Mentre la Danimarca vola ... finlandia in piena crisi

brenin

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Helsinki ha già dovuto affrontare due recessioni dal 2008 e questa è la peggiore contrazione dal triennio 1990-93. Al Paese però viene a mancare oggi il contributo chiave di due industrie che vent'anni fa avevano trainato la ripresa: la carta e, soprattutto, l'elettronica. Il settore IT, che pesava un decimo del Pil finlandese, oggi vale solo il 4%, dopo il crollo di Nokia, un tempo leader mondiale nella vendita di cellulari ormai acquisito da Microsoft. Anche gli altri principali settori industriali - carta, cellulosa, metalli - attraversano una fase difficile. E a questo quadro si aggiunge la debolezza della vicina economia russa, uno dei principali investitori e partner commerciali per Helsinki.

Qui si possono trovare tutti gli indicatori economici del Paese al dicembre 2016 :

http://it.tradingeconomics.com/finland/indicators

tra i quali saltano all'occhio :

Bilancia commerciale



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Debito publico

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Debito privato rapportato al Pil

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Le famiglie debito e reddito


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Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
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Helsinki ha già dovuto affrontare due recessioni dal 2008 e questa è la peggiore contrazione dal triennio 1990-93. Al Paese però viene a mancare oggi il contributo chiave di due industrie che vent'anni fa avevano trainato la ripresa: la carta e, soprattutto, l'elettronica. Il settore IT, che pesava un decimo del Pil finlandese, oggi vale solo il 4%, dopo il crollo di Nokia, un tempo leader mondiale nella vendita di cellulari ormai acquisito da Microsoft. Anche gli altri principali settori industriali - carta, cellulosa, metalli - attraversano una fase difficile. E a questo quadro si aggiunge la debolezza della vicina economia russa, uno dei principali investitori e partner commerciali per Helsinki.

Qui si possono trovare tutti gli indicatori economici del Paese al dicembre 2016 :

http://it.tradingeconomics.com/finland/indicators

tra i quali saltano all'occhio :

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A proposito di Nokia stanno rispolverando il vecchissimo modello 3310...mitico direi :)
Un rilancio assolutamente controtendenza che ripropone tastiera alfanumerica che ormai risulta sparita o quasi
 

brenin

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A proposito di Nokia stanno rispolverando il vecchissimo modello 3310...mitico direi :)
Un rilancio assolutamente controtendenza che ripropone tastiera alfanumerica che ormai risulta sparita o quasi


qui le caratteristiche : http://www.teleclubitalia.it/bentor...prezzo-caratteristiche-tecniche-foto/1275295/

a 49 euro è un affare, penso che me ne comprerò uno ( il mio attuale telefonino ha 11 anni...., sempre Nokia ).

Popolazione Finlandia 5,5 milioni - popolazione Svizzera 8,1 milioni..... non parlo delle ricchezze naturali....
 
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Fiammetta

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la Finlandia è uno di quesi posti dove ti regalano soldi sotto l'egida del reddito di cittadinanza?
 

brenin

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la Finlandia è uno di quesi posti dove ti regalano soldi sotto l'egida del reddito di cittadinanza?
La Finlandia è il primo paese europeo a sperimentare il reddito di cittadinanza. L’esperimento è iniziato il primo gennaio 2017 e durerà fino alla fine del 2019: riguarderà un campione di 2.000 cittadini scelti casualmente tra quelli che non hanno un lavoro, ai quali verrà assegnato un contributo di 560 euro mensili. L’obiettivo del governo è semplificare la burocrazia legata ai vari tipi di sussidi presenti nel paese, ridurre la povertà e incentivare l’occupazione.

Il sistema di assistenza finlandese è uno dei più complessi e generosi d’Europa. La sua complessità sta però diventando un problema a livello burocratico. Infatti, a seconda delle proprie esigenze, un cittadino finlandese può rientrare in uno dei 40 tipi di sussidi forniti dallo Stato: ci sono quelli per gli studenti, per chi è malato, disoccupato, e così via. Ogni sussidio viene calcolato secondo parametri differenti, che richiedono un enorme lavoro burocratico per ogni variazione dello status del cittadino. Il sistema sta diventando quindi eccessivamente dispendioso. Uno degli obiettivi dell’introduzione sperimentale del reddito di cittadinanza è ridurre questi problemi: i cittadini ai quali verrà assegnato, rientreranno in un unico status, senza dover ricalcolare il sussidio qualora cambiasse la loro situazione lavorativa o di salute. I 560 euro coprono tutti i sussidi a cui queste persone potrebbero avere diritto.

I 560 euro mensili verranno assegnati ai 2.000 beneficiari per tutti e due gli anni, senza richiedere alcun resoconto sull’utilizzo di questa somma, né prevedendo che l’erogazione sia sospesa nel caso in cui riuscissero a trovare lavoro. Potrebbe sembrare un controsenso, ma tra gli obiettivi dell’esperimento c’è anche incentivare l’occupazione. Per questo secondo il governo è importante mantenere il sussidio anche in caso di assunzione: per evitare che si crei il paradosso per cui una persona non cerca lavoro per paura di perdere i benefici statali.

Olli Kangas, il responsabile dell’agenzia governativa che si occupa dei sussidi statali, ha detto che sarà interessante osservare i risultati dell’esperimento e vedere se l’introduzione del reddito minimo stimolerà le persone a guadagnare di più – e quindi cercare un lavoro – oppure li renderà più pigri perché sicuri di avere un piccolo stipendio assicurato in ogni caso. Secondo i dati ufficiali lo stipendio medio finlandese nel settore privato arriva più o meno a 3.500 euro mensili.
 

danny

Utente di lunga data
In effetti era indistruttibile :)
Io ne ho uno che si è rotto dopo un anno.
Credo sia molto raro, per cui ha un valore superiore a quelli che funzionano.:D
Comunque si rompevano...
Quest'ultimo invece mi sembra anacronistico.
All'epoca il 3310 /3330 era un cellulare avanzato e costava non poco.
Poi faceva "tendenza" con le cover intercambiabili...
Ora è un normale cellulare di fascia bassissima venduto a un prezzo più alto di altri.
 
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danny

Utente di lunga data
La Finlandia è il primo paese europeo a sperimentare il reddito di cittadinanza. L’esperimento è iniziato il primo gennaio 2017 e durerà fino alla fine del 2019: riguarderà un campione di 2.000 cittadini scelti casualmente tra quelli che non hanno un lavoro, ai quali verrà assegnato un contributo di 560 euro mensili. L’obiettivo del governo è semplificare la burocrazia legata ai vari tipi di sussidi presenti nel paese, ridurre la povertà e incentivare l’occupazione.

Il sistema di assistenza finlandese è uno dei più complessi e generosi d’Europa. La sua complessità sta però diventando un problema a livello burocratico. Infatti, a seconda delle proprie esigenze, un cittadino finlandese può rientrare in uno dei 40 tipi di sussidi forniti dallo Stato: ci sono quelli per gli studenti, per chi è malato, disoccupato, e così via. Ogni sussidio viene calcolato secondo parametri differenti, che richiedono un enorme lavoro burocratico per ogni variazione dello status del cittadino. Il sistema sta diventando quindi eccessivamente dispendioso. Uno degli obiettivi dell’introduzione sperimentale del reddito di cittadinanza è ridurre questi problemi: i cittadini ai quali verrà assegnato, rientreranno in un unico status, senza dover ricalcolare il sussidio qualora cambiasse la loro situazione lavorativa o di salute. I 560 euro coprono tutti i sussidi a cui queste persone potrebbero avere diritto.

I 560 euro mensili verranno assegnati ai 2.000 beneficiari per tutti e due gli anni, senza richiedere alcun resoconto sull’utilizzo di questa somma, né prevedendo che l’erogazione sia sospesa nel caso in cui riuscissero a trovare lavoro. Potrebbe sembrare un controsenso, ma tra gli obiettivi dell’esperimento c’è anche incentivare l’occupazione. Per questo secondo il governo è importante mantenere il sussidio anche in caso di assunzione: per evitare che si crei il paradosso per cui una persona non cerca lavoro per paura di perdere i benefici statali.

Olli Kangas, il responsabile dell’agenzia governativa che si occupa dei sussidi statali, ha detto che sarà interessante osservare i risultati dell’esperimento e vedere se l’introduzione del reddito minimo stimolerà le persone a guadagnare di più – e quindi cercare un lavoro – oppure li renderà più pigri perché sicuri di avere un piccolo stipendio assicurato in ogni caso. Secondo i dati ufficiali lo stipendio medio finlandese nel settore privato arriva più o meno a 3.500 euro mensili.
:up:
 

perplesso

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La Finlandia è il primo paese europeo a sperimentare il reddito di cittadinanza. L’esperimento è iniziato il primo gennaio 2017 e durerà fino alla fine del 2019: riguarderà un campione di 2.000 cittadini scelti casualmente tra quelli che non hanno un lavoro, ai quali verrà assegnato un contributo di 560 euro mensili. L’obiettivo del governo è semplificare la burocrazia legata ai vari tipi di sussidi presenti nel paese, ridurre la povertà e incentivare l’occupazione.

Il sistema di assistenza finlandese è uno dei più complessi e generosi d’Europa. La sua complessità sta però diventando un problema a livello burocratico. Infatti, a seconda delle proprie esigenze, un cittadino finlandese può rientrare in uno dei 40 tipi di sussidi forniti dallo Stato: ci sono quelli per gli studenti, per chi è malato, disoccupato, e così via. Ogni sussidio viene calcolato secondo parametri differenti, che richiedono un enorme lavoro burocratico per ogni variazione dello status del cittadino. Il sistema sta diventando quindi eccessivamente dispendioso. Uno degli obiettivi dell’introduzione sperimentale del reddito di cittadinanza è ridurre questi problemi: i cittadini ai quali verrà assegnato, rientreranno in un unico status, senza dover ricalcolare il sussidio qualora cambiasse la loro situazione lavorativa o di salute. I 560 euro coprono tutti i sussidi a cui queste persone potrebbero avere diritto.

I 560 euro mensili verranno assegnati ai 2.000 beneficiari per tutti e due gli anni, senza richiedere alcun resoconto sull’utilizzo di questa somma, né prevedendo che l’erogazione sia sospesa nel caso in cui riuscissero a trovare lavoro. Potrebbe sembrare un controsenso, ma tra gli obiettivi dell’esperimento c’è anche incentivare l’occupazione. Per questo secondo il governo è importante mantenere il sussidio anche in caso di assunzione: per evitare che si crei il paradosso per cui una persona non cerca lavoro per paura di perdere i benefici statali.

Olli Kangas, il responsabile dell’agenzia governativa che si occupa dei sussidi statali, ha detto che sarà interessante osservare i risultati dell’esperimento e vedere se l’introduzione del reddito minimo stimolerà le persone a guadagnare di più – e quindi cercare un lavoro – oppure li renderà più pigri perché sicuri di avere un piccolo stipendio assicurato in ogni caso. Secondo i dati ufficiali lo stipendio medio finlandese nel settore privato arriva più o meno a 3.500 euro mensili.
se uno stipendio medio è sui 3500 euro, con 560 euro si presuppone che puoi sopravvivere, se non vivi ad Helsinki o a Tampere o a Rovaniemi, insomma ci campi se stai in campagna.

la prima stortura che vedo è nel discorso del mantenere il sussidio anche se si lavora. a me pare evidente che se uno dimostra di essere stato assunto a tempo indeterminato, il sussidio te lo devono togliere.

la seconda stortura è data dall'idea in sè. gli esseri umani tendono a prediligere le cose più facili e comode (prova ne è il fatto che siano ancora i socialisti nel XXI secolo). quindi al netto della considerazione fatta prima, far credere alle persone che si possa vivere anche senza lavorare perchè tanto lo stato qualcosa per campare ti passa, è quanto di più aberrante ci possa essere.

il reddito di cittadinanza ha una sua unica ragion d'essere come supporto temporaneo a persone che hanno perso il lavoro e che si stanno formando per trovarne uno nuovo, aggiornandosi ed imparando cose nuove.
tutto il resto è puro assistenzialismo.
 

ologramma

Utente di lunga data
se uno stipendio medio è sui 3500 euro, con 560 euro si presuppone che puoi sopravvivere, se non vivi ad Helsinki o a Tampere o a Rovaniemi, insomma ci campi se stai in campagna.

la prima stortura che vedo è nel discorso del mantenere il sussidio anche se si lavora. a me pare evidente che se uno dimostra di essere stato assunto a tempo indeterminato, il sussidio te lo devono togliere.

la seconda stortura è data dall'idea in sè. gli esseri umani tendono a prediligere le cose più facili e comode (prova ne è il fatto che siano ancora i socialisti nel XXI secolo). quindi al netto della considerazione fatta prima, far credere alle persone che si possa vivere anche senza lavorare perchè tanto lo stato qualcosa per campare ti passa, è quanto di più aberrante ci possa essere.

il reddito di cittadinanza ha una sua unica ragion d'essere come supporto temporaneo a persone che hanno perso il lavoro e che si stanno formando per trovarne uno nuovo, aggiornandosi ed imparando cose nuove.
tutto il resto è puro assistenzialismo.

quoto:up:
 

brenin

Utente
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se uno stipendio medio è sui 3500 euro, con 560 euro si presuppone che puoi sopravvivere, se non vivi ad Helsinki o a Tampere o a Rovaniemi, insomma ci campi se stai in campagna.

la prima stortura che vedo è nel discorso del mantenere il sussidio anche se si lavora. a me pare evidente che se uno dimostra di essere stato assunto a tempo indeterminato, il sussidio te lo devono togliere.

la seconda stortura è data dall'idea in sè. gli esseri umani tendono a prediligere le cose più facili e comode (prova ne è il fatto che siano ancora i socialisti nel XXI secolo). quindi al netto della considerazione fatta prima, far credere alle persone che si possa vivere anche senza lavorare perchè tanto lo stato qualcosa per campare ti passa, è quanto di più aberrante ci possa essere.

il reddito di cittadinanza ha una sua unica ragion d'essere come supporto temporaneo a persone che hanno perso il lavoro e che si stanno formando per trovarne uno nuovo, aggiornandosi ed imparando cose nuove.
tutto il resto è puro assistenzialismo.
Lo stato finlandese segue il cittadino ( per lo più gratuitamente ) dalla nascita alla morte, e tutto ciò comporta un notevole dispendio di soldi e risorse. Va altresì considerato che la popolazione finnica equivale a quella del Lazio o della Campania, e che il loro debito pubblico negli ultimi 10 anni si è quasi raddoppiato. Detto questo, un loro ministro - ai tempi della crisi greca - aveva chiesto garanzie in particolari beni dello Stato ellenico: per la precisione l'Acropoli di Atene, il Partenone e alcune isole. Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, i finlandesi avrebbero posto come «red line» la concessione di garanzie affidabili, e hanno fatto il conto che la Grecia possiede 300 miliardi di euro di beni dello Stato che potrebbero soddisfare questa richiesta.

qui l'articolo : http://www.corriere.it/economia/11_...ne_a9d0e5ce-b39f-11e0-a9a1-2447d845620b.shtml
 

ologramma

Utente di lunga data
Lo stato finlandese segue il cittadino ( per lo più gratuitamente ) dalla nascita alla morte, e tutto ciò comporta un notevole dispendio di soldi e risorse. Va altresì considerato che la popolazione finnica equivale a quella del Lazio o della Campania, e che il loro debito pubblico negli ultimi 10 anni si è quasi raddoppiato. Detto questo, un loro ministro - ai tempi della crisi greca - aveva chiesto garanzie in particolari beni dello Stato ellenico: per la precisione l'Acropoli di Atene, il Partenone e alcune isole. Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, i finlandesi avrebbero posto come «red line» la concessione di garanzie affidabili, e hanno fatto il conto che la Grecia possiede 300 miliardi di euro di beni dello Stato che potrebbero soddisfare questa richiesta.

qui l'articolo : http://www.corriere.it/economia/11_...ne_a9d0e5ce-b39f-11e0-a9a1-2447d845620b.shtml
.
pensa cosa potrebbe dare la Finlandia come garanzia con tutto quel territorio pieno di foreste ?
 

perplesso

Administrator
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Lo stato finlandese segue il cittadino ( per lo più gratuitamente ) dalla nascita alla morte, e tutto ciò comporta un notevole dispendio di soldi e risorse. Va altresì considerato che la popolazione finnica equivale a quella del Lazio o della Campania, e che il loro debito pubblico negli ultimi 10 anni si è quasi raddoppiato. Detto questo, un loro ministro - ai tempi della crisi greca - aveva chiesto garanzie in particolari beni dello Stato ellenico: per la precisione l'Acropoli di Atene, il Partenone e alcune isole. Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, i finlandesi avrebbero posto come «red line» la concessione di garanzie affidabili, e hanno fatto il conto che la Grecia possiede 300 miliardi di euro di beni dello Stato che potrebbero soddisfare questa richiesta.

qui l'articolo : http://www.corriere.it/economia/11_...ne_a9d0e5ce-b39f-11e0-a9a1-2447d845620b.shtml
poi uno si chiede come mai vincono i "populisti"
 

ologramma

Utente di lunga data
poi uno si chiede come mai vincono i "populisti"
.
già di noi hanno scritto che abbiamo delle riserve come aziende pubbliche e i risparmi delle famiglie e la moltitudine di case in proprietà , da dare in garanzia del nostro debito .
Io ho sempre pensato che quando si è fatto l'euro chi ci fece fare l'ingresso con quel cambio fu non molto intelligente perchè dovevamo far pesare che già avevamo un deficit sul groppone enorme (ora abissale) in seguito Tremonti parlò di queste cose e voleva farle pesare ma non è stato mai preso in considerazione e se ricordate nel commercio criticò l'Eurpoa che permetteva lo scambio delle merci con paese che non avevano le stesse nostre limitazioni , quindi niente di nuovo e parlare di populismo mi sembra sorvolare questi problemi come demagogia
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
se uno stipendio medio è sui 3500 euro, con 560 euro si presuppone che puoi sopravvivere, se non vivi ad Helsinki o a Tampere o a Rovaniemi, insomma ci campi se stai in campagna.

la prima stortura che vedo è nel discorso del mantenere il sussidio anche se si lavora. a me pare evidente che se uno dimostra di essere stato assunto a tempo indeterminato, il sussidio te lo devono togliere.

la seconda stortura è data dall'idea in sè. gli esseri umani tendono a prediligere le cose più facili e comode (prova ne è il fatto che siano ancora i socialisti nel XXI secolo). quindi al netto della considerazione fatta prima, far credere alle persone che si possa vivere anche senza lavorare perchè tanto lo stato qualcosa per campare ti passa, è quanto di più aberrante ci possa essere.

il reddito di cittadinanza ha una sua unica ragion d'essere come supporto temporaneo a persone che hanno perso il lavoro e che si stanno formando per trovarne uno nuovo, aggiornandosi ed imparando cose nuove.
tutto il resto è puro assistenzialismo.
Trovo che l'esperimento finlandese sia un ottimo banco di prova per vedere la sostenibilità del sistema e i punti critici.
Sarà interessante discuterne tra qualche anno a ragion veduta.
Da noi più per ragioni culturali più che per motivi economici non credo trovera' mai sostenitori. È più facile gestire clientele e spostare consensi in assenza di diritti e in presenza di necessità economiche.
 
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brenin

Utente
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Trovo che l'esperimento finlandese sia un ottimo banco di prova per vedere la sostenibilità del sistema e i punti critici.
Sarà interessante discuterne tra qualche anno a ragion veduta.
Da noi più per ragioni culturali più che per motivi economici non credo trovera' mai sostenitori. È più facile gestire clientele e spostare consensi in assenza di diritti e in presenza di necessità economiche.
Io sono contrario al reddito di cittadinanza, se non limitato a casi per i quali si vada ad aiutare - giustamente - chi vive in stato di indigenza. Preferirei che anzichè elargire soldi a destra ed a manca, si utilizzasse quei fondi per un serio piano di formazione professionale/inserimento nel mercato del lavoro dei giovani, come ad esempio fanno in Germania,ove lo Stato segue gli studenti e poi li indirizza verso aziende con le quali si sono stretti accordi di cooperazione in tal senso a livello locale.
L'attuale legge del lavoro è stata un fallimento, ed in più non solo ci è costata miliardi di euro ma ha permesso alle aziende di avvalersi di collaboratori a costo pressochè nullo senza che lo stato intervenisse ( ad esempio dopo un anno di collaborazione continuativa il dipendente andrebbe assunto a tempo indeterminato ). Non c'è metodo,programmazione,si vuole " tutto e subito " ma questo non è possibile,perchè le politiche del lavoro richiedono tempi di attuazione di almeno qualche anno prima di vedere risultati consolidati e non effimeri. E quello che mi fa specie, e che mi irrita non poco, è che lo stesso stato consente che migliaia di partite Iva vengano aperte da persone che a tutti gli effetti svolgono mansioni di lavoratore dipendente, con notevole aggravio di spese a loro carico ( e da ultimo ci aggiungo la minimun tax, per cui i titolari di partita Iva, in molti casi,si trovano a versare imposte e tributi solo per aver percepito redditi al di sotto della soglia prevista dal redditometro ).
 

danny

Utente di lunga data
Io sono contrario al reddito di cittadinanza, se non limitato a casi per i quali si vada ad aiutare - giustamente - chi vive in stato di indigenza. Preferirei che anzichè elargire soldi a destra ed a manca, si utilizzasse quei fondi per un serio piano di formazione professionale/inserimento nel mercato del lavoro dei giovani, come ad esempio fanno in Germania,ove lo Stato segue gli studenti e poi li indirizza verso aziende con le quali si sono stretti accordi di cooperazione in tal senso a livello locale.
L'attuale legge del lavoro è stata un fallimento, ed in più non solo ci è costata miliardi di euro ma ha permesso alle aziende di avvalersi di collaboratori a costo pressochè nullo senza che lo stato intervenisse ( ad esempio dopo un anno di collaborazione continuativa il dipendente andrebbe assunto a tempo indeterminato ). Non c'è metodo,programmazione,si vuole " tutto e subito " ma questo non è possibile,perchè le politiche del lavoro richiedono tempi di attuazione di almeno qualche anno prima di vedere risultati consolidati e non effimeri. E quello che mi fa specie, e che mi irrita non poco, è che lo stesso stato consente che migliaia di partite Iva vengano aperte da persone che a tutti gli effetti svolgono mansioni di lavoratore dipendente, con notevole aggravio di spese a loro carico ( e da ultimo ci aggiungo la minimun tax, per cui i titolari di partita Iva, in molti casi,si trovano a versare imposte e tributi solo per aver percepito redditi al di sotto della soglia prevista dal redditometro ).
Sì.
Senza contare che, a causa del posticipo del raggiungimento dell'età pensionabile, la mia generazione dovrà restare sino a 70 anni e anche oltre, difendendo per quanto possibile il proprio reddito derivante dal posto di lavoro e ovviamente impedendo un adeguato turnover che permetta l'ingresso ai più giovani.
Non credo poi che degli ultrasessantenni possano avere motivazioni sul lavoro equivalenti a quelle di persone più giovani ed essendo allo stesso tempo anche persone che hanno meno propensione al consumo (vuoi perché una casa e tanti oggetti li hanno acquistati anni addietro) sono pessimista per quanto riguarda le possibilità di sviluppo legate alla popolazione italiana.
Probabilmente si tenderà a individuare possibilità di sviluppo altrove, per esempio favorendo il più possibile l'ingresso di capitali stranieri, finché ce n'è la possibilità.
In pratica, la mia sensazione è che non ci considerino neppure più come risorse per lo sviluppo e in questa valutazione innesto la miopia delle riforme del lavoro.
 
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