L'autocritica

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Old lancillotto

Utente di lunga data
x FA e Bruja

Voi state ovviamente parlando di un fatto che anche a me è noto, infatti ho evitato di dare punti di riferimento alla discussione perchè non volevo trovare giustificazioni e nemmeno condizionare le vostre risposte.

Voi un po' mi conoscete, quindi potreste anche essere propensi a difendermi o attaccarmi secondo le simpatie del momento. Da qui la volontà di aprire il tema senza un racconto a supporto.

Certo che siamo soliti a perdonarci, mentre siamo intrasigenti verso gli altri, ma esiste un presupposto che ora possa anche esporre. A me è sempre stato dato atto di avere un ottima imparzialità e devo aggiungere che ho perdonato molto più facilmente cose che a me non sono state concesse oppure che ho dovuto pagare caro.

Se ad esempio parliamo di tradimento posso dire di aver capito, compreso e perdonato senza strascichi proprio nel momento in cui il mio innamoramento era al massimo. Esistevano allora condizioni per cui ho compreso il motivo del tradimento e, benchè lo avessi vissuto come una pugnalata al cuore, non ho mai parlato di questo fatto.

Ora è da questi ed altri parametri di giudizio che spesso mi ritrovo confuso perchè pur togliendomi almeno il 50% delle mie convinzioni, non riesco a trovare la giusta autocritica dall'altra parte.

Leggendo lo spaccato di Miciolidia ho riconociuto molti atteggiamenti comuni sia miei che suoi, in quelle parole sembrava di leggere la descrizione dell'attuale situazione. Mi rendo conto che molto è causato dal mio comportamento perchè probabilmente mi sono arreso a qualcosa che non sento di riuscire a superare.

Ho passato la vita a inseguire sfide impossibili e a non temerle mai, ma oggi mi sembra di avere davanti un muro che non riesco a superare. Ho provato di lato, scavando, scavalcando, ma mi sembra insormontabile. Da qui la mia "inferiorità" dichiarata e la resa adottata.

Oggi non riesco a comprendere questa sensazione e ciò mi paralizza
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
MAH....
ho l'impressione che lei non abbia mai superato il tradimento...
hai voglia a dire...proviamo....
ce la mette tutta ma...difficile dimenticare

scusami la schiettezza
Può essere, spesso me lo sono chiesto anch'io. Sinceramente la situazione più probabile non è che non lo abbia superato, ma che sia andata oltre nel senso che dopo aver capito che nonostante mi fossi innamorato perso, che avessi fatto di tutto per conservare questa persona nella mia vita anche solo virtualmente, che venivano meno le mie rassicurazioni (di fronte alle sue minacce di andarsene, sono rimasto impassibile), io non avevo intenzione di costruire una vita con l'altra, vedevo quella storia come un amore vissuto in "provetta", come una boccia di cristallo e dentro la mia fiaba, può essere che abbia ritrovato la sua tranquillità, cioè la sicurezza di una vita stabile perchè non ho mai messo in discussione il futuro.

Dico FORSE perchè oggi ritrovo in lei gli stessi comportamenti di prima del mio tradimento e quando cerco di parlare con lei, ottengo le stesse risposte che avevo prima.

Sono passati quasi 7 anni e sappiamo che l'età gioca un ruolo importante nella vita di ognuno, lei è più grande di me e forse più preoccupata per la sua vita, sarebbe comprensibile, ma il problema è che se fosse così, mi piacerebbe essere parte attiva anche in questo.

Tutti noi abbiamo un orologio biologico che rallenta con il passare degli anni, ma in determinati periodi della vita, il cambio di ritmo è repentino. Io ho sempre cercato di mantenere sincronizzato il mio orologio con il suo, anche se ogni tanto lei perdeva qualche colpo. Oggi mi pare che le nostre velocità sia completamente incompatibili.

Non mi ha perdonato fino in fondo, può essere, ma non posso essere io a rispondere, quello che sento è che lei non pensa ad una vita senza di me e io non ho mai pensato ad un vita senza di lei.......
 
O

Old Fa.

Guest
.... ma oggi mi sembra di avere davanti un muro che non riesco a superare. Ho provato di lato, scavando, scavalcando, ma mi sembra insormontabile. Da qui la mia "inferiorità" dichiarata e la resa adottata.

Oggi non riesco a comprendere questa sensazione e ciò mi paralizza
Hai scoperto il tuo limite carissimo.

Significa che questo muro, anche se lo butti giù con una ruspa, te lo trovi un metro più in là nuavamente pronto ai tuoi colpi.

Per esperienza, ... è il momento di lasciar stare, ... l'ho visto anch'io questo muro, ho usato le stesse parole tue per descriverlo (1992).

Questa tua visione è reale, ... e ti conviene abbandonare. Non riuscirai mai a superarlo.
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Può essere, spesso me lo sono chiesto anch'io. Sinceramente la situazione più probabile non è che non lo abbia superato, ma che sia andata oltre nel senso che dopo aver capito che nonostante mi fossi innamorato perso, che avessi fatto di tutto per conservare questa persona nella mia vita anche solo virtualmente, che venivano meno le mie rassicurazioni (di fronte alle sue minacce di andarsene, sono rimasto impassibile), io non avevo intenzione di costruire una vita con l'altra, vedevo quella storia come un amore vissuto in "provetta", come una boccia di cristallo e dentro la mia fiaba, può essere che abbia ritrovato la sua tranquillità, cioè la sicurezza di una vita stabile perchè non ho mai messo in discussione il futuro.

Dico FORSE perchè oggi ritrovo in lei gli stessi comportamenti di prima del mio tradimento e quando cerco di parlare con lei, ottengo le stesse risposte che avevo prima.

Sono passati quasi 7 anni e sappiamo che l'età gioca un ruolo importante nella vita di ognuno, lei è più grande di me e forse più preoccupata per la sua vita, sarebbe comprensibile, ma il problema è che se fosse così, mi piacerebbe essere parte attiva anche in questo.

Tutti noi abbiamo un orologio biologico che rallenta con il passare degli anni, ma in determinati periodi della vita, il cambio di ritmo è repentino. Io ho sempre cercato di mantenere sincronizzato il mio orologio con il suo, anche se ogni tanto lei perdeva qualche colpo. Oggi mi pare che le nostre velocità sia completamente incompatibili.

Non mi ha perdonato fino in fondo, può essere, ma non posso essere io a rispondere, quello che sento è che lei non pensa ad una vita senza di me e io non ho mai pensato ad un vita senza di lei.......

Quindi anche prima del tuo tradimento ti accusava di inaffidabilità?Questo intendi?
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
forse non ti permette di capire se lei pensa che hai ragione o torto...
ma tu lo sai bene se hai ragione o no...

Quello che penso io poco conta, io penso di aver ragione, dunque???

Se mi limitassi a questo pensiero avrei già finito di costruire qualcosa. Perchè quindi io penso di aver ragione e lei con il suo comportamento è altrettanto convinta???

Se entrambi rimaniamo su questo piano, il dialogo è finito!

Cosa stavo cercando qui? Volevo capire con un confronto onesto e davvero molto bello con voi di trovare quel compromesso che mi aiuti a capire quanto sono nel giusto e quanto sto sbagliando. Da questa analisi poi posso capire dove portare il compromesso. Questo non significa non cedere nulla se penso di aver ragione, ma riesco a capire dove il compromesso è ragionevole e dove diventa prostituzione mentale.
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Quindi anche prima del tuo tradimento ti accusava di inaffidabilità?Questo intendi?
No, prima del tradimento ero troppo RAZIONALE per essere inaffidabile. Prima il problema era di una insoddisfazione latente che non si riusciva a portare in superficie. Io ero scontento, lei era scontenta, nessuno dei due però riusciva a motivare questa insoddisfazione all'altro. Io avevo dei sospetti, ma come accennato in un altro post, i segnali che io e lei ci mandavamo erano su frequenze sbagliate e non riuscivamo a percepirli.

So di avergliene mandati tanti, ma lei non poteva sentirli, quando ha iniziato a percepire qualcosa era tardi. Lei mi ha mandato i suoi segnali, ma benchè li sentissi, non riuscivo a capirli.

Purtroppo per diversi anni ci siamo trovati a vivere una vita forzata dagli eventi e non abbiamo potuto coltivare le nostre passioni, ecco forse la causa di tutto. Ci siamo inariditi e abbiamo perso quella cosa che sta alla base di ogni rapporto: la capacità di sognare insieme!
 

dererumnatura

Utente di lunga data
No, prima del tradimento ero troppo RAZIONALE per essere inaffidabile. Prima il problema era di una insoddisfazione latente che non si riusciva a portare in superficie. Io ero scontento, lei era scontenta, nessuno dei due però riusciva a motivare questa insoddisfazione all'altro. Io avevo dei sospetti, ma come accennato in un altro post, i segnali che io e lei ci mandavamo erano su frequenze sbagliate e non riuscivamo a percepirli.

So di avergliene mandati tanti, ma lei non poteva sentirli, quando ha iniziato a percepire qualcosa era tardi. Lei mi ha mandato i suoi segnali, ma benchè li sentissi, non riuscivo a capirli.

Purtroppo per diversi anni ci siamo trovati a vivere una vita forzata dagli eventi e non abbiamo potuto coltivare le nostre passioni, ecco forse la causa di tutto. Ci siamo inariditi e abbiamo perso quella cosa che sta alla base di ogni rapporto: la capacità di sognare insieme!
Tu scrivi che non volete stare l'uno senza l'altra.
magari non è il tuo caso..ma a volte questo è frutto dell'abitudine...
Di fondo c'è una insoddisfazione latente...nessuno di voi due riusciva a motivare l'insoddisfazione...
Certamente...se vi lasciate...come fate poi a trovare dei motivi per lamentarvi e per ritenervi insoddisfatti?lo dovrete addebitare a qualcosa di concreto ..non più di aleatorio...fumoso.dovreste scoprire il vero motivo del disagio...
Non ti conosco..ma letta così mi sembra che stiate scaricando l'una sull'altro le proprie frustrazioni..
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Tu scrivi che non volete stare l'uno senza l'altra.
magari non è il tuo caso..ma a volte questo è frutto dell'abitudine...
Di fondo c'è una insoddisfazione latente...nessuno di voi due riusciva a motivare l'insoddisfazione...
Certamente...se vi lasciate...come fate poi a trovare dei motivi per lamentarvi e per ritenervi insoddisfatti?lo dovrete addebitare a qualcosa di concreto ..non più di aleatorio...fumoso.dovreste scoprire il vero motivo del disagio...
Non ti conosco..ma letta così mi sembra che stiate scaricando l'una sull'altro le proprie frustrazioni..

La tua interpretazione è corretta, ma non direi che ci stiamo "scaricando" frustrazione perchè in effetti un tempo facevamo uno il parafulmine dell'altro, oggi non è più così. Le tensioni ci sono, si percepiscono, ma non sono un vero scarico di responsabilità. Almeno io su di me non sento questo da lei, non posso dire se io scarico su di lei le mie frustrazioni.... Comunque ci farò su un pensiero, è un percorso da approfondire
 

MariLea

Utente di lunga data
Quello che penso io poco conta, io penso di aver ragione, dunque???

Se mi limitassi a questo pensiero avrei già finito di costruire qualcosa. Perchè quindi io penso di aver ragione e lei con il suo comportamento è altrettanto convinta???

Se entrambi rimaniamo su questo piano, il dialogo è finito!

Cosa stavo cercando qui? Volevo capire con un confronto onesto e davvero molto bello con voi di trovare quel compromesso che mi aiuti a capire quanto sono nel giusto e quanto sto sbagliando. Da questa analisi poi posso capire dove portare il compromesso. Questo non significa non cedere nulla se penso di aver ragione, ma riesco a capire dove il compromesso è ragionevole e dove diventa prostituzione mentale.
io mi riferivo a queste tue parole:

esempi di tutti i giorni (non hai fatto questo, ti sei dimenticato quello, dovevi portarmi la, lasci sempre indietro le cose, ecc), altre volte è una sensazione che leggi negli occhi, che cerchi sondare, ma solitamente trovi un silenzio tombale che non ti permette di capire se hai ragione o torto.
che sinceramente trovo emblematiche
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
io mi riferivo a queste tue parole:


che sinceramente trovo emblematiche

Non riuscivo più a ricostruire il senso di quelle parole.

No, non è scaricare le frustrazioni, questo atteggiamento è tipico di chi comunque non si sente a posto, ma non sa come affrontare il discorso e tende ad aggredire per il disagio che prova.

Non so se ti è mai capitato di aggredire qualcuno che non c'entrava nulla, ma lo fai perchè tu eri tesa per altre ragioni o peggio, perchè ti sentivi a disagio in quel momento e per uscire da quello stato, hai risposto male al primo che ti si è rivolto.

In un qualche modo quei rimproveri li vivo sempre come un, "non dirmi nulla che anche tu non sei a posto", in questo modo allontani la possibilità di essere attaccato
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
una semplice curiosità..

..ma in questo momento lei dov'è?
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
..ma in questo momento lei dov'è?

in questo istante???

bella domanda, penso sia al piano di sotto a leggere la posta di oggi. Comunque come ho appena citato su un post relativo ad un film che stasera trasmettevano in tv, abbiamo passato due ore insieme a parlare e abbiamo parlato molto delle cose da me citate in questa serie di post.

Diciamo che come pensavo/speravo aver aperto questo argomento mi ha permesso di avere elementi per affrontare con lei una conversazione costruttiva.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
già già

Ho fatto la domanda ..poi ho letto...
Me ne rallegro ..davvero

Bacio

in questo istante???

bella domanda, penso sia al piano di sotto a leggere la posta di oggi. Comunque come ho appena citato su un post relativo ad un film che stasera trasmettevano in tv, abbiamo passato due ore insieme a parlare e abbiamo parlato molto delle cose da me citate in questa serie di post.

Diciamo che come pensavo/speravo aver aperto questo argomento mi ha permesso di avere elementi per affrontare con lei una conversazione costruttiva.
 

Bruja

Utente di lunga data
lancillotto

Non aggiungo nulla alle tue riflessioni, perchè come ho detto sono tue e nulla sappiamo di quelle che potrebbe contrapporre lei. Adesso c'è una base di informazioni più ampia e, secondo me, più ingarbugliata.
Non vado a fare filofosia comportamentale nè psicologia spicciola, ma una realtà è evidente, non vi siete ancora perdonati il tradimento delle aspettative, o almeno non siete riusciti a farlo perchè, forse, il comportamento tenuto dopo questi tradimenti, non è stato tale da indurre entrambi ad un atteggiamento morbido.
Lei non ha capito, o forse ha capito tardi quello che non riusciva a darti e che tu tiaspettavi, e tu con il tuo tradimento smaccato e portato come una bandiera non le hai permesso di attuare un perdono profondo ma solo una transazione di convivenza.
L'amico Fa dice che tutto è finito, ma sappiamo che Fa è un temerario negli incontri ed un assolutista nelle decisioni............. è troppo comodo, è come lasciare l'auto che ci ha portato per anni, in panne abbandonata nel deserto perchè in quel momento passa una bella corriera di linea che ti evita di aggiustare il guasto o di cambiare la gomma bucata!!
Te lo dico senza remore e da spettatrice che legge, quello che tu hai detto del tuo tradimento difficilmente sarebbe stato digerito da qualunque delle persone che qui intervengono. E' la persona che non vuoi lontana dalla tua vita ma le hai detto che poteva andarsene per una che definisci amore in provetta..........
Non sò gli altri, ma io deduco che c'è uno sfasamento fra te stesso, il rapporto che hai instaurato a suo tempo con l'altra e quello che vorresti oggi.
Quello che tu dici essere un disagio, un forte senso di trascuratezza, un silenzio tombale potrebbe essere un'incapacità di risposte che, se valutate ed affrontate, creerebbero in te ulteriori fastidi......... chi tradisce, sia in amore che nelle aspettative esistenziali, deve aspettarsi che prima o poi sorga una rielaborazione del vissuto e che la persona che è stata tradita aspetti delle risposte che siano di rassicurazione, di consapevolezza, neppure di rimpianto, perchè da come parli non rimpiangi nulla, ma di valutazione di un limbo affettivo in cui vi siete dovuti districare e, come tonni nella mattanza, spesso dando fendenti alla cieca.
Credo davvero che tu stia male, ma forse è più con te stesso che sei irritato che con lei. Lei probabilmente non è rassegnata come tu dici di essere, ma certamente demotivata, perchè è probabile che pensi che tu la parte migliore di te la riservi altrove.
Non sono io a doverlo dire ma rifletti bene, quelli/e che ci comprendono e che ci consolano tanto bene possono essere le stesse persone che hanno a loro volta gli stessi problemi di coppia, solo che con noi sono ben disposti e non hanno "conti in sospeso".
Tu dirai che importa, conta quello che danno a me...... ed hai ragione, e questo vale anche nell'amicizia e nei rapporti sociali, ma questi rapporti sono moltiplicativi e non divisionali, devono aggiungere ma non togliere!

Finita la tua intansigenza e ferrea correttezza, ti sei misurato con l'errore con cui molti vengono a contatto, l'autocompensazione occulta, ma hai condotto la cosa in modo tale da impedire una ricostruzione che partisse da un punto fermo. Il tuo punto fermo era solo aver preso coscienza di questo tuo bisogno che non doveva turbare il tuo rapporto di coppia, ma che doveva essere imposto comunque per tua personale necessità. Si dice che nel tradimento si perdona ma non si dimentica............. tu hai reso molto ostico e controverso anche il perdonarti.
Non sò e non è importante cosa abbia fatto lei, e non importa neppure che tu sia la persona più liberale e tollerante del mondo, ma da come ne parli pare che lei non abbia dovuto perdonare un tradimento ma un tradimento/ricatto.
Non sò se l'analisi sia centrata e se ci siano motivi che possano rendere spiegabile la cosa, ma resta il fatto che questa persona, che dici anche più grande di te, ci ha sbattuto faccia e convinzioni. Forse la sua non è mancanza di comprensione, di attenzione, di disponibilità, è solo il suo chiudersi in un bozzolo che la renda meno suscettibile ad ulteriori ferite che tu, e perfino lei, sanno che non avverranno mai, ma che il suo subconscio non ha ancora finito di temere.
Tradire è una cosa, imporre un tradimento credo sia qualcosa che nessuno riesca a ingoiare con facilità........
Chi ha detto che forse lei non ha mai chiuso quel capitolo potrebbe avere ragione, ma chi di noi potrebbe dire che in quei termini, lo avrebbe chiuso senza problemi? E non si tratta del fato di essere andata con un'altra ma del sogno infranto, dell'alleanza che chi ama contrae con l'amato e che permette di essere in due, ma un unicum, nella guerra della vita.
E poi, c'è la vita di tutti i giorni che, in questo contesto, non può essere certo facilitata.
Se siete certi di non poter vivere lontani, sarà il caso che vi adoperiate per rinsaldare e ritrovare le vostre risposte ed i vostri progetti; in fondo c'è gente che sta insieme e ricostruisce con molto meno e che non supererebbe un terzo di quello che hai raccontato se non avesse una base notevole individualmente.
La mia impressione è che siate molto orgogliosi e feriti, ma che non sappiate come cominciare con il perdonare voi stessi ed il perdonarvi reciprovamente.
E' un peccato perchè forse siete due persone che potete darvi ancora molto, dovete solo spostare il muro di gomma ed ammettere uno con l'altro che avete fatto l'impossibile per guastarvi i rapporti .
Spesso le persone esterne che ci compensano e crediamo irrinunciabili sono soltanto quelle che hanno tempo, voglia e capacità di ascoltarci e di lusingare il nostro ego trascurato; il renderle pietra angolare della nostra vita, anche se per poco tempo, può spostare il baricentro della nostra costruzione esistenzaile e non mina solo il rapporto di coppia ma la nostra affidabilità ed il nostro credito emozionale e sentimentaleagli occhi di chi, nonoistante tutto ancora ci ama.
Ho solo ragionato a mente libera sulle tue parole e può essere che abbia male interpretato o che, da donna, sia di parte, ma quanto ho detto è solo una valutazione senza nessuna intenzione di darti colpe o croci, ma solo un incentivo a vedere altri lati del tuo racconto che, in fondo, è uno spaccato ritrovabile in forma diversa in molti post fin qui letti.
Bruja
 
J

Jedi

Guest
Lancillotto

Pare che il segreto per una buona unione di coppia sia non avere mai discussioni brevi.
Credo sia vero, l'amore ha bisogno anche di tanta pazienza.
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Cara Bruja

dovresti conoscermi perchè da molto tempo abbiamo modo di confrontarci. Sai benissimo che nella mia PRESUNZIONE figlia della mia personalità forte e persino ingombrabte, non ho mai rifiutato il confronto e il dialogo, semmai il mio vero problema è che non sopporto l'inesistenza di determinate regole. Se deve esserci un confronto, che confronto sia. Anche su questo forum ho batibeccato con delle persone perchè anziche portare avanti un confronto, si è arrivati a puntare il dito e a sottolineare con la matita rossa i concetti non condivisi senza motivarli.

Questo non significa alla fine che uno a ragione, l'altro torto, e tutti e due devono pensarla allo stesso modo. Il tutto deve portare a rendere dotto l'altro delle proprie convinzioni e se deve esserci un compromesso, deve essere preso insieme valutando le motivazioni alla base.

So quello che ho fatto nel mio rapporto di coppia e non ho mai negato la gravità del mio gesto, in fondo anche qui l'ho descritto in tutte le componenti più negative. Ho anche detto però che quando tu sei nel bisogno, non riesci a preoccuparti del bene degli altri perchè sei tu che devi sopravvivere. Quindi determinati miei atteggiamenti sono frutto del mio disagio che non voglio addossare a lei perchè ho sempre detto che nei rapporti di coppia gli errori sono sempre di entrambi più o meno in egual misura, salvo ovviamente i casi dove il rapporto non è basato sull'amore, ma sulla convenienza.

Tu dici che probabilmente io non ho fatto nulla per farmi perdonare, può essere, non dico il contrario, ma purtroppo devi sempre comprendere che anche se mia moglie era ferita, io ero quello ammalato, quello che stava male! Non è una giustificazione, ma solo la dichiarazione della mia incapacità di uscire dal mio stato e di riprendere in mano la mia vita.

Ho cercato negli anni, poco alla volta, di tornare ad essere la stessa persona di prima, ma sai meglio di me che ogni esperienza ti cambia, alcune in meglio altre in peggio, ma sarai sempre diverso perchè fa parte dell'evoluzione del carattere. Non so dire se sono migliorato o peggiorato, io penso di essere migliorato anche se l'esperienza mi ha regalato qualche DIFETTO in più, ovvio che in questo caso l'arbitro può essere solo lei.

Da qui però il problema si sposta: se io non vado bene, se sono peggiorato, se non faccio nulla per farmi perdonare, se, se, se..... perchè allora il problema non è affrontato correttamente?? Perchè mi ritrovo a lottare contro un muro di gomma ogni volta che cerco di capire le sue reazioni??

Io ho la sensazione che lei abbia ancora strascichi in questa cosa, ma non mi è concesso parlarne, il problema mi è sempre deviato sugli effetti, ma mai sulla causa. Ora tu non puoi chiedere a lei di parlarmi, ma forse puoi darmi dei consigli su come riuscire ad aprire i suoi pensieri.

Spero sinceramente tu riesca a darmi un buon grimaldello
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Pare che il segreto per una buona unione di coppia sia non avere mai discussioni brevi.
Credo sia vero, l'amore ha bisogno anche di tanta pazienza.
Si Jedi, è proprio così. Ovvio che questa non è la ricetta della felicità o del rapporto perfetto, come vedi anche nel mio, pur avendo passato molte ore a chiaccherare sono successi fatti sgradevoli. Però ricordo quando tante volte la mattina mi accingevo ad andare a lavorare, uscivo con lei a fare colazione e poi, vista la giornata bella, andavamo in qualche parco a sederci e parlare. Molte volte poi il nostro parlare era interrotto dai passerotti, dai piccioni, dai gatti e da tutti quegli animali che ti roteano intorno in attesa di mangiar qualcosa, ma anche quelli erano momenti di gioia condivisi.

Il dialogo e il confronto è sempre molto importante e la pazienza è una virtù che devono avere entrambi e saperla dosare correttamente
 

Bruja

Utente di lunga data
lancillotto

Vediamo, mi hai assegnato un compito ingrato, ma proverò d cimentarmi.
Non potrebbe essere che tu sei persona da regole rigide o che semplicemente quello che per te è semplice regola per altri diventa costruzione? E' solo una ipotesi, ma credo andrebbe valutata.....
La faccenda del dito puntato credo sia il leit motiv delle coppie con incomprensioni, bisognerebbe puntarselo contro prima, ma sai bene che sia un pensiero utopistico!
Far passare le proprie convinzioni fra due persone che sono in tenzone di intesa non è semplice. Serve pazienza e comprensione, serenità ed apertura, e sono prorpio le qualità che adesso mancano ad entrambi.
Quando ho parlato dei te e del tuo errore, non intendevo liquidare tutto in modo colpevolista, ma mi darai atto che c'è modo e modo di far "digerire" un tradimento, specie se non è tanto l'atto in sè quanto il modo di viverllo ed farlo vivere in modo impositivo agli altri. Capisco bene che tu potevi avere necessità di avere quella distrazione, ma infierire su chi doveva, una volta scoperta, sopportarla, rientra a mio avviso in quelle che viene definita crudeltà mentale. Poi magari lei avrà mille difetti e mancanze, sarà quella a cui vanno i maggiori addebiti, ma è come mettere ad una persona una soma psicologica tale da impedirle di elaborare ragioni e mancanze perchè è ancora intenta a uscire dalla pressione di quella volontà subita come una tortura dello spirito.
Non voglio entrare nella vena del melodramma, ma un conto è essere disponibile alla comprensione ed alla autocritica, altro è tenere una persona per il tempo che è occorso, in una situazione tanto disagiata.
Questo forse ha pregiudicato quel piano di ricostruzione che è sempre auspicabile in una coppia che abbia comunque doti e qualità. Forse quello che non ha ben valutato è l'entità del danno procurato alla sua sensibilità, che per quanto possa essere una persona carente verso di te, ha comunque.

Quando una persona è "ferita" ...............esempio ha un incidente d'auto e premde un trauma inaspetato, difficilemente, almeno per qualche tempo può preoccuparsi di una malattia cronicizzata nell'altro. Prima sistema le sue fratture poi penserà all'altro, ma se le fratture non vengono ben ridotte, quella persona zoppicherà sempre.
Posso solo pensare che siate cambiati entrambi e che entrambi avete fissato un minimo comune denominatore di minima sofferenza sul quale vi siete ancorati per non soffrire di più! E questo è un errore.......... credo dovreste affrontare fino in fondo i vostri scheletri, le vostre mancanze, perfino le cattiverie che vi siete fatti, ma con la consapevolezza di non cercare chi ne ha di più o di meno, ma di trovare insieme una via per rendere queste "punte" meno aguzze, dei fioretti non offensivi che avvertono non che infilzano.
Il problema non è affrontato correttamente perchè vi mandate appunto segnali sbagliati. Se tu ti lementi lei deve tenerne conto, ma anche se lo fa lei tu devi capire e controllare se la tua più che comprensione non sia insofferenza mitigata da apertura formale.

Forse lei aspetta che tu parli, non che accusi, che tu dialoghi anche se non vi intendete, non che pianti il discorso e te ne vai, come hai detto sopra. Aspetta le tue ragioni ma vorrebbe sapere cosa ne pensi delle sue.
E' facile dire non mi comprende, e sono con te nel dire che deve dare ascolto e seguito alle tue rimostranze, ma tu hai fatto qualcosa che le desse la sensazione che quello che ha subito ti ha fatto capire la sua sofferenza? Perchè scusa se ho questa impressione, ma l'avrei indipendentemente da te, e per chiunque avesse esposto questi i fattii; se ho ben capito tu sei consapevole di essere cambiato, sei consapevole di non avere soddisfazione in questa tua realtà, sei consapevole che lei è chiusa e sorda, e sei consapevole di quello che hai dovuto fare per te stesso comunque e quantunque, ma sei altresì consapevole fino in fondo di come hai condotto la tua esperienza e di come lei l'ha sofferta? Non sò e poco mi importano i fatti collaterali perchè qui si parla di caratterialità, ma se non siamo di fronte a gente che prende le cose alla leggera e pensa che in fondo, meglio dare un calcio al passato e ricostruire altrove, bisognerà che vi diate entrambi una regolata.
Lei deve capire e forse perdonare sè stessa della sua ostilità dolorosa nei tuoi confronti, e tu capire che ci sono pugnalate che insieme al sangue fanno uscire anche qualche pezzetto di cuore!
Non sono strascichi secondo me, si tratta di pacificazione mancaa, e credo che tu ne possa parlare tranquillamente, ma parlarne significa dire, comunicare, esporre, non minimizzare, e se la causa è stata importante e lei ne può essere colpevole, bisognerà pure che tu faccia lo stesso per gli effetti.
Non conosco forse abbastanza i tuoi pensieri causa del tuo atteggiamento, ma ti garantisco una cosa, io per perdonare in una simile situazione avrei voluto vedere una grande comprensione per il mio dolore e la mia disillusione, forse in pari misura a quella che hai dedicato a te stesso e probabilmente all'altra persona con la quale hai portando avanti non sò quanto la tua storia, dopo che era stata scoperta.
Forse sarebbe questa la partenza da cui iniziare il dialogo, per poi arrivare ad una analisi delle mancanze che a queste prime incomprensioni sono seguite.
Non voglio giudicare o puntare dita, non mi compete, ma vorrei che altri dicessero la loro opinione perchè sono certa che avrebbero altrettanti argomenti da portare a suffragio della questione, e come tu sai io sono sempre stata propensa a difendere le mogli, sempre che non si fosse evidenziato che erano delle megere, delle carogne o delle opportuniste. Qui siano di fronte al silenzio, un silenzio a suo modo fragoroso, e bisogna distinguere se è una incapacità di dialogo che lo suggerisce o la risultanza di considerazione che dimostrano che tutto ciò che viene subito, anche il silenzio, crea sofferenza ed incomprensione. Se fosse questa la motivazione di base, non sarebbe un muro di gomma quello che erige contro di te, ma il palesarsi di quanto la non accoglienza dei tuoi malesseri, ha generato in te malessere, ed il lei malessere di ritorno, e il non avere ascoltato le reciproche sofferenze non vi permette di metterci mano e di dimostrare uno all'altra che ne siete veramente, sinceramente e profondamente dispiaciuti.
Non si tratta di pentimento, ma di prendere atto che quello che vi siete inflitti l'avete fatto non uno contro l'altro, ma contro voi stessi e la terza persona coinvolta era solo il cannone con cui vi siete lanciati le bordate............oggetto e non soggetto di tanta incomprensione. Forse ne è valsa comunque la pena per poter misurare i vostri limiti ma non certo per non accettare che certi malesseri si sarebbero potuti curare con altre terapie.
Mi auguro che tu sia davvero come ti leggo, perchè la mia sensazione è che ci sia speranza, ma dovete entrambi levarvi i vostri mantelli di dolore, di presunzione di essere a posto perchè vi siete confessati e di non dovere nulla l'uno all'altra e viceversa.
Questo è il mio pensiero, e, come sempre, frutto delle mie opinioni.
Bruja
 

Miciolidia

Utente di lunga data
Lancillotto , ma non è che un profondissimo senso del dovere ,morale, senso delle responsabilità , degli impegni presi con tutto quello che ti circonda ti impedisce di leggere quello che in realtà è accaduto in te?

La parola regole ,razionalità ..sono termini che spesso usi. E' evidente che da queste tu ti senta tutelato...come se le invocassi in continuazione per paura che la parte emotiva in te stesso prenda un sopravvento che senti di non potere controllare.


Parli di un tuo malessere e dici che lei non puo' esserne responsabile.


E quale sarebbe?

Non è che stai nascondendo l'autentico motivo di questo malessere che nemmeno a te stesso vuoi ammettere..proprio per questo altissimo senso del dovere, morale..etc.... che ti caratterizza...

E intanto questo peso pesa sempre di piu'...e il malessere cresce...il tuo senso del dovere rimane alto..ma fino a quando?

lancillotto...le mie sono impressioni personalissime, mandale a quel paese se le ritieni sciocchezze ...sia chiaro.


Dico questo perchè se questi fossero i motivi ( accettare che l'amore per tua moglie si sia trasformato in qualcosa di diverso) è ovvio che lei si difenda da questo. E si difende rinfacciandoti del tuo innammoramento proprio perchè ha paura, come te, di andare a scoprire le cause e i perchè di questa crisi .

lei fa muro per paura .

Tu invochi la ragione e neghi l'irrazionalità, o il tuo presunto atteggiamento irrazionale che ti ha spostato da lei, sempre per la stessa paura.

Ripeto Lanci, solo ipotesi
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
x Bruja

Come sempre dici bene, anche se non sempre riesco a comprendere tutto il tuo discorso, a volte fatico a seguirti. Ad ogni modo tu parli di supporto dovuto a lei per mostrare la mia comprensione alla sua sofferenza.

Questo è uno dei grossi dilemmi del perdono. In questo io e lei non ci siamo mai trovati.

Io so di aver fatto molto per guadagnarmi il perdono, ho dichiarato spesso di essere consapevole del male inflitto (ovviamente dopo, prima mi era impossibile valutarlo), ho accettato "fustigazioni" dure e lunghe per espiare le colpe (e ti assicuro che è stato molto difficile non scappare a quella espiazione). Nonostante questa mia convinzione, lei mi ha sempre rinfacciato di non aver mai partecipato al suo dolore, di non essermi mai scusato , di non averla mai compresa, ecc. ecc. A questo punto come è possibile conciliare due sensazioni vissute così diversamente da noi due??

Io so di averle fatto del male e sono disposto a pagarne gli effetti, ma non posso accettare di pagare se neanche mi è riconosciuto il gesto, significherebbe pagare a vita una colpa perchè l'espiazione non sarebbe mai completa, come un ergastolo, con la differenza che dopo 35 anni esci comunque di prigione.

Tu poi mi sottolinei sempre l'apertura, ma credo di essere sempre stato aperto al dialogo e come precedentemente scritto, è la mancanza di riconoscimento dei miei sforzi che mi manda in bestia. Posso essere inefficace, non pretendo di avere la bacchetta magica della persona capace di fare tutto, ma se si arriva a negare che ci stia provando a fare qualunque cosa, io non proseguo perchè tanto sarebbe inutile discutere e questo è ciò che accade spesso con lei.

Ti assicuro che molte volte preferirei sentirmi dire che sono il peggior uomo sulla terra, accettare questo fatto e poter ricominciare da capo perchè almeno esiste un "verdetto" che mi da un punto di partenza, piuttosto che camminare in un labirinto tipo "THE CUBE" dove ogni stanza contiene dei trabocchetti e le stanza si spostano casualmente impedendoti di trovare l'uscita.

Sono confuso
 
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