Io non metterei mai (l'ho fatto sotto diversi aspetti) un altro (quindi i suoi tempi, le sue esigenze, le sue abitudini ecc.) al centro della mia vita. Al centro della mia vita sto io (e mi figlio senz'altro, ma i figli sono un capitolo un pò a parte

), gli altri quando lo sento si avvicinano più o meno a me.
Quella di Penelope è la storia di un sacrificio personale grandissimo. Se ci pensi, lei si è sacrificata, mentre lui è andato a zonzo a cercare se stesso, finché non ha sentito il bisogno del ritorno
Direi che molto meno romanticamente se l'altro c'è, ci sono per come voglio esserci. Se uno parte alla ricerca di sè, mi lascia, e non è detto che mi ritrovi. E di sicuro non mi ritrova come prima

.
E due persone che cambiano l'uno all'insaputa dell'altro sono un'incognita. Ma il sacrificio di una vita passata in attesa, sacrificata sull'altare dell'amore (mentre peraltro Ulisse si fa le sue esperienze e i cazzi suoi) lo cedo volentieri alla scelta di qualcun altra

Per parte mia, dovessi pensare a un rapporto di un certo tipo, vorrei fatti, e non parole, né racconti (parziali

) di viaggio. Ci sono i fatti? benissimo, su quelli si costruisce. Altrimenti resta un gioco, intrigante finché vuoi, ma gioco resta anche per me

Di certo non vivrei nell'attesa che uno (impegnato) si degni di disimpegnarsi per giungere finalmente ad Itaca!

Nel bene e nel male, sai com'è....