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grande82
Guest
Dov'è la fiducia, la serenità, l'amore?Vedo che i vostri pareri non differiscono dai miei. Le mie coetanee vedono ancora l'idea del gran matrimonio, i tanti figli, principe azzurro e principessa in un gran castello.
Io vedo ipocrisia, egoismo, opportunità e quindi, dovendo scegliere, casa mia, se vuoi vieni a convivere con me da me, ma matrimonio no, non con i presupposti che l'odierna società ci prospetta.
Allora, se la convivenza deve essere un ripiego, preferisco ognuno a casa sua. E ci si vede quando vogliamo, senza impegno, senza soffocare gli spazi reciproci.
Ragazzi, amare è condividere, desiderare, sognare. E per fare questo la maggior parte delle persone vuole stare insieme, vivere insieme ogni momento, dalla colazione, alla lavatrice, all'addormentarsi insieme.
Ci si sposa in chiesa se si è credenti e per chi lo è si tratta di un percorso fantastico, pieno di gioia e scoperte insieme.
Ci si sposa al comune se non si è credenti del tutto o abbastanza o uno dei due è divorziato. E lo si fa per prendersi un impegno davanti alla persona che si ama, allo atato e alla gente che ci vuole bene.
Si va a convivere se entrambi la ritengono la scelta giusta, o perchè non vogliono legami da sciogliere nel caso in cui ci si separasse (triste prospettiva in partenza....) o perchè non si crede nei "contratti" o per mille altre ragioni.
Ognuno fa la sua scelta e io la rispetto.
Purchè sia una scelta e non un non scegliere.