Correttezza, a quel punto, è semplicemente ammettere di non essere stati coerenti e impegnarsi a comprendere, per come la vedo io
Credo che in mezzo ci sia l'idea perfetta e assoluta di coerenza e la concretezza della coerenza, come percorso in cui si sbaglia, in cui si impara a sbagliare e ad assumersi i propri sbagli senza cadere negli estremi del rifiuto dello sbaglio (pena la disgregazine dell'immagine di sè ai propri occhi) o della punizione sacrificale (con la caduta negli inferi del proprio tribunale interiore che giudica implacabile esattamente l'umanità che ci compone. )
Equilibrio dinamico interno...mica facile, eh in effetti
Quanto al rispetto...io rispetto la dignità "generale" di ogni individuo...dal barbone, al serial killer (sì, uso apposta questa immagine) a ltraditore...la dignità e il rispetto della dignità di ogni essere vivente, animali compresi.
Altro discorso è il rispetto che concedo ad un individuo con cui sono in relazione. Qui la questione è interattiva. E il rispetto è un percorso, non un raggiungimento. Ed è un percorso di scambio. Attivo da parte di entrambi.
La stima, è un altro livello ancora...e non è necessariamente legata al rispetto. Per come la vedo io.
La stima è uno di quei parametri che utilizzo nel percorso di costruzione di rispetto "particolare", nell'interazione fra due individui.
Ma io sento di rispettare anche chi non stimo.
Anche se poi, ovviamente, non mi ci mescolo in termini personali. Di investimento emotivo.
Ma il mio giudizio (la stima) non penso debba entrare nel rispetto per la dignità di ogni essere vivente. Dalla formica a dio.