Perchè non ti registri? vorrei poterti scrivere.Stefano esiste, non è un invenzione letteraria. Ciò che scrive e che ha scritto è tutto assolutamente reale. Senza filtri e senza maschere. Non è una creatura virtuale e bidimensionale...la sua storia è vera, non semplicemente verosimile, narrata a volte sulla scia di un impulso, a volte con più prudente raziocinio, filtrata solamente dalla sua forte soggettività.
D'altronde chiunque si narra, lo fa dal suo punto di vista...
Perchè pensare che non sia vero? La letteratura trae spunto dalla realtà, difficilmente accade il contrario. La commedia umana ( pensiamo a Moliere) è la rappresentazione delle tipologie umane.
Se fossi meno timida, racconterei la mia di storia, vi parrebbe anch'essa romanzata.
Diana
Se non vuoi uscire allo scoperto lo faccio io. la mia mail è mauri9436@yahoo.it.Perchè non ti registri? vorrei poterti scrivere.
Maurizio
Dal nick che utilizzi, devi essere veramente molto giovane. Attenta agli uomini come Albatros.Albatros, arrivo tardi, ma la tua storia è la più lunga e la più incredibile. Ti abbraccio e ti ammiro tantissimo, se ne esiste un altro di uomo con questi principi e questo cuore, forse un giorno mi sposerò anch'io. forse, non vorrei impazzire prima.
Quanto al..reale non reale.. chissenefrega?!
sarò una sempliciona, una credulona, a me importa davvero poco. io sono entrata qui dentro in una giornata di delirio cosmico, cercando parole, cercando persone, cercando storie, che potessero aiutarmi in una mia crescita. ho trovato quello che cercavo, la mia crescita può cominciare, sento che stare qui a parlare di dolori e paure aiuti ad esorcizzare molto di ciò che mi fa male, che ci fa male. Poi, se qualcuno è entrato a scrivere un racconto invece della sua storia, in fondo è come ha detto Diana, la commedia umana trae spunto dalla vita, qualcuno ci si rispecchia ugualmente, altri ne traggono riflessioni e conforto. anche coi libri è così del resto no?!
non so che pensare del fatto che siamo materia di studio umano utile alla tua professione. grazie comunque per i complimenti.Dal nick che utilizzi, devi essere veramente molto giovane. Attenta agli uomini come Albatros.
Mi dispiace di essere una voce fuori dal coro, ma ciò che leggo non mi piace affatto.
Viene trasformato in eroe un uomo che invece soffre di una fragilità estrema. Preda delle sue passioni in maniera adolescenziale;contraddittorio in tutti i suoi passaggi; egocentrico in maniera pericolosa: parla quasi solo di sè,ed accetta il confronto solo quando questo è a suo favore. Questi sono i segnali, affascinanti, ma malati, di una personalità incapace di gestire una forte emotività e che si fa vanto di questo, giustificandola come caratterialità.
Posso capire che tanto romanticismo, in un mondo come il nostro, possa far innamorare. Ma purtroppo io qui ci vedo una fortissima debolezza, mascherato da un apparato di valori etici che difende con caparbia ostinazione.
Il suo altalenare fa pensare addirittura ad una sindrome da depressione bipolare.
Basti fare il confronto con Paolo, molto più lucido e razionale ed la sua aggressivtà malcelata di accettare i suoi consigli.
Passionale, eppure risolto. Se dovessi fare una diagnosi, Paolo è la versione adulta di Albatros, che si rifiuta addirittura di elaborare le sue ferite e si aggrappa all'amore per una donna.
La fantomatica Diana, piuttosto rigorosa nei suoi passaggi mentali é però troppo fragile nel suo attaccamento ai valori familiari. Di lei non sappiamo molto però...se é la donna di albatros, soffre anche lei in qualche modo di una pericolosa forma di masochismo.
Il contorno dei protagonisti che intervengono nella storia appartengono a tipologie meno originali, ma a mio avviso più sane.
Un sincerio augurio a tutti voi, e comunque complimenti per il livello mai scadente del Forum
E' per me materia di studio umano e perciò utile ala mia professione.
Non voleva essere irriverente. Questo Forum è semplicemente una lente di ingrandimento.
Le storie che scrivete, seppure esagerate (in alcuni passaggi è evidentissimo), seppure false, sono lo specchio di pulsioni di una umanità al cui studio io mi sono da tempo consacrato con amore, e non con disprezzo.
Non vi guardo come insetti, ma come uomini, come me. Ognuno è diverso, non semplifico e non vi faccio rientrare in categorie o statistiche. Vi leggo.
E non ho bisogno nè di pubblicità, nè di clienti , ne ho a sufficienza.
A.
Non parlavo di esagerazione delle storie in malafede. Ma di una sorta di amplificazione. E' frequente, e lo dico per esperienza, che chi si racconta, tenda inconsapevolmente ad accentuare determinati stati di animo, in un modo o nell'altro. C'è chi trova prova compiacimento nel permanere nel proprio stato di disperazione, senza rendersene conto, oppure esaspera in questa sede, stati di animo che sono fortunatamente passeggieri. C'è chi sottolinea all'inverosimile l'intensità di certe passioni nel desiderio inconscio di attirare l'attenzione.non ho mai pensato che tu fossi in malafede (pubblicità, clienti, ecc.). mi chiedevo solo quale effetto abbia su di me questo tuo sguardo. sai, sono alquanto introspettiva (ma qualche passetto prima della nevrosi).
sono sicura che non fai statistiche, lo capisco dalle parole che usi ...
piuttosto, sarebbe interessante se tu ci restituissi ogni tanto i risultati delle tue (ops) analisi.
sull'esagerazione delle storie, non ci giurerei, sai? e comunque questo è uno strumento narrativo, in cui si narra adoperando il proprio punto di vista - spesso radicato in un nervo scoperto - mica si fa cronaca!!
rimani dunque con noi, ti offro un the verde.
mi dispiace che non interverrai oltre, l'avevo sperato. posso invitarti a farlo? potremmo discutere, per esempio, di cosa sia la verità, e se la verità risieda proprio in quella bugia necessaria, in quella amplificazione voluta. la verità di noi umani è per sua natura impregnata di emozioni, e tuttavia così pura. ma questo è il tuo mestiere, la tua passione.Non parlavo di esagerazione delle storie in malafede. Ma di una sorta di amplificazione. E' frequente, e lo dico per esperienza, che chi si racconta, tenda inconsapevolmente ad accentuare determinati stati di animo, in un modo o nell'altro. C'è chi trova prova compiacimento nel permanere nel proprio stato di disperazione, senza rendersene conto, oppure esaspera in questa sede, stati di animo che sono fortunatamente passeggieri. C'è chi sottolinea all'inverosimile l'intensità di certe passioni nel desiderio inconscio di attirare l'attenzione.
I miei non sono giudizi di merito, il mio mestiere non li consente, ma semplici constatazioni. Io ascolto, non giudico. Ma è anche nell'amplificazione della descrizione dei sentimenti, che si comprende meglio la persona che si racconta ed il perchè lo fa.
C'è anche probabilmente chi racconta qualcosa di falso, ciò che mi interessa è capire perchè lo fa.
Non tutti i miei pazienti vengono nel mio studio a narrare il vero. Spesso inventano di sana pianta. io me ne accorgo, ma li lascio fare. Anche l'invenzione ha un significato, occorre capire quale.
Accetto con piacere il the verde, ma non mi permetterò diagnosi. State tranquilli! Sono intervenuto solo nel caso di Albatros, per i motivi sopraddetti. Ritengo che susciti eccessiva ammirazione e venga preso a modello uno stile di vita che miete vittime. Non interverrò oltre.
A.
mi dispiace che non interverrai oltre, l'avevo sperato. posso invitarti a farlo? potremmo discutere, per esempio, di cosa sia la verità, e se la verità risieda proprio in quella bugia necessaria, in quella amplificazione voluta. la verità di noi umani è per sua natura impregnata di emozioni, e tuttavia così pura. ma questo è il tuo mestiere, la tua passione.
con stima, grace
A tacere di Stefano, questo che hai tracciato su è il ritratto del mio ex amanteMi dispiace di essere una voce fuori dal coro, ma ciò che leggo non mi piace affatto.
Viene trasformato in eroe un uomo che invece soffre di una fragilità estrema. Preda delle sue passioni in maniera adolescenziale;contraddittorio in tutti i suoi passaggi; egocentrico in maniera pericolosa: parla quasi solo di sè,ed accetta il confronto solo quando questo è a suo favore. Questi sono i segnali, affascinanti, ma malati, di una personalità incapace di gestire una forte emotività e che si fa vanto di questo, giustificandola come caratterialità.
Posso capire che tanto romanticismo, in un mondo come il nostro, possa far innamorare. Ma purtroppo io qui ci vedo una fortissima debolezza, mascherato da un apparato di valori etici che difende con caparbia ostinazione.
Il suo altalenare fa pensare addirittura ad una sindrome da depressione bipolare.