Metterci una pietra (lapide) sopra

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feather

Utente tardo
Credo semplicemente che lei abbia visto un limite che non voleva oltrepassare. E questo riguarda non soltanto quella che era la sua vita, ma riguarda te. Ovvero, non voleva con te più di quello che è stato.
Ed è quello che mi fa sentire una caramella mezza masticata e sputata.

Che abbia avuto ragione o torto non è nemmeno il punto della questione. Perchè non è su quel che non ti è stato concesso, che mi sembra tu stia "lavorando", ma su quel che è stato. Su ciò che, pur nell'angoscia di un rapporto clandestino nella tua situazione, ti ha fatto scegliere di andare fino in fondo, di concederti quella parentesi, di vivertela.

Credo tu debba accettare che quello che avevi con lei si è concluso, e non tanto perchè ti è stato negato di proseguire, ma perchè è compiuto e basta.
Ma come quasi sempre accade quando una relazione si chiude. Si è compiuta solo per uno dei due. Raramente per entrambi. La cosa era conclusa PER LEI. Io ero, come ha detto, nel clou della rinacita.. E sono caduto dalle stelle in una vasca biologica. E sto cercando di nuotare per tornare a riva. Ma le stelle ora sembrano così lontane e irraggiungibili..

Certo, puoi rimetterti a cercare. E' una decisione che devi prendere. Ma devi essere ben certo di aver soppesato bene tutte le implicazioni. Cosa lasceresti e cosa potresti mai trovare. Tieni presente che potresti aver successo dopo un giorno come continuare a cercare per tutta la vita senza trovare mai qualcosa o qualcuno che ti accontenti.
Infatti, se stavo a cercare la donna che mi porta lassù.. La starei ancora cercando. Per questo mi ero "seduto" su una famiglia tranquilla.

probabilmente adesso alcune strade ti sembrano addirittura impraticabili, quando invece non hai considerato ogni possibilità a mente lucida.
Il punto è che non so qual'è la strada che mi porterà a uno stato di pienezza. Più che impraticabili le strade mi sono tutte ingnote, non so quale prendere. E prenderne una a caso vuol dire distruggere una famiglia senza neanche sapere di preciso per cosa. Per un tentativo alla cieca..?
 

feather

Utente tardo
Pessima consolazione, lo so, ma anche lei soffrirà e se il pensiero del suo dolore per un voi che non c e stato ti fa star meglio, continua a pensarla, non ti fai che del bene (a Roma si dice....ricorso l'amore con l'aglietto!!!)

storia simile alla tua, momento umorale simile al tuo, atteggiamento femminile uguale.....cazzo se so quanto fa male. Solo adesso riesco a dormire senza svegliarmi la notte a pensarla.......ti capisco. Non so tra quanto, ma vedrai che passerà.
:smile:
........
Si, magra consolazione. Anche perché è tutto da vedere che lei si guarderà indietro al "noi" che poteva essere e non è stato. Magari tra qualche anno lei la vedrà come un'avventura di cui aveva bisogno e che si è compiuta come dice Giorgio.
Solo che si è compiuta solo per lei e col cerino in mano siamo rimasti noi.

Sembriamo due sfigati con il cerino in mano in effetti. Averlo saputo prima, ma lo so per la prossima volta, prima di lasciarsi andare all'amore meglio pensarci 1000 volte e poi aspettare ancora. Se sbagli il colpo il prezzo da pagare è salatissimo.
 

feather

Utente tardo
Che poi questa situazione tu l'abbia scelta e voluta, è un dato importante con cui, prima o poi, dovrai fare i conti.
Ecco, questo è un passaggio interessante sul quale mi piacerebbe spendessi qualche parola in più.
L'ho scelta e voluta? In che senso? E quali conti ci posso mai fare con qualcosa che ormai è fatto?
 

lolapal

Utente reloaded
Credo sia esattamente così, è il suo fantasma a continuare a visitarti. La stessa cosa era successa a me. Che una persona con cui hai avuto intesa, immediatezza, affiatamento, ti lasci quel ricordo di una vita piena. Ma come ti è già stato detto, e sono d'accordo, tu hai visto soltanto un riflesso di quella persona, e il tuo tempo con lei è stato breve. Ripensa al primo anno della tua attuale relazione, ai propositi, agli slanci, alle idee per il futuro, alla voglia di impegnartici.

Il "mio" fantasma è riapparso, nel corso degli anni, trovando a volte uno spiraglio tra i miei ricordi. Riportandomi delle sensazioni, delle fantasie che fanno parte di un momento del mio passato. Ci ho messo molto per capire che quel fantasma sono io, che ero io a dare una forma alle mie sensazioni, a quel che mi muoveva dentro.

Le risorse che ti sembrava di poter mettere in gioco con quella persona, invece, sono ancora tue. Sono sempre state tue. Lei ti ha dato modo di tirare fuori una parte di te, e si è condivisa a sua volta. Ma credo che tu non possa considerare il suo abbandono una privazione. Credo semplicemente che lei abbia visto un limite che non voleva oltrepassare. E questo riguarda non soltanto quella che era la sua vita, ma riguarda te. Ovvero, non voleva con te più di quello che è stato. Che abbia avuto ragione o torto non è nemmeno il punto della questione. Perchè non è su quel che non ti è stato concesso, che mi sembra tu stia "lavorando", ma su quel che è stato. Su ciò che, pur nell'angoscia di un rapporto clandestino nella tua situazione, ti ha fatto scegliere di andare fino in fondo, di concederti quella parentesi, di vivertela.

Credo tu debba accettare che quello che avevi con lei si è concluso, e non tanto perchè ti è stato negato di proseguire, ma perchè è compiuto e basta. Hai esplorato alcune tue potenzialità, con quell'esperienza, che ancora ti appartengono. Non è detto possano emergere ancora allo stesso modo, non è detto che tu possa trovare un'altra persona a fare da catalizzatore alle stesse sensazioni. Non è detto nemmeno che con lei la cosa potrebbe mai funzionare di nuovo.

Certo, puoi rimetterti a cercare. E' una decisione che devi prendere. Ma devi essere ben certo di aver soppesato bene tutte le implicazioni. Cosa lasceresti e cosa potresti mai trovare. Tieni presente che potresti aver successo dopo un giorno come continuare a cercare per tutta la vita senza trovare mai qualcosa o qualcuno che ti accontenti. Ma credo tu possa ascoltare soltanto te stesso. Prenditi del tempo, visto che ne hai la possibilità. Continua la terapia che hai iniziato, ti darà altro materiale su cui riflettere. Non agire di impulso, non decidere finchè non vedi alcuna soluzione. Lavora ancora su te stesso, lo dico a te come tu l'hai detto a me. Sai che io qualche risultato l'ho avuto, e cercherò di scriverne qui a breve. Il punto è che finchè non puoi essere ragionevolmente certo di poterti fidare del tuo giudizio, c'è ben poco che tu possa pianificare. E anche se l'urgenza che percepisci è tanta, devi resistere e ricominciare muovendo un passo alla volta.

Sei una persona intelligente ed evidentemente capace di usare la testa, so che hai riveduto ogni sfumatura dei tuoi pensieri ed argomenti più e più volte, anche se nonostante questo rimani confuso e turbato. Ma credo tu abbia tutti i mezzi per arrivare ad una decisione: probabilmente adesso alcune strade ti sembrano addirittura impraticabili, quando invece non hai considerato ogni possibilità a mente lucida. Sai qual'è la strada che ho preso io, e sai che ho vissuto una non-vita per mesi, prima di lasciarmi aiutare. Ora penso che se non l'avessi fatto mi sarei negato una grossa possibilità, e avrei sprecato un'opportunità che non sarebbe più capitata. La decisione che prenderai determinerà il tuo futuro: approfitta di qualsiasi strumento tu abbia a disposizione.

Ovviamente, come sai, sono a tua disposizione anche via MP.
:up:
Ciao Giorgio!
:bacio:
 

feather

Utente tardo
Sono stata un po' senza leggerti ma pur essendo avanzato nel tuo percorso di consapevolezza hai ancora lo stesso punto fermo: te. Sei costantemente alla ricerca di una gratificazione personale.
L'amante ti dava quella gratificazione, tuo figlio in parte. In ogni caso consideri sempre i tuoi bisogni e il loro soddisfacimento al centro della tua vita.
Lo sai, vero, che tuo figlio crescendo si allontanerà sempre più da te?
Non sto dicendo che puoi allontanartene perché tanto perderai quello che lui rappresenta ora, sto dicendo il contrario ovvero che devi trovare la strada per risolvere questa prospettiva rivolta, come si suol dire, sul tuo ombelico.
E' una buona cosa fare un percorso con uno psicologo. Non penso che sia opportuno però né per te né per lei parlarne con tua moglie, scaricando su di lei emozioni, frustrazioni suscitati dalle sedute. E' un po' come andare a correre per dimagrire e mettere a dieta il partner :D.
Scusa ma non ti seguo, ma certo che al centro ci sono io e i miei bisogni, al centro della mia vita chi ci dovrebbe essere scusa?
Quello che mi fa schifo è che fosse solo una ricerca di gratificazioni. Pensavo (lo penso ancora) di essere innamorato di lei, non di cercare soddisfacimenti e gratificazioni. Mi hai svalutato l'amore a mero uso e consumo di un bene per il proprio soddisfacimento personale.
Non dico che tu abbia torto, purtroppo potresti benissimo aver ragione.
Dico che mi fa(ccio) schifo per essere più vicino a un animale che mangia la banana perché sente i morsi della fame che a un uomo che ama.
Non so come tu abbia la capacità di mettere in evidenza tutti gli aspetti di me che mi disgustano. Come ci riesci?

Inoltre non mi è chiaro cosa hai voluto dire citando mio figlio, so benissimo che si allontanerà da me, è un processo di crescita più che normale, mi spaventerei se non lo facesse.
Ma questo cosa c'entra con il mettere al centro i miei bisogni?
So benissimo che quando il figlio sarà grande mi troverò faccia a faccia con una donna che non amo e con cui non ho dialogo. Lo vedo già fin troppo chiaramento adesso.
Anche se ora la situazione è più "leggera", aver chiarito quei punti mi consente di starle vicino senza dover fingere cose che non sono.
Non ho risolto nulla, ma mi pesa un po' meno.
Lei invece cerca di fare quello che può per riavvicinarmi, fare attività insieme, mi ha proposto di fare terapia di coppia... Ci prova come può..
Anche se mi ha lasciato un po' di stucco che non abbia toccato l'argomento sesso neanche di striscio.

Il topic della seduta dalla psicologa in effetti non l'ho messi sul tavolo io. Lo sai quanto odi rigirare il coltello nella piaga. Tu dici che è vigliaccheria, comunque il risultato è lo stesso.
Lo ha tirato fuori lei. E una volta toccato non è stato possibile evitarlo.
 

lolapal

Utente reloaded
caro feather

devi dare tempo al tempo...
Se hai cominciato un percorso di lavoro su te stesso (e mi sembra un'ottima idea), non devi avere fretta, devi darti il tempo di capire qual è e dov'è il nodo da sciogliere.
So che è molto appagante struggersi per qualcosa che non si ha, per una situazione che non si è riusciti a vivere ma solo a immaginare. E' facile crogiolarsi nel dolore, quando si è di fondo convinti che non ci si merita la felicità e che, per questo, non la troveremo e avremo mai da quello che abbiamo nella realtà.

Sono convinta che andrà tutto bene, che ce la farai perché sei una persona razionale e intelligente... sei una brava persona e non farai male nè a tua moglie nè a tuo figlio.

Buona giornata!

:abbraccio:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Scusa ma non ti seguo, ma certo che al centro ci sono io e i miei bisogni, al centro della mia vita chi ci dovrebbe essere scusa?
Quello che mi fa schifo è che fosse solo una ricerca di gratificazioni. Pensavo (lo penso ancora) di essere innamorato di lei, non di cercare soddisfacimenti e gratificazioni. Mi hai svalutato l'amore a mero uso e consumo di un bene per il proprio soddisfacimento personale.
Non dico che tu abbia torto, purtroppo potresti benissimo aver ragione.
Dico che mi fa(ccio) schifo per essere più vicino a un animale che mangia la banana perché sente i morsi della fame che a un uomo che ama.
Non so come tu abbia la capacità di mettere in evidenza tutti gli aspetti di me che mi disgustano. Come ci riesci?

Inoltre non mi è chiaro cosa hai voluto dire citando mio figlio, so benissimo che si allontanerà da me, è un processo di crescita più che normale, mi spaventerei se non lo facesse.
Ma questo cosa c'entra con il mettere al centro i miei bisogni?
So benissimo che quando il figlio sarà grande mi troverò faccia a faccia con una donna che non amo e con cui non ho dialogo. Lo vedo già fin troppo chiaramento adesso.
Anche se ora la situazione è più "leggera", aver chiarito quei punti mi consente di starle vicino senza dover fingere cose che non sono.
Non ho risolto nulla, ma mi pesa un po' meno.
Lei invece cerca di fare quello che può per riavvicinarmi, fare attività insieme, mi ha proposto di fare terapia di coppia... Ci prova come può..
Anche se mi ha lasciato un po' di stucco che non abbia toccato l'argomento sesso neanche di striscio.

Il topic della seduta dalla psicologa in effetti non l'ho messi sul tavolo io. Lo sai quanto odi rigirare il coltello nella piaga. Tu dici che è vigliaccheria, comunque il risultato è lo stesso.
Lo ha tirato fuori lei. E una volta toccato non è stato possibile evitarlo.
Anche Madre Teresa e San Francesco cercavano gratificazioni personali. Tutti le cerchiamo. Non so se nonostante non si sia scimmie o perché in fondo lo siamo. Se non fosse così ci si sentirebbe in una condizione di pienezza d'amore anche se non ricambiati.
Non sono aspetti disgustosi di te, sono aspetti che neghi. Per me è molto diverso. C'è chi accetta di essere invidioso o rancoroso o permaloso, tu non accetti di aver bisogno di gratificazioni come tutti.
Quello che intendo facendotelo notare è che tu ricerchi gratificazioni nell'essere compreso e non le trovi nel comprendere (ammesso che tu lo faccia, come tutti eh). E' questo che intendo con il mettere te stesso al centro. E' anche per questo che l'averti fatto notare che tuo figlio si allontanerà ti fa sottolineare che poi resterai solo con tua moglie con non ami. Tuo figlio potrebbe (dovrebbe?) essere il senso della vita proprio perché rappresenta la tua strada per l'eternità e l'allontanamento costituirebbe l'avvio verso l'eternità, il diffondere quello che tu hai saputo darli. Già dare. Se fossero al centro gli altri, tua moglie o tuo figlio o la tua ex amante o anche la coltivazione dei gerani o l'impegno politico o lo studio dell'arpa birmana, la gratificazione la otterresti (come tutti la vogliamo) dando, impegnandoti e non aspettando di ricevere.
 
Ultima modifica:

Scaredheart

Romantica sotto copertura
Bellissimo quanto hai scritto, l'ho messo da parte insieme ad altri post che mi hanno colpito.

Però è difficilissimo separare l'ideale che ho in testa dalla realtà. Si mescolano e confondono in maniera così perfetta...
È un po' quello che sto cercando di fare in effetti. C'è qualcosa che non va, solo che non so bene cosa ma so che non lo risolverà la mia ex amante e nessun altra donna. Quindi devo per forza trovare una soluzione che si basi solo su di me.
Già questo lo vedo come un bellissimo punto di partenza... :up: ti stai interrogando, stai facendo un percorso, che vedrai ti porterà ottimi risultati! Sono con te, sei un uomo molto profondo, che si sta riscoprendo tale!
 

lolapal

Utente reloaded
Non per essere sempre quello negativo ma... lo sto già facendo. Del male alla moglie almeno...
Guardare in faccia alla realtà può essere doloroso, ma è un dolore che può, alla lunga, essere positivo... IMO

:)
 

feather

Utente tardo
sono aspetti che neghi. Per me è molto diverso. C'è chi accetta di essere invidioso o rancoroso o permaloso, tu non accetti di aver bisogno di gratificazioni come tutti.
No che non lo accetto. Perché devo vivere in costante bisogno di qualcosa che viene da fuori? Perché devo vivere da schiavo dei miei bisogni e lavorare per soddisfare un bisogno di gratificazione che, potrebbe anche essere senza fondo, invece di, semplicemente, godermi quello che c'è?
Un conto è essere felice se arriva una gratificazione, un altro è averne BISOGNO. Il secondo caso è, temo, una patologia, è come tale andrebbe curata.
Per questo non lo accetto. Non sono sicuro di essermi espresso bene. Sembrano sempre le vuote lamentele che tanto mi rimproverate. Speriamo che traspaia quello che davvero intendo.
Io sto male perché lei non c'è. Invece dovrei esserne triste, non annullato. È diverso. Non so se mi spiego...

Quello che intendo facendotelo notare è che tu ricerchi gratificazioni nell'essere compreso e non le trovi nel comprendere (ammesso che tu lo faccia, come tutti eh).
Ma io non ho grandi problemi a capire cosa passa per la testa della gente. Mi viene abbastanza facile. Non ho problemi nel comprendere le persone. Ho problemi perché ho questo bisogno di una donna che si interessi a me e capisca come penso, o meglio che -nonostante- capisca cosa mi gira per la testa si interessi a me. È questo bisogno che non accetto e che ritengo un intralcio tale da rovinare tutto il resto.

E' questo che intendo con il mettere te stesso al centro. E' anche per questo che l'averti fatto notare che tuo figlio si allontanerà ti fa sottolineare che poi resterai solo con tua moglie con non ami. Tuo figlio potrebbe (dovrebbe?) essere il senso della vita proprio perché rappresenta la tua strada per l'eternità e l'allontanamento costituirebbe l'avvio verso l'eternità, il diffondere quello che tu hai saputo darli. Già dare. Se fossero al centro gli altri, tua moglie o tuo figlio o la tua ex amante o anche la coltivazione dei gerani o l'impegno politico o lo studio dell'arpa birmana, la gratificazione la otterresti (come tutti la vogliamo) dando, impegnandoti e non aspettando di ricevere.
Ho scritto un papiro e quando ho finito di scrivere ho capito cosa intendi.
Trarre soddisfazione dal dare.. E non dal ricevere.. Già.. Ma.. ci sto pensando.. c'è qualcosa di incriccato in quel meccanismo in effetti.
Se faccio qualcosa mi aspetterei della gratitudine e conseguente gratificazione, ma quel grazie può arrivare come no.
Dovrei quindi trarne gratificazione per l'atto in sé. Ma l'atto in sé non è niente di speciale. Non fa la differenza e potrebbe essere fatto come e meglio da chiunque altro. Quindi? La soddisfazione da cosa dovrebbe arrivare? Non dalla gratitudine, non dall'eccezzionalità del gesto e neppure dalla consapevolezza di una cosa ben fatta. Anzi, in buona fede potrei pure fare del male. Quindi?
Dare cosa? Qualcosa di cui io per primo non sono sicuro della qualità?
Non so, scusa, ci sto ragionando sopra e sono solo pensieri in libertà...
 

Carola

Utente di lunga data
Ma non ha senso. Innamorato de che? Questa manco mi scrive più...
Innamorato di un ectoplasma che non esiste? Non mi scrive, non mi tocca, non mi parla.. Sono innamorato di un sogno che ho nella testa. Non di una persona.
Ma non riesco a capire come ci possa volere così tanto tempo e dolore per scacciare, distruggere uno stupido sogno.
Una volta capito dovrebbe dissolversi nella nebbia di cui è formato... Perché non va così?
forse ti paiiaceva anche l idea di essere innamorato oltre ad esserlo cmq
ti riempiva la vita di emozioni belle
immagino svegliarsi pensandola e addormentarsi con lei e tutto quello che comporta
succede anche in matrimoni felici
e tu felice invece non lo eri

lei poi ha troncato di brutto forse dentro di te credi che la sua sia stata una forzatura un auto imporselo (nulla di + facile)
quindi la speranza rimane li e di conseguenza il pensiero

che fregatura l'innamoramento inq ste situazioni qui:(
 

Carola

Utente di lunga data
Non puoi pensare che lei abbia scelto l
Amore x i suoi figli
Hai vissuto una cosa bella che forse ti aiuterà nel capire che no, non eri felice, e da li ripartire x te stesso x tuo figlio
Anche x l a tua futura compagna se non sarà più tua moglie
Forse davvero certe persone capitano nella nostra vita x portare cmq dei cambiamenti, anche qnd se ne vanno e a noi fa un male cane accettarlo

Prova a vederla così
Rialzati
Mi sembri un uomo profondo sensibile
Che non vuole accontentarsi
Allora reagisci!! Forza !
 

feather

Utente tardo
forse ti paiiaceva anche l idea di essere innamorato oltre ad esserlo cmq
ti riempiva la vita di emozioni belle
immagino svegliarsi pensandola e addormentarsi con lei e tutto quello che comporta
Comporta un male cane. Ora va un po' meglio, ma nell'ultimo anno mi svegliavo alle 3 di notte e non dormivo più. E questo quando ancora mi scriveva e ci si vedeva.
Ora riesco ad addormentarmi e dormire almeno fino alle sei e mezza proprio perché riesco a non pensare a lei per dei periodi..

lei poi ha troncato di brutto forse dentro di te credi che la sua sia stata una forzatura un auto imporselo (nulla di + facile)
quindi la speranza rimane li e di conseguenza il pensiero
Non solo dentro, anche fuori. Ho sempre sperato e continuo a farlo che sia solo una forzatura e che prima o poi cederà e si getterà tra le mie braccia. Anche se il cervello sa benissimo essere una stronzata.
Quello che trovo incomprensibile è proprio come ci possa volere così tanto dolore e fatica per uccidere una speranza che è ridicola anche solo a scriverla.
Pensavo, mi aspettavo, si dissolvesse nel nulla invece.. È resistentissima.
 

feather

Utente tardo
Non puoi pensare che lei abbia scelto l
Amore x i suoi figli
Hai vissuto una cosa bella che forse ti aiuterà nel capire che no, non eri felice, e da li ripartire x te stesso x tuo figlio
Anche x l a tua futura compagna se non sarà più tua moglie
Macché amore per il figlio.. Sacrificava le serate con il figlio per venire a scopare. Sicuramente gli vuole un bene dell'anima. Non lo metto in dubbio, ma non la dipingerei come una mamma ultra-presa. C'è evidentemente dell'altro che lei vuole oltre al figlio. E quando il marito le ha proposto il secondo figlio dovrebbe essere stata felicissima di avere un altro batuffolo di gioia per casa, invece...
No, è molto più probabile che lei senza il castello costruito di certezze: matrimonio-casa-marito-bambino si sentirebbe persa. È paura di una vita nuova che non conosce, non amore per il figlio.
Me lo ha anche detto una volta: senza <mio marito> mi sentirei persa.
Future compagne non credo ce ne saranno mai. Oddio, tutto può essere, ma non c'è mai stata in 35 anni, non vedo perché dovrebbe comparire ora. Può essere, ma non ci faccio sicuramente conto. Nausicaa ha anche spiegato bene il perché non si presenterà quella donna.
Io ora devo capire se è possibile trovare un equilibrio nella casa dove sto ed essere felice lì, anche se non ho una relazione con mia moglie. O mi devo separare e andare a vivere da solo, anche se comporterà inevitabilmente il vedere meno mio figlio. Magari lo farò quando avrà 4-5 anni, ora ne ha 2,5.
Di creare un rapporto con mia moglie non credo sia possibile. Tutta la distanza che ci separa, che avevo visto dall'inizio, che pensavo si potesse almeno ridurre con il tempo, è rimasta invece inalterata. Pensavo un po' di distanza fosse tollerabile, invece la distanza non è così poca e soprattutto non è tollerabile. Non per una relazione vera. Per un matrimonio di convenienza va benissimo. Non ci tiriamo i piatti in testa e ci diamo una mano quando serve. Ma il dialogo, vero, profondo, è impossibile.
Non credo davvero ci sia materiale per costruire una relazione che non c'è mai stata. Ma sarei lieto di sbagliarmi.
 

Carola

Utente di lunga data
Macché amore per il figlio.. Sacrificava le serate con il figlio per venire a scopare. Sicuramente gli vuole un bene dell'anima. Non lo metto in dubbio, ma non la dipingerei come una mamma ultra-presa. C'è evidentemente dell'altro che lei vuole oltre al figlio. E quando il marito le ha proposto il secondo figlio dovrebbe essere stata felicissima di avere un altro batuffolo di gioia per casa, invece...
No, è molto più probabile che lei senza il castello costruito di certezze: matrimonio-casa-marito-bambino si sentirebbe persa. È paura di una vita nuova che non conosce, non amore per il figlio.
Me lo ha anche detto una volta: senza <mio marito> mi sentirei persa.
Future compagne non credo ce ne saranno mai. Oddio, tutto può essere, ma non c'è mai stata in 35 anni, non vedo perché dovrebbe comparire ora. Può essere, ma non ci faccio sicuramente conto. Nausicaa ha anche spiegato bene il perché non si presenterà quella donna.
Io ora devo capire se è possibile trovare un equilibrio nella casa dove sto ed essere felice lì, anche se non ho una relazione con mia moglie. O mi devo separare e andare a vivere da solo, anche se comporterà inevitabilmente il vedere meno mio figlio. Magari lo farò quando avrà 4-5 anni, ora ne ha 2,5.
Di creare un rapporto con mia moglie non credo sia possibile. Tutta la distanza che ci separa, che avevo visto dall'inizio, che pensavo si potesse almeno ridurre con il tempo, è rimasta invece inalterata. Pensavo un po' di distanza fosse tollerabile, invece la distanza non è così poca e soprattutto non è tollerabile. Non per una relazione vera. Per un matrimonio di convenienza va benissimo. Non ci tiriamo i piatti in testa e ci diamo una mano quando serve. Ma il dialogo, vero, profondo, è impossibile.
Non credo davvero ci sia materiale per costruire una relazione che non c'è mai stata. Ma sarei lieto di sbagliarmi.

be assentarsi una sera su 30 non mi pare follia stos acrificio xil bimbo incredibile

cmq temo che con tua moglie ricostruire sarà dura
forse una relazione cosi sta bene a 60 70 anni o se hai uan vita cosi peina di altro che te le fai bastare

e poi ancora cmq

io vita pienissima credimi eppure quello scambio profondo mi manca

che dire....

credo anche però che...in pochi amtrimoni ci sia sto scambio sto sentirsi..la via insieme sempre + convinta uccida
setu pensi che io e mio amrito viviamo inc ase separate x esigenze lavorative eppure

è la routine del vivere gestire casini bollette figli..io penso

solo chi è molto profondo e si da..ce la puo fare..credo eh:eek:
 

Brunetta

Utente di lunga data
1) No che non lo accetto. Perché devo vivere in costante bisogno di qualcosa che viene da fuori? Perché devo vivere da schiavo dei miei bisogni e lavorare per soddisfare un bisogno di gratificazione che, potrebbe anche essere senza fondo, invece di, semplicemente, godermi quello che c'è?
Un conto è essere felice se arriva una gratificazione, un altro è averne BISOGNO. Il secondo caso è, temo, una patologia, è come tale andrebbe curata.
Per questo non lo accetto. Non sono sicuro di essermi espresso bene. Sembrano sempre le vuote lamentele che tanto mi rimproverate. Speriamo che traspaia quello che davvero intendo.
Io sto male perché lei non c'è. Invece dovrei esserne triste, non annullato. È diverso. Non so se mi spiego...



2) Ma io non ho grandi problemi a capire cosa passa per la testa della gente. Mi viene abbastanza facile. Non ho problemi nel comprendere le persone. Ho problemi perché ho questo bisogno di una donna che si interessi a me e capisca come penso, o meglio che -nonostante- capisca cosa mi gira per la testa si interessi a me. È questo bisogno che non accetto e che ritengo un intralcio tale da rovinare tutto il resto.



3) Ho scritto un papiro e quando ho finito di scrivere ho capito cosa intendi.
Trarre soddisfazione dal dare.. E non dal ricevere.. Già.. Ma.. ci sto pensando.. c'è qualcosa di incriccato in quel meccanismo in effetti.
Se faccio qualcosa mi aspetterei della gratitudine e conseguente gratificazione, ma quel grazie può arrivare come no.
Dovrei quindi trarne gratificazione per l'atto in sé. Ma l'atto in sé non è niente di speciale. Non fa la differenza e potrebbe essere fatto come e meglio da chiunque altro. Quindi? La soddisfazione da cosa dovrebbe arrivare? Non dalla gratitudine, non dall'eccezzionalità del gesto e neppure dalla consapevolezza di una cosa ben fatta. Anzi, in buona fede potrei pure fare del male. Quindi?
Dare cosa? Qualcosa di cui io per primo non sono sicuro della qualità?
Non so, scusa, ci sto ragionando sopra e sono solo pensieri in libertà...
Le tue risposte denotano che stai davvero facendo un percorso e non sei fermo.
1) E' una cosa che dici ora, non lo dicevi all'inizio (o non ti avevo capito io).
2) Capire non è comprendere. Io intendevo sentire partecipazione e partecipare del sentire degli altri. E' un discorso già fatto, ad esempio, in riferimento all'essere contenta di ciò che ha di tua moglie che capisci ma non comprendi perché lo valuti e lo consideri come una limitatezza, una piccineria di chi non ha aspirazioni.
3) la soddisfazione del dare non sta nel dare un gran valore a quel che si dà o nell'attribuire a quel che si dà un effetto mirabolante. Per fare un esempio da Cuore deamicisiano un sorriso a un bambino annoiato al supermercato non dà tantissimo a lui, non è un atto eroico ma se si riempie la giornata di queste cose tutto risulta illuminato. Però è anche questione di carattere e di educazione (in senso di vissuto).

Vedi che valuti ogni cosa? Soprattutto valuti te stesso dando poco valore a quello che fai. Solo una donna che ti guardasse come la Madonna guardava Gesù pensi che possa farti sentire un uomo che ha un valore? (Non c'è sarcasmo in me, cerco solo di esemplificare).
Quanti sono per te gli essere umani di valore? Credo molto pochi. Per me tutti (oddio... quasi :mrgreen:).
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comporta un male cane. Ora va un po' meglio, ma nell'ultimo anno mi svegliavo alle 3 di notte e non dormivo più. E questo quando ancora mi scriveva e ci si vedeva.
Ora riesco ad addormentarmi e dormire almeno fino alle sei e mezza proprio perché riesco a non pensare a lei per dei periodi..



Non solo dentro, anche fuori. Ho sempre sperato e continuo a farlo che sia solo una forzatura e che prima o poi cederà e si getterà tra le mie braccia. Anche se il cervello sa benissimo essere una stronzata.
Quello che trovo incomprensibile è proprio come ci possa volere così tanto dolore e fatica per uccidere una speranza che è ridicola anche solo a scriverla.
Pensavo, mi aspettavo, si dissolvesse nel nulla invece.. È resistentissima.
Si dà grandissimo valore anche a una corda se pensi che è l'unica cosa che ti impedisce di affogare.
Il problema sorge quando ci si lascia affogare perché non si trova più la corda e non ci è accorti che ormai i flutti ci hanno portato a pochi metri dalla spiaggia dove magari c'è qualcuno che ci sorride.
 
Stato
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