La confessione come catarsi

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
credo intenda dire di essere in un punto di equilibro
La pressione generata dal matrimonio è bilanciata dalla valvola di sfogo data dal forum e dal confidarsi con qualche amico fidato.

il problema è che gli equilibri, quando non stabili, sono estremamente delicati e facili da rompere
Eh...avevo capito.

Sarebbe stato interessante per lei provare a ragionare su "equilibrio".

Un qualunque sistema, chiuso, tende a stabilire un equilibrio interno fatto di scambi interni e reiterati.

Peccato che un essere umano non è un sistema chiuso.
Un essere umano è un sistema aperto ed ha la necessità VITALE di effettuare scambi fra il dentro e il fuori in modo da continuare a produrre...diciamo dinamica.
Anche se non è esatto.

Quando un sistema aperto si chiude e limita gli scambi finalizzandoli allo zero (come fa lei) ossia finalizzandoli a mantenere staticità, semplicemente muore.

Si snatura.

Le contraddizioni sono un segnale.
Leggendola io ne colgo parecchi altri.

È costantemente in fuga da se stessa...ma, si sa, mica è reale lasciarsi indietro.

:)
 

JON

Utente di lunga data
Certo che glielo ho detto....
Lo sapeva che lui mi piaceva da sempre...
Mi sono piaciuti entrambi..
Da sempre..
Da quando li ho conosciuti...
A 16 anni mi ero ripromessa...uno dei 2 me lo sposo....
Non avevo certo immaginato poi di sposarmi uno e avere per periodi l altro come amante...
Ecco, sarebbe interessante capire, in questo contesto, su che cosa hai fondato la scelta di convolare con uno piuttosto che con l'altro.
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Ovvio. Nessuno perdona mai davvero.
In effetti...provo a spiegare meglio.
Mia moglie è molto affascinante, l'incarnazione vivente del dolce stil novo e del "tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta" ( quel "pare" mi ha sempre fatto riflettere).
Dietro quell'apparenza, c'è una donna molto tenace, dura, dai rigidissimi principi. Una che reagisce anche in malo modo. Sai dove mi farebbe arrivare in due secondi?
Evidentemente il nostro amico pensava che lei soffrisse ma reagisse in modo gestibile.
E probabilmente così è stato, salvo covare il rancore dentro di sé con sviluppi (per lui) inaspettati e inaspettabili.
Tra l'altro, caro avvocato, la mia famiglia un divorzio non può permetterselo. Ed è forse l'unica ragione che la tiene unita.
 

danny

Utente di lunga data
Spiegami come fai a conciliare dentro te questa frase, con il fatto (che hai sostenuto qualche giorno fa) che se hai sposato una persona intelligente al tradimento passa sopra ;)
A questa domanda voglio rispondere anche io, avanzando la mia visione.
Perché una persona intelligente ha una visione più allargata della questione, non si limita alla sola questione etica, di onore, di rispetto o qualsivoglia ragione emotiva, e introduce valutazioni razionali che possono, in alcuni casi, bilanciare e ridimensionare il tradimento.
Il che non corrisponde al perdono, ma all'accettazione dello stesso in un contesto che lo rende tollerabile.
Il tradimento diventa inaccettabile quando oltre alla relazione extraconiugale vi è una evidente e oggettiva trascuratezza nel matrimonio, per cui direi che a quel punto il tradimento è solo un sintomo di un altro problema.
Ma se nel matrimonio tutto procede in maniera soddisfacente per entrambi e una persona si concede uno spazio privato e limitato dove assecondare la propria componente egoistica credo sia possibile applicare più elasticità nel valutare la situazione.
Obiettivamente credo che sia difficile restare sessualmente fedeli a una sola persona tutta la vita: divenendo consapevoli di ciò, la valutazione va condotta sul matrimonio, non sul tradimento.
Valutazione ovviamente non è sinonimo di perdono.
 

Foglia

utente viva e vegeta
A questa domanda voglio rispondere anche io, avanzando la mia visione.
Perché una persona intelligente ha una visione più allargata della questione, non si limita alla sola questione etica, di onore, di rispetto o qualsivoglia ragione emotiva, e introduce valutazioni razionali che possono, in alcuni casi, bilanciare e ridimensionare il tradimento.
Il che non corrisponde al perdono, ma all'accettazione dello stesso in un contesto che lo rende tollerabile.
Il tradimento diventa inaccettabile quando oltre alla relazione extraconiugale vi è una evidente e oggettiva trascuratezza nel matrimonio, per cui direi che a quel punto il tradimento è solo un sintomo di un altro problema.
Ma se nel matrimonio tutto procede in maniera soddisfacente per entrambi e una persona si concede uno spazio privato e limitato dove assecondare la propria componente egoistica credo sia possibile applicare più elasticità nel valutare la situazione.
Obiettivamente credo che sia difficile restare sessualmente fedeli a una sola persona tutta la vita: divenendo consapevoli di ciò, la valutazione va condotta sul matrimonio, non sul tradimento.
Valutazione ovviamente non è sinonimo di perdono.
Ok. L'unica cosa che mi sento di controbattere, è che la "valutazione" del matrimonio, spesso, a quella stregua, possa ben esulare dal campo affettivo ;)
Ma a quanto pare il campo affettivo, in questi casi, non è nemmeno più considerato. Si fa una sorta di "cuenta" tra pro e contro, come dire che oramai che si è "incastrati" in un matrimonio meglio valutarne la comodità, e poco importa che potendo tornare indietro.... col cazzo che ci si risposerebbe. Comprensibile, comunque ;)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Spiegami come fai a conciliare dentro te questa frase, con il fatto (che hai sostenuto qualche giorno fa) che se hai sposato una persona intelligente al tradimento passa sopra ;)
In testa mia si concilia Tranquillamente. Gli esseri umani sono mica esseri perfetti. Tu puoi tranquillamente ripristinare o addirittura non sconvolgere proprio nessuna delle dinamiche precedenti alle corna, ma le persone intelligenti giudicano.
 

danny

Utente di lunga data
Ok. L'unica cosa che mi sento di controbattere, è che la "valutazione" del matrimonio, spesso, a quella stregua, possa ben esulare dal campo affettivo ;)
Ma a quanto pare il campo affettivo, in questi casi, non è nemmeno più considerato. Si fa una sorta di "cuenta" tra pro e contro, come dire che oramai che si è "incastrati" in un matrimonio meglio valutarne la comodità, e poco importa che potendo tornare indietro.... col cazzo che ci si risposerebbe. Comprensibile, comunque ;)
La valutazione non può né deve essere affettiva, altrimenti sarebbe sbilanciata. L'affetto porta a valutazione del tutto irrazionali e a non vedere la reale situazione.
Porto un esempio: se una moglie ha rari e sporadici atti sessuali da anni col marito, adducendo come motivazione l'assenza personale di desiderio sessuale, lo scoprire che in realtà tromba alla grande e per ore in motel con un altro, cosa fa emergere di grave?
Il tradimento?
No, palesa sicuramente che col marito ci sono dei problemi, che lei ha sempre evitato di affrontare portando scuse che hanno evitato il confronto necessario.
In casi come questi, come fai rientrare il discorso affettivo? Cioè, quanto è determinante per comprendere la situazione?
Assolutamente zero.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ok. L'unica cosa che mi sento di controbattere, è che la "valutazione" del matrimonio, spesso, a quella stregua, possa ben esulare dal campo affettivo ;)
Ma a quanto pare il campo affettivo, in questi casi, non è nemmeno più considerato. Si fa una sorta di "cuenta" tra pro e contro, come dire che oramai che si è "incastrati" in un matrimonio meglio valutarne la comodità, e poco importa che potendo tornare indietro.... col cazzo che ci si risposerebbe. Comprensibile, comunque ;)
Ma il matrimonio quello è. Un progetto fondato sull'idea di costruire qualcosa.
Credo che il 99% delle persone tornando indietro non si sposerebbero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La valutazione non può né deve essere affettiva, altrimenti sarebbe sbilanciata. L'affetto porta a valutazione del tutto irrazionali e a non vedere la reale situazione.
Porto un esempio: se una moglie ha rari e sporadici atti sessuali da anni col marito, adducendo come motivazione l'assenza personale di desiderio sessuale, lo scoprire che in realtà tromba alla grande e per ore in motel con un altro, cosa fa emergere di grave?
Il tradimento?
No, palesa sicuramente che col marito ci sono dei problemi, che lei ha sempre evitato di affrontare portando scuse che hanno evitato il confronto necessario.
In casi come questi, come fai rientrare il discorso affettivo? Cioè, quanto è determinante per comprendere la situazione?
Assolutamente zero.
La valutazione affettiva è che quella persona non ti vuole bene
 

danny

Utente di lunga data
potendo tornare indietro.... col cazzo che ci si risposerebbe.
A posteriori, trovandoti di fronte al fallimento di un qualsiasi obiettivo, è naturale che avendo facoltà di scegliere e potendo tornando indietro valuteresti tutte le altre opzioni disponibili prima di ripetere lo stesso passo. Io adesso vorrei per esempio anche solo riavere il mio vecchio appartamento da single e tornare a viverci come allora. Ma all'epoca ti assicuro che ero felice di sposarmi, quindi questi discorsi a posteriori sono assolutamente inutili. Le scelte sono corrette nel momento in cui si fanno, quello che avviene dopo non deve concedere lo spazio ad alcun rimpianto.
 

Foglia

utente viva e vegeta
La valutazione non può né deve essere affettiva, altrimenti sarebbe sbilanciata. L'affetto porta a valutazione del tutto irrazionali e a non vedere la reale situazione.
Porto un esempio: se una moglie ha rari e sporadici atti sessuali da anni col marito, adducendo come motivazione l'assenza personale di desiderio sessuale, lo scoprire che in realtà tromba alla grande e per ore in motel con un altro, cosa fa emergere di grave?
Il tradimento?
No, palesa sicuramente che col marito ci sono dei problemi, che lei ha sempre evitato di affrontare portando scuse che hanno evitato il confronto necessario.
In casi come questi, come fai rientrare il discorso affettivo? Cioè, quanto è determinante per comprendere la situazione?
Assolutamente zero.
Eh. Rientrerebbe eccome, nelle mie valutazioni, l'affetto.
Non penserei che ha semplicemente evitato il confronto (magari per non portar rogne in casa). Ma che alla base vi sia un discorso di comodo (grazie anche ad @Arcistufo per la risposta direi molto disincantata, sul punto) in base al quale l'assenza di desiderio sessuale è rivolta A ME (i.e.: non desidera più ME), e di conseguenza si va a rotolare con altri.
Quindi non esiste un problema per così dire OGGETTIVO (del tipo non sono più interessata al sesso), ma un problema soggettivo (NON MI INTERESSI PIU' TU) mascherato da oggettivo (tranquillo, si fa per dire, che il problema sono io, anche se non mi va di risolverlo ;) ).
E qui l'affetto che una persona ti dimostra è - eccome - oggetto di valutazione, per comprendere la situazione.
Nel senso che quello "zero" peserebbe come un macigno. In sé, e soprattutto se io ne provassi ancora.

Nulla quaestio se invece subentra il discorso di avere per così dire realizzato l'enorme "inchiappettata", e si trovino modalità in cui la carenza per lo meno del voler bene, dell'affetto, sia compensata da altro. Io lo trovo difficile, a certi livelli, ma.... come diceva il mio ex (e pare che per alcuni funzioni) una bella mascherina (non quelle per il covid), e via ;)
 

Foglia

utente viva e vegeta
A posteriori, trovandoti di fronte al fallimento di un qualsiasi obiettivo, è naturale che avendo facoltà di scegliere e potendo tornando indietro valuteresti tutte le altre opzioni disponibili prima di ripetere lo stesso passo. Io adesso vorrei per esempio anche solo riavere il mio vecchio appartamento da single e tornare a viverci come allora. Ma all'epoca ti assicuro che ero felice di sposarmi, quindi questi discorsi a posteriori sono assolutamente inutili. Le scelte sono corrette nel momento in cui si fanno, quello che avviene dopo non deve concedere lo spazio ad alcun rimpianto.
Non lo so. Partendo dal fatto che ovviamente non si può tornare indietro, davvero il rimpianto per un qualcosa che non si ha più deve andare inascoltato? Non è il riavere il tuo stesso appartamento da single, nè il riavere i 20-30 anni :)
Che quello non si puote! :)
E' il domandarsi perché, avendo costruito, ci si rifugi con la fantasia a quando quelle cose non c'erano. La vita qui, per quanto ne so, è UNA :)
Io sono arrivata a 45 avendo avuto la forza (è comunque improprio parlare di forza, ma non saprei nemmeno come definirla) di buttare all'aria qualcosa di "costruito": era "marcio" :), di conseguenza io mica ci stavo bene. Eppure se sul piatto avessi messo scavolini, casa, soldi, il piatto sarebbe stato abbastanza pesante, eh :). Mica lasciavo uno pieno di debiti che costringeva anche me a vivere sul lastrico, non affettivamente o spiritualmente parlando, ma dal punto di vista materiale. La realtà è che c'è un limite a tutto, anche alla sofferenza che si può, o non si può, continuare a portare. Sta bene, se l'affetto "conta zero".... che conti zero. Se ci si riesce, altrimenti non è una roba che viene in automatico meno nelle valutazioni. Leggendo qui, son portata a credere che spesso l'affetto (e non parlo nemmeno di amore) sia andato a farsi benedire da ambo le parti, e allora via libera alla "cuenta" dei benefit, non so come dire....
 

danny

Utente di lunga data
Quando capitai in queste lande, non ero del tutto sconvolto all'idea di una relazione extraconiugale di mia moglie e ricordo infatti che il mio primo thread suscitò reazioni negative in molti.
Il mio matrimonio era soddisfacente e lei non avanzava lamentele. Io trovavo solo che mia moglie fosse sessualmente pigra, e la cosa si era accentuata negli ultimi anni con l'essere divenuti genitori, ma tutto sommato questa condizione era comune a quasi tutti i matrimoni con figli piccoli e l'avevo accettata. Insomma, stavo bene.
Certi cambiamenti nel corso del tempo li consideravo inevitabili, come d'altronde non trovavo allucinante che le persone potessero anche avere relazioni extraconiugali, senza che venisse in alcun modo messo in discussione il matrimonio o la famiglia.
Anzi, inizialmente l'incontro di mia moglie con questa persona aveva portato a un miglioramento del sesso coniugale, per dire, quindi non sembrava compromettere alcunché.
Le cose hanno cominciato a prendere una piega diversa quando è emerso che mia moglie si era innamorata dell'amante.
L'innamoramento comporta un rinnovarsi, ovvero aprirsi a una nuova e diversa vita. E questo è inconciliabile con la sopravvivenza di un matrimonio.
A quel punto tutto è andato in crisi. Da allora non si è più risolto nulla, ovviamente.

Non lo so. Partendo dal fatto che ovviamente non si può tornare indietro, davvero il rimpianto per un qualcosa che non si ha più deve andare inascoltato? Non è il riavere il tuo stesso appartamento da single, nè il riavere i 20-30 anni :)
Che quello non si puote! :)
E' il domandarsi perché, avendo costruito, ci si rifugi con la fantasia a quando quelle cose non c'erano. La vita qui, per quanto ne so, è UNA :)
Io sono arrivata a 45 avendo avuto la forza (è comunque improprio parlare di forza, ma non saprei nemmeno come definirla) di buttare all'aria qualcosa di "costruito": era "marcio" :), di conseguenza io mica ci stavo bene. Eppure se sul piatto avessi messo scavolini, casa, soldi, il piatto sarebbe stato abbastanza pesante, eh :). Mica lasciavo uno pieno di debiti che costringeva anche me a vivere sul lastrico, non affettivamente o spiritualmente parlando, ma dal punto di vista materiale. La realtà è che c'è un limite a tutto, anche alla sofferenza che si può, o non si può, continuare a portare. Sta bene, se l'affetto "conta zero".... che conti zero. Se ci si riesce, altrimenti non è una roba che viene in automatico meno nelle valutazioni. Leggendo qui, son portata a credere che spesso l'affetto (e non parlo nemmeno di amore) sia andato a farsi benedire da ambo le parti, e allora via libera alla "cuenta" dei benefit, non so come dire....
L'affetto è un parametro che impedisce a te di valutare se stai bene o male.
Diciamo che ti rende sempre più tollerante di quanto in certe situazioni sia necessario.

Quindi non esiste un problema per così dire OGGETTIVO (del tipo non sono più interessata al sesso), ma un problema soggettivo (NON MI INTERESSI PIU' TU) mascherato da oggettivo (tranquillo, si fa per dire, che il problema sono io, anche se non mi va di risolverlo ;) ).
Difatti quando si parla di tradimento accettabile, ci si deve limitare a quelle situazioni di puro, sano egoismo che fanno sì che chi tradisce stia bene e porti la sua positività anche in famiglia.
Se chi tradisce si innamora dell'amante, è comprensibilmente solo un disastro.
Fondamentalmente, in questi casi hai di fronte un soggetto monogamo. Che smetterà di fare sesso col coniuge nell'attesa di farlo con l'amante.
'na tragedia.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Quando capitai in queste lande, non ero del tutto sconvolto all'idea di una relazione extraconiugale di mia moglie e ricordo infatti che il mio primo thread suscitò reazioni negative in molti.
Il mio matrimonio era soddisfacente e lei non avanzava lamentele. Io trovavo solo che mia moglie fosse sessualmente pigra, e la cosa si era accentuata negli ultimi anni con l'essere divenuti genitori, ma tutto sommato questa condizione era comune a quasi tutti i matrimoni con figli piccoli e l'avevo accettata. Insomma, stavo bene.
Certi cambiamenti nel corso del tempo li consideravo inevitabili, come d'altronde non trovavo allucinante che le persone potessero anche avere relazioni extraconiugali, senza che venisse in alcun modo messo in discussione il matrimonio o la famiglia.
Anzi, inizialmente l'incontro di mia moglie con questa persona aveva portato a un miglioramento del sesso coniugale, per dire, quindi non sembrava compromettere alcunché.
Le cose hanno cominciato a prendere una piega diversa quando è emerso che mia moglie si era innamorata dell'amante.
L'innamoramento comporta un rinnovarsi, ovvero aprirsi a una nuova e diversa vita. E questo è inconciliabile con la sopravvivenza di un matrimonio.
A quel punto tutto è andato in crisi. Da allora non si è più risolto nulla, ovviamente.
Mah. Che tutto vada in crisi per qualche emozione fuori dal matrimonio (intendiamoci: se non fosse stato semplicemente questo, tua moglie non l'avresti vista più :cool: ) mi pare francamente esagerato. Come dicevi tu, il problema lo avete essenzialmente VOI, al vostro interno. Le emozioni esterne, se sono appunto emozioni (i sentimenti sono ben altra roba, ma quelli al conflitto ci conducono eccome ;) ) direi che sono piuttosto irrilevanti, in un rapporto di coppia.

Può semplicemente essere che tua moglie fosse diventata più aperta con te per non far trapelare nulla, ma che una volta scoperto l'arcano, e realizzando come di fatto ti avesse in pugno, non abbia ritenuto più di dover nemmeno attuare, certe "accortezze".
 

Foglia

utente viva e vegeta
Difatti quando si parla di tradimento accettabile, ci si deve limitare a quelle situazioni di puro, sano egoismo che fanno sì che chi tradisce stia bene e porti la sua positività anche in famiglia.
Se chi tradisce si innamora dell'amante, è comprensibilmente solo un disastro.
Fondamentalmente, in questi casi hai di fronte un soggetto monogamo. Che smetterà di fare sesso col coniuge nell'attesa di farlo con l'amante.
'na tragedia.
Ma daiiii, oh @danny : credi davvero che tua moglie si astenesse con te perché volesse essere fedele all'amante?????
Evidentemente come coppia "sessuale" non funzionate più 🤷‍♀️ , e i motivi possono essere millemila. Ma se lei sessualmente non ti vuole più, e però non gli manca il marito che contribuisce (a vario titolo) in casa, si sarà semplicemente fatta bene i suoi conti. E si vede dove portano, quei conti, rispetto all'ammmmmore per l'amante. Altro che dover fedeltà a lui :cool:
 

danny

Utente di lunga data
Mah. Che tutto vada in crisi per qualche emozione fuori dal matrimonio (intendiamoci: se non fosse stato semplicemente questo, tua moglie non l'avresti vista più :cool: ) mi pare francamente esagerato.
Foglia, mia moglie era cotta. Lei dice innamorata. Io la vedevo in un forno a 220 gradi ventilato.
Si è bruciata, praticamente, come un arrosto che lasci dentro troppo a lungo.
Inizialmente scopava anche di più con me perché era infoiata per l'amante, dopo la testa (e altro più in basso) l'aveva solo per lui.
Questo non è un tradimento, è una storia d'amore. E tale doveva diventare.
Lei doveva scegliere lui e finirla con me. Nient'altro.
 
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