MENOPAUSA

Nocciola

Super Moderatore
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Come ripeto, anagraficamente è così come dici, ma io non facevo un discorso anagrafico

A rovescio ti assicuro che c'è chi ha un "fratello vero" (anagraficamente parlando) e nemmeno sa dove vive né se è vivo o morto.

Io non parlavo di anagrafe, non so se era chiaro.
A questo punto temo di no
era chiarissimo
Non parlo di anagrafe parlo di negare la realtà
E guarda che non è una cosa grave. Anche a me piace sognare e credere di ....è bello ogni tanto allontanarsi dalla realtà , basta esserne consapevoli. E non confondere il sogno con la realtà.
 

Skorpio

Utente di lunga data
era chiarissimo
Non parlo di anagrafe parlo di negare la realtà
E guarda che non è una cosa grave. Anche a me piace sognare e credere di ....è bello ogni tanto allontanarsi dalla realtà , basta esserne consapevoli. E non confondere il sogno con la realtà.
Anche io parlo esattamente di negare la realtà
Ma la realtà interna, quella propria

Quella realtà interna negata per cui abbracci e baci il fratello del quale ti importa una sega (ma è mio fratello, lo DEVO fare, mannaggia a maronn)

E quella realtà interna negata per la quale tieni prudente distanza da chi magari senti fratello, frenando gli slanci sinceri e veri (eh no.. Non si può, mica siamo usciti dallo stesso buco, mannaggia a maronn)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come ripeto, anagraficamente è così come dici, ma io non facevo un discorso anagrafico

A rovescio ti assicuro che c'è chi ha un "fratello vero" (anagraficamente parlando) e nemmeno sa dove vive né se è vivo o morto.

Io non parlavo di anagrafe, non so se era chiaro.
A questo punto temo di no
Mah voglio vedere se dividi l’eredità con l’amico che senti come un fratello.
 
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Marjanna

Utente di lunga data
Io le uso pochissimo come te quelle parole

Le uso se le sento dentro, a quel punto non ho nessun problema e nessuna paura, anche fosse una persona mai vista conosciuta nel virtuale

Non ho bisogno del permesso del sindaco o del permesso di altri, per sentirmi autorizzato a usare un certo termine a connotazione affettiva

Se lo sento dentro per me è condizione sufficiente

Inutile che arrivi il sindaco o chi per esso, tutto trafelato e con lo stato di famiglia in mano, a dirmi che dal certificato si desume che io non posso dire o posso dire qualcosa che appartiene solo a me, e non appartiene all'anagrafe comunale

Se lo sento dentro, per me è sufficiente quello
Scusami se non torno indietro nelle pagine a cercare il messaggio. Ma avevi scritto qualcosa tipo che chiami amore la panettiera, o simile, anche se non sai neppure come si chiami.
Mi spieghi cosa ha fatto nascere dentro di te la parola amore in relazione ad una persona con cui ti relazioni pochi secondi per comprare il pane? Se è il bar piuttosto che il panificio non cambia la domanda.
Io vado da anni nella stessa edicola. Mi piace come si comportano i proprietari, sono gentili e cortesi. Mi ci trovo bene.
Se entro in un negozio e provo l'opposto di quanto scritto sopra non ci vado più, mi reco da un'altra parte.
Poi ci sono alcuni negozi in cui c'è una via di mezzo, di solito store più grandi con vari commessi. Sicuramente gli edicolanti hanno un feedback positivo da parte mia. Io ho scelto loro ma anche loro han scelto me, come cliente. Però non mi viene da chiamarli amore.
 

Nocciola

Super Moderatore
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Anche io parlo esattamente di negare la realtà
Ma la realtà interna, quella propria

Quella realtà interna negata per cui abbracci e baci il fratello del quale ti importa una sega (ma è mio fratello, lo DEVO fare, mannaggia a maronn)

E quella realtà interna negata per la quale tieni prudente distanza da chi magari senti fratello, frenando gli slanci sinceri e veri (eh no.. Non si può, mica siamo usciti dallo stesso buco, mannaggia a maronn)
Stai facendo un discorso diverso e lo sai
Per questo dico che la butti in caciara
 

Lara3

Utente di lunga data
era chiarissimo
Non parlo di anagrafe parlo di negare la realtà
E guarda che non è una cosa grave. Anche a me piace sognare e credere di ....è bello ogni tanto allontanarsi dalla realtà , basta esserne consapevoli. E non confondere il sogno con la realtà.
Non è questione di sognare, ma se davanti all’ufficio anagrafe l’impiegata chiama il tuo marito “ marito “ e tu non lo senti tale, in quanto ormai ci siete due estranei, la lasci fare, mica si innesca un discorso che non finisce più.
Dare più peso alla forma che alla sostanza non da alcun sollievo nelle relazioni sancite da anagrafe e chiesa, ma morte nel letto coniugale e non solo.
È una questione di forma e se ti sembra un’esagerazione definire “ compagno” un amante, lo stesso lo è se si chiama marito quello che marito è solo sulla carta.
Non è che siamo all’ufficio anagrafe e dobbiamo chiamare ciascuno con il suo “ruolo”; davanti ad un’amica usa pure il cuore e chiamalo come lo senti.
Mio parere.
E non è una questione di “abbellire” qualcosa di poco importante, ma di dare il giusto collocamento nella scala degli affetti.
 

Nocciola

Super Moderatore
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Non è questione di sognare, ma se davanti all’ufficio anagrafe l’impiegata chiama il tuo marito “ marito “ e tu non lo senti tale, in quanto ormai ci siete due estranei, la lasci fare, mica si innesca un discorso che non finisce più.
Dare più peso alla forma che alla sostanza non da alcun sollievo nelle relazioni sancite da anagrafe e chiesa, ma morte nel letto coniugale e non solo.
È una questione di forma e se ti sembra un’esagerazione definire “ compagno” un amante, lo stesso lo è se si chiama marito quello che marito è solo sulla carta.
Non è che siamo all’ufficio anagrafe e dobbiamo chiamare ciascuno con il suo “ruolo”; davanti ad un’amica usa pure il cuore e chiamalo come lo senti.
Mio parere.
E non è una questione di “abbellire” qualcosa di poco importante, ma di dare il giusto collocamento nella scala degli affetti.
Ma non sto dando più peso. Anche io non sento mio marito come marito ma lo è. Quindi essendo sposata non posso avere un fidanzato. Posso avere una persona a cui tengo tantissimo ma che non il mio compagno o il mio fidanzato. Anche perché lui a sua volta può avere una moglie una compagna ecc ecc
Ripeto poi esiste la bigamia
Possiamo decidere che da domani chiamiamo albero il foglio, l’aereo elefante ecc ecc ma non è che questi cambiano davvero il loto significato
Tutto qui
Non c’entra nulla la forma c’entra usare i termini corretti.
Ripeto il mio amico è un fratello per me a sensazione ma non può esserlo nella realtà.
a me non sembra complicato però
Poi ripeto ancora una volta piace a tutti allontanarsi dalla realtà delle cose e vivere le cose che ci fanno stare bene come se fossero reali
Sull’abbellire non ho detto di poca importanza. Anzi ho detto che proprio perché una cosa è importante non ha bisogno di essere definita con termini “ufficiali” (perché questo è definire)
Resta importante lo stesso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
“Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nomeconserva sempre il suo profumo. ... Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.”
Quindi non è necessario chiamare compagno chi è un amante. Amante è colui e colei che ama...


 

Skorpio

Utente di lunga data
Scusami se non torno indietro nelle pagine a cercare il messaggio. Ma avevi scritto qualcosa tipo che chiami amore la panettiera, o simile, anche se non sai neppure come si chiami.
Mi spieghi cosa ha fatto nascere dentro di te la parola amore in relazione ad una persona con cui ti relazioni pochi secondi per comprare il pane? Se è il bar piuttosto che il panificio non cambia la domanda.
Io vado da anni nella stessa edicola. Mi piace come si comportano i proprietari, sono gentili e cortesi. Mi ci trovo bene.
Se entro in un negozio e provo l'opposto di quanto scritto sopra non ci vado più, mi reco da un'altra parte.
Poi ci sono alcuni negozi in cui c'è una via di mezzo, di solito store più grandi con vari commessi. Sicuramente gli edicolanti hanno un feedback positivo da parte mia. Io ho scelto loro ma anche loro han scelto me, come cliente. Però non mi viene da chiamarli amore.
Ho usato l'esempio della barista perché mi sembra evidente che la barista (che non è tonta) sa dare il giusto peso a un "ciao amore" detto da me

È cioè un semplice saluto cordiale e scanzonato

Come dire "ciao amica" o "ciao cara"

Non sto evidentemente riferendomi a quel tipo di espressioni, che sono chiaramente prive di significato
 

Nocciola

Super Moderatore
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Ho usato l'esempio della barista perché mi sembra evidente che la barista (che non è tonta) sa dare il giusto peso a un "ciao amore" detto da me

È cioè un semplice saluto cordiale e scanzonato

Come dire "ciao amica" o "ciao cara"

Non sto evidentemente riferendomi a quel tipo di espressioni, che sono chiaramente prive di significato
Ecco appunto. L’importante è che le persone diano il medesimo significato alla parola
Io e te possiamo chiamarci moglie e marito e sappiamo cosa intendiamo io e te con questi termini
Io non posso dire che sono sposata con te però.
Siamo partiti da @Martes che definisce compagno l’amante. E lo dice, non nell’ambito di un incontro con lui in cui entrambi conoscono cosa significa per loro essere compagno. Lo scrive e aggiunge che vive con un altro? É come se io scrivessi qui che la persona che frequento per me è un marito.
tutti sapete che sono sposata.Suonerebbe una cosa “normale”?
poi quello che accade tra due persone sono affari loro
A me non piace nemmeno all’interno di un rapporto usare termini non reali o che stridono con la situazione. Ma appunto questo è soggettivo.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Da quello che faccio io.
Certo che lo è, ma l'ho già scritto e anche capito, tu fai un discorso "reale" di un certo tipo di realtà

Io ne faccio un altro, ma non di "fantasia" come dici tu, ma assolutamente REALE

Se tu mi dici che hai un bilocale e un lavoro par time e 1000 euro in banca, ma "ti senti ricca" molti ti rideranno in faccia

Ma la REALTA' è che tu pensi da ricca, vivi da ricca, godi da ricca, sorridi da ricca, saluti da ricca, anche col bilocale e con 1000 euro in banca

E tu SEI REALMENTE ricca

A rovescio chi ha un miliardo ma si sente povero, è POVERO
Pensa da povero, gode da povero, rosica da povero

È se la realtà dice che ha un miliardo in banca, ma lui DENTRO si sente un povero sfigato, perché i ricchi di miliardi ne hanno almeno 3, quello li È POVERO

È ce ne sono in giro, tanti, e ne conosceremo parecchi un po' tutti

Questa è la "realtà" di cui parlo io
 

Nocciola

Super Moderatore
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Certo che lo è, ma l'ho già scritto e anche capito, tu fai un discorso "reale" di un certo tipo di realtà

Io ne faccio un altro, ma non di "fantasia" come dici tu, ma assolutamente REALE

Se tu mi dici che hai un bilocale e un lavoro par time e 1000 euro in banca, ma "ti senti ricca" molti ti rideranno in faccia

Ma la REALTA' è che tu pensi da ricca, vivi da ricca, godi da ricca, sorridi da ricca, saluti da ricca, anche col bilocale e con 1000 euro in banca

E tu SEI REALMENTE ricca

A rovescio chi ha un miliardo ma si sente povero, è POVERO
Pensa da povero, gode da povero, rosica da povero

È se la realtà dice che ha un miliardo in banca, ma lui DENTRO si sente un povero sfigato, perché i ricchi di miliardi ne hanno almeno 3, quello li È POVERO

È ce ne sono in giro, tanti, e ne conosceremo parecchi un po' tutti

Questa è la "realtà" di cui parlo io
No quella è la sensazione non è la realtà
Ti senti ricca ma non lo sei, ti senti povero ma non lo sei
Basta guardare il conto in banca per dirti che è una tua sensazione. Un tuo diritto eh basta che sai di non essere credibile
Esattamente come se dico che tu sei mio marito basta andare in comune e scoprire che o sono bigama oppure è una mia sensazione.
però davvero stiamo prolungando questa discussione inutilmente, restiamo su piano diversi. Ripeto per l’ultima volta le parole per me hanno un peso e a quel peso devono seguire i fatti. Se no sono parole e sensazioni che vanno benissimo se condivise. Io condivido i fatti, preferisco :)
 

Skorpio

Utente di lunga data
No quella è la sensazione non è la realtà
Ti senti ricca ma non lo sei, ti senti povero ma non lo sei
Basta guardare il conto in banca per dirti che è una tua sensazione. Un tuo diritto eh basta che sai di non essere credibile
Esattamente come se dico che tu sei mio marito basta andare in comune e scoprire che o sono bigama oppure è una mia sensazione.
però davvero stiamo prolungando questa discussione inutilmente, restiamo su piano diversi. Ripeto per l’ultima volta le parole per me hanno un peso e a quel peso devono seguire i fatti. Se no sono parole e sensazioni che vanno benissimo se condivise. Io condivido i fatti, preferisco :)
Prendo in parola la tua ultima volta, e ribadisco "sensazione un par di palle"

Quella è "la tua realtà" è quindi è "La realtà"
Vallo a dire a chi va in anoressia perché si sente grasso
Prova a dirglielo che NON è grasso, vedrai come ti ascolta al volo

La SUA realtà è che è grasso. Vive da grasso, ha paura di ingrassare, deve dimagrire

Vive cosi

Se ti senti povera SEI POVERA

Ovviamente la agenzia delle entrate ti dirà che povera non lo sei affatto, e magari ti farà pure l'accertamento (povera e col mondo cattivo che c'è l'ha con te, stronzi di merda mi han pure fatto l'accertamento !) .

Come il sindaco, o come la amica a cui presenti un tuo amico fratello

Realtà "esterne" che nulla hanno a spartire con la realtà interna di ciascuno di noi
 

Nocciola

Super Moderatore
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Appunto l’anoressica é malata e ha una visione distorta della realtà
È scritto ovunque. Basta aprire google e credo sia la prima cosa che si legge riferendosi a queste malattie
Certo che mi sfanculizza se glielo dico. Vive una realtà sua e non vuole che le venga toccata. Ma resta che non è la realtà
Quindi puoi anche pensare di essere povero ma se hai i milioni in banca e decidi di spenderli puoi farlo. Se sei povero davvero non lo puoi fare
 

Skorpio

Utente di lunga data
Appunto l’anoressica é malata e ha una visione distorta della realtà
È scritto ovunque. Basta aprire google e credo sia la prima cosa che si legge riferendosi a queste malattie
Certo che mi sfanculizza se glielo dico. Vive una realtà sua e non vuole che le venga toccata. Ma resta che non è la realtà
Quindi puoi anche pensare di essere povero ma se hai i milioni in banca e decidi di spenderli puoi farlo. Se sei povero davvero non lo puoi fare
L'anoressia è un esempio di ciò che intendo con REALE

E cioè quello che VIVI dentro, e non quel che dicono gli altri o le tabelle o il certificato.
 

Lara3

Utente di lunga data
Ecco appunto. L’importante è che le persone diano il medesimo significato alla parola
Io e te possiamo chiamarci moglie e marito e sappiamo cosa intendiamo io e te con questi termini
Io non posso dire che sono sposata con te però.
Siamo partiti da @Martes che definisce compagno l’amante. E lo dice, non nell’ambito di un incontro con lui in cui entrambi conoscono cosa significa per loro essere compagno. Lo scrive e aggiunge che vive con un altro? É come se io scrivessi qui che la persona che frequento per me è un marito.
tutti sapete che sono sposata.Suonerebbe una cosa “normale”?
poi quello che accade tra due persone sono affari loro
A me non piace nemmeno all’interno di un rapporto usare termini non reali o che stridono con la situazione. Ma appunto questo è soggettivo.
Probabilmente l’amante di Martes ha fatto cose che dimostrano l’importanza della relazione, tanto da sentirsi di nominarlo così.
Non stiamo parlando di donne che dopo due aperitivi e 50 messaggi dichiarano al mondo di essere amate ed adulate come nessun’altra. Ci sono matrimoni che sono un disastro e relazioni extra che funzionano benissimo.
Nessuno dice di chiamare “marito” l’amante, questo è ridicolo, ma chiamare “compagno” perché no, se ci si accompagna nel bene e nel male ?
In caso di problemi di salute dei miei figli io sono stata supportata più dall’amante che dal mio ex marito.
E mio amante , vedi lo chiamo amante, ( per me non è così importante come lo chiamo), lui non amava chiamarmi amante. A me non dava fastidio essere chiamata amante. E davanti ad un cameriere o reception del hotel usava dire “ la mia signora “ o “ la mia compagna “ . Devo dire che sentivo un forte imbarazzo, ma sul momento, certe volte capita all’improvviso di dare un “ ruolo” all’altro, quindi sul momento si usa il termine che viene più naturale.
Poi come viene chiamato l’altro o presentato ad altri è una piccola cosa: importante è come si presenta lui a te: come lo senti tu. Senza bisogno di dargli un “ nome o un ruolo”.
E se la sensazione che si ha dell’altro fosse distorta, questo è valido sia per un marito che per un’amante.
Tipo : pensavo fosse un marito, invece era una fregatura.
 
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Nocciola

Super Moderatore
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L'anoressia è un esempio di ciò che intendo con REALE

E cioè quello che VIVI dentro, e non quel che dicono gli altri o le tabelle o il certificato.
Intendi reale qualcosa che non lo è. appun
È quello che sentì. Ma non lo è .
se non non tratterebbero l’anoressia come malattia in quanto realtà distorta.
 
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