Lasciarlo cuocere nel suo brodo

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Nocciola

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Per me è l'esempio sbagliato ... una persona che non sa distinguere gli appennini dalle dolomiti oppure lo svincolo dell'autobrennero a verona dalla tangenziale di bologna è quantomeno complice della situazione (non dico volontariamente). Non dico che chi non sa fare di conto si merita di essere fregato dall'ortolano al mercato ..... diciamo che però si è messo nelle condizioni per esserlo.
:up::up::up::up:
 

Skorpio

Utente di lunga data
E' in parte vero, ma non del tutto.
Io so bene ormai che su questa macchina ci sto male perché non ci porterà da nessuna parte e se la meta può andare bene a lui, a me proprio non va.
E il viaggio deve andare bene ad entrambi.
In fondo, è come se stessi vivendo da sola, non cambia molto.
Cambia che ti preclusi la chance di rimetterti in gioco, però.. Di provare a tornare a sognare, di vivere le tue giornate con ottimismo, e non occupata a pensare cosa starà combinando tuo marito.. Qualcosa cambierebbe, a questo punto non trovi?...
 

Nocciola

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E' in parte vero, ma non del tutto.
Io so bene ormai che su questa macchina ci sto male perché non ci porterà da nessuna parte e se la meta può andare bene a lui, a me proprio non va.
E il viaggio deve andare bene ad entrambi.
In fondo, è come se stessi vivendo da sola, non cambia molto.
Non ricordo se ti ho mai chiesto perchè ci stai allora (sono ironica)
Cambierebbe molto. Saresti libera di vivere in un modo che non ti fa stare male. Dici nulla
 

perplesso

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E' in parte vero, ma non del tutto.
Io so bene ormai che su questa macchina ci sto male perché non ci porterà da nessuna parte e se la meta può andare bene a lui, a me proprio non va.
E il viaggio deve andare bene ad entrambi.
In fondo, è come se stessi vivendo da sola, non cambia molto.
per favore, mi ricordi quanti anni avete, tu e tuo marito?
 

danny

Utente di lunga data
Per me è l'esempio sbagliato ... una persona che non sa distinguere gli appennini dalle dolomiti oppure lo svincolo dell'autobrennero a verona dalla tangenziale di bologna è quantomeno complice della situazione (non dico volontariamente). Non dico che chi non sa fare di conto si merita di essere fregato dall'ortolano al mercato ..... diciamo che però si è messo nelle condizioni per esserlo.
Un complice involontario è vittima o colpevole a sua volta?
Io propenderei sempre per vittima.
Ti fidi di una persona, la vedi in una certa maniera, poi scopri che è fasulla.
Io non suddividerei tanto le colpe: a essere fasulla è l'altra persona.
Tu purtroppo ci sei finito in mezzo, non sai cosa fare, devi cavartela.
E non è mica facile.
Noi parliamo, però lei non ha lavoro, non è più giovane, non sa dove sbattere la testa, non sa cosa fare.
 

Nocciola

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Un complice involontario è vittima o colpevole a sua volta?
Io propenderei sempre per vittima.
Ti fidi di una persona, la vedi in una certa maniera, poi scopri che è fasulla.
Io non suddividerei tanto le colpe: a essere fasulla è l'altra persona.
Tu purtroppo ci sei finito in mezzo, non sai cosa fare, devi cavartela.
E non è mica facile.
Noi parliamo, però lei non ha lavoro, non è più giovane, non sa dove sbattere la testa, non sa cosa fare.
E da qui ti muovi
Se non ti muovi resti ma accetti che è così
Non passi anni a cercare di trovare il modo di convincerti che non è fasulla
 

patroclo

Utente di lunga data
Un complice involontario è vittima o colpevole a sua volta?
Io propenderei sempre per vittima.
Ti fidi di una persona, la vedi in una certa maniera, poi scopri che è fasulla.
Io non suddividerei tanto le colpe: a essere fasulla è l'altra persona.
Tu purtroppo ci sei finito in mezzo, non sai cosa fare, devi cavartela.
E non è mica facile.
Noi parliamo, però lei non ha lavoro, non è più giovane, non sa dove sbattere la testa, non sa cosa fare.
Del caso di Diletta, finche continua a ripetere/ripetersi le stesse cose, non parlo.
Il colpevole è colpevole senza dubbio o giustificazioni...... a meno che uno non nasca farabutto bisogna anche capire come si è arrivati ad una certa situazione.....e da soli non ci si arriva mai.
 

Anonimo1523

Utente di lunga data
E' in parte vero, ma non del tutto.
Io so bene ormai che su questa macchina ci sto male perché non ci porterà da nessuna parte e se la meta può andare bene a lui, a me proprio non va.
E il viaggio deve andare bene ad entrambi.
In fondo, è come se stessi vivendo da sola, non cambia molto.
Io ti capisco benissimo. D'altronde stare bene dipende più da noi che dagli altri e dalla nostra capacità di essere sereni che dalle scelte che facciamo. La macchina è sempre quella, l'autista pure, la meta non è quella sognata e mi fa male anche una ... chiappa. Potrei scendere, ma se decido di restare non devo per forza soffrire ... posso anche sedermi meglio.
 

Skorpio

Utente di lunga data
E da qui ti muovi
Se non ti muovi resti ma accetti che è così
Non passi anni a cercare di trovare il modo di convincerti che non è fasulla
Eh si...
E se invece ci resti, perché ci resti?
Per vincere la coppa del più bravo?
Per trovare la prova definitiva?
Probabilmente ci resti perché nonostante tutto, per la tua ottica, per la tua costituzione emotiva, per la tua educazione, QUELLA è la scelta migliore possibile per te..
Ognuno di noi fa sempre la scelta migliore, relazionata alle opzioni possibili che è in grado di vedere dalla sua prospettiva..
 

Nocciola

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Eh si...
E se invece ci resti, perché ci resti?
Per vincere la coppa del più bravo?
Per trovare la prova definitiva?
Probabilmente ci resti perché nonostante tutto, per la tua ottica, per la tua costituzione emotiva, per la tua educazione, QUELLA è la scelta migliore possibile per te..
Ognuno di noi fa sempre la scelta migliore, relazionata alle opzioni possibili che è in grado di vedere dalla sua prospettiva..
Voglio sperare che la scelta migliore per se sia quella che ti vede serena
Dopo 3 anni un aggettivo che non riesco ad affiancare a Diletta è serena.
 

Sbriciolata

Escluso
Trova nei miei interventi una sola frase nella quale invito apertamente Diletta a diventare complice di suo marito nel disastrato contesto che ha descritto, e ti darò ragione..
Io ho descritto cosa è la complicità. E spiegato che Diletta col suo atteggiamento viene percepita dal marito, al contrario di quanto pensa, non complice ma nemica. Non ho detto affatto: Diletta finiscila, fai la brava.. Sii complice di tuo marito, fai finta di nulla...
Dirò di più.. Io stesso al posto di Diletta mi rifiuterei nel modo più assoluto di concedere complicità al mio partner, nella sua situazione, se proprio costretto a dire cosa farei io..
Aspetta pero SKorpiuccio, calma e gesso.
La complicità è qualcosa che unisce due persone, è l'instaurarsi di una comunicazione sottesa e di un mutuo aiuto per
raggiungere un fine comune di cui entrambi fruiscono.
Quella che hai descritto tu è la sindrome di Stoccolma o qualcosa del genere.
Nel senso: è una persona che passivamente accetta e favorisce le azioni di un'altra anche se non le piacciono perchè una serie di condizionamenti psicologici o ambientali l'hanno portata a farlo.
Eh, no, complicità no.
Ma perchè lei non fruisce, lei non sceglie: parlo proprio del tuo esempio, oltre che della situazione di Diletta. Prova dire ad uno: fammi il palo mentre faccio una rapina, poi però quando ho fatto non ti dò un ghello e vedi come ti diventa complice.
Non è una coppia aperta quella, e non è nemmeno complice.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ho l'impressione che Diletta non voglia o non abbia la forza di cercare o di vedere i cartelli giusti.
É salita su quel auto e si sente a suo modo protetta lí.
E la capisco. Forse sari uguale. Perché chi non ha fiducia in se stesso si aggrappa a qualsiasi cosa possa sembrare tangibile. Di solito una cosa che già si conosce e alla quale siamo abituati. Anche se ci fa soffrire. Ma é un dolore che già conosciamo e sappiamo di poter sopportare. La paura dell'ignoto e soprattutto la paura di soffrire ancora magari di un dolore più grande che ancora non consociamo porta a restare seduti in quella macchina.
Forse non vuole guidare lei
 

Skorpio

Utente di lunga data
Voglio sperare che la scelta migliore per se sia quella che ti vede serena
Dopo 3 anni un aggettivo che non riesco ad affiancare a Diletta è serena.
Non oggi, speriamo un giorno..
Ci sono persone che purtroppo a fronte di eventi anche banali, tipo un compito a scuola fatto male, scelgono il suicidio.
È agghiacciante, eppure per loro appare la scelta migliore possibile...
 

Skorpio

Utente di lunga data
Aspetta pero SKorpiuccio, calma e gesso.
La complicità è qualcosa che unisce due persone, è l'instaurarsi di una comunicazione sottesa e di un mutuo aiuto per
raggiungere un fine comune di cui entrambi fruiscono.
Quella che hai descritto tu è la sindrome di Stoccolma o qualcosa del genere.
Nel senso: è una persona che passivamente accetta e favorisce le azioni di un'altra anche se non le piacciono perchè una serie di condizionamenti psicologici o ambientali l'hanno portata a farlo.
Eh, no, complicità no.
Ma perchè lei non fruisce, lei non sceglie: parlo proprio del tuo esempio, oltre che della situazione di Diletta. Prova dire ad uno: fammi il palo mentre faccio una rapina, poi però quando ho fatto non ti dò un ghello e vedi come ti diventa complice.
Non è una coppia aperta quella, e non è nemmeno complice.
Sbricy.. Tesoro, non puoi stuzzicarmi in modo cosi invitante! Accetto la sfida, ma ora devo fare la pappa!
 

Sbriciolata

Escluso
Sbricy.. Tesoro, non puoi stuzzicarmi in modo cosi invitante! Accetto la sfida, ma ora devo fare la pappa!
Ma che bravo ragazzo che sei: lo sai che qui abbiamo anche l'angolo della cucina? Se vuoi postare qualche ricetta un po' innovativa...
Buon pranzo.
 

danny

Utente di lunga data
Eh si...
E se invece ci resti, perché ci resti?
Per vincere la coppa del più bravo?
Per trovare la prova definitiva?
Probabilmente ci resti perché nonostante tutto, per la tua ottica, per la tua costituzione emotiva, per la tua educazione, QUELLA è la scelta migliore possibile per te..
Ognuno di noi fa sempre la scelta migliore, relazionata alle opzioni possibili che è in grado di vedere dalla sua prospettiva..
Diciamo che secondo lei non è la peggiore.
Però dovrebbe riuscire a trovare il modo per stare meglio.
 

danny

Utente di lunga data
Possiamo?
Se lei non comincia a farlo da sola?
Se è qui è perché da sola non ce la fa.
Ma noi qui cosa possiamo fare oltre a raccogliere i suoi sfoghi?
Non ha senso consolarla: l'equilibrio che si definisce, quella della vittima che si sente superiore al carnefice, sarebbe da evitare in situazioni come queste.
Nemmeno è utile rassicurarla nelle sue debolezze.
Non lo so: da un lato comprendo la sua situazione, dall'altra mi rendo conto che lei non realizza gli errori che sta facendo e che si riflettono su di lei, sulla sua stabilità, sulla sua serenità.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Vero.
Sto cercando di pensare come possiamo noi aiutarla, in qualche modo.
Direi che più di quello che abbiamo fatto sia impossibile
O apre gli occhi o é inutile
 
Stato
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