spleen
utente ?
Scrivo la mia storia in risposta alle sollecitazioni di "cuoricino rosso" scaredharth lo so che è poca cosa rispetto alle tragedie che trovo raccontate nel forum, perdonatemi.
La facocera:
Ero innamorato dell’ amore, poco più che ventenne, ho vissuto un rapporto distruttivo, due anni con una ragazza che credevo “il grande amore della mia vita”. Stravedevo per lei e facevo cose che chi mi conosceva stentava ad attribuirmi. In pratica mi prendeva per il sedere cioè mi prendeva quando le faceva comodo, poi si trovava delle “distrazioni”. Quando sono partito per il servizio militare mi ha piantato in asso. L’ho rivista per caso da poco, ho ringraziato il cielo per averla scampata, oggi sembra mia nonna, talvolta ripenso al suo patologico egocentrismo, io ero accecato e non capivo.
La bionda:
Tra le sue amiche c’era una ragazza bionda che cominciai a frequentare, una bella persona che mi aiutò a superare il distacco in quel periodo buio, tra noi nacque una bellissima amicizia, eravamo in sintonia mentale e aveva un carattere dolce, ci attaccammo sempre di più l’un l’altra. Uscivamo con una compagnia nuova di amici ma poi finivamo sempre a chiacchierare tra noi due davanti casa sua, talvolta fino a notte fonda, con lei riuscivo a parlare di tutto . Ad un certo punto volli forzare il nostro rapporto di amicizia, lei mi piaceva e mi dichiarai. Inizialmente ottenni un rifiuto, voleva rimanere solo amica, poi cominciò a considerare la cosa, infine complici alcune mie “assenze strategiche” iniziò a cercarmi e ci mettemmo insieme. Era una ragazza concentrata sullo studio, per lei fui il primo rapporto serio, il primo bacio etc. etc. Rimanemmo insieme quasi un anno ma ero io a “non funzionare”, era un periodo molto particolare per me, lavoravo da poco, in un impiego che odiavo, nella mia famiglia non riuscivo a stabilire rapporti costruttivi se non con mio fratello, ero assente, distratto da mille pensieri sul mio futuro, a tratti sgarbato, anche con lei. Senza rendermene conto avevo già iniziato a distruggere il nostro rapporto. Cominciò a soffrire e poi a mettere il luce un aspetto della sua personalità che non avevo percepito prima, una gelosia quasi patologica, ossessiva, fu il colpo di grazia, se mi avvicinavo o parlavo a qualche sua amica stava male, aveva bisogno di continue conferme, ci trascinavamo in un rapporto che a tratti era bellissimo ma che non sentivo tagliato per me.
La brunetta:
Spesso uscivo con la compagnia vecchia di amici, ad un certo punto arrivarono tre ragazze nuove, giovanissime, che i marpioni del gruppo avevano già “preso in consegna”, tra loro c’era una brunetta carinissima, con grandi occhi marroni dal taglio particolare e un bel sorriso. A volte mi sorprendevo rapito ad ammirarla quando sorrideva. Una domenica che la bionda era via con i suoi genitori e io ero libero, stavo seduto al volante della mia macchina ad aspettare un amico che non arrivava, fuori dal bar dove la compagnia si riuniva di solito, si aprì la portiera lato passeggero - Posso salire? Era la Brunetta. Rimanemmo a parlare per due ore poi le chiesi se voleva fare un giro, accettò. Dopo duecento metri ci fermammo al primo semaforo rosso, mi girai verso di lei, mi stava guardando di sottecchi, poi, senza dire una parola, si avvicinò e mi baciò. Non me l’aspettavo, ricambiai fino a quando, al verde, l’auto dietro cominciò a suonare il clacson. Le settimane successive mi incontrai spesso con lei e passavamo le serate a pomiciare in auto e a parlare, mi piaceva molto anche se aveva un carattere diversissimo dal mio, la nostra all’inizio era attrazione pura.
L’evoluzione della cosa:
Il mio rapporto con la bionda finì male, una sera di luglio, in una scenata di gelosia e non perché mi scoprì con la brunetta ma solo perché mi aveva visto parlare con la mia ex (la facocera). Io non provavo rimorsi quando tenevo la storia parallela, non mi rendevo minimamente conto che facevo del male a loro e a me stesso, oggi non mi riconosco più in quello che ho fatto.
Sono passati una marea di anni. Ho rivisto la bionda di recente, in una sala d’aspetto, ho stentato a riconoscerla, lei quando mi ha visto arrivare è trasalita, ho notato un moto di nervosismo improvviso nelle sue mani, un disagio . E’ l’ombra di quello che era, dimagrita di dieci chili credo, molti capelli bianchi. Sono rimasto di sasso. -Ciao, come stai? L’ho salutata e lei si è sciolta, si è rasserenata, forse temeva di essere giudicata per il suo aspetto o forse di essere ignorata. Abbiamo parlato per un po’, mi ha chiesto dei miei figli, significa che segue la mia vita, io di lei non so più niente, mi ha raccontato solo che è stata insieme ad un uomo di un’altra regione che poi l’ ha tradita, sfortunatissima. Il nodo irrisolto tra di noi si è sciolto, con quel colloquio fortuito ma da lì mi sono partiti mille interrogativi, se tra noi avesse funzionato? Quanto siamo responsabili nel fare del male ad una persona se siamo immaturi? Rivedendola mi si è come smosso qualcosa dentro, mentre ci parlavamo in quella sala d’attesa mi sembrava di rivivere quei nostri momenti insieme, tanti anni prima, come se fossero una cosa fresca, attuale. Vorrei aiutarla ma so che non posso, ora capisco che le sue crisi di gelosia erano solo insicurezza e che io ero stupido e immaturo.
[FONT="]Per la cronaca: sono ancora insieme alla brunetta, ci siamo sposati tanti anni fa’. Con lei ho trascorso tra alti e bassi i più bei anni della mia vita, siamo ancora diversissimi ma per lei ho smussato le punte acuminate del mio carattere, abbiamo messo su casa e avuto due splendidi figli che adoriamo e che ci adorano, se ripenso a tutto il nostro vissuto mi prende talvolta un magone di nostalgia. Sono ancora “preso” di lei e non l’ho mai tradita, pur avendo avuto diverse occasioni, quando avevo la possibilità di concretizzare pensavo a lei e riflettendo desistevo, perche io voglio lei. Siamo cresciuti insieme e mi sorprendo spesso ancora oggi quando siamo seduti al bar a guardarla rapito, quando lei sorride.[/FONT]
Spleen
La facocera:
Ero innamorato dell’ amore, poco più che ventenne, ho vissuto un rapporto distruttivo, due anni con una ragazza che credevo “il grande amore della mia vita”. Stravedevo per lei e facevo cose che chi mi conosceva stentava ad attribuirmi. In pratica mi prendeva per il sedere cioè mi prendeva quando le faceva comodo, poi si trovava delle “distrazioni”. Quando sono partito per il servizio militare mi ha piantato in asso. L’ho rivista per caso da poco, ho ringraziato il cielo per averla scampata, oggi sembra mia nonna, talvolta ripenso al suo patologico egocentrismo, io ero accecato e non capivo.
La bionda:
Tra le sue amiche c’era una ragazza bionda che cominciai a frequentare, una bella persona che mi aiutò a superare il distacco in quel periodo buio, tra noi nacque una bellissima amicizia, eravamo in sintonia mentale e aveva un carattere dolce, ci attaccammo sempre di più l’un l’altra. Uscivamo con una compagnia nuova di amici ma poi finivamo sempre a chiacchierare tra noi due davanti casa sua, talvolta fino a notte fonda, con lei riuscivo a parlare di tutto . Ad un certo punto volli forzare il nostro rapporto di amicizia, lei mi piaceva e mi dichiarai. Inizialmente ottenni un rifiuto, voleva rimanere solo amica, poi cominciò a considerare la cosa, infine complici alcune mie “assenze strategiche” iniziò a cercarmi e ci mettemmo insieme. Era una ragazza concentrata sullo studio, per lei fui il primo rapporto serio, il primo bacio etc. etc. Rimanemmo insieme quasi un anno ma ero io a “non funzionare”, era un periodo molto particolare per me, lavoravo da poco, in un impiego che odiavo, nella mia famiglia non riuscivo a stabilire rapporti costruttivi se non con mio fratello, ero assente, distratto da mille pensieri sul mio futuro, a tratti sgarbato, anche con lei. Senza rendermene conto avevo già iniziato a distruggere il nostro rapporto. Cominciò a soffrire e poi a mettere il luce un aspetto della sua personalità che non avevo percepito prima, una gelosia quasi patologica, ossessiva, fu il colpo di grazia, se mi avvicinavo o parlavo a qualche sua amica stava male, aveva bisogno di continue conferme, ci trascinavamo in un rapporto che a tratti era bellissimo ma che non sentivo tagliato per me.
La brunetta:
Spesso uscivo con la compagnia vecchia di amici, ad un certo punto arrivarono tre ragazze nuove, giovanissime, che i marpioni del gruppo avevano già “preso in consegna”, tra loro c’era una brunetta carinissima, con grandi occhi marroni dal taglio particolare e un bel sorriso. A volte mi sorprendevo rapito ad ammirarla quando sorrideva. Una domenica che la bionda era via con i suoi genitori e io ero libero, stavo seduto al volante della mia macchina ad aspettare un amico che non arrivava, fuori dal bar dove la compagnia si riuniva di solito, si aprì la portiera lato passeggero - Posso salire? Era la Brunetta. Rimanemmo a parlare per due ore poi le chiesi se voleva fare un giro, accettò. Dopo duecento metri ci fermammo al primo semaforo rosso, mi girai verso di lei, mi stava guardando di sottecchi, poi, senza dire una parola, si avvicinò e mi baciò. Non me l’aspettavo, ricambiai fino a quando, al verde, l’auto dietro cominciò a suonare il clacson. Le settimane successive mi incontrai spesso con lei e passavamo le serate a pomiciare in auto e a parlare, mi piaceva molto anche se aveva un carattere diversissimo dal mio, la nostra all’inizio era attrazione pura.
L’evoluzione della cosa:
Il mio rapporto con la bionda finì male, una sera di luglio, in una scenata di gelosia e non perché mi scoprì con la brunetta ma solo perché mi aveva visto parlare con la mia ex (la facocera). Io non provavo rimorsi quando tenevo la storia parallela, non mi rendevo minimamente conto che facevo del male a loro e a me stesso, oggi non mi riconosco più in quello che ho fatto.
Sono passati una marea di anni. Ho rivisto la bionda di recente, in una sala d’aspetto, ho stentato a riconoscerla, lei quando mi ha visto arrivare è trasalita, ho notato un moto di nervosismo improvviso nelle sue mani, un disagio . E’ l’ombra di quello che era, dimagrita di dieci chili credo, molti capelli bianchi. Sono rimasto di sasso. -Ciao, come stai? L’ho salutata e lei si è sciolta, si è rasserenata, forse temeva di essere giudicata per il suo aspetto o forse di essere ignorata. Abbiamo parlato per un po’, mi ha chiesto dei miei figli, significa che segue la mia vita, io di lei non so più niente, mi ha raccontato solo che è stata insieme ad un uomo di un’altra regione che poi l’ ha tradita, sfortunatissima. Il nodo irrisolto tra di noi si è sciolto, con quel colloquio fortuito ma da lì mi sono partiti mille interrogativi, se tra noi avesse funzionato? Quanto siamo responsabili nel fare del male ad una persona se siamo immaturi? Rivedendola mi si è come smosso qualcosa dentro, mentre ci parlavamo in quella sala d’attesa mi sembrava di rivivere quei nostri momenti insieme, tanti anni prima, come se fossero una cosa fresca, attuale. Vorrei aiutarla ma so che non posso, ora capisco che le sue crisi di gelosia erano solo insicurezza e che io ero stupido e immaturo.
[FONT="]Per la cronaca: sono ancora insieme alla brunetta, ci siamo sposati tanti anni fa’. Con lei ho trascorso tra alti e bassi i più bei anni della mia vita, siamo ancora diversissimi ma per lei ho smussato le punte acuminate del mio carattere, abbiamo messo su casa e avuto due splendidi figli che adoriamo e che ci adorano, se ripenso a tutto il nostro vissuto mi prende talvolta un magone di nostalgia. Sono ancora “preso” di lei e non l’ho mai tradita, pur avendo avuto diverse occasioni, quando avevo la possibilità di concretizzare pensavo a lei e riflettendo desistevo, perche io voglio lei. Siamo cresciuti insieme e mi sorprendo spesso ancora oggi quando siamo seduti al bar a guardarla rapito, quando lei sorride.[/FONT]
Spleen