Ma tanti pensano che dare una vita di benessere e soldi sia la cosa più importante.
Vero, ma è sempre stato così, se si guarda alla storia.
Secondo me, quelli che ragionano in quel modo sbagliano e di grosso e, in ultima analisi, non fanno il bene dei loro discendenti.
L'ho appreso da mio padre che mi ripeteva in gioventù un antico proverbio cinese "
Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita."
Poi, frequentando, per scelta dei miei genitori, scuole che applicavano il metodo Montessori, sono cresciuto in un ambiente scolastico dove si privilegiava l'apprendimento della conoscenza rispetto al nozionismo ("Insegnare al bimbo come saper fare da solo").
Credo che il principale compito di un genitore sia quello di assicurare una crescita il più possibile equilibrata ai figli, che vuol dire prepararli ad affrontare la vita al meglio. Lasciare loro solo un sacco di soldi molto spesso risulta deleterio, perché non insegna loro come impiegarli (vedi la famosa parabola dei talenti, nel Vangelo). E' un modo tipico di scaricarsi la coscienza da parte di genitori egocentristi che sono, mi scuso per l'appellativo, ottusi e ciechi in ordine al destino della prole.
Pensare di assicurare il "benessere economico" fornendoli di denaro e proprietà non serve a granché se non si insegna agli stessi figli, anche con l'esempio, che il denaro è frutto del lavoro e della fatica. Quindi non va sperperato ma, poco o tanto che sia disponibile, va utilizzato per costruirsi il futuro, attraverso l'educazione personale, l'apertura agli altri e la conoscenza del mondo.
E certo, pure togliersi qualche soddisfazione, che, se si usa moderazione, produce maggiore piacere quando i soldi che si spendono sono il frutto del lavoro e del proprio saper fare.
In questo ordine di idee, i soldi spesi dai genitori per far studiare i figli, per farli viaggiare ed acquisire conoscenze (intendo dire relazionarsi socialmente) sono un grande investimento. Quantomeno, costituiscono offerte di opportunità di crescita personale e di inserimento nella società.
Poi, ciascun figlio, nel proprio piccolo ambito, è artefice del proprio destino e questo va sempre tenuto a mente da un genitore. Che deve imporsi di non interferire e lasciare che ogni figlio viva come meglio crede e sia capace di fare.