Il rancore incastra i meccanismi

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feather

Utente tardo
Stasera ero fuori a vedere le illuminazioni natalizie in centro con tutta la famiglia.
E io continuavo a guardarmi attorno.. tutte le minigonne che vedevo.. e fin li' non ci sarebbe niente di strano se quel osservare non fosse accompagnato da un sentimento stranamente forte e inusuale. Non capivo cosa fosse.
Finche' ho capito, io cercavo disperatamente una ragazza per rivivere quello che ho vissuto con la mia ex lei. Un tentativo tanto inconscio quanto forte e disperato.
Nulla di diverso da un tossico che carca la prossima dose ad ogni costo..

Che squallore....
 

feather

Utente tardo
Per tuo figlio sarebbe molto più utile e benefico avere un padre sereno e totalmente presente, cosa che si può realizzare subito, piuttosto che un padre con la testa per aria che cerca soluzioni (dubbie) favoleggiando di chissà quale remoto futuro.

Toh, leggi: http://spazio-psicologia.com/psicol...resilienza-ovvero-come-superare-le-avversita/
E quale sarebbe la soluzione non-dubbia?

Per quanto riguarda l'articolo che hai citato, sono messo male

Innanzitutto occorre creare e mantenere attorno a sé una rete di relazioni affettive diversificate che sappia sostenere la persona nei momenti di difficoltà, alimentando incoraggiamento e rassicurazione; la creazione di rapporti interpersonali significativi è un “compito evolutivo” che riguarda costantemente l’intero “ciclo di vita” dell’ individuo;

NON CE L'HO

cercare di strutturare un progetto di vita, essere motivati al conseguimento di obiettivi realistici e compiere ogni giorno qualcosa che sempre più ci avvicini a quanto prefissato. Avere, quindi, immaginazione ed interessi;

HO IMMAGIONAZIONE (fin troppa) E INTERESSI MA DI COME DOVREBBE ESSERE LA MIA VITA... PROPRIO NON NE HO IDEA

adottare una visione di vita ottimistica, cercando di vedere le difficoltà della vita, come transitorie. Sul momento si può avere l’impressione di non vedere alcuna via d’uscita, ma attraverso la nostra forza interiore si può credere che è possibile cambiare le cose, senza subirle passivamente e approdare così verso ciò che si desidera. Ciò riguarda la nostra autostima e la fiducia sul controllo della propria vita e dell’ambiente circostante. Un’elevata autostima è un fattore protettivo da ansia e depressione, fa riferimento ad una valutazione positiva di sé ed è salutare per l’equilibrio psicofisico;

MA SE ABBIAMO DISCUSSO MILLE VOLTE SUL FATTO CHE AVERE IL CONTROLLO SULL'AMBIENTE CIRCOSTANTE E' UN'ILLUSIONE...

fidarsi del proprio sesto senso o istinto ;

CE L'HO

avere cura di sé stessi, osservando consapevolmente le nostre reali esigenze e i nostri sentimenti, dedicandoci ad attività per le quali nutriamo una passione;

MI PARE CHE CI SONO

saper scorgere in ogni difficoltà delle alternative : queste ci sono sempre;

CE L'HO

pensare di poter esercitare un’ influenza sull’ambiente e sugli avvenimenti esterni : non vedersi come vittime di un destino avverso, ma come individui capaci di ribaltare la situazione;

LEGGI SOPRA, IL CONTROLLO E' UN'ILLUSIONE

percepire i cambiamenti come sfida, opportunità di crescita interiore e non come minaccia

LEGGI SOPRA, CE L'HO

aiutare gli altri;

SE SI LASCIANO AIUTARE...

nutrire la speranza in un futuro migliore volto a sminuire le problematiche e a cercar di trovare sempre una soluzione.

SPERANZA IN CHE..? DIREI CHE NON QUESTA NON CE L'HO

avere senso dell’umorismo.

MAGARI STRANO, MA CE L'HO
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me c'è un oceano tra il credere di poter controllare la vita propria o degli altri (=illusorio egocentrismo o delirio di onnipotenza) e l'avere la certezza di essere gli artefici della propria vita passo per passo con le proprie scelte (=autostima e realismo).
 

Fantastica

Utente di lunga data
a me non tanto devo dire...
Somiglia tanto alla debolezza.
Ma manco per niente!! avere dei sogni, coltivarli, significa essere deboli? Ma che vadano tutti a cagare, scusa! Ci vogliono vecchi prima del tempo, questo è. Che poi tu stia un po' in the mud, è vero. Però in realtà mi pare piuttosto che tu stia cercando lo slancio per decollare. E quando si è in questa disposizione d'animo è solo questione di tempo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Tra "se ne è andata" e "l'hai persa", qual'è di preciso la differenza? Non ho la donna che sognavo, il risultato mi sembra identico.
Evidentemente perché quello che ha vissuto con me non è stato abbastanza. Importante. Quello che le ho dato non è stato abbastanza. Questo è un altro fatto.

Per me, la differenza è fondamentale. E' la differenza che corre fra una scelta fatta da lei (se ne è andata) e un qualcosa che accade (a te).

Nella prima opzione lei è la protagonista, della sua vita, che per un periodo si è intrecciata con la tua.
Nel secondo caso lei dipende da una qualche tua azione o non-azione.

E la seconda opzione non mi piace.

Non mi piace che mi venga detto...ma che è..sono mica un portafoglio che ti perdi per strada. Io compio scelte individuali, mie, che dipendono dal mio sistema di pensiero e dalla mia visione della vita. Non mi perdi. Me ne vado. L'azione è mia. E se me ne vado è perchè ho valutato che per X motivi, importanti per me, è giusto così. Punto.
Non mi hai persa, quindi non mi puoi ritrovare. Sono andata via. E se vado, vado.

Non lo voglio pensare di nessuno.
E' una questione di considerazione del fatto che io non sono il centro di nessuno, tranne che di me, quindi le scelte altrui non dipendono da me, non sono una mia responsabilità e non me ne faccio carico.

Ti dico di più...diventerei una belva ora se pensassi (e l'ho fatto) che le mie azioni mi possano far perdere qualcuno. E' una responsabilità che rifiuto. A priori. Io mi prendo cura di me. E questo diventa prendersi cura dell'altro perchè migliorando me stessa è la mia parte in miglioramento che regalo e condivido.

Se le mie azioni potranno far prendere ad altri strade diverse, lontane da me, non è una perdita ma la scelta dell'altra persona.
E siccome se quella persona è con me, come minimo la stimo, prenderò atto del fatto che avrà fatto le sue valutazioni. E che secondo le sue valutazioni allontanarsi è la situazione che più lo/la fa stare meglio. Punto.

Non nego che potrei soffrirne...ma non soffrirei che l'altro se ne sia andato.
Soffrirei del sentirne la mancanza in determinate situazioni, in determinati momenti...mi lascerebbe sicuramente dei vuoti.
Ok. Ma io ho la mia vita, quei vuoti sarebbero ulteriore spazi da riempire con me. Passata la botta. Ma quella passa sempre, e se non passa uccide, quindi passa comunque.

Il dolore, qualunque dolore, dico davvero, passa, se non ci si cristallizza dentro, se non lo si vive come una perdita ma come invece conseguenza di una catena di scelte, proprie e altrui.

Se riconosco la scelta riconosco, a me e all'altro, la libertà di farla.
Se mi riconosco la libertà di scegliere, mi riconosco la possibilità di agire per me. Senza assumermi i carichi dell'altro, che non sono miei.
E riconoscendo all'altro la libertà di scegliere, mi lascio la libertà di passare oltre.

Perchè non mi devo raccontare storie sulle motivazioni che gliel'hanno fatta fare. Rispetto la scelta. E le motivazioni. Accetto, anche se non condivido. E accettando mi libero.


La durezza non mi preuccupa neanche un po'. Ma non mi vedo più incartato, mi sembra solo di cominciare, finalmente, ad arrendermi all'idea che quello che cerco non esiste. Che quello che ho è quindi il meglio possibile.
Perché quindi causare dolore ad altri, verso cui mi sono comunque preso delle responsabilità, per andare in giro a fare l'acchiappafantasmi?
L'età per fare l'acchiappafantasmi mi sa che l'ho passata.
Purtroppo però la mia natura mi dice tutt'altro ma poi ci pensa la realtà a ridimensionarmi..
Ok...temo di offendere o essere troppo diretta e ferire in un qualche modo. Ed è qualcosa che non mi piace fare. Neanche virtualmente.
Per me, che poi ci resto male da sola:eek:

Ti vedo incartato perchè passi dall'idealizzazione di questo amore, di questa donna, alla questione dei sensi di colpa, alla questione di fare un figlio per non doverti sentire in colpa in futuro.

(Feath..i sensi di colpa sul futuro...sono un capolavoro...la dimostrazione di quanto e come la mente possa ingannarci
:rolleyes:​)

Ecco, a me questo sembra un incartamento sempre più profondo.

Anche perchè se giustifichi le tue scelte dicendoti: "non c'è nulla di meglio", e di questo che affermi non sei convinto...è l'ennesimo incartamento, fra l'altro autocompatente (si potrà dire?
:rolleyes:).

Scegli di stare perchè non c'è di meglio? Ok. Va benissimo. Ma vedine di esserne convinto per te. E da ora in avanti questa convinzione dovrebbe essere confermata nei fatti che le scelte che fai non le fai per non sentirti in colpa ma le fai per te. A prescindere da moglie, figlio o quello che vuoi.

Ma secondo me non sei convinto di quello che dici, e contemporaneamente sei talmente dentro che neanche provi a verificare se magari un meglio esiste.

Sei ancora fermo ad idealizzare una donna che SAREBBE POTUTA ESSERE la tua donna ideale.

Il punto è che se lo fosse stata, lei adesso sarebbe con te. Mi sembra così semplice.

Avrebbe fatto le scelte che ti aspettavi lei facesse. Lei ne ha fatte altre. Quindi non è la tua donna ideale.

Feath...se tu sapessi quello che vuoi l'avresti già trovato. Dico davvero.

Il punto vero è che ti stai raccontando la favola dell'amore impossibile, impossibile per la tipa e impossibile per tua moglie. La realtà è che tu non sai cosa vuoi.

Prima di cercare di trovare il meglio, io al posto tuo, cercherei di capire COSA E' PER TE questo benedetto meglio.
Cosa è ADESSO. Non domani o ieri ADESSO. Quando saprai cosa cercare sono pronta a scommettere che saprai anche vedere, e magari vedrai che ce l'avevi sotto il naso, magari tua moglie, magari un corso di cucina, magari scalare montagne...devi sapere TU cosa vuoi. NON dagli altri. Da te. Senza raccontare le stronzate su felicità , amore o amenità simili. Roba concreta Feath. Concreta.
E che riguarda solo te. (non l'amore, le farfalle, etc. etc. ...)

E non dire più nulla sull'età o ti appendo
:mrgreen: (l'età è una scusa dai...diciamocelo...siamo solo all'inizio:cool:)

 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ipazia, in valore assoluto tu hai pienamente ragione, ma Feather ha centrato in pieno lo spirito delle mie parole, parole che ovviamente escono da una persona che sta vivendo una fase di allontanameto, e che quindi ha bisogno di elaborarne il dolore. Ti dico cose che certamente sai, ma il lutto di perdere la persona con la quale avresti voluto costruire il futuro lascia un dolore profondo, proporzionale al bene che le vuoi e che le continui a volere nonostante l' "abbandono" o la "rinuncia".
Nel mio e nel caso di Feather fa ancora piu' male quando, entrando nell'intimo della loro anima, ti rendi conto che la rinuncia a te non è stata determinata da una scelta "di cuore" ma, come anche per Feather, da una scelta "di testa" (o di interesse, come dico io).

Ancora con perdere. Le persone NON SI PERDONO. Si perdono gli oggetti.
:mad:
Le persone SE NE VANNO. Perchè così hanno deciso.
I motivi non sono comprensibili? Fa niente, mica che se noi non li comprendiamo non sono validi o hanno meno valore. Semplicemente non li comprendiamo.
E questo prova ancor di più che tutto quello che ci si era costruiti su quella persona, forse per una parte era proprio solo "costruzione". Perchè se lemotivazioni delle scelte di un altro non assomigliano alle mie...allora...boh...raccontarmi che "non è di cuore" mi sembra ancor di più costruire un'illusione. Quella persona non era quello che credevo. L'errore, se così si può chiamare, è mio. Ho semplicemente visto cose che non c'erano, ho sbagliato a valutare.
Bon. Metto in saccoccia, imparo, e vado avanti. Acciaccata magari, dolorante, ma vado avanti. Non coninuo a cercare "scuse" per rimanere ferma.

Io non credo di poter entrare nell'anima di nessuno. Anzi credo sia un illusione. O l'anima me la raccontano, e anche così è dura comprenderla...o quell'anima è solo una proiezione mia, dei miei pensieri e delle mie speranze e dei miei desideri.


Riguardo al grassetto avresti ragione se non fosse, che le persone spesso lanciano gridi di aiuto (e quindi il primo passo lo fanno, e ripetutamente) ai quali non danno poi seguito. Io non ho mai fatto come il boy scout che obbliga la vecchietta ad attraversare la strada pur di fare una buona azione. Lei mi ha ripetutamente chiesto di "aiutarla" (come è successo credo per Feather) ad uscire dalla sua realtà per vivere poi la nostra, ma ogni volta ad ogni passo in avanti ne è corrisposto uno indietro. Io son certo che lei avrebbe voluto, ma forse non abbastanza, o forse non con sufficiente coraggio. Proprio per questo uno arriva a sopportare anche situazioni che, viste da fuori, sembrano irrazionali o insostenibili

Questo non è un credo. E' un assioma. Le persone che vogliono aiuto, chiedono e accettano. E ringraziano anche. Te lo firmo e controfirmo. garantito.
Le grida di aiuto non sono richieste di aiuto. Non sono passi. Sono grida. Se non c'è movimento tali restano. E il movimento è interno. Non esterno. MAI. Anche questo te lo firmo.


Fa male non tanto l'orgoglio di uomo rifiutato (figurati...!) quanto per il fatto che tu sai che dietro tutta quella razionalità c'è un cuore che ti vorrebbe. Ma il veder prevalere la priorità "comodità" al sentimento è in contrasto con il mio modo di vedere la vita....e questo non fa che accrescere il dolore di cio che sarebbe potuto essere e che non è stato.

E si vede che quel vorrebbe, non è abbastanza vorrebbe per trasformarsi in azione. Se vuole, agisce. Se non agisce...non vuole abbastanza.


E il dolore ognuno di noi cerca di reprimerlo come meglio puo'....
In questo mi sento primitivamente emotivo. Io amo, io soffro perchè amo, quindi devo smettere di amare per non soffrire, o almeno per soffrire meno. Il meccanismo mentale seguente è lo stesso che ha generato il mio messaggio.
Io non provo rancore per lei (come feather per la sua ex) ma la priorità adesso è salvare se stessi, dipingendo anche a tinte false, l'anima della persona che avremmo voluto.
Banalizzarne i caratteri migliori, dipingerla come mai avremmo voluto.....fare di tutto ma eliminare o almeno alleviare quella morsa che mi strozza lo stomaco.

E amare e soffrire senza lasciarsi schiacciare...vabbè, io con l'amore...per me amare è desiderare il bene dell'altro. Quindi fatico a capire come amare possa significare soffrire. Semmai mi fa soffrire che le scelte dell'altro non siano piacevoli per me. Ma questo non è amare. Questo è umanissimo e giustissimo desiderio di provare piacere anzichè dispiacere.

E dipingerla per come è, invece, anzichè come vorremmo che fosse?:rolleyes:

Per questo ho anteposto la frase "Ora ti dirò qualcosa che vorrei qualcuno dicesse a me".....proprio perchè nessuno me lo dice, proprio perchè io me lo racconto, proprio perchè io stesso non ci credo.

Lo so che le persone se ne vanno, e lungi da noi dal volerle trattenere, ma cavolo ....posso almeno augurarmi che possa avere un giorno un rigurgito di coscienza (o forse è meglio dire, di sentimento) che la porti a considerare che "LA SCELTA" possa esser sbagliata. Concedimi almeno questo oppio. Concedimelo almeno per un po. Poi, forse, a serenità riagguantata riuscirò ad essere piu' obiettivo....ma adesso no

A mente fredda, mentre ti scrivo, percepisco che non serve a nulla saperla pentita, non lenisce la ferita sapere che un giorno potrebbe pentirsi..... ma in questo momento non so proprio a cosa attaccarmi (....evitiamo battute... :D:D) pur di uscire da questo tunnel di dolore
Ti concedo tutto quello che vuoi, io...e tu mi concedi di dirti che te la stai raccontando? Mi concedi di dirti che il pensarla pentita, il pensare che la sua scelta sia sbagliata non è altro che un autoinganno della tua mente per tenerti in una zona di comfort (perchè già conosciuta) e ti impedisce di passare oltre? Poi ci sta, bene anche la zona di comfort, l'importante è dirselo, usarla per recuperare le energie e poi ripartire.

Un abbraccio
:)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Per me c'è un oceano tra il credere di poter controllare la vita propria o degli altri (=illusorio egocentrismo o delirio di onnipotenza) e l'avere la certezza di essere gli artefici della propria vita passo per passo con le proprie scelte (=autostima e realismo).
concordo!!! :):up::up:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma manco per niente!! avere dei sogni, coltivarli, significa essere deboli? Ma che vadano tutti a cagare, scusa! Ci vogliono vecchi prima del tempo, questo è. Che poi tu stia un po' in the mud, è vero. Però in realtà mi pare piuttosto che tu stia cercando lo slancio per decollare. E quando si è in questa disposizione d'animo è solo questione di tempo.
vero...ma coltivarli significa anche avere una buona dose di realismo. E distinguere ciò che si può e ciò che no.
O meglio. Quanto si può del sogno e quanto del sogno deve invece essere mediato con le reali e concrete situazioni in cui si è, nel qui e ora. Non nel passato, non nel futuro.

La coltivazione è un'azione fra le più presenti e pazienti:)
 

mic

Utente di lunga data
Mi sa...

Che Ipazia sta rompendo gli argini.....






paura, ZEN in libertà....:yoga::scared:
 

Etrusco

Utente di lunga data
Ti concedo tutto quello che vuoi, io...e tu mi concedi di dirti che te la stai raccontando? Mi concedi di dirti che il pensarla pentita, il pensare che la sua scelta sia sbagliata non è altro che un autoinganno della tua mente per tenerti in una zona di comfort (perchè già conosciuta) e ti impedisce di passare oltre? Poi ci sta, bene anche la zona di comfort, l'importante è dirselo, usarla per recuperare le energie e poi ripartire.

Un abbraccio
:)

Non sono riuscito a spiegarmi, non fa nulla. Ti invidio solo le tante certezze che hai ... Io pur avendo vissuto, parlato e amato una donna straordinaria ho la testa piena di domande e di dubbi che son certo non basteranno 100 anni a dipanare.....a volte mi rendo solo conto della tremenda stanchezza emotiva che mi porto dentro. Stasera sono esausto, disarmato....domani se riesco ad essere più lucido cercherò di argomentare meglio il mio pensiero! :smile:
 

disincantata

Utente di lunga data
Non sono riuscito a spiegarmi, non fa nulla. Ti invidio solo le tante certezze che hai ... Io pur avendo vissuto, parlato e amato una donna straordinaria ho la testa piena di domande e di dubbi che son certo non basteranno 100 anni a dipanare.....a volte mi rendo solo conto della tremenda stanchezza emotiva che mi porto dentro. Stasera sono esausto, disarmato....domani se riesco ad essere più lucido cercherò di argomentare meglio il mio pensiero! :smile:

Ognuno la pensa a modo suo, io per esperienza personale di quanto ero giovanissima, dico che potrebbe anche pentirsi, tardi ma potrebbe succedere. Io l'ho scoperto dopo qualche anno, allora i cellulari non esistevano e le modalità per sentirsi erano molte molte meno, figuriamoci che non si usava neppure il telefono di casa, riservato ai genitori.
Quindi dopo un addio tormentato stop. Lui subito fidanzato e dopo pochi mesi sposato. Felice? Per niente.
Strapentito ma troppo tardi. Separato dopo un anno di matrimonio. Senza figli, e da allora solo carriera, non si è più sposato e non ha avuto figli.
NON so se ti può consolare ma probabilmente lei ti pensa.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non sono riuscito a spiegarmi, non fa nulla. Ti invidio solo le tante certezze che hai ... Io pur avendo vissuto, parlato e amato una donna straordinaria ho la testa piena di domande e di dubbi che son certo non basteranno 100 anni a dipanare.....a volte mi rendo solo conto della tremenda stanchezza emotiva che mi porto dentro. Stasera sono esausto, disarmato....domani se riesco ad essere più lucido cercherò di argomentare meglio il mio pensiero! :smile:

..beh, almeno una certezza ce l'hai anche tu, non ti basteranno 100 anni a dipanare i tuoi dubbi.;)

Mi sembra un buon punto di partenza...

Non so Etrusco...io ho imparato a lasciar andare il passato. Trattenerlo era..distruttivo.

Cose belle. E cose brutte.

Quel che è stato è stato. Andato. A volte purtroppo a volte per fortuna.

Ho imparato ad accettare.

Che le persone non le si conosce mai fino in fondo. Non è possibile.

E che le persone straordinarie restano straordinarie.
Ma per quanto straordinarie se ne vanno.
E nonostante se ne possano andare, quello che mi hanno lasciato condividendo la loro straordinarietà non lo posso perdere. Perchè è diventato parte di me.

Ho imparato ad accettare che anche le persone straordinarie fanno azioni che possono deludere, profondamente.
E questo non leva nulla al loro essere straordinarie.
Sono semplicemente umane.

E gli esseri umani fanno cose sublimi e immediatamente dopo sono in grado di compierne di ignobili.

Accetto. Gioia e dolore. Rivendico entrambi come miei e da me dipendenti.

E rivendico il mio benessere. E il mio tempo.

...spero che tu domani stia meglio:smile:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ognuno la pensa a modo suo, io per esperienza personale di quanto ero giovanissima, dico che potrebbe anche pentirsi, tardi ma potrebbe succedere. Io l'ho scoperto dopo qualche anno, allora i cellulari non esistevano e le modalità per sentirsi erano molte molte meno, figuriamoci che non si usava neppure il telefono di casa, riservato ai genitori.
Quindi dopo un addio tormentato stop. Lui subito fidanzato e dopo pochi mesi sposato. Felice? Per niente.
Strapentito ma troppo tardi. Separato dopo un anno di matrimonio. Senza figli, e da allora solo carriera, non si è più sposato e non ha avuto figli.
NON so se ti può consolare ma probabilmente lei ti pensa.

Ma sapere che l'altro è pentito è di un qualche sostegno al proprio benessere?
Cambia qualcosa?

Personalmente mi farebbe solo voglia di allungare il mio piedino sul suo fondoschiena.

E mi confermerebbe ulteriormente che quello che avevo visto, ok, bellissimo, ma alla prova dei fatti...quelli concreti, non è bastato.

E una persona che non sa passare ai fatti quando è il momento non la vorrei accanto, in una relazione stretta.

Ognuno ha le sue esperienze, le mie mi hanno insegnato che quando si cade di faccia e si lascia magari qualche dente sull'asfalto, le prime mani su cui appoggiarsi sono le proprie e quelle più vicine che si tendono non devono tremare mentre lo fanno. Prima sì, dopo anche. Ma durante, se mi devono aiutare ad alzarmi, devono essere ben ferme.

E se non lo sono...io non mi fido ad aggrapparmi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non è certo una critica alla magnifica Ipazia e al suo prodigarsi, anzi, ma la sostanza è: chi non c'è, non voleva esserci.
Ciao, ciao!
Vado avanti e ne faccio a meno.
Il fatto che abbia scelto per meschinità o per sfuggire a me (chi può escludere di non essere poi quell'ideale che crede di essere?) non cambia i fatti.
E si vive nella realtà.
I sogni devono aiutare a vivere, non a non vivere.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non è certo una critica alla magnifica Ipazia e al suo prodigarsi, anzi, ma la sostanza è: chi non c'è, non voleva esserci.
Ciao, ciao!
Vado avanti e ne faccio a meno.
Il fatto che abbia scelto per meschinità o per sfuggire a me (chi può escludere di non essere poi quell'ideale che crede di essere?) non cambia i fatti.
E si vive nella realtà.
I sogni devono aiutare a vivere, non a non vivere.
Brunetta...magnifica tu!!!!:eek::up:

Arrivi e...in 8 righe sintetizzi i pipponi della sottoscritta:D

Grazie:smile:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Brunetta...magnifica tu!!!!:eek::up:

Arrivi e...in 8 righe sintetizzi i pipponi della sottoscritta:D

Grazie:smile:
Forse mi vengono i riassunti.
Senti questo: lui e lei si vorrebbero sposare, si mette di mezzo un prepotente che vuole farsi lei per scommessa. Dopo varie avventure riescono a sposarsi.

Però io non valgo Alessandro ;)
 
Stato
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