l'errore

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O

Old chensamurai

Guest
...Amica mia... L'uomo è cultura... Significati... Nessun essere vivente al mondo, è così lontano dalla natura... Così incompleto... Vedi, in relatà, il vero problema non è il "tradimento"... Il vero problema è che l'uomo ha cominciato a guardare all'uomo, come ad una merce... Il vero problema è che non c'è più la passione... Concetto pagano... La passione richiede distanza, mentre oggi, si consuma tutto subito, con il sesso... Con la vicinanza dei corpi... Si toglie, alle persone, la loro soggettività... E le persone diventano carne da divertimento... Carne morta... Despiritualizzata... Il vero problema, è la crisi dei significati... Il sesso è lì, a portata di mano... Sesso facile... Facilissimo... Raggiungere la carne è semplice... E' raggiungere il soggetto che è difficile... E' trascendere se stessi attraverso l'altro che è difficile... E' regalarsi l'ebrezza di nuove identità e nuovi ruoli che è difficile... Nel tradimento, vanno introdotte delle distinzioni: c'è il tradimento compiuto in vicinanza del polo animale, dove l'altro è oggetto e non soggetto, dove mi comporto come funzionario della specie... Poi, c'è il tradimento che "trascende"... Attraverso l'altro, voglio "farmi nuovo"... Desidero una nuova identità... Che l'altro mi può donare... Oscilliamo tra questi due poli estremi... Ognuno sceglie a che Dio sacrificare se stesso e la propria identità... Tutto vale... Ogni cosa è "buona"... Ogni cosa è quel che "E'"...
...ebbrezza... Ovviamente.
 

Old Lilith

Utente di lunga data
si

...Amica mia... L'uomo è cultura... Significati... Nessun essere vivente al mondo, è così lontano dalla natura... Così incompleto... Vedi, in relatà, il vero problema non è il "tradimento"... Il vero problema è che l'uomo ha cominciato a guardare all'uomo, come ad una merce... Il vero problema è che non c'è più la passione... Concetto pagano... La passione richiede distanza, mentre oggi, si consuma tutto subito, con il sesso... Con la vicinanza dei corpi... Si toglie, alle persone, la loro soggettività... E le persone diventano carne da divertimento... Carne morta... Despiritualizzata... Il vero problema, è la crisi dei significati... Il sesso è lì, a portata di mano... Sesso facile... Facilissimo... Raggiungere la carne è semplice... E' raggiungere il soggetto che è difficile... E' trascendere se stessi attraverso l'altro che è difficile... E' regalarsi l'ebrezza di nuove identità e nuovi ruoli che è difficile... Nel tradimento, vanno introdotte delle distinzioni: c'è il tradimento compiuto in vicinanza del polo animale, dove l'altro è oggetto e non soggetto, dove mi comporto come funzionario della specie... Poi, c'è il tradimento che "trascende"... Attraverso l'altro, voglio "farmi nuovo"... Desidero una nuova identità... Che l'altro mi può donare... Oscilliamo tra questi due poli estremi... Ognuno sceglie a che Dio sacrificare se stesso e la propria identità... Tutto vale... Ogni cosa è "buona"... Ogni cosa è quel che "E'"...

anche e non solo ... cmq l'argomento non è in se il tradimento, ma quanto la cultura e la snaturalizzazione ci rende difficile accettare quello che siamo
 
O

Old Ari

Guest
....spero di averti aiutato almeno un po ad avere questa speranza ma purtroppo nel mio caso non so se l'amore è ricambiato .
e allora mi sento ancora di piu' un'aliena in questo mondo cosi schifoso.
penso che sono condannata a soffrire ,ad amare incondizionatamente e senza riserve.
forse è meglio non crederci, forse è meglio avere il pelo sullo stomaco ed esssere egoisti.
perche in caso contrario ci si rovina la vita come sto facendo io
Allora Favy, non è detto che se ami incondizionatamente allora hai accanto una persona che ti ami così. Magari hai accanto uno che si accontenta, magari hai accanto uno che sta con te per convenienza, magari hai accanto uno che ti vuole molto bene, magari hai accanto uno che sta con te per i soldi ecc. ecc. O magari uno che ti ama come io amavo il mio ex ragazzo (pochino pochino devo dire).
Se tu vuoi avare accanto una persona così è una tua scelta, se ti va abene avere accanto una persona che non sai se ricambia il tuo amore è una tua scleta.
Se è più conveniente non crederci per non soffrire puoi farlo...insomma ti puoi dire e raccontare un sacco di cose. Puoi anche dirti, che non esiste uno che ti ami come tu ami e che per tutto il mondo va così.
Io c'ho provato in questi mesi, ma sai che c'è? Che in realtà non ci riesco a vivere una cosa così. Voglio e pretendo di avere accanto una persona che mi ami come io amo. Il che non vuol dire ovviamente obbligare nesuno, ma sperare di incontrarla. Non la incontrerò mai? Pazienza. Rimarrò sempre sola? Pazienza. Soffrirò? Pazienza. Pagherò un prezzo altissimo? Va bene, anche perchè pagherei un prezzo ancora più alto a convincermi e vivere qualcosa che non condivido.
E poi, ripeto, saranno rari i casi, ma io ho una sola vita e la voglio vivere come dico io.
Nella realtà delle cose. Anche avere un grande amico non è facile. Questo vuol dire che mi devo circondare di 10 persone e chiamarle tutti amici e convincermi che lo siano? No. Non lo sono e non li chiamo col nome sbagliato. Posso trovare l'amicizia vera come no, ma se esiste almeno per uno al mondo è quella che voglio.
 

Nobody

Utente di lunga data
anche e non solo ... cmq l'argomento non è in se il tradimento, ma quanto la cultura e la snaturalizzazione ci rende difficile accettare quello che siamo
Esatto. Il tradimento è solo uno dei tanti aspetti della domanda che hai posto all'inizio.
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Allora Favy, non è detto che se ami incondizionatamente allora hai accanto una persona che ti ami così. Magari hai accanto uno che si accontenta, magari hai accanto uno che sta con te per convenienza, magari hai accanto uno che ti vuole molto bene, magari hai accanto uno che sta con te per i soldi ecc. ecc. O magari uno che ti ama come io amavo il mio ex ragazzo (pochino pochino devo dire).
Se tu vuoi avare accanto una persona così è una tua scelta, se ti va abene avere accanto una persona che non sai se ricambia il tuo amore è una tua scleta.
Se è più conveniente non crederci per non soffrire puoi farlo...insomma ti puoi dire e raccontare un sacco di cose. Puoi anche dirti, che non esiste uno che ti ami come tu ami e che per tutto il mondo va così.
Io c'ho provato in questi mesi, ma sai che c'è? Che in realtà non ci riesco a vivere una cosa così. Voglio e pretendo di avere accanto una persona che mi ami come io amo. Il che non vuol dire ovviamente obbligare nesuno, ma sperare di incontrarla. Non la incontrerò mai? Pazienza. Rimarrò sempre sola? Pazienza. Soffrirò? Pazienza. Pagherò un prezzo altissimo? Va bene, anche perchè pagherei un prezzo ancora più alto a convincermi e vivere qualcosa che non condivido.
E poi, ripeto, saranno rari i casi, ma io ho una sola vita e la voglio vivere come dico io.
Nella realtà delle cose. Anche avere un grande amico non è facile. Questo vuol dire che mi devo circondare di 10 persone e chiamarle tutti amici e convincermi che lo siano? No. Non lo sono e non li chiamo col nome sbagliato. Posso trovare l'amicizia vera come no, ma se esiste almeno per uno al mondo è quella che voglio.
Ari, non potrai mai trovare quello che cerchi se lo cerchi partendo da questi presupposti!

Come puoi pretendere che qualcuno ti ami come TU ami?!?!? Rileggi la frase e tu stessa ti renderai conto di quanto sia assurda e quanto possa chiuderti la possibilità di trovare davvero qualcosa (amore o no..) che valga comunque la pena di esser vissuto e che magari potrebbe portare a ciò che tu davvero desideri!

Per farti un esempio, potresti trovare anche qualcuno in grado di amarti di più di quanto sia in grado di fare tu...e a quel punto che fai? Lo scarti??!


Aggiungi che non è che uno ha una barretta sulla fronte che si colora in base a quanto amore sta provando...magari sei tu che non riesci a (e difficilmente puoi davvero) capire quanto amore questa persona provi e ti stia dando così, a priori, senza viverti quel rapporto!
 

Verena67

Utente di lunga data
Per farti un esempio, potresti trovare anche qualcuno in grado di amarti di più di quanto sia in grado di fare tu...e a quel punto che fai? Lo scarti??!
Sante parole!


Uno potrebbe "amarti" mille volte piu' di quanto lo ami tu e COMUNQUE essere del tutto INADATTO a renderti felice, anche (anzi soprattutto....) se tu reciprocassi....

O non vi è mai capitato?!?

Bacio!
 
O

Old chensamurai

Guest
anche e non solo ... cmq l'argomento non è in se il tradimento, ma quanto la cultura e la snaturalizzazione ci rende difficile accettare quello che siamo
...Amica mia... L'uomo è un essere sociale... E vive nei significati costruiti socialmente... Dove la vedi la "vera" natura dell'uomo?... Tra i boscimani o nel cittadino di una metropoli americana?... Quando cammina scalzo?... Quando indossa le scarpe?... Con i pantaloni o senza?... Quando tradisce o quando è fedele?... Quando usa la forchetta o quando mangia con le mani?... Quando è poligamo o quando e monogamo?... Quando si prende cura dei vecchi o quando li lascia morire tra la neve?... Quando offre la sua donna all'ospite o quando brucia tra le fiamme della gelosia?... Quando si spiega l'universo attraverso i miti o quando ricorre alla scienza?... Dimmi, qual è la "natura" umana?... Semplicemente, l'uomo, non ha una "natura"... E' incompleto... La deve costruire da sè... La sua natura, sono i suoi significati che, in mancanza di istinto, guidano il suo comportamento... In nessuna parte del genoma umano, c'è scritto come dobbiamo comportarci... Nessuna adenina o guanina ci dirà mai quello che dobbiamo essere... Non c'è chimica o molecola che possa dirci come dobbiamo amare... Così come nessuna molecola ci dirà mai come dobbiamo dormire... O mangiare...
 
O

Old chensamurai

Guest
Ari, non potrai mai trovare quello che cerchi se lo cerchi partendo da questi presupposti!

Come puoi pretendere che qualcuno ti ami come TU ami?!?!? Rileggi la frase e tu stessa ti renderai conto di quanto sia assurda e quanto possa chiuderti la possibilità di trovare davvero qualcosa (amore o no..) che valga comunque la pena di esser vissuto e che magari potrebbe portare a ciò che tu davvero desideri!

Per farti un esempio, potresti trovare anche qualcuno in grado di amarti di più di quanto sia in grado di fare tu...e a quel punto che fai? Lo scarti??!


Aggiungi che non è che uno ha una barretta sulla fronte che si colora in base a quanto amore sta provando...magari sei tu che non riesci a (e difficilmente puoi davvero) capire quanto amore questa persona provi e ti stia dando così, a priori, senza viverti quel rapporto!
...Sante parole... Amico mio, vedi, siamo giunti alla "quantificazione" dell'amore... Come dire, Giusto farmaco, Giusta dose, Giusto momento, Giusta via, Giusta persona... Amore, come la somministrazione di un farmaco... hi, hi, hi...
 

La Lupa

Utente di lunga data
Sapete cosa pensavo?



Sì, effettivamente, in prima battuta, anche io sono portata a pensare che l'obbligo alla fedeltà sia un condzionamento culturale.

Tutti conosciamo certe spinte verso l'altrove che molti (o alcuni) decidono di reprimere proprio in virtù di considerazioni sociali o culturali, appunto.

Tendenzialmente, l'ormone che parte incontrollato, avvallerebbe questa teoria.


Ma col dolore cieco, la furia rabbiosa del tradito, invece, come la mettiamo?

Quando ci si scopre traditi, la disperazione che ci investe è frutto anche quella del condizionamento culturale?

Io penso proprio di no.

E' una lacerazione che viene dal molto profondo, credo sia lontanissima, atavica e certamente viscerale.

Allora che una falla in natura?

Il traditore risponde all'istinto.
Il tradito anche.

Quale dei due atti è quello "naturalmente giusto"?

Se il tradimento fosse previsto dalla natura altrettanto naturalmente andrebbe accettato.

O no?

Mi sarò capita? Bo!
 

Old Lilith

Utente di lunga data
Sapete cosa pensavo?



Sì, effettivamente, in prima battuta, anche io sono portata a pensare che l'obbligo alla fedeltà sia un condzionamento culturale.

Tutti conosciamo certe spinte verso l'altrove che molti (o alcuni) decidono di reprimere proprio in virtù di considerazioni sociali o culturali, appunto.

Tendenzialmente, l'ormone che parte incontrollato, avvallerebbe questa teoria.


Ma col dolore cieco, la furia rabbiosa del tradito, invece, come la mettiamo?

Quando ci si scopre traditi, la disperazione che ci investe è frutto anche quella del condizionamento culturale?

Io penso proprio di no.

E' una lacerazione che viene dal molto profondo, credo sia lontanissima, atavica e certamente viscerale.

Allora che una falla in natura?

Il traditore risponde all'istinto.
Il tradito anche.

Quale dei due atti è quello "naturalmente giusto"?

Se il tradimento fosse previsto dalla natura altrettanto naturalmente andrebbe accettato.

O no?

Mi sarò capita? Bo!
appunto... (e non solo il tradimento)
 
O

Old chensamurai

Guest
Sapete cosa pensavo?



Sì, effettivamente, in prima battuta, anche io sono portata a pensare che l'obbligo alla fedeltà sia un condzionamento culturale.

Tutti conosciamo certe spinte verso l'altrove che molti (o alcuni) decidono di reprimere proprio in virtù di considerazioni sociali o culturali, appunto.

Tendenzialmente, l'ormone che parte incontrollato, avvallerebbe questa teoria.


Ma col dolore cieco, la furia rabbiosa del tradito, invece, come la mettiamo?

Quando ci si scopre traditi, la disperazione che ci investe è frutto anche quella del condizionamento culturale?

Io penso proprio di no.

E' una lacerazione che viene dal molto profondo, credo sia lontanissima, atavica e certamente viscerale.

Allora che una falla in natura?

Il traditore risponde all'istinto.
Il tradito anche.

Quale dei due atti è quello "naturalmente giusto"?

Se il tradimento fosse previsto dalla natura altrettanto naturalmente andrebbe accettato.

O no?

Mi sarò capita? Bo!
...Buon giorno, amica mia... hi, hi, hi... Non esistono atti "naturalmente giusti"... Secondo te, il giusto e lo sbagliato trovano ragione tra i cromosomi?... Ovviamente, no... Hai ragione quando affermi che il tradito è colpito molto profondamente, ma non nella carne, nel genoma, bensì nella sua identità... Che nasce e si forma nella relazione sociale e che quindi, dagli "altri" può essertiu tolta... Può essere "invalidata"... Quel dolore, traduce lo smarrimento di chi non sa più rispondere alla domanda: Chi sono IO?... Tutto il discorso sulla "natura dell'uomo", è vecchio e stantio come la soffitta di una vecchia casa... Penso che tu possa ricordare la disputa ottocentesca, lombrosiana, sull'uomo naturalmente e costituzionalmente "delinquente"... Addirittura, si era giunti a stabilire una fisionomia del "delinquente nato"... Oggi, tutta la scienza, ride di queste banalità... Vogliamo noi, qui, in questo forum, rispolverare le vecchie dottrine lombrosiane?... Magari, dopo il "delinquente nato", delineamo la fisionomia del "traditore nato"... E procediamo, sistematicamente, alla soppressione dei devianti... Fin dalla nascita... hi, hi, hi... Suvvia... Cerchiamo di essere seri...
 
O

Old Ari

Guest
Ari, non potrai mai trovare quello che cerchi se lo cerchi partendo da questi presupposti!

Come puoi pretendere che qualcuno ti ami come TU ami?!?!? Rileggi la frase e tu stessa ti renderai conto di quanto sia assurda e quanto possa chiuderti la possibilità di trovare davvero qualcosa (amore o no..) che valga comunque la pena di esser vissuto e che magari potrebbe portare a ciò che tu davvero desideri!

Per farti un esempio, potresti trovare anche qualcuno in grado di amarti di più di quanto sia in grado di fare tu...e a quel punto che fai? Lo scarti??!


Aggiungi che non è che uno ha una barretta sulla fronte che si colora in base a quanto amore sta provando...magari sei tu che non riesci a (e difficilmente puoi davvero) capire quanto amore questa persona provi e ti stia dando così, a priori, senza viverti quel rapporto!
Ma santa polenta.
Per quale motivo non dovrei partire da questi presupposti? Sono i miei presupporti. E' il mio modo di sentire e di voler essere amata. Poi possiamo disquisire per ore su che tipo di rapporto uno predilige. Io voglio uno totalitario, in che termini? Boh, non è spiegabile, sono sensazioni, ma sono valide per me e non devono esserlo per tutti.
Con la frase "che mi ami come io amo" intendevo proprio questo.
Non scarto nessuno, è evidente che l'intesa il sentimento vine fuori dopo aver conosciuto una persona, ma se vedo che non è quel genere di amore lo scarto si. E che me lo devo tenere per forza? Insomma sono cosa che avverti a pelle, a voi non è mai capitato? A me sempre.
La persona deve collimare con me,mica con altri. L'amore deve essere perfetto (non nel senso di perfezione assoluta, ma perfezione relativa a me) con me.
Cerco quello e non mi voglio accontentare e secondo me può esistere un amore così. Secondo voi no? Va bene.
Io cerco quello che io do, mi va bene così e non in altro modo.
Per intenderci non mi andrebbe bene essere tradita perchè non è quel genere di amore come lo intendo io...E quindi si, probabilmente lo scarterei.
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Sapete cosa pensavo?



Sì, effettivamente, in prima battuta, anche io sono portata a pensare che l'obbligo alla fedeltà sia un condzionamento culturale.

Tutti conosciamo certe spinte verso l'altrove che molti (o alcuni) decidono di reprimere proprio in virtù di considerazioni sociali o culturali, appunto.

Tendenzialmente, l'ormone che parte incontrollato, avvallerebbe questa teoria.


Ma col dolore cieco, la furia rabbiosa del tradito, invece, come la mettiamo?

Quando ci si scopre traditi, la disperazione che ci investe è frutto anche quella del condizionamento culturale?

Io penso proprio di no.

E' una lacerazione che viene dal molto profondo, credo sia lontanissima, atavica e certamente viscerale.

Allora che una falla in natura?

Il traditore risponde all'istinto.
Il tradito anche.

Quale dei due atti è quello "naturalmente giusto"?

Se il tradimento fosse previsto dalla natura altrettanto naturalmente andrebbe accettato.

O no?

Mi sarò capita? Bo!
Ti sei capita, ma secondo me sbagli angolazione.

La lacerazione che subisce il tradito non è dovuta al condizionamento culturale, ma al veder crollare le proprie certezze, spesso troppo erroneamente deputate all'altro.

Tant'è che non tutti i traditi reagiscono alla stessa maniera, alcuni ne son distrutti, altri, che in una maggiore consapevolezza di se trovano maggior forza, riescono a superare la cosa o "rileggendo i patti" o allontanando da se il traditore.
 
O

Old chensamurai

Guest
Ti sei capita, ma secondo me sbagli angolazione.

La lacerazione che subisce il tradito non è dovuta al condizionamento culturale, ma al veder crollare le proprie certezze, spesso troppo erroneamente deputate all'altro.

Tant'è che non tutti i traditi reagiscono alla stessa maniera, alcuni ne son distrutti, altri, che in una maggiore consapevolezza di se trovano maggior forza, riescono a superare la cosa o "rileggendo i patti" o allontanando da se il traditore.
...Scusa, amico... Ma le tue certezze, SONO culturali... O vuoi dirmi che le hai nel genoma?... Suvvia...
 

Bruja

Utente di lunga data
Chen

...Amica mia... Il tuo, è un mero "biologismo"... L'uomo, non coincide completamente con la sua natura biologica... Anzi, l'uomo, come ben sai, è un essere "sociale" e costruisce i suoi significati su un piano di condivisione per l'appunto, sociale. La monogamia, storicamente, nasce con la proprietà privata. Nel matriarcato originario, non esisteva la monogamia e le donne, si accoppiavano liberamente: la madre è sempre certa, il padre, incerto. Con la sconfitta del matriarcato originario, con il passaggio dal culto della terra al culto del cielo, dal diritto naturale a quello positivo, è iniziato il lento ma inesorabile dominio degli uomini sulle donne. La donna, è stata sottomessa in ogni ambito delle attività umane. Il potere è passato, saldamente, nelle mani degli uomini. Ecco, quindi, la proprietà della donna e del suo corpo. Il possesso. L'omologazione dei rapporti umani alle dinamiche dei rapporti con le merci. La merce, non ha soggettività. L'uomo, se lo desidera, può guardare alla donna come ad una merce. Vedi, il problema, non è affatto biologico. Anzi, è lontanissimo dal "biologico". Il problema è culturale. Esistono società nelle quali il "tradimento" è perfettamente lecito e tollerato. Generalmente, sono quelle nelle quali non esiste la proprietà privata. In altre, è richiesta la più assoluta monogamia, che garantisce la certezza della paternità sulla prole e quindi, un "corretto" albero ereditario... Capisci?... Ecco qui, il legame con la proprietà privata... Amica mia, l'uomo è l'essere meno "naturale" che si conosca... Il più strano... Non ha una "natura" definita... E' incompiuto... E si affanna tutta la vita, all'inseguimento di quella compiutezza che non troverà mai... Un cane, è un cane e fa tutte le cose che competono alla sua natura di cane... Ed è tale quì, in Cina e nelle Americhe... Il comportamento è sempre ed invariabilmente lo stesso... L'uomo, invece, ha comportamenti diversissimi e variegatissimi... Perchè culturali... Non genetici e istintuali... L'uomo è un costruttore di significati... La verità del suo comportamento è nel SIGNIFICATO, non nella sua natura biologica... Ecco perché la verità del mondo non la trovi tra gli scienziati... Ma tra i poeti... Capisci?...

Questa volta ti condivido senza eccezioni.
E' pur vero però che la tua analisi considera lo storico-sociale dell'argomento, le sensibilità, per tanto che possano essere imbrigliate o "educate" .... sono ondivaghe e non rispondono, se non involontariamente, all regole da te descritte. Ne sono una emanazione, una conseguenza mai l'interpretazione applicabile individuale.
Bruja
 

Bruja

Utente di lunga data
chen

A proposito, forse a Lupa che trattava della gelosia bastava rispondere con un concetto che tu conosci benissimo:
l'amore felice è "io amo" non "io voglio"....
Bruja
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
...mumble

...Amica mia... Il tuo, è un mero "biologismo"... L'uomo, non coincide completamente con la sua natura biologica... Anzi, l'uomo, come ben sai, è un essere "sociale" e costruisce i suoi significati su un piano di condivisione per l'appunto, sociale. La monogamia, storicamente, nasce con la proprietà privata. Nel matriarcato originario, non esisteva la monogamia e le donne, si accoppiavano liberamente: la madre è sempre certa, il padre, incerto. Con la sconfitta del matriarcato originario, con il passaggio dal culto della terra al culto del cielo, dal diritto naturale a quello positivo, è iniziato il lento ma inesorabile dominio degli uomini sulle donne. La donna, è stata sottomessa in ogni ambito delle attività umane. Il potere è passato, saldamente, nelle mani degli uomini. Ecco, quindi, la proprietà della donna e del suo corpo. Il possesso. L'omologazione dei rapporti umani alle dinamiche dei rapporti con le merci. La merce, non ha soggettività. L'uomo, se lo desidera, può guardare alla donna come ad una merce. Vedi, il problema, non è affatto biologico. Anzi, è lontanissimo dal "biologico". Il problema è culturale. Esistono società nelle quali il "tradimento" è perfettamente lecito e tollerato. Generalmente, sono quelle nelle quali non esiste la proprietà privata. In altre, è richiesta la più assoluta monogamia, che garantisce la certezza della paternità sulla prole e quindi, un "corretto" albero ereditario... Capisci?... Ecco qui, il legame con la proprietà privata... Amica mia, l'uomo è l'essere meno "naturale" che si conosca... Il più strano... Non ha una "natura" definita... E' incompiuto... E si affanna tutta la vita, all'inseguimento di quella compiutezza che non troverà mai... Un cane, è un cane e fa tutte le cose che competono alla sua natura di cane... Ed è tale quì, in Cina e nelle Americhe... Il comportamento è sempre ed invariabilmente lo stesso... L'uomo, invece, ha comportamenti diversissimi e variegatissimi... Perchè culturali... Non genetici e istintuali... L'uomo è un costruttore di significati... La verità del suo comportamento è nel SIGNIFICATO, non nella sua natura biologica... Ecco perché la verità del mondo non la trovi tra gli scienziati... Ma tra i poeti... Capisci?...
E qual è il significato della tua storia?
 
O

Old flavy

Guest
...Amica mia... Tu ami e sei così depressa?... C'è qualcosa che non va nel tuo "amore"... Forse, tu non ami... Tu vuoi possedere... Amica mia, ama e sii felice di provare quell'emozione... Ricambiata o meno... Il fiore, sparge il suo profumo anche se nessuno lo annusa... Capisci?... La vita è fantastica... Tu sei fantastica... La tua vera natura è la felicità e non la sofferenza... Vivi nell'Hic et Nunc... Non cercare di possedere le persone... Le persone non saranno mai tue... Se sei condannata ad amare incondizionatamente e senza riserve, tu, amica mia, sei la persona più fortunata del mondo... Tu, sai cos'è l'amore... E' uno stato dell'essere... Non è "IO VOGLIO"... Capisci?...
ho capito quello che vuoi dire ma abbi pazienza.... io non so te ....ma una persona puo' essere felice se tutta la vita AMA e non viene mai ricambiata? l'amore è raro secondo me perche è l'incontro di due persone che provano gli stessi sentimenti reciproci .sii è vero....io posso anche amare senza essere amata....ma cosi non sarei completamente felice. DARE AMORE DA FELICITA'....ma anche essere AMATI .non trovi?
hai ragione quando dici che l'amore è uno stato dell'essere non una possessione. forse io sono troppo POSSESSIVA.è vero...lo ammetto. A volte ho pensato ...lui è mio, oppure mi ha fatto rabbia pensare che potesse esser di un altra ...forse il mio errore è questo. ma credo anche che se stai bene con una persona è naturale avere paura che te la possano portare via o che si possa innamorare di un altra e allora scatta il meccanismo della possessività.
 
O

Old flavy

Guest
Infatti è proprio così.
Se l'amore così esiste io personalmente voglio quello, una cosa diversa non mi andrebbe bene. E? chiaro che invece ognuno fa le sue di scelte.

E se dovessi incontrare uno che non la pensa come me o che semplicemente non mi ama come io intendo l'amore vuol dire che non è quello giusto per me.....certo non me la racconterò, chiamerò il rapporto con il nome giusto.

e fai bene. io invece probabilmente non voglio accettare il fatto che quella persona ormai non mi ama piu come mi amava un tempo e mi sto creando della illuisioni, me la sto raccontando.....
e questa non è vera felicita'. è solo paura di soffrire.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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