Nausicaa
sfdcef
E' parecchio che sono qui, e non ho mai parlato di come è la mia vita ora.
In realtà, non ne parlo neppure con me stessa, ma ne affronto tutti i piccoli pezzettini uno alla volta, altrimenti crollo
Ne parlo adesso.
Vediamo.... combatto su quattro fronti.
Il primo, è la causa di separazione giudiziale. Ho cercato di accordarmi, cedendo molto, e proponendo un accordo che gli regalava più della metà delle mie sostanze (e quando dico mie, intendo mie, non nostre. Proprio le mie). Mio marito non ha accettato, e continua ad andare avanti cercando di togliermi ogni cosa.
Compresa Fra.
Cos' ho incontri con avvocati, udienze, attese, e le carte dei suoi avvocati piene di insulti e bugie e... ok, basta così.
Per le mie debolezze passate, sono in condizione di vulnerabilità. E ogni giorno vedo gli errori commessi, e mi staffilano il cuore.
Il secondo è la casa.
Non ho un posto decente dove stare e, soprattutto, dove tenere Fra.
Cioè, ce l'ho ma in una altra città. Sto cercando di acquistare casa dove abita lei, ma mio marito me l'ha impedito, per il fatto che siamo in comunione dei beni (anche questo errore mio... io ero più benestante e lui si sentiva a disagio, e per mostrargli che tutto ciò che era mia era nostro... vabbè)
Ora l'acquisto è pencolante, ma mi sono già impegnata finanziariamente. Solo che ora, per il mancato mutuo, non ho tutto ciò che mi serve per completare acquisto e spese e quel poco di sistemazione e mobilio.
Il terzo è il lavoro. Per avere un futuro per me e Fra, lavoro lontano e sto viaggiando ogni settimana, come ho scritto. Il lavoro attuale non mi da garanzia per il futuro, comunque, e mi sto struggendo per trovare qualcosa per l'anno prossimo, che sia vicino a Fra.
Per rimediare ai giorni persi per il viaggio, e a quelli "persi" per stare con Fra, lavoro la sera. Dormo poco. Molto poco.
Il quarto è la mia famiglia. Per quanto vogliano aiutarmi, sono le stesse persone di sempre, quelle che hanno reso la mia infanzia e giovinezza talmente brutte da farmi desiderare più e più volte che mia madre mi avesse abortito, quella volta.
Quando sono costretta a stare a casa con i miei genitori, sono in un clima di disapprovazione, odio -tra di loro- rimproveri, recriminazioni. Per sfogare la loro rabbia e frustrazione, si sfogano con me. Non ho voglia di fare esempi.
Fortunatamente Fra è immune, la preservo con ogni forza ed energia. Ne sono certissima.
Non permetterei mai, MAI, che Fra passasse quello che ho passato io nella mia famiglia.
E purtroppo, non sono in grado ora di affrancarmi dai miei genitori.
Quindi, che sia domenica, lunedì, martedì, qualunque giorno della settimana, so che affronto o il viaggio, o la mia famiglia, o una udienza, o i problemi con la banca, o quelli col lavoro. O la solitudine profonda di quando sono lontano da Fra.
L'unica luce, Fra. Che cresce come un fiore, la bimba più splendida che io potessi mai immaginare.
Ma il resto... è dura.
E la cosa più dura, la cosa che davvero mi fa urlare come un animale se ci penso...
Non dare a Fra la vita che vorrei darle.
Questo posto lo cancellerò. E' per affetto e ringraziamento a chi mi è stato vicino.
In realtà, non ne parlo neppure con me stessa, ma ne affronto tutti i piccoli pezzettini uno alla volta, altrimenti crollo
Ne parlo adesso.
Vediamo.... combatto su quattro fronti.
Il primo, è la causa di separazione giudiziale. Ho cercato di accordarmi, cedendo molto, e proponendo un accordo che gli regalava più della metà delle mie sostanze (e quando dico mie, intendo mie, non nostre. Proprio le mie). Mio marito non ha accettato, e continua ad andare avanti cercando di togliermi ogni cosa.
Compresa Fra.
Cos' ho incontri con avvocati, udienze, attese, e le carte dei suoi avvocati piene di insulti e bugie e... ok, basta così.
Per le mie debolezze passate, sono in condizione di vulnerabilità. E ogni giorno vedo gli errori commessi, e mi staffilano il cuore.
Il secondo è la casa.
Non ho un posto decente dove stare e, soprattutto, dove tenere Fra.
Cioè, ce l'ho ma in una altra città. Sto cercando di acquistare casa dove abita lei, ma mio marito me l'ha impedito, per il fatto che siamo in comunione dei beni (anche questo errore mio... io ero più benestante e lui si sentiva a disagio, e per mostrargli che tutto ciò che era mia era nostro... vabbè)
Ora l'acquisto è pencolante, ma mi sono già impegnata finanziariamente. Solo che ora, per il mancato mutuo, non ho tutto ciò che mi serve per completare acquisto e spese e quel poco di sistemazione e mobilio.
Il terzo è il lavoro. Per avere un futuro per me e Fra, lavoro lontano e sto viaggiando ogni settimana, come ho scritto. Il lavoro attuale non mi da garanzia per il futuro, comunque, e mi sto struggendo per trovare qualcosa per l'anno prossimo, che sia vicino a Fra.
Per rimediare ai giorni persi per il viaggio, e a quelli "persi" per stare con Fra, lavoro la sera. Dormo poco. Molto poco.
Il quarto è la mia famiglia. Per quanto vogliano aiutarmi, sono le stesse persone di sempre, quelle che hanno reso la mia infanzia e giovinezza talmente brutte da farmi desiderare più e più volte che mia madre mi avesse abortito, quella volta.
Quando sono costretta a stare a casa con i miei genitori, sono in un clima di disapprovazione, odio -tra di loro- rimproveri, recriminazioni. Per sfogare la loro rabbia e frustrazione, si sfogano con me. Non ho voglia di fare esempi.
Fortunatamente Fra è immune, la preservo con ogni forza ed energia. Ne sono certissima.
Non permetterei mai, MAI, che Fra passasse quello che ho passato io nella mia famiglia.
E purtroppo, non sono in grado ora di affrancarmi dai miei genitori.
Quindi, che sia domenica, lunedì, martedì, qualunque giorno della settimana, so che affronto o il viaggio, o la mia famiglia, o una udienza, o i problemi con la banca, o quelli col lavoro. O la solitudine profonda di quando sono lontano da Fra.
L'unica luce, Fra. Che cresce come un fiore, la bimba più splendida che io potessi mai immaginare.
Ma il resto... è dura.
E la cosa più dura, la cosa che davvero mi fa urlare come un animale se ci penso...
Non dare a Fra la vita che vorrei darle.
Questo posto lo cancellerò. E' per affetto e ringraziamento a chi mi è stato vicino.