Arcistufo
Papero Talvolta Posseduto
Lamentarsi mentre ci stai é un discorso, fare un'analisi dei rapporti causa-effetto dopo essersi separati è tutta un'altra partita.Ma è anche abbastanza probabile che l’argomento fossero i figli.
Se erano tutte con i pargoli al seguito può essere che si siano conosciute al corso preparto o altre cose simili, l’argomento in comune è quello.
Così come è comune che un uomo si senta a disagio o escluso se esce con un gruppo di donne e lui è di contorno. I figli non c’entrano nulla.
Dipende da che cosa accomuna le donne e dall’intelligenza relazionale degli elementi in gioco.
Se io uscissi con le mie colleghe per svago e tema lavoro/colleghi e dintorni non direi mai al mio compagno di venire.
perché non c’entrerebbe una mazza e oltre a scoglionarsi lui sarebbe un pensiero pure per me.
Ma il discorso può anche andare oltre - Lasciando perdere le illazioni del tuo amico su quella coppia e spostandosi sul tema più generale della discussione.
A me gli uomini che fanno i vagina piangina su questa questione, perché alla fine tra tutti i motivi questo va per la maggiore, portandola a giustificazione di corna o allontanamenti guardandosi bene dal mettersi in discussione realmente, fanno solo incazzare.
In generale sopporto poco chi si lamenta e, soprattutto, chi lo fa in modo funzionale ad una propria deresponsabilizzazione, cosicché può tranquillamente non fare un cazzo - nella migliore delle ipotesi.
Io credo che tra tutti questi sedicenti e poveri mariti/compagni vittime di donne mutanti post-parto la percentuale di quelli che attivamente han cercato di capirle/parlarci o di fare davvero qualcosa - che non significa puntellarle allegramente come nei tempi pre-pupo approfittando di una nanna pomeridiana - non sia altissima.
Solo un/una deficiente può aspettarsi che non ci siano dei cambiamenti se si allarga la famiglia.
Che questi cambiamenti vadano nella direzione di non disintegrare la coppia, ma di arricchirla, è onere di entrambi.
Lamentarsi con qualcuno che è cambiata/o e non ci guarda più come una volta non fa parte di nessuna strategia sensata nè matura.
Lo accetto da un cinquenne, non certo da un quarantenne.
In una relazione arriva sempre bene o male il momento in cui si latita, in cui si perde di vista la coppia perché - per un motivo o per un altro - qualcosa di sè sbilancia il focus e non si riesce a ripristinare un equilibrio sano per nutrire il rapporto stesso.
A volte nemmeno si capisce di metterlo in pericolo.
Può essere un figlio, la pensione, un lutto, la perdita del lavoro, un incidente.
A volte solo il tempo.
Capita ci si perda colpevolmente per sempre, ma può capitare a chiunque.
Nelle coppie che superano, la differenza la fanno innanzitutto le dinamiche relazionali interne e la reazione della parte, in quel momento, più centrata.
Quindi quelli solo pronti a guardare le altrui mancanze, a mio parere, non meritano considerazione.
(E questo sempre, a prescindere dal tema)
È vero pure che siamo animali sociali e che molti comportamenti che abbiamo, secondo me quasi tutti, vengono dalla reazione ai comportamenti altrui. A cominciare dalle nostre reazioni ai comportamenti dei nostri genitori quando siamo neonati. Quindi basta con sta favoletta dei duri e puri che anche tra persone parecchio equilibrate, le storie personali sono piuttosto diverse.
Se mi guardo indietro, quel che mi ha salvato l'anima è stata la consapevolezza che siamo sempre tutti sul mercato, Quindi quando la mia ex moglie ha cominciato a deludermi ho guardato immediatamente fuori. Alleggerendo da morire la fase della frustrazione, altrimenti adesso invece di volerle il gran bene che le voglio la odierei. Ho passato la settimana con gente che, anche spesso per educazione ricevuta negli assoluti ci credeva e si sono fatti malissimo.
Comunque lamentele zero, figurati: è una settimana che siamo decisamente l'anima della festa!