non prendendolo da te, ma usando te per scoprire il suo piacere.
E se prendi, tu in questa situazione provi piacere e è quello a cui tu ambisci.
O, almeno, ma qui non si capisce se tu sta cosa l'hai già sperimentata o no, credi di poterlo provare.
Guarda che queste dinamiche le conosco. Le triangolazioni sono un modo per mantenere vivo il desiderio verso il partner dopo tanti anni riscoprendolo dentro un altro; a me è capitato spesso in passato quando vedevo altri uomini provare piacere a guardare nuda mia moglie. Tu sei andato un po' oltre, ma è la stessa cosa. Per te.
Tutto quello che stai facendo riguarda solo te stesso e leggendo Ipazia dovresti averlo capito.
Poi puoi pure raccontarmi che lo fai per il tuo amico e per tua moglie, ma non ci credo, o almeno, non lo capisco.
 
Ultima modifica:

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
.. volevo precisare che il senso del 3d non è "che cazzo devo fa??"

Il senso del 3d era ed è, prendendo spunto da questa situazione, di esprimere le mie sensazioni, è di parlare del piacere di offrire.

Inteso proprio nel senso: "possiedo, quindi offro"

Che è in contrapposizione a "possiedo, quindi guai a chi me lo tocca"

Il fulcro è questo, e le circostanze descritte sono solo uno spunto

Quindi il "come vivere" non è tanto da legarsi al "che fare" , ma al rapporto che si crea col possedere.

E al godimento relativo, ricavabile dal possedere

Che è cosa individuale.

Era una precisazione doverosa, che non vuol certo escludere nulla, consigli, ironia, magari sensazioni...
Ci sono un sacco di ottimi forum del mondo BDSM che trattano argomento
 

Skorpio

Utente di lunga data
Faccio fatica a inserire il verbo "possedere" nel discorso amoroso. Anche se tendenzialmente ho un modo molto avvolgente di amare, dal marito ai figli, vivo la possessività come un aspetto contro cui mi trovo a lottare, quando la riconosco in me.

Ma cerco di comprendere il senso che gli dai tu.

Allora mettiamola così: sono giochi che attualmente non capisco piú. Se penso a condividere il mio uomo con un'altra mi viene una fitta allo stomaco.

Tutte le mie fantasie di un rapporto a tre le ho esaurite ormai, e sono relegate al periodo della mia vita in cui stavo con un uomo, il mio ex marito, a cui volevo molto bene, con cui scopavo bene, ma che purtroppo non amavo più.

Quando ho ricominciato ad amare mi sono passate tutte le fantasie. Leggere di questo tipo di piacere mi fa pensare alla gente che si ricopre ovunque di tatuaggi di cui è orgogliosa e felicissima, mentre io li guardo e penso solo al dolore, senza riuscire a capire dove stia la soddisfazione.
Possedere.. è facile

Se io possiedo una parte di te (non l'unico uomo sulla terra nei secoli dei secoli amen) io possiedo

Tu me la hai data liberamente

Potrei pure usarla male eh?

Ma è una parte di te che io possiedo, non a titolo di carceriere e nemmeno di fiduciario

Anche se c'è chi immediatamente la vive così

Io la possiedo perché me ne hai parlato, ti sei aperta,almeno un po'

È tua, resta tua, ma io la porto dentro come tua

Io come chissà quanti altri.. (è qui vai se battute) ma non è la detenzione ne l'esclusività che contano
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Skorpio.... hai letto Ipazia?
Ecco, lei è stata molto concreta. Perché in definitiva voi siete 3 attori di questa situazione e dovete avere un ruolo tutti e 3 preciso per non farvi male e trovare piacere.
Tu stai facendo sempre tanta filosofia, e leggendoti mi sembra quasi che tu ti ponga come fossi regista, sceneggiatore e attore unico di questa situazione.
Ma senza studiare il copione con tua moglie viene fuori solo un brutto film, secondo me.
Penso non si possa che essere concreti.

Poi c'è tutta la parte del possesso della cessione vs il possesso dell'appropriazione.
Che sono proprio due direzioni diverse, opposte oserei dire, anche se può capitare che finiscano per sovrapporsi se ognuno non possiede saldamente se stesso.

Per me l'elemento fondamentale, in una relazione continuativa, è la condivisione.

MA a me per esempio non piacciono le sorprese.
Fortunatamente non piacciono neppure a G.

In altre situazioni, fuori da una relazione che ha diversi piani di investimento, allora il gioco è molto più semplice.
Nel senso che i piani coinvolti sono quantitativamente e qualitativamente inferiori.

Con G., quando giochiamo con la fantasia, ci rendiamo conto che il territorio è ben più vasto di quel che sarebbe se fossimo semplicemente due che si vedono e decidono di sperimentare insieme.

Con altre persone si giocava e basta. C'era attenzione alla questione sanitaria, in primis, al rispetto e al consenso di tutti. Poi si andava a braccio. Alla fine comunque ognuno se ne tornava alla propria casa.

MA più che altro, nessuno era veramente entrato in Casa dell'altro.

Se giocassi con G. quel che offrirei e quel che offrirebbe lui deriverebbe e discenderebbe dal possesso e dalla cessione che contraddistingue la nostra relazione.
E quindi la cura che metteremmo sarebbe estremamente maggiore, di quella che io per esempio ho messo in passato.

SE lui (o io) doniamo parti cedendole all'altro, la questione della cura di quelle parti, diviene fondamentale e diviene parte del piacere stesso.

Non so se riesco a spiegarmi.

Io sarei molto attenta, per esempio, in presenza di un altro uomo, a non perder gli occhi di G.
Perchè conosco quel che c'è nel suo sguardo.

Lui sarebbe molto attento a non perdere il mio respiro. Perchè conosce quel che c'è dentro.

E via dicendo, mano a mano che si scende sotto.

In relazioni superficiali, per esempio, a me non è mai interessato che la situazione consolidasse o meno il legame.
Era un qualcosa che lasciavo completamente al caso. PErchè non era di mio interesse.

Adesso è una cosa di primaria importanza. Che la situazione nutra.
(in modo che il legame amplifichi la situazione :p)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ci sono un sacco di ottimi forum del mondo BDSM che trattano argomento
:rotfl: grazie.. :rotfl:

Ma per avere sensazioni non serve parlare con tipi con la tutina o il frustino :rotfl:

Va benissimo anche qui tra noi :mexican:
 

Ioeimiei100rossetti

Utente di lunga data
allora..

Un mio amico che mia moglie non conosce benissimo, ma che è mio amico da anni, fraterno quasi, e so che comunque non disprezza il gioco, le sorprese e nemmeno mia moglie....

Questo amico, dicevo, alla sua bella età, tra poco ha deciso di sposarsi, e andrà a vivere in una città diversa, la prossima settimana verrà a cena a casa mia così per parlarci di questa imminente data e stare assieme, solo lui.

Ora.. parlando a volte con mia moglie di varie fantasie, ha mostrato interesse .. diciamo una “non chiusura” verso una situazione di questo tipo, e cioè un threesome con un altro uomo, mettendo peraltro una serie di infinite precisazioni, dovrebbe essere una persona di mia fiducia, non dovrebbe conoscerlo troppo bene, non dovrebbe essere una cosa programmata, dovrebbe essere una cosa spontanea, che nasce da se.. in un contesto totalmente intimo...

Insomma.. discorsi così…paletti se vogliamo...

Ora.. paradosso vuole che tutta questa serie di cose vada praticamente a realizzarsi in questa cena che si farà a casa mia la prossima settimana..

E sto pensando a un po’ di cose.. insomma sono un po’ confuso… tra il divertito e il confuso

Sto pensando al mio eventuale “piacere di offrire” in quanto detentore (padrone)

Sto pensando alla situazione.. alla eventuale atmosfera..

Ieri questo mio amico mi ha confermato il giorno, e mi ha detto: così vengo a guardare un po’ la tua splendida e simpatica moglie…

E sto pensando anche a “coinvolgere” il mio amico in una sorta di patto di complicità.. che non so nemmeno come potergli spiegare… e preciso però che tra di noi non ci sarebbero problemi di dialogo, e quindi il problema non è il mio imbarazzo.
E sto anche pensando che vorrei fosse come un dono offerto anche a mia moglie, una sorpresa appunto, ma so anche che lei vorrebbe essere donata al meglio...e quindi non so come prepararla senza "rovinare" la sorpresa.

Ma che lei si senta "desiderata" è uno di quei famosi paletti...magari è un tratto di vanità eccessivo e anche inaspettato ma io voglio rispettarlo.

Cosa pensate di tutta questa situazione...?
Mi sembra tutto cosi puerile. Perdonami :)

Io non ho detto "cazzo devo fa?"

Io mi sono limitato a parlare del "piacere di offrire"

So bene che la tensione si sposta sul "fare"

Ma io, da consapevole del fatto che il mio passo è lungo 10, lo faccio di 5 .. e non ho parlato di cosa fare

Proponevo un dibattito sul "piacere di offrire" partendo dal possesso (se non possiedi, non offri una sega)

Che non vuol dire detenzione, come confonde qualcuno

Però mi piace anche se si discute su "sviluppo e scenari" concreti,

Ma non è una mia tensione il "che fare?"

Non qui

Mon Dieu de la France. Possesso? Offrire? Gulp.

Per me ogni coppia può fare quel che crede, ma non con codesti presupposti. Basita sono dalle tue premesse.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao ragazza mia. In realtà io parlavo del momento Sliding doors. Cioè quello in cui una serata finisce a Tarallucci e Vino oppure in una orgia bollente. Che ci si conosca bene oppure no Secondo me cambia poco. Quello che cambia tanto sta nel momento in cui una persona, che magari è nella fase in cui vorrei-ma-poi-potrebbe-imputarsi-a-me-una-scelta-fossi-matto/a va a spinta leggermente la direzione giusta. Ma solo leggermente.
Capito :)

(prima non avevo capito benissimo, grazie di aver precisato)

IO penso che a quel momento ci si arrivi prima.

Personalmente, se sentissi di dover spingere, non farei nulla.

Nella relazione che ho con G.

In altre relazioni ho spinto, ma erano relazioni diverse. E sentivo che andava bene anche spingere, per me. (a volte neanche troppo leggermente, ma la spinta al femminile ha più gioco secondo me di quella maschile...e forse perchè ragiono al femminile non l'ho mai sentito come spingere ma come "tirare" verso ).

Con G. non lo farei.

Con lui piuttosto lascerei passare il momento.
E aspetterei.

Proprio per la questione dell'offerta/dono. E del legame.

Parlo ovviamente al femminile, e quindi da una posizione "diversa". Per me il piacere sarebbe quello dell'accogliere.

Non so se mi sto spiegando :)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Capito :)

(prima non avevo capito benissimo, grazie di aver precisato)

IO penso che a quel momento ci si arrivi prima.

Personalmente, se sentissi di dover spingere, non farei nulla.

Nella relazione che ho con G.

In altre relazioni ho spinto, ma erano relazioni diverse. E sentivo che andava bene anche spingere, per me. (a volte neanche troppo leggermente, ma la spinta al femminile ha più gioco secondo me di quella maschile...e forse perchè ragiono al femminile non l'ho mai sentito come spingere ma come "tirare" verso ).

Con G. non lo farei.

Con lui piuttosto lascerei passare il momento.
E aspetterei.

Proprio per la questione dell'offerta/dono. E del legame.

Parlo ovviamente al femminile, e quindi da una posizione "diversa". Per me il piacere sarebbe quello dell'accogliere.

Non so se mi sto spiegando :)
Perfettamente. Mi ero dimenticato che sei una iperfemmina :rotfl:
 
Top