Allora, io la pensavo un po’ come Ginevra. Per anni mi hanno detto che mio figlio era capace ma scriveva malissimo e andava male in matematica. Disgrafico? Discalculico?
Mi hanno chiesto di approfondire tutti i suoi insegnanti perche’ se avessero riscontrato una di queste problematiche avrebbero adottato modalita’ diverse per andargli incontro (non insegnanti di sostegno ma modalita’ diverse come interrogazioni programmate, calcolatrice o tablet)..io ho sempre rimbalzato. . Mi hanno convinto solo quando mi hanno detto che questi eventuali “limiti” lo avrebbero fatto soffrire causandogli molta fatica e disamoramento per la scuola. Fatto il percorso (molto bravi), pagato parecchio. Diagnosi: e’ troppo intelligente e si annoia.. e’ vero scrive poco bene ma sticazzi e che in sintesi e’ il classico che puo’ ma non si impegna. Quindi non gli hanno dato una diagnosi a kaiser solo per proseguire a fatturare con eventuali tutoraggi e mi hanno fatto capire i suoi punti di forza. E ora abbiamo la certificazione che e’ un paraculo fankazzista, qualora non l’avessimo saputo anche prima

. Ma . i genitori di chi effettivamente questi problemi li ha dicono di vedere i figli poi rinati dopo la diagnosi e gli interventi a supporto.
I genitori si pongono il problema perché la scuola glielo impone.
Da sempre ci sono persone che nascono con la voglia di studiare altri no.
Persone che hanno limiti cognitivi.
Ma oggi TUTTI devono fare un percorso scolastico definito, obbligato fino almeno i 16 anni.
Quindi dobbiamo certificare questa limitazione dei nostri figli, non accettarla ma obbligare a seguire un percorso modificato.
In più mettici i genitori che vorrebbero un figlio performante e non lo potranno avere e vivono la situazione come un'umiliazione.
Che vita infanzia e adolescenza di merda farà quel ragazzino.
Cosa c'era di positivo una volta?
A mio avviso la semplicità.
La scuola era più semplice, non veniva farcita di nozioni Usa e getta. Non era veloce e dava il tempo di assorbire.
Proseguire gli studi era una scelta non un obbligo.
Oggi ci sono molti ragazzi che si trascinano fino a raggiungere il limite di età per potersi sganciare dalla scuola.
Non possono entrare nel mondo del lavoro e trovare un percorso a loro più adatto.
Quindi si creano dei falliti ed emarginati grazie a questo sistema.
Ho una conoscente con figlio certificato dislessico e discalculiaco, voleva fargli fare il perito chimico, lo ha iscritto ha prodotto certificazione, ha tirato due coglioni agli insegnanti perché il figlio fosse accudito e non seguito, perché lei riteneva che con i dovuti supporto ce l'avrebbe fatta.
Conclusione ha fatto pure venire un esaurimento al figlio. A 18 anni ha abbandonato la scuola e fa l'operaio.
Mi domando ma a chi serve veramente la certificazione.
Non è Bollare una persona?
Siamo sicuri che non serva più agli adulti che non ai bambini?