L'equivoco sul fattore “tempo”

Brunetta

Utente di lunga data
Esiste un modo per parlarne utilmente, giungendo a conclusioni differenti?
Esiste se vi è davvero il desiderio di capire e non l’urgenza di sminuire con l’atteggiamento “così fan tutti”, non è una tragedia.
Non lo è se il traditore sei tu.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Esiste se vi è davvero il desiderio di capire e non l’urgenza di sminuire con l’atteggiamento “così fan tutti”, non è una tragedia.
Non lo è se il traditore sei tu.
Non so, manca un'informazione fondamentale, ma te l'ho già chiesta e mi hai detto che non ne vuoi parlare, per cui boh
 

Nicky

Utente di lunga data
Queste spiegazioni sono dello scorso anno, a pranzo insieme. Avevo saputo da nostra figlia che la psicologa le aveva chiesto di confrontarsi con me ed accettai di incontrare mia moglie a quattr'occhi, assicurando che avrei risposto ad ogni domanda, solo che il contenuto della conversazione di quell'incontro (che doveva essere unico) doveva ritenersi riservato, anche nei confronti di nostra figlia.
Per inciso, io sapevo che la relazione era in corso da 4 mesi all'epoca della scoperta, ma non ho mosso ciglio quando mi ha detto che erano (solo) 2 mesi.
Credo sia molto difficile superare il peso di avere messo fine a una storia importante, che nel suo caso era anche la prima.
Per questo le è stato suggerito un confronto con te, credo.
Però a mio parere dovrebbe lavorarci su ancora, perché quando si hanno relazioni parallele spesso lo si fa perché si sente una mancanza e a volte si attribuisce la responsabilità di questa mancanza all'altro, come se non si fosse abbastanza amati, si trova una prova nel fatto che "non mi hai fermato". Ma non è sempre vero, a volte questa mancanza d'amore dipende da proprie difficoltà preesistenti, per le quali l'altro non può fare nulla.
La storia della tua ex moglie fatta di depressione, ansia, tentativi di colmare i vuoti in vario modo mi fa pensare a questo.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
La storia della tua ex moglie fatta di depressione, ansia, tentativi di colmare i vuoti in vario modo mi fa pensare a questo.
Una storia molto triste : lui ha sofferto molto inizialmente, ma si è rifatto una vita. Lei invece è affondata e alla fine ha pagato a caro prezzo la sua relazione extra. Ma è evidente , da quello che ha scritto in tanti post Alhponse02, che quel matrimonio non funzionava più. Forse lui si sarà chiesto se la loro unione avrebbe potuto comunque avere un futuro se lei non lo avesse tradito.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Una storia molto triste : lui ha sofferto molto inizialmente, ma si è rifatto una vita. Lei invece è affondata e alla fine ha pagato a caro prezzo la sua relazione extra. Ma è evidente , da quello che ha scritto in tanti post Alhponse02, che quel matrimonio non funzionava più.
Sì, è una vicenda triste, dove non ci sono vincitori e vinti, è un fallimento per entrambi i partners.

La relazione di coppia è un'aggregazione sociale che non è immutabile nel tempo, dal momento che i partners cambiano mentalmente e fisicamente, e si fonda su un equilibrio dinamico. Questo comporta un'opera di adattamento e riposizionamento continua.

Quando si inizia la relazione non si possono prevedere i futuri sviluppi e quali problemi dovranno essere affrontati. Si parte con le migliori intenzioni, direi. Ma si affronta l'ignoto, perché nel tempo si verificano le trasformazioni in entrambi i partners e cambiano anche le condizioni di vita.

Probabilmente, siamo diventati così diversi che non poteva bastare l' amore a tenerci assieme. Per fare funzionare una coppia, penso, occorre disponibilità a cambiare, tolleranza ed un pizzico di fortuna.

Di sicuro il tradimento (quello serio) è quasi sempre un effetto di una crisi che si è verificata prima e che ha provocato un disequilibrio.
Il recupero, se riesce, riguarda la situazione di crisi pregressa della coppia (causa) prima che l' asimmetria creata dal terzo estraneo (effetto).

Forse lui si sarà chiesto se la loro unione avrebbe potuto comunque avere un futuro se lei non lo avesse tradito.
Certo, sono interrogativi che ci si pone.
Ma, ripeto, credo che ci si debba sforzare di analizzare se la situazione risultante dalla crisi sia recuperabile. Fondamentale, a mio avviso, è interrogarsi sul fatto se la relazione extra sia veramente radicata o superficiale.
La risposta di volerla continuare data da mia moglie indicava che c'erano sentimenti in ballo, di sicuro da parte sua.
Dell' amante non lo posso dire. Era un divorziato, dunque era un uomo libero.
Per me poteva pure essere un odioso puttaniere, ma per lei era il principe azzurro che l' aveva salvata. Non l' ho mai incontrato.

Quella è stata la fine del patto matrimoniale. Ne ho preso atto (con uno notevole strazio interno) e mi sono limitato a formalizzare la separazione, dopo tutto è andato in modo conseguenziale.
Non c' è stata acrimonia all' uscita dell' udienza presidenziale, dopo due mesi. Le ho dato un mazzo di rose augurandole buona fortuna.

Non è mai semplice come appare la realtà delle cose umane, perché i sentimenti sono mutevoli. Entra in gioco anche il carattere ed il grado di insicurezza di ciascuno, la capacità di accettarsi.

Però, lo posso dire, dopo vent'anni e più di separazione ci si ritrova estranei, davvero. Non ho fatto domande né recriminazioni, perché sentivo mia moglie come una estranea. Lei forse non ha provato lo stesso. Ma è un suo problema.
 

The Reverend

Utente di lunga data
@Alphonse02
"Non è mai semplice come appare la realtà delle cose umane, perché i sentimenti sono mutevoli. Entra in gioco anche il carattere ed il grado di insicurezza di ciascuno, la capacità di accettarsi."

Secondo me invece le cose sono semplici: è finito l'amore (per uno dei due). Punto. Il rapporto si esaurisce, la coppia finisce. Finisce appunto il collante principale: l'amore. Imho
Poi siamo noi umani a volere troppo spesso inutilmente complicate, per mille motivi, la nostra effimera e breve esistenza.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
@Alphonse02
"Non è mai semplice come appare la realtà delle cose umane, perché i sentimenti sono mutevoli. Entra in gioco anche il carattere ed il grado di insicurezza di ciascuno, la capacità di accettarsi."

Secondo me invece le cose sono semplici: è finito l'amore (per uno dei due). Punto. Il rapporto si esaurisce, la coppia finisce. Finisce appunto il collante principale: l'amore. Imho
Poi siamo noi umani a volere troppo spesso inutilmente complicate, per mille motivi, la nostra effimera e breve esistenza.
Vi sono anche ragioni biologiche difficilmente superabili. Ciò che con la ragione si capisce immediatamente richiede molto più tempo affinchè l'hardware del cervello si adegui. Nel mentre si resta in un periodo di dissonanze, non piacevole, ma necessario. Un po' come quando vai in un paese con la guida a destra: lo sai subito come funziona, ma prima di riuscire a superare certi automatismi ci vuole del tempo e nel mentre rischi incidenti
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, è una vicenda triste, dove non ci sono vincitori e vinti, è un fallimento per entrambi i partners.

La relazione di coppia è un'aggregazione sociale che non è immutabile nel tempo, dal momento che i partners cambiano mentalmente e fisicamente, e si fonda su un equilibrio dinamico. Questo comporta un'opera di adattamento e riposizionamento continua.

Quando si inizia la relazione non si possono prevedere i futuri sviluppi e quali problemi dovranno essere affrontati. Si parte con le migliori intenzioni, direi. Ma si affronta l'ignoto, perché nel tempo si verificano le trasformazioni in entrambi i partners e cambiano anche le condizioni di vita.

Probabilmente, siamo diventati così diversi che non poteva bastare l' amore a tenerci assieme. Per fare funzionare una coppia, penso, occorre disponibilità a cambiare, tolleranza ed un pizzico di fortuna.

Di sicuro il tradimento (quello serio) è quasi sempre un effetto di una crisi che si è verificata prima e che ha provocato un disequilibrio.
Il recupero, se riesce, riguarda la situazione di crisi pregressa della coppia (causa) prima che l' asimmetria creata dal terzo estraneo (effetto).


Certo, sono interrogativi che ci si pone.
Ma, ripeto, credo che ci si debba sforzare di analizzare se la situazione risultante dalla crisi sia recuperabile. Fondamentale, a mio avviso, è interrogarsi sul fatto se la relazione extra sia veramente radicata o superficiale.
La risposta di volerla continuare data da mia moglie indicava che c'erano sentimenti in ballo, di sicuro da parte sua.
Dell' amante non lo posso dire. Era un divorziato, dunque era un uomo libero.
Per me poteva pure essere un odioso puttaniere, ma per lei era il principe azzurro che l' aveva salvata. Non l' ho mai incontrato.

Quella è stata la fine del patto matrimoniale. Ne ho preso atto (con uno notevole strazio interno) e mi sono limitato a formalizzare la separazione, dopo tutto è andato in modo conseguenziale.
Non c' è stata acrimonia all' uscita dell' udienza presidenziale, dopo due mesi. Le ho dato un mazzo di rose augurandole buona fortuna.

Non è mai semplice come appare la realtà delle cose umane, perché i sentimenti sono mutevoli. Entra in gioco anche il carattere ed il grado di insicurezza di ciascuno, la capacità di accettarsi.

Però, lo posso dire, dopo vent'anni e più di separazione ci si ritrova estranei, davvero. Non ho fatto domande né recriminazioni, perché sentivo mia moglie come una estranea. Lei forse non ha provato lo stesso. Ma è un suo problema.
Ripeti da anni questa versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie.
Io ero convinta la prima volta, ma ora sembra che tu la stia riproponendo per te stesso.
Ti sei mai domandato se c’erano indizi di problemi psicologici di tua moglie (che non hai notato o hai sottovalutato) che avrebbero potuto far presagire la sua caduta nella ludopatia.
Il punto, per me, è la ludopatia che poi l’ha indotta a innamorarsi di uno con lo stesso problema.
Ma è una cosa frequente, per chi ha una dipendenza, trovare qualcuno con cui condividerla.
Avviene per gli alcolisti, per i tossicodipendenti, per chi ha predilezione per pratiche sessuali particolari.
Poi che si chiami innamoramento o no quella condivisione è un particolare poco rilevante.
È naturale cercare di voler condividere una debolezza, più che impegnarsi per superarla.
 
Ultima modifica:

hammer

Utente di lunga data
Ripeti da anni questa versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie.
Io ero convinta la prima volta, ma ora sembra che tu la stia riproponendo per te stesso.
Ti sei mai domandato se c’erano indizi di problemi psicologici di tua moglie (che non hai notato o hai sottovalutato) che avrebb potuto far presagire la sua caduta nella ludopatia.
Il punto, per me, è la ludopatia che poi l’ha indotta a innamorarsi di uno con lo stesso problema.
Ma è una cosa frequente, per chi ha una dipendenza, trovare qualcuno con cui condividerla.
Avviene per gli alcolisti, per i tossicodipendenti, per chi ha predilezione per pratiche sessuali particolari.
Poi che si chiami innamoramento o no quella condivisione è un particolare poco rilevante.
È naturale cercare di voler condividere una debolezza, più che impegnarsi per superarla.
Questo è un punto di vista interessante...
In quella persona avrà magari trovato quella solidarietà, vista la condivisione dello stesso problema, che non trovava in casa.
 

Nicky

Utente di lunga data
Una storia molto triste : lui ha sofferto molto inizialmente, ma si è rifatto una vita. Lei invece è affondata e alla fine ha pagato a caro prezzo la sua relazione extra. Ma è evidente , da quello che ha scritto in tanti post Alhponse02, che quel matrimonio non funzionava più. Forse lui si sarà chiesto se la loro unione avrebbe potuto comunque avere un futuro se lei non lo avesse tradito.
Penso che in questo caso sia importante non confondere la causa con l'effetto.
La relazione extra è una delle strade che ha percorso per trovare una sua completezza, come matrimonio, maternità, gioco, le strade che ha percorso per cercare di stare bene.
Se non c'è riuscita mi dispiace, ma spero che, invece, stia mettendo insieme i pezzi della sua vita, anche gli errori, per esserci pienamente ora.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Questo è un punto di vista interessante...
In quella persona avrà magari trovato quella solidarietà, vista la condivisione dello stesso problema, che non trovava in casa.
Si per cadere dalla padella nella brace
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ripeti da anni questa versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie.
Io ero convinta la prima volta, ma ora sembra che tu la stia riproponendo per te stesso.
Ti sei mai domandato se c’erano indizi di problemi psicologici di tua moglie (che non hai notato o hai sottovalutato) che avrebbero potuto far presagire la sua caduta nella ludopatia.
Il punto, per me, è la ludopatia che poi l’ha indotta a innamorarsi di uno con lo stesso problema.
Ma è una cosa frequente, per chi ha una dipendenza, trovare qualcuno con cui condividerla.
Avviene per gli alcolisti, per i tossicodipendenti, per chi ha predilezione per pratiche sessuali particolari.
Poi che si chiami innamoramento o no quella condivisione è un particolare poco rilevante.
È naturale cercare di voler condividere una debolezza, più che impegnarsi per superarla.
Certamente una ludopatia influisce molto sulla capacità di giudizio e sulle scelte di una persona, creando una forte pressione e un disagio interiore. Tuttavia, non credo che renda incapaci di intendere e di volere: resta comunque una persona responsabile delle proprie azioni, anche se con delle difficoltà che possono attenuare ma non eliminare del tutto quella responsabilità. Quindi, pur riconoscendo il peso della dipendenza, credo che la responsabilità individuale resti centrale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certamente una ludopatia influisce molto sulla capacità di giudizio e sulle scelte di una persona, creando una forte pressione e un disagio interiore. Tuttavia, non credo che renda incapaci di intendere e di volere: resta comunque una persona responsabile delle proprie azioni, anche se con delle difficoltà che possono attenuare ma non eliminare del tutto quella responsabilità. Quindi, pur riconoscendo il peso della dipendenza, credo che la responsabilità individuale resti centrale.
Dove ho lasciato intuire che tolga responsabilità?
Sto solo cercando di indurre Alphonse a guardare altri momenti della storia.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Dove ho lasciato intuire che tolga responsabilità?
Sto solo cercando di indurre Alphonse a guardare altri momenti della storia.
"versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie." -->> "Il punto, per me, è la ludopatia che poi l’ha indotta a innamorarsi di uno con lo stesso problema"
 

Brunetta

Utente di lunga data
"versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie." -->> "Il punto, per me, è la ludopatia che poi l’ha indotta a innamorarsi di uno con lo stesso problema"
Hai ragione.
Nel tentativo di approcciare con delicatezza Alphonse, mi sono espressa male.
Il mio sguardo, non da oggi, ma da quando lui ha accennato alla ludopatia, è andato su questo punto.
Mi pare una situazione simile a quando si parla dei furti compiuti in casa dai tossici, ma il punto è la tossicodipendenza, non la sottrazione di beni.
Anzi probabilmente la questione risiede nelle problematiche che hanno portato alla tossicodipendenza.
Alphonse fa sospettare che sia ancora ferito dall’innamoramento, nonostante la propria disponibilità a riprovarci.
Io volevo non considerare innamorata o no. La responsabilità non la vedo in quei sentimenti.
Infatti, a distanza di decenni e dopo una psicoterapia, la moglie ha voluto parlargli.
Poi io non credo che quel dialogo potesse essere utile. Perché tendiamo a riprodurre gli stessi schemi relazionali con le persone. E sicuramente lei non è riuscita a scardinare quella delusione.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Hai ragione.
Nel tentativo di approcciare con delicatezza Alphonse, mi sono espressa male.
Il mio sguardo, non da oggi, ma da quando lui ha accennato alla ludopatia, è andato su questo punto.
Mi pare una situazione simile a quando si parla dei furti compiuti in casa dai tossici, ma il punto è la tossicodipendenza, non la sottrazione di beni.
Anzi probabilmente la questione risiede nelle problematiche che hanno portato alla tossicodipendenza.
Alphonse fa sospettare che sia ancora ferito dall’innamoramento, nonostante la propria disponibilità a riprovarci.
Io volevo non considerare innamorata o no. La responsabilità non la vedo in quei sentimenti.
Infatti, a distanza di decenni e dopo una psicoterapia, la moglie ha voluto parlargli.
Poi io non credo che quel dialogo potesse essere utile. Perché tendiamo a riprodurre gli stessi schemi relazionali con le persone. E sicuramente lei non è riuscita a scardinare quella delusione.
Da quello che ho letto certe dipendenze possono in teoria colpire chiunque, ma in effetti per la maggior parte colpiscono persone con determinate vulnerabilità di base, che poi si riflettono anche nelle modalità con cui conducono la vita di relazione. Allora chi si trova ad avere a che fare con queste persone deve essere armato di molta consapevolezza, pazienza e, spesso, un aiuto professionale per affrontare le difficoltà senza che la relazione si deteriori fino alla rottura. E allora non mi stupirei se @Alphonse02 si fosse trovato nella situazione in cui può essere difficile capire quanto i sentimenti dell'altro siano stabili, autentici e rivolti realmente verso di lui, oppure quanto siano influenzati da bisogni di conforto, paura di solitudine, o dinamiche legate alla dipendenza stessa. Ma questo ce lo può dire soltanto lui.. e allora il tradimento magari è solo la goccia che ha fatto traboccare
 

Brunetta

Utente di lunga data
Da quello che ho letto certe dipendenze possono in teoria colpire chiunque, ma in effetti per la maggior parte colpiscono persone con determinate vulnerabilità di base, che poi si riflettono anche nelle modalità con cui conducono la vita di relazione. Allora chi si trova ad avere a che fare con queste persone deve essere armato di molta consapevolezza, pazienza e, spesso, un aiuto professionale per affrontare le difficoltà senza che la relazione si deteriori fino alla rottura. E allora non mi stupirei se @Alphonse02 si fosse trovato nella situazione in cui può essere difficile capire quanto i sentimenti dell'altro siano stabili, autentici e rivolti realmente verso di lui, oppure quanto siano influenzati da bisogni di conforto, paura di solitudine, o dinamiche legate alla dipendenza stessa. Ma questo ce lo può dire soltanto lui.. e allora il tradimento magari è solo la goccia che ha fatto traboccare
Ma non penso certo che Alphonse avrebbe dovuto farsene carico. Credo però che potrebbe stare meglio, se si rende conto di non essere stato “disamato“, ma che il problema era altrove.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma non penso certo che Alphonse avrebbe dovuto farsene carico. Credo però che potrebbe stare meglio, se si rende conto di non essere stato “disamato“, ma che il problema era altrove.
Anche questo lo sa solo lui, purtroppo la coscienza a volte fa brutti scherzi e chi lo sa che uno non provi senso di colpa nell'aver mollato e non essere riuscito a.... (guarda caso dopo 25 anni gli è stata mossa un'accusa per fare leva su ciò). E allora meglio pensare che il tradimento ha rovinato tutto.. riduttivo certamente, ma a tutto c'è un limite
 
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