La fiducia senza responsabilità è ingenuità(?)

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giorgiocan

Utente prolisso
Lei mi accusa di non volermi impegnare( fare una famiglia, vivere insieme ecc..). In verità lo abbiamo fatto e tutto è andato a rotoli. Ci abbiamo riprovato, ma si sono presentati problemi di varia natura( una mia spasimante ci ha destabilizzato, le sue amicizie non mi piacciono).

Come dicevo, lei mi accusa di non volermi impegnare, io penso invece che certi passi dovrebbero essere una conseguenza e non un fine. Prima troviamo il nostro equilibrio. prima ricominciamo a fidarci l'uno dell'altro. Il resto sarebbe arrivato di conseguenza.
Secondo me ragioni in maniera lucida. Avete provato, non ha funzionato. E non può funzionare tramite una forzatura. Non c'è molto altro da aggiungere, è già chiarissimo e ampiamente condivisibile.

Per me pensare tutto questo è anomalo e non è da me. Mi sconforta e mi fa pensare che sia io quello che ha qualcosa che non va.
Sbagliato. Non è che necessariamente ci deve essere qualcuno che ha qualcosa che non va, perchè una relazione non funzioni. E te lo dico perchè sono caduto nello stesso tranello, e ho reagito (malissimo) allo stesso modo.

Ripeto, il tuo ragionamento non fa una grinza. Fidati delle tue impressioni, sono probabilmente valide. E vai benissimo così, permettiti di riconoscertelo.
 
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Zod

Escluso
Ciao disincantata. E invece leggere questo forum( per quel poco che ho fatto) accresce la mia fiducia verso il prossimo e infatti mi fa vedere e mi fa capire come le persone non sono tutte uguali( nel bene e nel male).

Il punto però è quando la fiducia è ingenuità?
Più o meno come quando la gentilezza diventa coglionaggine. Non dipende di te. Dipende da chi sta dall'altra parte. È un rischio che corri sempre e comunque.
 
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Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ciao disincantata. E invece leggere questo forum( per quel poco che ho fatto) accresce la mia fiducia verso il prossimo e infatti mi fa vedere e mi fa capire come le persone non sono tutte uguali( nel bene e nel male).

Il punto però è quando la fiducia è ingenuità?

Ciao e benvenuto, messa così sembra quasi che per te dare fiducia sia una dimostrazione di debolezza. Guardala da un punto di vista diverso: ci si fida delle persone perché si ha una visione positiva della vita, se l'altro fa qualcosa che mette in discussione il rapporto di fiducia non dobbiamo necessariamente incolpare noi stessi.
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
Grazie a tutti per le risposte.

Proverò ad essere sintetico con tutti.

@Vincent Vega. I fatti non sono importanti anche perchè non ci sono eventi "importanti" ma piccoli segnali che alla lunga ti incrinano. Il tutto si potrebbe sintetizzare dicendo che ho la sensazione che viene carpita la mia "buona fede". Mi si colpevolizza per qualsiasi scemenza e allo stesso tempo si diventa tolleranti sui propri comportamenti. Da una parte mi rispondo razionalmente dicendo che non è aria( come alla fine ho fatto), dall'altra ho voglia di credere.

@lolapal. Grazie. Credo tu descriva la situazione perfettamente. In più aggiungo che esponendo il problema( perchè delle questioni ne ho parlato con l'interessata ovviamente) sono passato per quello che crea sensi di colpa e allora lì entro nel circolo vizioso del "stai abusando della mia disponibilità".

@cattivik. Grazie per il consiglio.

@giorgiocan. Mi consoli. Almeno un po' di raziocininio mi è rimasto:mrgreen:

@Zod. E' vero che è un rischio che corri sempre e comunque, ma mi piace pensare che possa dipendere anche da noi, nel senso che, per quanto possibile, selezioni le persone con le quali relazionarti. Ovviamente non è garanzia di nulla, ma la delusione è maggiore.

@Fiammetta. No. Per me la fiducia non è una dimostrazione di debolezza, anzi, ci vuole tanta forza. Penso invece che molte persone non ne sanno apprezzare il valore e diventa un modo per "approfittarsene".
Comunque sia, io non incolpo me stesso perchè mi sono fidato. Io incolpo me stesso perchè in questa situazione NON MI SONO FIDATO e NON MI FIDO di chi avevo davanti.

A questo punto voi direte( come qualcuno ha già detto del resto) "ma allora di cosa ci stai parlando?".

Vi sto parlando di come non mi sia fidato di una persona che amo( non del postino che mi suona il campanello) e senza avere attuali motivi concreti per farlo. Sentivo che qualcosa non andava. Voglio capire( e ovviamente lo posso fare solo io, ma intanto qualche consiglio non lo disdegno) quanto sia io o l'altra persona.

Se dovessi fare un esempio un po' scemo è come se fossi in auto dalla parte del passeggero. Ad un certo punto apro lo sportello e mi butto di sotto. La mia domanda è: mi sono buttato prima che avvenisse una catastrofe e quindi pur con qualche ammaccattura ho salvato la mia vita o sono un pazzo da ricovero?:confused:

Oggi penso che sono un pazzo da ricovero...
 

giorgiocan

Utente prolisso
Se dovessi fare un esempio un po' scemo è come se fossi in auto dalla parte del passeggero. Ad un certo punto apro lo sportello e mi butto di sotto. La mia domanda è: mi sono buttato prima che avvenisse una catastrofe e quindi pur con qualche ammaccattura ho salvato la mia vita o sono un pazzo da ricovero?:confused:
Ci hanno insegnato che la ragione è civile e affidabile, l'istinto ignorante e sconsiderato. Io ci avevo costruito sopra parecchio della mia personalità. Tutto filtrato dalla ragione, tutto compreso, analizzato, noto. Salvo poi rendermi conto che era quest'ultimo, il miraggio.

Se tu percepisci che qualcosa non va, è perchè probabilmente qualcosa non va! Comincia da qui. Anzi, arrenditi al fatto che le cose posso andare così anche se tu desideri l'opposto così tanto da costruire una realtà alternativa fondata esclusivamente sulla logica. Per te può anche funzionare, ma basta spostarsi di qualche cm, cambiare prospettiva...e tutta la tua costruzione potrebbe crollare. Assicurati che ciò che dai per assodato sia anche vero, prima di affidare le tue decisioni a delle "linee guida" piuttosto che a ciò di cui hai bisogno come individuo e come essere umano.

Ah, è difficile.
Ma ne vale la pena.
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
Grazie Giorgiocan. Ho letto un po' di te( qualche tuo 3d). A pelle mi ispira fiducia e spero che la tua lunga introspezione e risalita venga ripagata dalla vita.

Un po' mi riconosco nel tuo modo di pensare e mi sto rendendo conto che avrei dovuto leggere di più prima di scrivere un 3d.

Comunque sia credo che tutto nasca dal riconoscere in me l'idea di un mondo quasi ideale dove le persone cercano di instaurare generalmente rapporti atti a ridurre il più possibile le possibilità di farsi del male.

Non sto dicendo che il mondo non sia pieno di teste di cazzo o quant'altro. Dico solo che faccio fatica a pensare a persone che dicono di volere una cosa e poi ne fanno un'altra( utopia lo so).

E quando invece mi sembra che le cose stiano veramente così( dire una cosa e farne un'altra) entro in conflitto con me stesso.

Boh!
 

Sbriciolata

Escluso
Grazie Giorgiocan. Ho letto un po' di te( qualche tuo 3d). A pelle mi ispira fiducia e spero che la tua lunga introspezione e risalita venga ripagata dalla vita.

Un po' mi riconosco nel tuo modo di pensare e mi sto rendendo conto che avrei dovuto leggere di più prima di scrivere un 3d.

Comunque sia credo che tutto nasca dal riconoscere in me l'idea di un mondo quasi ideale dove le persone cercano di instaurare generalmente rapporti atti a ridurre il più possibile le possibilità di farsi del male.

Non sto dicendo che il mondo non sia pieno di teste di cazzo o quant'altro. Dico solo che faccio fatica a pensare a persone che dicono di volere una cosa e poi ne fanno un'altra( utopia lo so).

E quando invece mi sembra che le cose stiano veramente così( dire una cosa e farne un'altra) entro in conflitto con me stesso.

Boh!
Mah. Io dico che se dici all'improvviso che non ti fidi più di una persona che non ti ha dato motivi per dubitare di lei, ti stai raccontando una gran bella supercazzola.
Però è solo la mia impressione, eh?
Perchè la fiducia non è un sentimento che ha alti e bassi: o c'è o non c'è.
Se io mi fido poco, non mi fido.
Fidarsi di è affidarsi a: non posso mica affidare una tibia, un perone e tenermi il resto.
Se smetto di fidarmi, è a fronte di una delusione importante o di più di una delusione.
Ma se una persona non mi ha deluso e io non mi fido più, è perchè non intendo più affidarmi a lei, indipendentemente dal fatto che lei se lo meriti o no.
Allora, non volendo trovare per forza una causa esterna, possiamo magari cercarne una interna.
Se so che una persona ha delle aspettative dal nostro rapporto che io non condivido, è assai più facile accampare la bruma di sensazioni immotivate che dirsi che, in fondo, speravamo di tirar di lungo senza dover fare i conti con l'oste.
Secondo me.
Perchè poi si diventa quelli che dicono una cosa, o ne tacciono un'altra... ma poi tengono per loro ciò che desiderano fare... e alla fine lo fanno.
e allora... casca il castello di carte dell'autoreferenzialità.
Attenzione ad ambire alla perfezione... non è di questo mondo. Per fortuna.
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
Giusto sbriciolata e condivido ogni singola parola.

Premessa: sono un po' confuso e questo si capisce:mrgreen:

Ora faccio( e mi faccio) un po' di ordine.

1) La storia l'ho chiusa e ho preso la mia decisione. Non sto qui a dire che non mi fido e poi continuo la relazione( l'ho fatto per un po').

2) I motivi ci sono, ma non così eclatanti. Piccole bugie, frequentazione di persone "sgradite" che vengono dipinte in un modo e io le percepisco in un altro, litigate senza senso( che ho interpretato come acquietare latenti sensi di colpa), errori pregressi riconosciuti, ma che non hanno modificato il modo di porsi. Insomma non ho un tradimento da esporre o un evento particolarmente significativo, ma...

3) Per andare nello specifico parlavamo di certe situazioni chiarendoci e riavvicinandoci, poi il giorno dopo avevo dei malesseri( anche fisici) e la mia mente vacillava. Insomma la mia mente e il mio corpo hanno avuto reazioni mai provate e che riuscivo ad identificare solo al nostro rapporto.

4) Non ambisco alla perfezione. A dire il vero non mi piace nemmeno la perfezione. Delle persone mi prendo tutto il pacchetto pregi e difetti che poi sono quelli che le rendono uniche. Al limite ambisco alla "purezza" dei rapporti, e su questo sì che devo lavorare su me stesso e per quello che mi riguarda direi... per sfortuna...

5) Alla fine sto cercando prevalentemente cause interne, ma non escludo nemmeno quelle esterne anche perchè potrebbero risparmiarmi delugrubazioni senza senso.

6) Ovviamente non escludo che mi stia raccontando anche una supercazzola eh! Ma sono i forti malesseri psico-fisici( ripeto mai capitati) che mi preoccupano.

7) Forse interpreto male un passaggio. Stai sotenendo che non desiderando una famiglia ho chiuso la storia adducendo delle scuse? C'ho pensato, ma non è così. Di questo ne sono sicuro.
 

ivanl

Utente di lunga data
6) Ovviamente non escludo che mi stia raccontando anche una supercazzola eh! Ma sono i forti malesseri psico-fisici( ripeto mai capitati) che mi preoccupano.
6) secondo me si; i malesseri improvvisi ed inspiegabili possono essere attacchi di panico; a me sono iniziati cosi' da oggi a domani 3 anni fa. Ora ne riconosco i prodromi e riesco a controllarli 9 volte su 10, ma sono sempre senza un motivo logico apparente. Ma il motivo c'e' ed e' inconscio.
 

ivanl

Utente di lunga data
Nausea, tachicardia, giramento di testa, sensazione di dover fuggire da dove sei immediatamente, diarrea.
Ora me ne accorgo subito, appena sento la testa che comincia a girare ed il cuore ad accelerare, mi fermo, chiudo gli occhi, smetto quello che stavo facendo e mi concentro sul pensiero che non c'e' niente di razionale che giustifichi il fatto. In due minuti passa...
Poi, a mente calma, ripenso a quel che e' successo nei momenti precedenti e trovo il motivo che puo' aver scatenato l'ansia, lo analizzo e lo rendo inoffensivo e spiegabile.
Io mi sono dato la spiegazione che mi succede perche' tendo troppo a voler controllare tutto cio' che mi circonda e il mio inconscio mi suggerisce che e' impossibile o mi ricorda che qualcosa non sono riuscito a controllarlo.
Ma ho fatto tutto da me, potrebbe essere una cazzata immensa....ma per ora funziona
 

Sbriciolata

Escluso
Giusto sbriciolata e condivido ogni singola parola.

Premessa: sono un po' confuso e questo si capisce:mrgreen:

Ora faccio( e mi faccio) un po' di ordine.

1) La storia l'ho chiusa e ho preso la mia decisione. Non sto qui a dire che non mi fido e poi continuo la relazione( l'ho fatto per un po').

2) I motivi ci sono, ma non così eclatanti. Piccole bugie, frequentazione di persone "sgradite" che vengono dipinte in un modo e io le percepisco in un altro, litigate senza senso( che ho interpretato come acquietare latenti sensi di colpa), errori pregressi riconosciuti, ma che non hanno modificato il modo di porsi. Insomma non ho un tradimento da esporre o un evento particolarmente significativo, ma...

3) Per andare nello specifico parlavamo di certe situazioni chiarendoci e riavvicinandoci, poi il giorno dopo avevo dei malesseri( anche fisici) e la mia mente vacillava. Insomma la mia mente e il mio corpo hanno avuto reazioni mai provate e che riuscivo ad identificare solo al nostro rapporto.

4) Non ambisco alla perfezione. A dire il vero non mi piace nemmeno la perfezione. Delle persone mi prendo tutto il pacchetto pregi e difetti che poi sono quelli che le rendono uniche. Al limite ambisco alla "purezza" dei rapporti, e su questo sì che devo lavorare su me stesso e per quello che mi riguarda direi... per sfortuna...

5) Alla fine sto cercando prevalentemente cause interne, ma non escludo nemmeno quelle esterne anche perchè potrebbero risparmiarmi delugrubazioni senza senso.

6) Ovviamente non escludo che mi stia raccontando anche una supercazzola eh! Ma sono i forti malesseri psico-fisici( ripeto mai capitati) che mi preoccupano.

7) Forse interpreto male un passaggio. Stai sotenendo che non desiderando una famiglia ho chiuso la storia adducendo delle scuse? C'ho pensato, ma non è così. Di questo ne sono sicuro.

Mi spiego meglio: Quando una persona non sente di voler condividere certe cose con un'altra, lo deve dire. Onestamente, apertamente. Inutile fare puzzle di cose insignificanti per darsi un alibi. Inutile ipotizzare quello che pensano veramente gli altri quando é con quello che pensiamo noi, che dobbiamo fare i conti. Inutile e ipocrita. Non solo. Se dopo aver costruito questo bel castello di pretesti un domani, e non te lo auguro, dovessi riporre la tua fiducia in una persona che davvero la tradisce , ti sentiresti anche un po' coglione, io credo. Le ultime 5 righe le ho scritte senza vedere nulla perciò chiedo venia in anticipo. Maledetto trappolatalk.
Se
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
mmmmmm, non mi ci riconosco nei sintomi.

Il mio malessere sapevo da cosa dipendeva: dall'incertezza e dai sensi di colpa( ingiustificati) che mi venivano creati.

Comunque comincio a pensare come mi sta consigliando qualcuno: se il mio incoscio mi vuol dire qualcosa, tu ascoltalo.
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
Ok, sbriciolata ho capito e come detto concordo su ogni singola parola.

Come detto, sulla questione convivenza l'abbiamo trattata e non ci sono cose non dette. Lei mi ha detto che lo avrebbe voluto fare in tempi brevissimi( lo abbiamo già fatto in passato e la casa già ce l'abbiamo) io gli ho risposto in pratica a tempo debito. Non riuscivamo a stare insieme nemmeno per due settimane filate e quindi per me diventava inimmaginabile (ri)fare un passo senza ritrovare un equilibrio.

Quindi le cose sono state dette( e ovviamente non accettate). Per esempio pur comprendendo che abbiamo una certa età anche da lei mi sarei aspetto più piedi di piombo, anche per se stessa.

Quindi sull'ipocrisa( mia) direi di confermare che non è così.

Sul fatto di pormi dei dubbi sul fatto che comunque sia mi stia creando dei castelli in aria quando non dovevo e in futuro magari potrei essere veramente coglionato, beh, allora sì questo lo confermo.

Infatti mi domando se non sono io ad essere paranoico( ma non lo sono mai stato) oppure è lei che mi ha destabilizzato.

Dentro di me sento che una donna vuole fare dei passi importanti senza averne la piena consapevolezza. Io non mi fido dell'autenticità dei suoi desideri e delle sue emozioni( e anche questo gliel'ho detto).

Per esempio l'ultima volta che ci siamo lasciati avevamo parlato del fatto che con un suo spasimante non si salutava nemmeno più perchè l'aveva sdegnato. Dopo qualche giorno ci incontriamo casualmente in un locale dove lei stava entrando insieme proprio con lui( stavano chiaccherando), poco dopo è entrato anche il resto del gruppo. Ma quella scena non mi è piaciuta. Può voler dire niente e allo stesso tempo tutto.

Qualche anno fa avrebbe voluto dire niente. Oggi, per me, vuol dire tutto.
 
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Sbriciolata

Escluso
Ok, sbriciolata ho capito e come detto concordo su ogni singola parola.

Come detto, sulla questione convivenza l'abbiamo trattata e non ci sono cose non dette. Lei mi ha detto che lo avrebbe voluto fare in tempi brevissimi( lo abbiamo già fatto in passato e la casa già ce l'abbiamo) io gli ho risposto in pratica a tempo debito. Non riuscivamo a stare insieme nemmeno per due settimane filate e quindi per me diventava inimmaginabile (ri)fare un passo senza ritrovare un equilibrio.

Quindi le cose sono state dette( e ovviamente non accettate). Per esempio pur comprendendo che abbiamo una certa età anche da lei mi sarei aspetto più piedi di piombo, anche per se stessa.

Quindi sull'ipocrisa( mia) direi di confermare che non è così.

Sul fatto di pormi dei dubbi sul fatto che comunque sia mi stia creando dei castelli in aria quando non dovevo e in futuro magari potrei essere veramente coglionato, beh, allora sì questo lo confermo.

Infatti mi domando se non sono io ad essere paranoico( ma non lo sono mai stato) oppure è lei che mi ha destabilizzato.

Dentro di me sento che una donna vuole fare dei passi importanti senza averne la piena consapevolezza. Io non mi fido dell'autenticità dei suoi desideri e delle sue emozioni( e anche questo gliel'ho detto).

Per esempio l'ultima volta che ci siamo lasciati avevamo parlato del fatto che con un suo spasimante non si salutava nemmeno più perchè l'aveva sdegnato. Dopo qualche giorno ci incontriamo casualmente in un locale dove lei stava entrando insieme proprio con lui( stavano chiaccherando), poco dopo è entrato anche il resto del gruppo. Ma quella scena non mi è piaciuta. Può voler dire niente e allo stesso tempo tutto.

Qualche anno fa avrebbe voluto dire niente. Oggi, per me, vuol dire tutto.

Ma, vedi, la convivenza é un modo molto più completo e complesso di vivere un rapporto. Io l'ho vissuta ai tempi (regno sabaudo) come un impegno pari al matrimonio. Non tutti la vivono così però. Quasi sicuramente non era cosa tra di voi, ma non aggiungere anche il carico, ormai inutile, di sospetti sulla sincerità di una persona che ti ha comunque voluto bene. Serba piuttosto i bei ricordi.
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
La convivenza insieme l'abbiamo già sperimentata( tragicamente). Il punto non sta qui comunque. Convivere e quindi condividere è un impegno da ogni punto di vista( lei non lavora e nei basto appena a me stesso).

Non è un gioco, altrimenti facciamo come quello nell'altro 3D che mette al modo un figlio mentre ama un'altra!

Ritornando al mio dilemma. Sono sicuramente più sereno e non sto aggiungendo nessun carico. Mi sono defilato ben benino e lei pare apparentemente non aver subito contraccolpi.

Sono io che, decisamente fiducioso e bisognoso di mantenere dei bei ricordi che proprio non ce la faccio.

Ecco perchè del titolo e se do fiducia in maniera "irresponsabile" mi sento ingenuo e un po' coglione. E' un problema? Non è un problema?

Sto cercando di capirlo.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Grazie Giorgiocan. Ho letto un po' di te( qualche tuo 3d). A pelle mi ispira fiducia e spero che la tua lunga introspezione e risalita venga ripagata dalla vita.
Ti ringrazio e spero tu abbia ragione! :D

Un po' mi riconosco nel tuo modo di pensare e mi sto rendendo conto che avrei dovuto leggere di più prima di scrivere un 3d.

Comunque sia credo che tutto nasca dal riconoscere in me l'idea di un mondo quasi ideale dove le persone cercano di instaurare generalmente rapporti atti a ridurre il più possibile le possibilità di farsi del male.
Boh!
Ecco, proprio perchè tendiamo entrambi a rendere logiche troppe cose, se ti può essere utile a vedere le cose da un'altra prospettiva, cerca di capire dov'è il mio errore. I modelli. Sono un'indicazione, non sono un paradigma reale. Sono una sintesi, delle categorie. Ma non esistono.

Ho vissuto 10 anni senza capire una cosa così semplice: io non sono un'idea, nè lo è la vita. Quest'ultimo anno in terapia è stato per me una specie di lavaggio del cervello costruttivo. Mi ha riportato quasi sano e salvo al punto zero, ma con la consapevolezza di un'illusione che ora vedo meglio per quel che è. Attento, a desiderare qualcosa di "ideale", perchè alla lunga non sfama. E che il tuo raziocinio accetti o meno la cosa, sarà il tuo stomaco a decidere per tutti, quando la fame dovesse diventare troppa.

Ascolta i segnali, ascolta il tuo corpo. Deponi per un po' i simboli, metti a tacere ogni nozione, ogni elaborazione. Desidera senza filtro. Legittima ciò che desideri e smetti di considerare gli altri pezzi solo perchè sono previsti dal libretto di istruzioni che ti è stato consegnato. Non ti servono, non subito.

--

A rileggermi, ormai paio un santone. Manca solo il gas nervino! ;)
 

Don Chisciotte

Utente di lunga data
Grazie Giorgiocan.

Non credo sia il mio problema però, o almeno credo.

Vivo di spontaneità e di sensazioni. Uso molto la ragione, ma per capire le proprie e le altrui emozioni.

Insomma il mio problema sta proprio nel sentire nell'altra persona più un voler seguire qualcosa di "ideale" e voler dare di sè un'immagine diversa dalla realtà.

Comunque ora sto bene. Rompere il rapporto ha fatto scomparire i sintomi. Un motivo ci deve pur essere.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Nausea, tachicardia, giramento di testa, sensazione di dover fuggire da dove sei immediatamente, diarrea.
Ora me ne accorgo subito, appena sento la testa che comincia a girare ed il cuore ad accelerare, mi fermo, chiudo gli occhi, smetto quello che stavo facendo e mi concentro sul pensiero che non c'e' niente di razionale che giustifichi il fatto. In due minuti passa...
Poi, a mente calma, ripenso a quel che e' successo nei momenti precedenti e trovo il motivo che puo' aver scatenato l'ansia, lo analizzo e lo rendo inoffensivo e spiegabile.
Io mi sono dato la spiegazione che mi succede perche' tendo troppo a voler controllare tutto cio' che mi circonda e il mio inconscio mi suggerisce che e' impossibile o mi ricorda che qualcosa non sono riuscito a controllarlo.
Ma ho fatto tutto da me, potrebbe essere una cazzata immensa....ma per ora funziona
Siamo identici
io ogni tanto però quando non ho voglia di analizzare o fermarmi a farmelo passare prendo qualche goccina...
 

JON

Utente di lunga data
Grazie Giorgiocan.

Non credo sia il mio problema però, o almeno credo.

Vivo di spontaneità e di sensazioni. Uso molto la ragione, ma per capire le proprie e le altrui emozioni.

Insomma il mio problema sta proprio nel sentire nell'altra persona più un voler seguire qualcosa di "ideale"
e voler dare di sè un'immagine diversa dalla realtà.

Comunque ora sto bene. Rompere il rapporto ha fatto scomparire i sintomi. Un motivo ci deve pur essere.
Capisco quello che dici, ma non comprendo precisamente a cosa ti riferisci. Ci sono ideali che anch'io non asseconderei mai, è normale. Ma in un rapporto come il tuo, e come quello di tanti, precisamente cosa ti veniva richiesto?
 
Stato
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