L'equivoco sul fattore “tempo”

Nicky

Utente di lunga data
Magari l'evento tradimento con relative conseguenze (nel caso da me citato), ha vivacizzato un po' il quadro.
Poi, concordo che gli umani tendono ad essere incontentabili.
Il tradimento è una cosa che ti accade, che subisci. Ma tutto quello che fai dopo è una tua scelta e, quindi, non ha senso recriminare, perché è stata fatta sulla base delle proprie priorità.
Ovviamente se la priorità era la cura dei figli, una volta cresciuti e assolto il compito, ne emergono altre e, quindi, può accadere di volere accanto una persona più affine. Ma senza recriminare sul passato.
 

The Reverend

Utente di lunga data
Il tradimento è una cosa che ti accade, che subisci. Ma tutto quello che fai dopo è una tua scelta e, quindi, non ha senso recriminare, perché è stata fatta sulla base delle proprie priorità.
Ovviamente se la priorità era la cura dei figli, una volta cresciuti e assolto il compito, ne emergono altre e, quindi, può accadere di volere accanto una persona più affine. Ma senza recriminare sul passato.
Personalmente ho dei dubbi che il tradimento "ti accade" o che "subisco" senza sapere, capire, accorgere ed essere in qualche modo e grado conpartecipe, ma il resto del discorso fila
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Il tradimento è una cosa che ti accade, che subisci. Ma tutto quello che fai dopo è una tua scelta e, quindi, non ha senso recriminare, perché è stata fatta sulla base delle proprie priorità.
Ovviamente se la priorità era la cura dei figli, una volta cresciuti e assolto il compito, ne emergono altre e, quindi, può accadere di volere accanto una persona più affine. Ma senza recriminare sul passato.
Dopo un tradimento si può rimanere insieme per tanti motivi, certamente per i figli , ma anche per motivi di pura convenienza, come pure per condizioni economiche non floride. Nel caso in questione , sono d'accordo con @Alphonse02 su fatto che in quella coppia ci siano problemi ancora irrisolti (che a mio parere ci sono sempre stati) e che la ricostruzione del rapporto dopo il tradimento della moglie, ben più reale che sospetto, viste le spiegazioni "standard" che lei ha rifilato al marito, non sia mai avvenuto, e che la comunicazione tra loro due non sia mai stata efficace. In ogni caso, un tradimento non si dimentica mai, anche dopo lungi anni, come avviene per qualsiasi fatto traumatico che abbia comportato sofferenze acute nel corso della vita.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Comunque io ho detto espressamente che non c’entra il meritare, né responsabilità.
Ho pensato semmai a un calo di comunicazione prima e dopo.
Certo, in concreto la criticità sta nella capacità della comunicazione.
Attenzione, però, a riempirsi la bocca con tale conclusione.
Si rischia di rimanere nella retorica senza riscontro nel concreto.
Nella realtà, basta domandarsi come in effetti si riesca a realizzare la comunicazione, se prima non c' era o era minima. Ancora più difficile, poi, su temi delicati, che non erano stati affrontati prima, dalla nascita del rapporto. Dovendosi mettere entrambi "a nudo" emotivamente proprio quando la suscettibilità è massima e le parole sono macigni.
Realmente pensi che disinvoltamente si riesca ad instaurare il dialogo tra due che non sono affatto sereni e rilassati, che sanno che la fiducia è molto bassa, che si scrutano per capire a cosa miri l' interlocutore, insomma se ci sia una possibile fregatura ?
È difficile, difficilissimo, avviare un dialogo vero, senza rimanere in superficie. Per questo è preferibile utilizzare un mediatore professionale, persino tra coniugi che si conoscono da molti anni e che, perduta intimità e fiducia, non riescono a comunicare.
Da questo tipo di situazioni nascono tanti "non detti" che possono "corrodere" nel tempo una relazione di coppia traballante.

Poi, ci sono pure quelli che ce la fanno. Buon per loro. Ma credo siano una minoranza. La maggior parte rimane in una situazione più o meno sospesa, dove si tira avanti e si lasciano situazioni irrisolte, in una sorta di nebbia esistenziale.
Non è una accusa, direi una constatazione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, in concreto la criticità sta nella capacità della comunicazione.
Attenzione, però, a riempirsi la bocca con tale conclusione.
Si rischia di rimanere nella retorica senza riscontro nel concreto.
Nella realtà, basta domandarsi come in effetti si riesca a realizzare la comunicazione, se prima non c' era o era minima. Ancora più difficile, poi, su temi delicati, che non erano stati affrontati prima, dalla nascita del rapporto. Dovendosi mettere entrambi "a nudo" emotivamente proprio quando la suscettibilità è massima e le parole sono macigni.
Realmente pensi che disinvoltamente si riesca ad instaurare il dialogo tra due che non sono affatto sereni e rilassati, che sanno che la fiducia è molto bassa, che si scrutano per capire a cosa miri l' interlocutore, insomma se ci sia una possibile fregatura ?
È difficile, difficilissimo, avviare un dialogo vero, senza rimanere in superficie. Per questo è preferibile utilizzare un mediatore professionale, persino tra coniugi che si conoscono da molti anni e che, perduta intimità e fiducia, non riescono a comunicare.
Da questo tipo di situazioni nascono tanti "non detti" che possono "corrodere" nel tempo una relazione di coppia traballante.

Poi, ci sono pure quelli che ce la fanno. Buon per loro. Ma credo siano una minoranza. La maggior parte rimane in una situazione più o meno sospesa, dove si tira avanti e si lasciano situazioni irrisolte, in una sorta di nebbia esistenziale.
Non è una accusa, direi una constatazione.
Ma anche perché la comunicazione profonda può essere molto dolorosa, senz’altro lo è dopo un tradimento.
E la fatica la si affronta se si pensa che ne valga la pena.
Nei rifugi spesso si mangia molto bene. Perché fare 1000m di dislivello? Vanno bene il panorama e la soddisfazione, ma pure la polenta con lo spezzatino ha il suo perché.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Ma anche perché la comunicazione profonda può essere molto dolorosa, senz’altro lo è dopo un tradimento.
E la fatica la si affronta se si pensa che ne valga la pena.
Nei rifugi spesso si mangia molto bene. Perché fare 1000m di dislivello? Vanno bene il panorama e la soddisfazione, ma pure la polenta con lo spezzatino ha il suo perché.
Siamo d' accordo sulla difficoltà di una comunicazione tra partners reduci da una infedeltà disvelata. Comunicazione che può essere anche dolorosa, visto l' argomento trattato. Poi, può riuscire o meno il tornare insieme dopo un simile esercizio.

Siamo meno d' accordo sul mangiare bene nei rifugi in montagna. Dipende da tante cose.
Tra Cervinia e Valtournenche non trovavi d' estate una trattoria o ristorante con cucina locale. Quelli esistenti erano presi in gestione da ristoratori milanesi o torinesi per la stagione e orgogliosamente proponevano ai clienti la Nouvelle Cuisine.

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Per mangiare cibo locale ho dovuto tirare fuori il tesserino ANA (avendo fatto parte dell'ex IV Corpo d'Armata Alpino) ed estorcere ad un negoziante 'vecio' l'indirizzo di un bar-trattoria, con annesso campo di bocce, dove i locali andavano a mangiare. Tutta un'altra storia, insaccati locali, polenta, patate al forno ... con fontina dappertutto.

Son pochi i veri rifugi dove si mangia cibo semplice e buono e ti devi fare belle camminate per raggiungerli.
Sull'Appennino Centrale (Monte Terminillo), ad un centinaio di km. da Roma c'è il Rifugio CAI "Angelo Sabastiani" (1800 mt) dove fanno favolose fettuccine casarecce con i funghi e salsicce e, a settembre, l'arrosto di castrato sulla brace.
 

The Reverend

Utente di lunga data
Siamo d' accordo sulla difficoltà di una comunicazione tra partners reduci da una infedeltà disvelata. Comunicazione che può essere anche dolorosa, visto l' argomento trattato. Poi, può riuscire o meno il tornare insieme dopo un simile esercizio.

Siamo meno d' accordo sul mangiare bene nei rifugi in montagna. Dipende da tante cose.
Tra Cervinia e Valtournenche non trovavi d' estate una trattoria o ristorante con cucina locale. Quelli esistenti erano presi in gestione da ristoratori milanesi o torinesi per la stagione e orgogliosamente proponevano ai clienti la Nouvelle Cuisine.

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Per mangiare cibo locale ho dovuto tirare fuori il tesserino ANA (avendo fatto parte dell'ex IV Corpo d'Armata Alpino) ed estorcere ad un negoziante 'vecio' l'indirizzo di un bar-trattoria, con annesso campo di bocce, dove i locali andavano a mangiare. Tutta un'altra storia, insaccati locali, polenta, patate al forno ... con fontina dappertutto.

Son pochi i veri rifugi dove si mangia cibo semplice e buono e ti devi fare belle camminate per raggiungerli.
Sull'Appennino Centrale (Monte Terminillo), ad un centinaio di km. da Roma c'è il Rifugio CAI "Angelo Sabastiani" (1800 mt) dove fanno favolose fettuccine casarecce con i funghi e salsicce e, a settembre, l'arrosto di castrato sulla brace.
Anche qui in Friuli ormai i rifugi (vuoi per esenzione tasse e contributi UE) sono spesso a 5 stelle. Sono rimasti in pochi dove poter trovare un piatto di pappardelle con capriolo o cervo, spezzatino d'orso, formaggio di malga e affettati degno di nota. Purtroppo si paga il prezzo del progresso🤷
 

hammer

Utente di lunga data
Anche qui in Friuli ormai i rifugi (vuoi per esenzione tasse e contributi UE) sono spesso a 5 stelle. Sono rimasti in pochi dove poter trovare un piatto di pappardelle con capriolo o cervo, spezzatino d'orso, formaggio di malga e affettati degno di nota. Purtroppo si paga il prezzo del progresso🤷
Come sempre si inizia a parlare di corna e si finisce a parlare di cibo... 😊
 

Brunetta

Utente di lunga data
Siamo d' accordo sulla difficoltà di una comunicazione tra partners reduci da una infedeltà disvelata. Comunicazione che può essere anche dolorosa, visto l' argomento trattato. Poi, può riuscire o meno il tornare insieme dopo un simile esercizio.

Siamo meno d' accordo sul mangiare bene nei rifugi in montagna. Dipende da tante cose.
Tra Cervinia e Valtournenche non trovavi d' estate una trattoria o ristorante con cucina locale. Quelli esistenti erano presi in gestione da ristoratori milanesi o torinesi per la stagione e orgogliosamente proponevano ai clienti la Nouvelle Cuisine.

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Per mangiare cibo locale ho dovuto tirare fuori il tesserino ANA (avendo fatto parte dell'ex IV Corpo d'Armata Alpino) ed estorcere ad un negoziante 'vecio' l'indirizzo di un bar-trattoria, con annesso campo di bocce, dove i locali andavano a mangiare. Tutta un'altra storia, insaccati locali, polenta, patate al forno ... con fontina dappertutto.

Son pochi i veri rifugi dove si mangia cibo semplice e buono e ti devi fare belle camminate per raggiungerli.
Sull'Appennino Centrale (Monte Terminillo), ad un centinaio di km. da Roma c'è il Rifugio CAI "Angelo Sabastiani" (1800 mt) dove fanno favolose fettuccine casarecce con i funghi e salsicce e, a settembre, l'arrosto di castrato sulla brace.
Io ho mangiato benissimo al Sella, Val d’Aosta.


Comunque era una metafora.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Come sempre si inizia a parlare di corna e si finisce a parlare di cibo... 😊
Da sempre considero che ci sono strette relazioni tra il sesso e la buona tavola (cibo e bevande).
In fin dei conti sono aspetti piacevoli della vita. 😎

Io ho mangiato benissimo al Sella, Val d’Aosta.


Comunque era una metafora.
Certamente inteso come metafora, ti seguo perfettamente.

Come accade per molte cose che facciamo, attività sportive comprese, sono esercizi comportamentali (sfide) che ci preparano alla vita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da sempre considero che ci sono strette relazioni tra il sesso e la buona tavola (cibo e bevande).
In fin dei conti sono aspetti piacevoli della vita. 😎


Certamente inteso come metafora, ti seguo perfettamente.

Come accade per molte cose che facciamo, attività sportive comprese, sono esercizi comportamentali (sfide) che ci preparano alla vita.
Fuor di metafora, ci si può impegnare davvero a ricostruire, scandagliando la relazione, se si ha ancora stima.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Fuor di metafora, ci si può impegnare davvero a ricostruire, scandagliando la relazione, se si ha ancora stima.
".... se si ha ancora stima".
Se non riesci a riconoscere più quella persona come la "compagna di vita" che ti affascinava e condivideva il progetto comune, non c' è alternativa che lasciare che segua il suo destino.

Sono contro qualsiasi accanimento terapeutico, anche emozionale.
 

hammer

Utente di lunga data
".... se si ha ancora stima".
Se non riesci a riconoscere più quella persona come la "compagna di vita" che ti affascinava e condivideva il progetto comune, non c' è alternativa che lasciare che segua il suo destino.

Sono contro qualsiasi accanimento terapeutico, anche emozionale.
Condivido al 100%.
Rispetto la tua scelta, dettata credo dalla responsabilità genitoriale verso una figlia, di aver voluto fare un tentativo per superare il tradimento.
Io non ci sarei riuscito.
Continuo a pensare che certe relazioni, ormai perdute, vadano troncate immediatamente.
 

Nicky

Utente di lunga data
Dopo un tradimento si può rimanere insieme per tanti motivi, certamente per i figli , ma anche per motivi di pura convenienza, come pure per condizioni economiche non floride. Nel caso in questione , sono d'accordo con @Alphonse02 su fatto che in quella coppia ci siano problemi ancora irrisolti (che a mio parere ci sono sempre stati) e che la ricostruzione del rapporto dopo il tradimento della moglie, ben più reale che sospetto, viste le spiegazioni "standard" che lei ha rifilato al marito, non sia mai avvenuto, e che la comunicazione tra loro due non sia mai stata efficace. In ogni caso, un tradimento non si dimentica mai, anche dopo lungi anni, come avviene per qualsiasi fatto traumatico che abbia comportato sofferenze acute nel corso della vita.
Ma certo che non si dimentica, cambia l'idea dell'altro, di te per l'altro, la visione della coppia, dell'amore di coppia, della sua completezza e dei suoi limiti.
Il tradimento è in primo luogo un'esperienza solitaria, in cui l'altro torna "altro".
Quindi è con te stesso da solo che devi fare i conti e, sulla base di quello, chiederti che relazione vuoi e puoi avere con questo. "altro", ammesso che la voglia ancora.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Condivido al 100%.
Rispetto la tua scelta, dettata credo dalla responsabilità genitoriale verso una figlia, di aver voluto fare un tentativo per superare il tradimento.
Io non ci sarei riuscito.
Continuo a pensare che certe relazioni, ormai perdute, vadano troncate immediatamente.
Hai centrato il punto.
Una volta appreso con certezza che mia moglie aveva avuto la relazione extra da circa quattro mesi, l' avevo affrontata dicendole che avevo scoperto tutto e me n'ero andato di casa. Giorni dopo avevo chiesto (unica domanda posta) a lei di troncare la relazione se voleva discutere di un eventuale riavvicinamento per tutelare nostra figlia. Lei mi disse di essersi innamorata e che non voleva interrompere con l' amante.

A quel punto ho considerato chiusa l' esperienza matrimoniale ed ho smantellato tutto, con dolore e sofferenza ma senza esitazioni, non vedendo alternative.
Le ho dato la possibilità di coltivare il suo "amore" alla luce del sole (ma senza contatti dell'amante con nostra figlia) attraverso una separazione consensuale rapida. E lei ha accettato. Più finito di così il matrimonio non poteva essere.

Il tentativo fatto sette mesi dopo (e chiesto da lei, dopo avermi premesso che la relazione extra era finita) non era più matrimonio, ma qualcosa che si sarebbe potuto costruire su basi diverse. Lo misi in chiaro immediatamente, rappresentandole che non sarebbe stata un' impresa facile, ma che mi sarei impegnato nel tentativo, senza garanzie sull'esito.

È stato un sacrificio, ma non rimpiango di averlo fatto. È servito per nostra figlia, che aveva preso male la separazione. E lei era ed è la mia assoluta priorità.

Il tradimento è in primo luogo un'esperienza solitaria, in cui l'altro torna "altro".
Pienamente d'accordo. Cessa il NOI e ciascuno fa i conti con l' IO.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
A quel punto ho considerato chiusa l' esperienza matrimoniale ed ho smantellato tutto, con dolore e sofferenza ma senza esitazioni, non vedendo alternative.
Le ho dato la possibilità di coltivare il suo "amore" alla luce del sole (ma senza contatti dell'amante con nostra figlia) attraverso una separazione consensuale rapida. E lei ha accettato. Più finito di così il matrimonio non poteva essere.
Salvo poi, se ben ricordo, di averti accusato tanti anni dopo non non avere insistito con lei e di non averla fermata. Paradossale !
 
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