Sono convinta che il giorno in cui qualche nazione come la Turchia, ad esempio, non avrà più interesse all'esistenza dell'IS, in quattro e quattro otto i territori dove si trovano possono esserne liberati. Il punto è che diverse nazioni gli comprano petrolio di contrabbando a questi. Secondo voi, a parte le ritorsioni contro la Russia, che altro motivo ci sarebbe dietro il calo del prezzo? L'Arabia Saudita ha riserve auree per almeno 15 anni senza vendere un solo barile, ed è sicuramente uno dei paesi che fanno il doppio gioco, come appunto la Turchia, che ne trae più di un vantaggio (fa ll'IS il lavoro sporco contro i curdi). Le organizzazioni criminali organizzate di mezzo mondo stanno lucrando alla grande sullIS, come intermediari. A me preoccupa davvero di più la situazione in Ucraina.
Il Medio Oriente è il Medio Oriente e le fila si intrecciano in modo ...levantino. L'Arabia Saudita ha, tra le latre cose, la necessità di mantenere il controllo sui movimenti islamici al fine di esser credibile come stato guida dell'Islam, e questo significa soldi a tutti, dai Palestinesi ai gruppi moderati sino a quelli più esposti. Allo stesso tempo ha bisogno di prevenire che ali radicali dell'Islam costituiscano un pericolo, a vari livelli, e questo significa che gli stessi gruppi che sono finanziati con una mano sono controllati e a volte combattuti con l'altra. Ha bisogno dell'appoggio americano(senza il quale Saddam se la sarebbe pappata) ma non può schierarsi apertamente con gli Usa. Ha bisogno di vendere il petrolio ma anche di controllarne i prezzi; ha bisogno di controllare i mari attorno ma anche di non emergere come superpotenza regionale al fine di non spaventare i vicini; ha bisogno di una Siria amica ma non può appoggiare il regime... praticamente, trasponendo una frase di Guglielmo a Bismarck, sta a cavallo e gioca con 5 palle lanciandole in aria e raccogliendole tutte. Analogo il discorso sulla Turchia, che cavalca un paio di tigri contemporaneamente e rischia parecchio a sua volta.
Qui, nel Levante, i desideri di potenze regionali di emergere, ciascuna in concorrenza con le altre, potrebbero presto collegarsi con le inquietudini di masse marginalizzate e produrrre una crisi davvero esplosiva. Le spese militari stanno impazzando e la finanza internazionale si frega le mani. Presto qualcuno avrà la bomba atomica e, dopo non molto, ad averla saranno in parecchi. E saranno guai.
L'Ucraina è solo più lontana: una crisi che è esplosa perché dei demagoghi da strapazzo hanno preso le mani ai loro capi trascinandoli in una questione che non avevano previsto e, nei termini attuali, nemmeno desiderato. Le opinioni pubbliche sono pericolose... c'è da sperare che le diplomazie tradizionali capiscano...quello che vogliono...appunto, non ci resta che scherzarci sopra. Meno male che c'è il Conte