Eh, per me è difficile accettare questa cosa...
Per un concetto distorto di orgoglio e indipendenza che mi porto dietro da sempre tendo a non chiamare nessuno mai, complicandomi oltremodo l'esistenza e, lo ammetto, rendendomi a volte anche ridicola pur di sbrigarmela da sola.
Quando mi vede in difficoltà lui si propone... e a volte mi fa male vedere che debba usar cautele in previsione delle mie reazioni. Eppure in questo modo qualche volta sono riuscita a permettermi di "farmi aiutare" e a proporre aiuto a mia volta senza sentirmi invadente
Non chiedi perché non lo senti compagno.
Poi siamo tutti diversi anche per le nostre esperienze primarie.
Ricordo quando ero bambina che altri bambini, quando cadevano, si prendevano il resto dai genitori.
Ecco io ero sconcertata perché i miei mi consolavano ed esortavano a riprendermi. Ed è stato così per tutto.
Non era chiedere o dover riconoscere un mio limite (che sarà mai? Tutti abbiamo limiti) ma sapere di poter contare su persone che mi vogliono bene e mi sostengono, così come io faccio altrettanto.
Se anche un’amica ha bisogno, corro. Non vedo perché non dovrei aspettarmi altrettanto da un uomo con cui ho una relazione. Ma, ovviamente, uno sposato non può.
Quindi è una limitazione che non me lo farebbe definire compagno.