L'Angolo della recensione

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Nicka

Capra Espiatrice
Interessante la serie tv House of cards.
Non recensisco oltre perché è da vedere per gustare la struttura letteraria trasposta in immagini in modo molto interessante.
Me ne hanno parlato molto bene...ho la prima puntata da guardare...quando torno a casa la guarderò!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai visto che Cristina Yang se n'è andata da GA?
:D ti ho pensata!
Ma con tutte le canzoni che sono state scritte dovevano ballare su quella?
Sarà che non so abbastanza l'inglese per apprezzare le parole che magari avevano un senso.
E quella di Saranno famosi è dimagrita un botto o ho visto male?
 
:D ti ho pensata!
Ma con tutte le canzoni che sono state scritte dovevano ballare su quella?
Sarà che non so abbastanza l'inglese per apprezzare le parole che magari avevano un senso.
E quella di Saranno famosi è dimagrita un botto o ho visto male?
É dimagrita? Non me ne sono accorta...

Però hai visto il colpo di scena finale? Meredith ha un'altra sorella! Figlia di Webber? Ma proprio stronzetta la madre che l'aveva data in adozione...
 

Fantastica

Utente di lunga data
Nynphomaniac I e II

Una cagata pazzesca, per dirla nobile.

Disturbante, ma non perché sia solo cupo (lo è), non perché sia disperato (lo è), non perché rappresenti il sesso come dolore (lo fa), ma perché non si capisce cosa voglia dire.
Von Trier è un cattolico, e presta la sua versione cattolica rigorista e ipocrita del senso di colpa a un personaggio, la protagonista, che cattolica non è. Questa è una delle stonature. La più macroscopica però sta nel fatto che una patologia viene trattata in modo confuso: qualche volta come un atto di ribellione sociale e culturale (ma non si capisce bene a cosa, dal momento che non viene ambientato socialmente nulla, ma tutto sembra racchiuso nel ristretto, claustrofobico mondo interiore assai poco sviluppato di questa ragazza); qualche volta come un dato di fatto che distrugge la vita, ma a cui non sembra possibile opporsi, come se non ci fossero schiere di psico pronti a dare una mano, in Danimarca poi!
Il che ha dell'assurdo.
Un'altra stonatura sta nel tentativo di rendere metaforico o addirittura simbolico questo disturbo, con venature davvero grottesche di richiami alla tradizione del sacro (una scena ridicola è quella della lievitazione della bambina a cui appaiono due donne che sarebbero secondo il suo ascoltatore-confessore non ricordo quali divinità).
Un'altra stonatura sta nei cortocircuiti della sceneggiatura che comporta dei salti logici non dovuti proprio a fantastica inventiva, ma proprio ad errori (a meno che nella versione lunga non vi sia una qualche giustificazione).
Me lo sono sciroppato perché un paio di persone me l'hanno consigliato.
Ma sconsiglio vivamente.

Non è una recensione, Hell, è più un pamphlet in pillole, chiedo venia.:smile:
 

Nicka

Capra Espiatrice
É dimagrita? Non me ne sono accorta...

Però hai visto il colpo di scena finale? Meredith ha un'altra sorella! Figlia di Webber? Ma proprio stronzetta la madre che l'aveva data in adozione...
USATE LO SPOILER PORCA DI QUELLA PORCA DI QUELLA PORCA!!!!

Torno in me... :D
 

Brunetta

Utente di lunga data
É dimagrita? Non me ne sono accorta...

Però hai visto il colpo di scena finale? Meredith ha un'altra sorella! Figlia di Webber? Ma proprio stronzetta la madre che l'aveva data in adozione...
Oh un nuovo personaggio doveva entrare. Voglio vedere come spiegano come abbia potuto nascondere una gravidanza, facendo il chirurgo.
 
Una cagata pazzesca, per dirla nobile.

Disturbante, ma non perché sia solo cupo (lo è), non perché sia disperato (lo è), non perché rappresenti il sesso come dolore (lo fa), ma perché non si capisce cosa voglia dire.
Von Trier è un cattolico, e presta la sua versione cattolica rigorista e ipocrita del senso di colpa a un personaggio, la protagonista, che cattolica non è. Questa è una delle stonature. La più macroscopica però sta nel fatto che una patologia viene trattata in modo confuso: qualche volta come un atto di ribellione sociale e culturale (ma non si capisce bene a cosa, dal momento che non viene ambientato socialmente nulla, ma tutto sembra racchiuso nel ristretto, claustrofobico mondo interiore assai poco sviluppato di questa ragazza); qualche volta come un dato di fatto che distrugge la vita, ma a cui non sembra possibile opporsi, come se non ci fossero schiere di psico pronti a dare una mano, in Danimarca poi!
Il che ha dell'assurdo.
Un'altra stonatura sta nel tentativo di rendere metaforico o addirittura simbolico questo disturbo, con venature davvero grottesche di richiami alla tradizione del sacro (una scena ridicola è quella della lievitazione della bambina a cui appaiono due donne che sarebbero secondo il suo ascoltatore-confessore non ricordo quali divinità).
Un'altra stonatura sta nei cortocircuiti della sceneggiatura che comporta dei salti logici non dovuti proprio a fantastica inventiva, ma proprio ad errori (a meno che nella versione lunga non vi sia una qualche giustificazione).
Me lo sono sciroppato perché un paio di persone me l'hanno consigliato.
Ma sconsiglio vivamente.

Non è una recensione, Hell, è più un pamphlet in pillole, chiedo venia.:smile:
Fantastica ti ho chiesto più e più volte una recensione di Maps to the Stars di Cronenberg!




PS Spoiler: La pazza ustionata ammazza Julianne Moore prendendola a randellate in testa con una statuetta dell'Oscar. Schizzi di sangue ovunque.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ne seguirei un sacco ma mi è ' impossibile: sugli hells Angels sugli zombi persino su dei porno studios nella San Fernando valley io oppos il solito represso ooopppssdd
Non hai MySky?
Registri la serie e poi fai un'indigestione quando hai tempo :mrgreen:
Ho visto qualche episodio anch'io ma è di una tristezza infinita.
 

Hellseven

Utente di lunga data
Non hai MySky?
Registri la serie e poi fai un'indigestione quando hai tempo :mrgreen:
Ho visto qualche episodio anch'io ma è di una tristezza infinita.
Lo so mai visto in verità ma si ricollega ad un post da cui è' emerso che sono un pornografo e mi autodenigravo ironicamente, ho Sky ma è monopolio dei figli vedo però molti film mai serie
 
Una cagata pazzesca, per dirla nobile.

Disturbante, ma non perché sia solo cupo (lo è), non perché sia disperato (lo è), non perché rappresenti il sesso come dolore (lo fa), ma perché non si capisce cosa voglia dire.
Von Trier è un cattolico, e presta la sua versione cattolica rigorista e ipocrita del senso di colpa a un personaggio, la protagonista, che cattolica non è. Questa è una delle stonature. La più macroscopica però sta nel fatto che una patologia viene trattata in modo confuso: qualche volta come un atto di ribellione sociale e culturale (ma non si capisce bene a cosa, dal momento che non viene ambientato socialmente nulla, ma tutto sembra racchiuso nel ristretto, claustrofobico mondo interiore assai poco sviluppato di questa ragazza); qualche volta come un dato di fatto che distrugge la vita, ma a cui non sembra possibile opporsi, come se non ci fossero schiere di psico pronti a dare una mano, in Danimarca poi!
Il che ha dell'assurdo.
Un'altra stonatura sta nel tentativo di rendere metaforico o addirittura simbolico questo disturbo, con venature davvero grottesche di richiami alla tradizione del sacro (una scena ridicola è quella della lievitazione della bambina a cui appaiono due donne che sarebbero secondo il suo ascoltatore-confessore non ricordo quali divinità).
Un'altra stonatura sta nei cortocircuiti della sceneggiatura che comporta dei salti logici non dovuti proprio a fantastica inventiva, ma proprio ad errori (a meno che nella versione lunga non vi sia una qualche giustificazione).
Me lo sono sciroppato perché un paio di persone me l'hanno consigliato.
Ma sconsiglio vivamente.

Non è una recensione, Hell, è più un pamphlet in pillole, chiedo venia.:smile:
E Dogville lo hai visto?
A me piace molto quel film

E anche il regista
Ma se dici che sto nimpho fa cagare non lo vado a vedere eh?

Speta anche Europa mi è piaciuto da morire...
 
Ultima modifica:

Nausicaa

sfdcef
La Gang del Pensiero di Tibor Fischer

Penso di aver comprato almeno una decina di copie, regalandole ad altrettanti amici. E diventa sempre più difficile trovarlo.

Nelle librerie lo piazzano tra i gialli/polizieschi. In realtà è un romanzo filosofico, che parla delle delusioni e della speranza, della passione e della rassegnazione, condito di una autoironia sagace e brillante che ne rende la lettura estremamente goduriosa, così come godurioso e amante della vita è, nonostante la sua apparente rassegnazione alle sconfitte della vita, il protagonista.
(Tradotto: ho riso fino alle lacrime)

Filosofo fallito e in fuga dalla sua patria, l'Inghilterra, Eddie Coffin si rifugia in Francia, dove incontrerà per caso l'altrettanto fallito e miserevole piccolo criminale Hubert.
Quasi per caso, cominceranno una sfolgorante carriera di rapinatori di banche ("Avere in mano una pistola è come essere automaticamente dalla parte del giusto in un dialogo socratico").

Romanzo talvolta amaro e amareggiato, condito però di una ironia feroce e disincantata, di umorismo colto ma per nulla snob (come fai a fare lo snob quando hai la sfortunata tendenza ad essere arrestato dalla polizia in costume adamitico?), la struttura è molto particolare e può renderne difficile il primo approccio.

Brevi paragrafi intercalano lo svolgimento della storia, conditi da titoli fantasiosi, da pensieri in libertà, da considerazioni e ricordi del protagonista che guarda le vicende che gli stanno accadendo con l'apparente noncuranza di chi ha già rinunciato a tutto, di chi ha -sembra- rinunciato a un futuro, mentre il flusso temporale balzella avanti e indietro con apparente noncuranza.

Fino a che la storia e lo stile (unico, brillante, originale, fantasioso, esuberante!) ti inchiodano e ti conducono fino alla fine, fino all'ultima pagina.

E scopriremo che -ma chi non lo sa?- "l'infinito è freddo e buio, e il vero calore non viene dalle stelle, ma dagli impacchi di pelle".
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per capire un po' di economia e di come si sia diffusa una certa ideologia economica a livello mondiale (la cosiddetta scuola di Chicago) consiglio un libro di economia che sto leggendo, di molte pagine ma di piacevole lettura perché fonti e dati sono riportati nelle note di ogni capitolo e sostengono l'argomentazione che è invece scorrevole: "Il prezzo della diseguaglianza" di Joseph E. Stiglitz (premio Nobel 2001 per l'economia).
Si trovano spiegazioni anche al caso italiano, anche se non date direttamente perché l'autore ha una prospettiva più ampia.
Spiega come sia fondamentale il ruolo della politica e come si possano favorire interessi privati a scapito del bene comune.
Parla anche di come dare concessioni pubbliche (aeree edificabili o concessioni governative) a un prezzo non di mercato o garantire posizioni di monopolio sia una scelta scriteriata a breve e a lungo termine.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top