MENOPAUSA

Brunetta

Utente di lunga data

Marjanna

Utente di lunga data
Ho usato l'esempio della barista perché mi sembra evidente che la barista (che non è tonta) sa dare il giusto peso a un "ciao amore" detto da me

È cioè un semplice saluto cordiale e scanzonato

Come dire "ciao amica" o "ciao cara"

Non sto evidentemente riferendomi a quel tipo di espressioni, che sono chiaramente prive di significato
Coca e mignotte tutta la notte!
:D
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Esatto
Ma essere "coniuge" è appunto una condizione giuridica, che richiede il matrimonio con tanto di rito e firme, pubblica, scritta sulla carta di identità

Uno status, non una percezione interna

Qui sembra si confonda uno status giuridico con una percezione assolutamente intima e personale

A me pare una cosa preoccupante
Preoccupante mi sembra esagerato.
È il riconoscimento che la persona ha verso l'altro.
Se non si sente supportato evidentemente non può definirlo compagno
 

Marjanna

Utente di lunga data
Coca mai asunta

Mignotte 2 volte, sono l'unico ad averlo dichiarato qui dentro.

Per "essere un puttaniere* dovrei stare sotto la soglia minima

O no? :rolleyes:
Ero rimasta a una. La soglia minima del puttaniere è definita?
Comunque ho mangiato due mandaranci e un arancio. Strano.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se l'argomento mi affascina, si, mi piace :)

Tu quali ritieni che siano i requisiti per essere figo, per un adolescente? (agli occhi degli altri adolescenti, ovviamente)
Ti affascina essere divergente, affermare l'ambiguità, il diritto a “così è ...se MI pare.”
Non ho la più pallida idea di come “debba“ essere un adolescente. Non mi adeguavo quando ero adolescente, non si sono adeguati i miei figli. Certamente essere su un social non può fare la differenza, semmai il come esserci.
Mio figlio ha fatto il liceo artistico. Quando doveva compiere la scelta ho ricevuto molti consigli non richiesti di evitarlo perché mi sarei ritrovata un figlio con la cresta verde e tatuaggi e percing, praticamente un punkabbestia. Mio figlio ha avuto sempre taglio di capelli da bancario e non ha decorazioni sul corpo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ti affascina essere divergente, affermare l'ambiguità, il diritto a “così è ...se MI pare.”
Non ho la più pallida idea di come “debba“ essere un adolescente. Non mi adeguavo quando ero adolescente, non si sono adeguati i miei figli. Certamente essere su un social non può fare la differenza, semmai il come esserci.
Mio figlio ha fatto il liceo artistico. Quando doveva compiere la scelta ho ricevuto molti consigli non richiesti di evitarlo perché mi sarei ritrovata un figlio con la cresta verde e tatuaggi e percing, praticamente un punkabbestia. Mio figlio ha avuto sempre taglio di capelli da bancario e non ha decorazioni sul corpo.
Il mio invece che fa liceo scientifico, sta Già guardando i cataloghi mettendo via le mance.....😂
 

Martes

Utente di lunga data
Concludendo, altrimenti mi pare di aver lanciato il sasso e poi nascosto la mano:
Innanzitutto dico compagno, mica marito che è uno stato civile.
Compagno invece definisce chi condivide qualcosa con te. Ci sono compagni di mille cose: di classe, di squadra, di sventura, di cella... si può continuare fino alla noia. Senza specificare io intendo compagno di vita, non di appartamento.
Specifico invece che non non è affatto vero che me ne frega poco del mio convivente, come qualcuno ha detto. È una persona con cui ho da decenni un rapporto molto stretto che comprende stima, affetto e collaborazione, ma non senso di appartenenza né importanti condivisioni, e questo è molto chiaro a tutti e due (motivo per cui possiamo coabitare senza conflitti).
Chi definisco il mio compagno è la persona con cui condivido il quotidiano e su cui posso quotidianamente contare da un punto di vista morale, materiale, fisico, psicologico, con cui non deve essere affatto sempre festa: quindi amante può esserlo solo agli occhi di chi vede da fuori (per forza di cose, non è una colpa né una mancanza) i contenitori e non i contenuti di queste relazioni. Non certo ai miei.
Mi dispiace, non credevo di suscitare un vespaio e mi sono tolta di mezzo quando ho visto nei confronti di chi sosteneva la stessa visione una levata di scudi degna di miglior causa, perché ho pensato che il mio apporto avrebbe solo aggiunto ulteriori fatiche.

Ciò mi conferma la considerazione che ho espresso introducendo questo termine inavvertitamente tanto fastidioso perché a quanto pare diversamente collocabile. E cioè che se non capisco molte dinamiche e conclusioni di cui leggo è perché non ho mai vissuto situazioni nemmeno lontanamente simili (non solo non sono mai stata sposata, ma non ho mai avuto né desiderato di avere un compagno, che ritenevo inconciliabile con le mie caratteristiche personali, prima di lui). Ma che la cosa è reciproca. Ed è naturale non comprendersi, partendo da presupposti tanto differenti.

Detto questo non intendo (almeno io 😅) riaprire il dibattito perché non ne vedo l'utilità.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Concludendo, altrimenti mi pare di aver lanciato il sasso e poi nascosto la mano:
Innanzitutto dico compagno, mica marito che è uno stato civile.
Compagno invece definisce chi condivide qualcosa con te. Ci sono compagni di mille cose: di classe, di squadra, di sventura, di cella... si può continuare fino alla noia. Senza specificare io intendo compagno di vita, non di appartamento.
Specifico invece che non non è affatto vero che me ne frega poco del mio convivente, come qualcuno ha detto. È una persona con cui ho da decenni un rapporto molto stretto che comprende stima, affetto e collaborazione, ma non senso di appartenenza né importanti condivisioni, e questo è molto chiaro a tutti e due (motivo per cui possiamo coabitare senza conflitti).
Chi definisco il mio compagno è la persona con cui condivido il quotidiano e su cui posso quotidianamente contare da un punto di vista morale, materiale, fisico, psicologico, con cui non deve essere affatto sempre festa: quindi amante può esserlo solo agli occhi di chi vede da fuori (per forza di cose, non è una colpa né una mancanza) i contenitori e non i contenuti di queste relazioni. Non certo ai miei.
Mi dispiace, non credevo di suscitare un vespaio e mi sono tolta di mezzo quando ho visto nei confronti di chi sosteneva la stessa visione una levata di scudi degna di miglior causa, perché ho pensato che il mio apporto avrebbe solo aggiunto ulteriori fatiche.

Ciò mi conferma la considerazione che ho espresso introducendo questo termine inavvertitamente tanto fastidioso perché a quanto pare diversamente collocabile. E cioè che se non capisco molte dinamiche e conclusioni di cui leggo è perché non ho mai vissuto situazioni nemmeno lontanamente simili (non solo non sono mai stata sposata, ma non ho mai avuto né desiderato di avere un compagno, che ritenevo inconciliabile con le mie caratteristiche personali, prima di lui). Ma che la cosa è reciproca. Ed è naturale non comprendersi, partendo da presupposti tanto differenti.

Detto questo non intendo (almeno io 😅) riaprire il dibattito perché non ne vedo l'utilità.
Invece secondo me hai fatto benissimo a scrivere questo post perché hai chiarito , almeno a me, che hai ben chiara a situazione è anche cosa intendi per compagno. :)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ti affascina essere divergente, affermare l'ambiguità, il diritto a “così è ...se MI pare.”
Non ho la più pallida idea di come “debba“ essere un adolescente. Non mi adeguavo quando ero adolescente, non si sono adeguati i miei figli. Certamente essere su un social non può fare la differenza, semmai il come esserci.
Mio figlio ha fatto il liceo artistico. Quando doveva compiere la scelta ho ricevuto molti consigli non richiesti di evitarlo perché mi sarei ritrovata un figlio con la cresta verde e tatuaggi e percing, praticamente un punkabbestia. Mio figlio ha avuto sempre taglio di capelli da bancario e non ha decorazioni sul corpo.
L'ambiguità è ad esempio un altro tema che mi affascina, e mi piace molto scambiare e confrontarsi sulla propria ambiguità, mettendola in gioco.

Mi piace se il gioco è alla pari, se si calano tutti, sul tavolo della discussione, senza sconti e ticket di esenzione, le proprie carte di ambiguità, il tutto in ottica costruttiva, e non di distruzione/mortificazione dell'altro

Il più bel 3d che apristi per me resta sempre un 3d proprio incentrato su un contesto personale di ambiguità.
 

Lara3

Utente di lunga data
Concludendo, altrimenti mi pare di aver lanciato il sasso e poi nascosto la mano:
Innanzitutto dico compagno, mica marito che è uno stato civile.
Compagno invece definisce chi condivide qualcosa con te. Ci sono compagni di mille cose: di classe, di squadra, di sventura, di cella... si può continuare fino alla noia. Senza specificare io intendo compagno di vita, non di appartamento.
Specifico invece che non non è affatto vero che me ne frega poco del mio convivente, come qualcuno ha detto. È una persona con cui ho da decenni un rapporto molto stretto che comprende stima, affetto e collaborazione, ma non senso di appartenenza né importanti condivisioni, e questo è molto chiaro a tutti e due (motivo per cui possiamo coabitare senza conflitti).
Chi definisco il mio compagno è la persona con cui condivido il quotidiano e su cui posso quotidianamente contare da un punto di vista morale, materiale, fisico, psicologico, con cui non deve essere affatto sempre festa: quindi amante può esserlo solo agli occhi di chi vede da fuori (per forza di cose, non è una colpa né una mancanza) i contenitori e non i contenuti di queste relazioni. Non certo ai miei.
Mi dispiace, non credevo di suscitare un vespaio e mi sono tolta di mezzo quando ho visto nei confronti di chi sosteneva la stessa visione una levata di scudi degna di miglior causa, perché ho pensato che il mio apporto avrebbe solo aggiunto ulteriori fatiche.

Ciò mi conferma la considerazione che ho espresso introducendo questo termine inavvertitamente tanto fastidioso perché a quanto pare diversamente collocabile. E cioè che se non capisco molte dinamiche e conclusioni di cui leggo è perché non ho mai vissuto situazioni nemmeno lontanamente simili (non solo non sono mai stata sposata, ma non ho mai avuto né desiderato di avere un compagno, che ritenevo inconciliabile con le mie caratteristiche personali, prima di lui). Ma che la cosa è reciproca. Ed è naturale non comprendersi, partendo da presupposti tanto differenti.

Detto questo non intendo (almeno io 😅) riaprire il dibattito perché non ne vedo l'utilità.
Capisco e condivido l’appellativo di “ compagno” in una relazione che pur non essendo ufficiale ci si condivide di più che in una relazione ufficiale.
 
Ultima modifica:

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Ti affascina essere divergente, affermare l'ambiguità, il diritto a “così è ...se MI pare.”
Non ho la più pallida idea di come “debba“ essere un adolescente. Non mi adeguavo quando ero adolescente, non si sono adeguati i miei figli. Certamente essere su un social non può fare la differenza, semmai il come esserci.
Mio figlio ha fatto il liceo artistico. Quando doveva compiere la scelta ho ricevuto molti consigli non richiesti di evitarlo perché mi sarei ritrovata un figlio con la cresta verde e tatuaggi e percing, praticamente un punkabbestia. Mio figlio ha avuto sempre taglio di capelli da bancario e non ha decorazioni sul corpo.
Hai descritto me🤣🤣🤣🤣
 

Brunetta

Utente di lunga data
L'ambiguità è ad esempio un altro tema che mi affascina, e mi piace molto scambiare e confrontarsi sulla propria ambiguità, mettendola in gioco.

Mi piace se il gioco è alla pari, se si calano tutti, sul tavolo della discussione, senza sconti e ticket di esenzione, le proprie carte di ambiguità, il tutto in ottica costruttiva, e non di distruzione/mortificazione dell'altro

Il più bel 3d che apristi per me resta sempre un 3d proprio incentrato su un contesto personale di ambiguità.
Quale? 😁
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Concludendo, altrimenti mi pare di aver lanciato il sasso e poi nascosto la mano:
Innanzitutto dico compagno, mica marito che è uno stato civile.
Compagno invece definisce chi condivide qualcosa con te. Ci sono compagni di mille cose: di classe, di squadra, di sventura, di cella... si può continuare fino alla noia. Senza specificare io intendo compagno di vita, non di appartamento.
Specifico invece che non non è affatto vero che me ne frega poco del mio convivente, come qualcuno ha detto. È una persona con cui ho da decenni un rapporto molto stretto che comprende stima, affetto e collaborazione, ma non senso di appartenenza né importanti condivisioni, e questo è molto chiaro a tutti e due (motivo per cui possiamo coabitare senza conflitti).
Chi definisco il mio compagno è la persona con cui condivido il quotidiano e su cui posso quotidianamente contare da un punto di vista morale, materiale, fisico, psicologico, con cui non deve essere affatto sempre festa: quindi amante può esserlo solo agli occhi di chi vede da fuori (per forza di cose, non è una colpa né una mancanza) i contenitori e non i contenuti di queste relazioni. Non certo ai miei.
Mi dispiace, non credevo di suscitare un vespaio e mi sono tolta di mezzo quando ho visto nei confronti di chi sosteneva la stessa visione una levata di scudi degna di miglior causa, perché ho pensato che il mio apporto avrebbe solo aggiunto ulteriori fatiche.

Ciò mi conferma la considerazione che ho espresso introducendo questo termine inavvertitamente tanto fastidioso perché a quanto pare diversamente collocabile. E cioè che se non capisco molte dinamiche e conclusioni di cui leggo è perché non ho mai vissuto situazioni nemmeno lontanamente simili (non solo non sono mai stata sposata, ma non ho mai avuto né desiderato di avere un compagno, che ritenevo inconciliabile con le mie caratteristiche personali, prima di lui). Ma che la cosa è reciproca. Ed è naturale non comprendersi, partendo da presupposti tanto differenti.

Detto questo non intendo (almeno io 😅) riaprire il dibattito perché non ne vedo l'utilità.
Quando si parla di compagno in senso uomo-donna, io intendo la persona che chiami (e ti chiama) perché sei rimasta senza benzina, devi scaricare la spesa, fa un versamento perché sei in rosso in banca, ti porta al pronto soccorso ecc
 

patroclo

Utente di lunga data
Quando si parla di compagno in senso uomo-donna, io intendo la persona che chiami (e ti chiama) perché sei rimasta senza benzina, devi scaricare la spesa, fa un versamento perché sei in rosso in banca, ti porta al pronto soccorso ecc
....un sostituto dei genitori :rolleyes:
 

Marjanna

Utente di lunga data
Mi piace se il gioco è alla pari, se si calano tutti, sul tavolo della discussione, senza sconti e ticket di esenzione, le proprie carte di ambiguità, il tutto in ottica costruttiva, e non di distruzione/mortificazione dell'altro
Se è per i miei messaggi non c'era intento di distruzione/mortificazione.
 
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