Kintsugi : le cicatrici in oro

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Un_fiordiloto

Utente di lunga data
Kintsugi, ammetto che non conoscevo minimamente che cosa fosse.
Ecco che cosa ho scoperto :

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro.
Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.
Questa tecnica è chiamata “Kintsugi.” Oro al posto della colla. Metallo pregiato invece di una sostanza adesiva trasparente.
E la differenza è tutta qui: occultare l’integrità perduta o esaltare la storia della ricomposizione?
Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe.
“Spaccatura, frattura, ferita” sono percepiti come l’effetto meccanicistico di una colpa, perchè il pensiero digitale ci ha addestrati a percorrere sempre e solo una delle biforcazioni: o è intatto, o è rotto. Se è rotto, è colpa di qualcuno.
Il pensiero analogico -arcaico, mitico, simbolico- invece, rifiuta le dicotomie e ci riporta alla compresenza degli opposti, che smettono di essere tali nel continuo osmotico fluire della vita.
La Vita è integrità e rottura insieme, perché è ri-composizione costante ed eterna. Rendere belle e preziose le “persone” che hanno sofferto……questa tecnica si chiama “amore”.
Il dolore è parte della vita. A volte è una parte grande, e a volte no, ma in entrambi i casi, è una parte del grande puzzle, della musica profonda, del grande gioco. Il dolore fa due cose: Ti insegna, ti dice che sei vivo. Poi passa e ti lascia cambiato. E ti lascia più saggio, a volte. In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le circostanze, il dolore lascia il segno, e tutto ciò che di importante potrà mai accadere nella tua vita lo comporterà in un modo o nell’altro
I giapponesi che hanno inventato il Kintsugi l’hanno capito più di sei secoli fa – e ce lo ricordano sottolineandolo in oro.

(fonte https://elinepal.wordpress.com/)

Una visione troppo lontana per noi occidentali ? Che ne pensate ?
 

stellina

Utente di lunga data
è quello che dicevo in un altro 3d...
devo essere giapponese
 

stellina

Utente di lunga data
Siamo in due. Io con gli occhi azzurri, tipico giapponese no? :singleeye:

Bel post, quoto lo kintsugi
sì in effetti anch'io non ho propriamente i tratti somatici giapponesi:sonar::rotfl:
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Non ho capito il passaggio sul pensiero digitale ed analogico.
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
è quello che dicevo in un altro 3d...
devo essere giapponese
hai il 3d...a portata di mano ? Mi piacerebbe capirne il contesto.

Molto bello e molto affascinante: grazie[emoji2]
grazie a te per averlo apprezzato.:)

Siamo in due. Io con gli occhi azzurri, tipico giapponese no? :singleeye:

Bel post, quoto lo kintsugi
:up:

uhm.... ci sarebbe da indagare. Io ora lo faccio, non vorrei che qualche parente lontano senza dire nulla a nessuno :corna:si sia divertito ed eccomi qua mezzo giapponese dentro:D
mezzo giapponese dentro non sarebbe male...

Non ho capito il passaggio sul pensiero digitale ed analogico.
e caro Pall....nemmeno io lo avevo capito sai ?

leggi qui..http://www.instoria.it/home/analogico_digitale.htm
 
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Divì

Utente senza meta
Kintsugi, ammetto che non conoscevo minimamente che cosa fosse.
Ecco che cosa ho scoperto :

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro.
Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.
Questa tecnica è chiamata “Kintsugi.” Oro al posto della colla. Metallo pregiato invece di una sostanza adesiva trasparente.
E la differenza è tutta qui: occultare l’integrità perduta o esaltare la storia della ricomposizione?
Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe.
“Spaccatura, frattura, ferita” sono percepiti come l’effetto meccanicistico di una colpa, perchè il pensiero digitale ci ha addestrati a percorrere sempre e solo una delle biforcazioni: o è intatto, o è rotto. Se è rotto, è colpa di qualcuno.
Il pensiero analogico -arcaico, mitico, simbolico- invece, rifiuta le dicotomie e ci riporta alla compresenza degli opposti, che smettono di essere tali nel continuo osmotico fluire della vita.
La Vita è integrità e rottura insieme, perché è ri-composizione costante ed eterna. Rendere belle e preziose le “persone” che hanno sofferto……questa tecnica si chiama “amore”.
Il dolore è parte della vita. A volte è una parte grande, e a volte no, ma in entrambi i casi, è una parte del grande puzzle, della musica profonda, del grande gioco. Il dolore fa due cose: Ti insegna, ti dice che sei vivo. Poi passa e ti lascia cambiato. E ti lascia più saggio, a volte. In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le circostanze, il dolore lascia il segno, e tutto ciò che di importante potrà mai accadere nella tua vita lo comporterà in un modo o nell’altro
I giapponesi che hanno inventato il Kintsugi l’hanno capito più di sei secoli fa – e ce lo ricordano sottolineandolo in oro.

(fonte https://elinepal.wordpress.com/)

Una visione troppo lontana per noi occidentali ? Che ne pensate ?
storiabella.jpg

Questo è sul mio profilo, ed è esattamente il lavoro che sto cercando di fare.

:eek:
 

Divì

Utente senza meta
Ma guarda... allora puoi raccontarci qualcosa in merito. Non sono l'unica dunque che ha pensato che potrebbe funzionare!
E' un po' come le rughe: io le considero un segno dell'esperienza, della tua espressione e quindi del tuo modo di relazionarti con gli altri, e non solo del tempo :)

In sostanza: sto facendo due operazioni distinte ma che vanno nella stessa direzione.

Sto cercando di circoscrivere le ferite "narcisistiche" cioè che riguardano la mia autostima e quelle le riempio di oro, ovvero di ciò che di bello c'è in me, a prescindere dal fatto che lui, in un modo o nell'altro, non sia stato capace di vederlo. In questa bellezza che trovo in me ci stanno anche i miei difetti, che io porto di nuovo nella nostra coppia, ma con uno sguardo nuovo e sembra proprio che anche lui li veda con occhi nuovi.

Poi, ci sono le ferite tra di noi, anche le sue. Questo è stato ed è il lavoro più faticoso, e anche lui è stato bravo.

Mi scoccia un po' dirlo, ma il nostro vaso, con tutto questo oro, è quasi più bello di prima. Per cui mi sento di dire che non voglio la vita di prima, voglio quella di adesso.
 

Ultimo

Escluso
Forse la differenza tra digitale e analogico sta nel digitale che è ciò che esce come soluzione primaria, quindi la scelta tra bianco e nero. Mentre l'analogico riporta indietro quell'istinto che conserva e fa crescere riuscendo a percepire i colori e a cercarli nelle diverse soluzioni. ( ok minchiatona scritta)

Non riesco ad aprire la pagina della spiegazione sull'analogico.
 

Ultimo

Escluso
E' un po' come le rughe: io le considero un segno dell'esperienza, della tua espressione e quindi del tuo modo di relazionarti con gli altri, e non solo del tempo :)

In sostanza: sto facendo due operazioni distinte ma che vanno nella stessa direzione.

Sto cercando di circoscrivere le ferite "narcisistiche" cioè che riguardano la mia autostima e quelle le riempio di oro, ovvero di ciò che di bello c'è in me, a prescindere dal fatto che lui, in un modo o nell'altro, non sia stato capace di vederlo. In questa bellezza che trovo in me ci stanno anche i miei difetti, che io porto di nuovo nella nostra coppia, ma con uno sguardo nuovo e sembra proprio che anche lui li veda con occhi nuovi.

Poi, ci sono le ferite tra di noi, anche le sue. Questo è stato ed è il lavoro più faticoso, e anche lui è stato bravo.

Mi scoccia un po' dirlo, ma il nostro vaso, con tutto questo oro, è quasi più bello di prima. Per cui mi sento di dire che non voglio la vita di prima, voglio quella di adesso.

E' bello quello che hai scritto.
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
E' un po' come le rughe: io le considero un segno dell'esperienza, della tua espressione e quindi del tuo modo di relazionarti con gli altri, e non solo del tempo :)

In sostanza: sto facendo due operazioni distinte ma che vanno nella stessa direzione.

Sto cercando di circoscrivere le ferite "narcisistiche" cioè che riguardano la mia autostima e quelle le riempio di oro, ovvero di ciò che di bello c'è in me, a prescindere dal fatto che lui, in un modo o nell'altro, non sia stato capace di vederlo. In questa bellezza che trovo in me ci stanno anche i miei difetti, che io porto di nuovo nella nostra coppia, ma con uno sguardo nuovo e sembra proprio che anche lui li veda con occhi nuovi.

Poi, ci sono le ferite tra di noi, anche le sue. Questo è stato ed è il lavoro più faticoso, e anche lui è stato bravo.

Mi scoccia un po' dirlo, ma il nostro vaso, con tutto questo oro, è quasi più bello di prima. Per cui mi sento di dire che non voglio la vita di prima, voglio quella di adesso.
Bellissimo il tuo racconto...
mi piace anche il concetto dei difetti... che porti di nuovo nel rapporto di coppia, ma probabilmente, sotto un aspetto diverso, positivo....:up::up: questo me lo dovresti spiegare !


Forse la differenza tra digitale e analogico sta nel digitale che è ciò che esce come soluzione primaria, quindi la scelta tra bianco e nero. Mentre l'analogico riporta indietro quell'istinto che conserva e fa crescere riuscendo a percepire i colori e a cercarli nelle diverse soluzioni. ( ok minchiatona scritta)

Non riesco ad aprire la pagina della spiegazione sull'analogico.
http://www.instoria.it/home/analogico_digitale.htm

ora si apre;)
 
Ultima modifica:

Palladiano

utente d'altri tempi
E' un po' come le rughe: io le considero un segno dell'esperienza, della tua espressione e quindi del tuo modo di relazionarti con gli altri, e non solo del tempo :)

In sostanza: sto facendo due operazioni distinte ma che vanno nella stessa direzione.

Sto cercando di circoscrivere le ferite "narcisistiche" cioè che riguardano la mia autostima e quelle le riempio di oro, ovvero di ciò che di bello c'è in me, a prescindere dal fatto che lui, in un modo o nell'altro, non sia stato capace di vederlo. In questa bellezza che trovo in me ci stanno anche i miei difetti, che io porto di nuovo nella nostra coppia, ma con uno sguardo nuovo e sembra proprio che anche lui li veda con occhi nuovi.

Poi, ci sono le ferite tra di noi, anche le sue. Questo è stato ed è il lavoro più faticoso, e anche lui è stato bravo.

Mi scoccia un po' dirlo, ma il nostro vaso, con tutto questo oro, è quasi più bello di prima. Per cui mi sento di dire che non voglio la vita di prima, voglio quella di adesso.
Wow! :)
 

Palladiano

utente d'altri tempi

Eliade

Super Zitella Acida
Kintsugi, ammetto che non conoscevo minimamente che cosa fosse.
Ecco che cosa ho scoperto :

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro.
Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.
Questa tecnica è chiamata “Kintsugi.” Oro al posto della colla. Metallo pregiato invece di una sostanza adesiva trasparente.
E la differenza è tutta qui: occultare l’integrità perduta o esaltare la storia della ricomposizione?
Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe.
“Spaccatura, frattura, ferita” sono percepiti come l’effetto meccanicistico di una colpa, perchè il pensiero digitale ci ha addestrati a percorrere sempre e solo una delle biforcazioni: o è intatto, o è rotto. Se è rotto, è colpa di qualcuno.
Il pensiero analogico -arcaico, mitico, simbolico- invece, rifiuta le dicotomie e ci riporta alla compresenza degli opposti, che smettono di essere tali nel continuo osmotico fluire della vita.
La Vita è integrità e rottura insieme, perché è ri-composizione costante ed eterna. Rendere belle e preziose le “persone” che hanno sofferto……questa tecnica si chiama “amore”.
Il dolore è parte della vita. A volte è una parte grande, e a volte no, ma in entrambi i casi, è una parte del grande puzzle, della musica profonda, del grande gioco. Il dolore fa due cose: Ti insegna, ti dice che sei vivo. Poi passa e ti lascia cambiato. E ti lascia più saggio, a volte. In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le circostanze, il dolore lascia il segno, e tutto ciò che di importante potrà mai accadere nella tua vita lo comporterà in un modo o nell’altro
I giapponesi che hanno inventato il Kintsugi l’hanno capito più di sei secoli fa – e ce lo ricordano sottolineandolo in oro.

(fonte https://elinepal.wordpress.com/)

Una visione troppo lontana per noi occidentali ? Che ne pensate ?
Penso che ho buttato un sacco, ma proprio un SACCO, pieno delle mie tazze preferite... :(:(
Avrei sicuramente apprezzato.
 

stellina

Utente di lunga data
Non so inserirti la stringa diretta al 3d...sono una bestia lo so....:carneval:
però il 3d è in confessionale: Chi lascio?
 

Palladiano

utente d'altri tempi

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
Penso che ho buttato un sacco, ma proprio un SACCO, pieno delle mie tazze preferite... :(:(
Avrei sicuramente apprezzato.
Avrei avuto un servizio davvero prezioso...:up::up:
Non so inserirti la stringa diretta al 3d...sono una bestia lo so....:carneval:
però il 3d è in confessionale: Chi lascio?
Ciao Stellina, sono andata a leggermi il 3d e a pescare il tuo intervento..si effettivamente il concetto è un po' quello.

Ho letto. Molto chiaro. Grazie ho imparato cose nuove. Il che è x me bellissimo
Lo è anche per me...come aver scoperto il Kintsugi. Oggetti rotti a parte è una bella lezione di vita.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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