Avevo risposto ma evidentemente in qualche modo mi sono persa la risposta.... pazienza.
Comunque ormai temo mi leggerai al tuo rientro in rete.
Cercherò di postare il senso delle risposta, i particolari li intuirai...
Rivado all'inizio del thjread, e credo che alla fine il tradimento possa collocarsi nello spazio dell'autrogratificazione che rende chi ci permette di attuarla strumentale. non la faccio lunga, cerco di usare una specie di formula-metafora: si cerca il massimo personale multiplo attraverso il minimo comune divisore.... Tutto quello che serve per realizzarlo lo chiamiamo con molti nomi: sentimento, amore, passione, attrazione innamoramento, ma la finalità è sempre serva dell'accoppiamento ancestrale e dell'ordine fisiologico che tendendo alla riproduzione è ormai privato di quel compito e gode del residuato preliminare percorso attuativo. (QUI SEI SUBLIME)
Sembra involuta la cosa ma credo sia invece semplice come la facilità che l'uomo ha avuto nell'asservire al proprio piacere psicologia e fisiologia. Per dirla in modo pragmatico, tendiamo al fine di soddisfare la nostra sfera individuale ed esistenziale quale che sia il mezzo che, a volte è piacevole , etico e socialmente utile, altre è "appropriazione debita" di quello che la vita ci offre e quindi riteniamo ci spetti.
Bruja
...amica mia...tu sei proprio "
tosta"...sei una nichilista "
ante litteram"...c'è un nucleo "
spietato e gelido" nel tuo processo cognitivo...che si ritrova solamente nelle persone di
genio...vedi, quello che tu sostieni...lo scrisse Schopenhauer nell'opera dal titolo: "
Il mondo come volontà e rappresentazione"...per te, e solo per te, amica mia...NOUS del forum...eccoti qualcosa del buon vecchio Schop. ...amico caro della mia infanzia felice...
Ogni innamoramento, infatti, per quanto voglia mostrarsi etereo, ha la sua radice solo
nell’istinto sessuale, anzi è in tutto e per tutto
soltanto un impulso sessuale determinato, specializzato in modo prossimo e rigorosamente individualizzato.
[...] L’estasi incantevole, che coglie l’uomo alla vista di una donna di bellezza a lui conveniente e che gli fa immaginare l’unione con lei come il sommo bene, è proprio
il senso della specie, che, riconoscendo chiaramente impresso in essa il suo stampo, vorrebbe con essa perpetuarlo. Da questa decisa inclinazione verso la bellezza dipende la conservazione del tipo della specie: perciò esso agisce con cosí gran forza. Noi considereremo piú oltre singolarmente gli accorgimenti, che esso adopera. L’uomo è dunque in ciò guidato realmente da un istinto, che tende al miglioramento della specie anche se
si illude di cercare soltanto un accrescimento del proprio godimento. In effetti noi abbiamo qui un istruttivo chiarimento sull’intima essenza di
ogni istinto, il quale quasi sempre, come qui, mette in moto l’individuo
per il bene della specie.
[...] Conformemente all’esposto carattere della cosa, ogni innamorato,
dopo il godimento finalmente raggiunto,
prova una strana delusione e si meraviglia, che ciò che ha cosí ardentemente desiderato non dia nulla di piú di ogni altro appagamento sessuale; tanto che egli ormai non si vede piú spinto verso di esso. Quel desiderio dunque stava a tutti i rimanenti suoi desideri nello stesso rapporto con cui la specie sta all’individuo,
ossia come una cosa infinita e una finita. L’appagamento al contrario avviene propriamente solo per il bene della specie e non cade perciò nella coscienza dell’individuo, il quale qui, animato dalla volontà della specie, serviva con ogni sacrificio ad un fine, che non era il suo proprio...
...tu, amica NOUS, scrivi ed affermi la RIVOLTA DELL'UOMO contro i "doveri" verso la specie...scrivi del "tradimento" dell'uomo verso la natura...per il proprio piacere edonistico...la rivolta dell'UOMO contro "
l'ordine fisiologico"...che è il bene della SPECIE...ma NON il suo PROPRIO...
...sei fantastica...amica mia...