vincolo religioso dipende, se ci si sposa con rito civile no..
il discorso dei livelli di responsabilità giuridico, legale e sociale è un conto, la responsabilità morale e "emotiva" (non so come dirlo meglio) è un altro.
del tipo," fino a che non siamo sposati una scappatella che vuoi che sia? poi da sposati no, oh, ma che scherzi, c'ho l'anello." questo mi disgusta profondamente..
Sì. Ok.
Ma io mi sto proprio riferendo ad una posizione politica nella società.
Quando ero col mio ex lui si voleva sposare. Per lui era fondamentale.
Per me non era una assunzione solo di coppia. Significava diventare anche "cellula" di una società che io non condivido fino in fondo.
E diventarlo in una istituzione che ha una storia e dei simboli, che ancora condizionano.
E di cui io non sono convinta.
Mi è sempre sembrato incoerente, per me stessa, accettare un contratto senza condividerne i contenuti, che tanto in un modo o nell'altro se avessi voluto l'uscita di emergenza l'avrei trovata.
Sono femmina. Donna. E anche cittadina.
E anche come cittadina io sento doveri e responsabilità. Oltre che diritti.
La prima responsabilità che sento nei confronti della società di cui godo anche i frutti, è il non mentire.
Se mi fossi sposata avrei mentito a me stessa, accettando un'istituzione che critico, e avrei mentito anche alla società di cui avrei chiesto il riconoscimento.
Non so se mi spiego.
Per assumermi la responsabilità del mio sentire nei confronti di un'altra persona, io non ho bisogno di patti.
Le assumo perchè lo voglio.
E non ho neanche bisogno di garanzie.
Che considero illusorie fra l'altro. E utili solo per cambiare la serratura appunto.
Ma come cittadina, non affermare questo con le mie azioni, la trovo una mancanza di responsabilità.
E una mancanza di partecipazione alla "politica sociale" della società di cui usufruisco.