mi accorgo solo adesso che

gvl

Utente di lunga data
che poi essere morti è semplicemente avere dato un nome ad una condizione di cui non sappiamo niente.
Epicuro, filosofo greco, diceva ai suoi allievi che tra la vita e la morte non c' è differenza. Un suo allievo un bel giorno chiese : "Maestro perché non muore visto che non c' è differenza?"
Epicuro : "Proprio perché non c' è differenza "😳
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Io spero che non autorizzino mai a prendere decisioni del genere per altri, anche se privi di coscienza.
Le decisioni personali devono essere libere, però temo che a furia di esaltare la scelta di porre fine alla vita ci si dimentichi che l'impegno maggiore dovrebbe essere quello a rendere dignitosa la vita fino alla fine. Costa tanto, proprio economicamente, e quindi ci sono pochi investimenti.
io so già che non riuscirei, dovremmo essere certi al 100% di farlo esclusivamente per il bene del malato ma va da se che il dubbio di farlo anche se in minima parte per eliminare un problema secondo me rimane sempre.
Siamo arrivati ad un punto che è difficile capire se si è dentro un accanimento terapeutico (che comunque non è una bella cosa) e la cosa migliore che sarebbe quella di lasciar fare a madre natura è sempre più lontana.
Siamo riusciti ad arrivare a sconfiggere almeno apparentemente la morte che sarebbe sopraggiunta naturalmente, a questo punto per forza di cose dobbiamo andare nella direzione dove ci dovrà essere chi decide di staccare le macchine...è tutto un forzare la natura che a me mette a disagio, siamo già andati troppo oltre.
 
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CIRCE74

Utente di lunga data
Epicuro, filosofo greco, diceva ai suoi allievi che tra la vita e la morte non c' è differenza. Un suo allievo un bel giorno chiese : "Maestro perché non muore visto che non c' è differenza?"
Epicuro : "Proprio perché non c' è differenza "😳
io ho semplicemente sempre pensato che la morte fa parte della vita, fa paura perché al momento è fra le poche cose di cui non sappiamo niente, come anche un po' la nascita, sappiamo tutto quello che accade fisicamente ma manca tutto il resto.
 
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gvl

Utente di lunga data
io so già che non riuscirei, dovremmo essere certi al 100% di farlo esclusivamente per il bene del malato ma va da se che il dubbio di farlo anche se in minima parte per eliminare un problema secondo me rimane sempre.
Siamo arrivati ad un punto che è difficile capire se si è dentro un accanimento terapeutico (che comunque non è una bella cosa) e la cosa migliore che sarebbe quella di lasciar fare a madre natura è sempre più lontana.
Siamo riusciti ad arrivare a sconfiggere almeno apparentemente la morte che sarebbe sopraggiunta naturalmente, a questo punto per forza di cose dobbiamo andare nella direzione dove ci dovrà essere chi decide di staccare le macchine...è tutto un forzare la natura che a me mette a disagio, siamo già andati troppo oltre.
Ci sono casi in cui la persona amata è in uno stato vegetativo. Il corpo è vivo ma non più cosciente. Se quella è una condizione definitiva si chiede ai familiari o a chi è responsabile per quella persona l' autorizzazione a "staccare la spina" cioè fermare i macchinari che consentono al corpo di vegetare. Questo forse e dico forse è un caso particolare ma molti rifiutano perché sperano sempre in un "ritorno" alla coscienza. Molto raramente è avvenuto ma spesso si acconsente a chiudere la partita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
io ho semplicemente sempre pensato che la morte fa parte della vita, fa paura perché al momento è fra le poche cose di cui non sappiamo niente, come anche un po' la nascita, sappiamo tutto quello che accade fisicamente ma manca tutto il resto.
Perché vorremmo poter avere il controllo sulla vita.
E ci accontentiamo di pensare in un futuro di poter aver controllo sulla morte.
 

gvl

Utente di lunga data
io ho semplicemente sempre pensato che la morte fa parte della vita, fa paura perché al momento è fra le poche cose di cui non sappiamo niente, come anche un po' la nascita, sappiamo tutto quello che accade fisicamente ma manca tutto il resto.
Ho studiato medicina oltre che ingegneria( non mi sono laureato in nessuna delle due facoltà). Ai futuri medici una delle prime cose che impartiscono è proprio questa. Accettare la morte perché è un aspetto della vita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dubito che chi lo pensi lo faccia per volere eliminare gli anziani ma solo per dare dignità a chi vuole bene
Io spero che mia madre viva fino a 120 anni ma non vorrei che ne vivesse nemmeno uno soffrendo o non sapendo di essere al mondo. Non per togliere un peso a me ma proprio per lei
Ognuno ha un sentire individuale, che è determinato dal proprio percorso di vita, ma si è strutturato in un contesto culturale.
Su ogni argomento pensiamo come figli del nostro tempo.
Non poteva essere pensabile nessuna forma di induzione della morte quando la medicina non consentiva le cure che fanno vivere a lungo.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ci sono casi in cui la persona amata è in uno stato vegetativo. Il corpo è vivo ma non più cosciente. Se quella è una condizione definitiva si chiede ai familiari o a chi è responsabile per quella persona l' autorizzazione a "staccare la spina" cioè fermare i macchinari che consentono al corpo di vegetare. Questo forse e dico forse è un caso particolare ma molti rifiutano perché sperano sempre in un "ritorno" alla coscienza. Molto raramente è avvenuto ma spesso si acconsente a chiudere la partita.
Mi permetto di fare una distinzione, se c'è stato vegetativo, c'è vita cerebrale e staccare le macchine è una forma di eutanasia. Sono casi molto particolari e fortunatamente poco diffusi. Credo sia una delle situazioni peggiori in cui ci si può trovare anche come familiari.
Se c'è assenza di vita cerebrale, invece, dopo un'osservazione di un certo numero di ore, il paziente viene staccato dalle macchine senza assensi o richieste.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Perché vorremmo poter avere il controllo sulla vita.
E ci accontentiamo di pensare in un futuro di poter aver controllo sulla morte.
Che detto fra te e me spero che non avverrà mai.
Mi è sempre rimasto impresso un discorso che ci fece l'ostetrica al corso pre parto, ci spiegò che sappiamo benissimo meccanicamente come succede che una donna resti incinta, sappiamo che il tutto parte da un incontro tra gli spermatozoi e l'ovulo ma nessuno è ancora riuscito a capire da cosa parte la scintilla che fa partire la vita, fosse una cosa solo meccanica tutte le fecondazioni in vitro dovrebbero avere esito positivo ma così non è...e anche lei si augurò che l'uomo mai arrivi a capire questa cosa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Che detto fra te e me spero che non avverrà mai.
Mi è sempre rimasto impresso un discorso che ci fece l'ostetrica al corso pre parto, ci spiegò che sappiamo benissimo meccanicamente come succede che una donna resti incinta, sappiamo che il tutto parte da un incontro tra gli spermatozoi e l'ovulo ma nessuno è ancora riuscito a capire da cosa parte la scintilla che fa partire la vita, fosse una cosa solo meccanica tutte le fecondazioni in vitro dovrebbero avere esito positivo ma così non è...e anche lei si augurò che l'uomo mai arrivi a capire questa cosa.
Benché (almeno noi fortunati) si viva nelle migliori condizioni della storia, la diffusione dei media e delle notizie ci fa vivere in un costante senso di allarme.
Siamo in una costante condizione di ansia. Addirittura è stato coniato il termine FOMO, per indicare chi ha il terrore di restare fuori dalle notizie. È iniziato con le radio a transistor (che tecnologia obsoleta!) e Tutto il calcio minuto per minuto. Si vedevano questi uomini a passeggio con la fidanzata o la famiglia e la radiolina all’orecchio per illudersi di essere partecipi della partita. Erano i nonni di questi “giovani scriteriati“ che sono sempre connessi.
Ma restiamo sconnessi dal senso della vita.
Basta leggere qui.


 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Benché (almeno noi fortunati) si viva nelle migliori condizioni della storia, la diffusione dei media e delle notizie ci fa vivere in un costante senso di allarme.
Siamo in una costante condizione di ansia. Addirittura è stato coniato il termine FOMO, per indicare chi ha il terrore di restare fuori dalle notizie. È iniziato con le radio a transistor (che tecnologia obsoleta!) e Tutto il calcio minuto per minuto. Si vedevano questi uomini a passeggio con la fidanzata o la famiglia e la radiolina all’orecchio per illudersi di essere partecipi della partita. Erano i nonni di questi “giovani scriteriati“ che sono sempre connessi.
Ma restiamo sconnessi dal senso della vita.
Basta leggere qui.


Si e con l'autoradio sempre nella mano destra, e un canarino sopra la finestra
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Mi permetto di fare una distinzione, se c'è stato vegetativo, c'è vita cerebrale e staccare le macchine è una forma di eutanasia. Sono casi molto particolari e fortunatamente poco diffusi. Credo sia una delle situazioni peggiori in cui ci si può trovare anche come familiari.
Se c'è assenza di vita cerebrale, invece, dopo un'osservazione di un certo numero di ore, il paziente viene staccato dalle macchine senza assensi o richieste.
Vent’anni fa il liceo di mia figlia organizzò un incontro per studenti e genitori sul tema.
Lo scopo era creare assenso alla donazione degli organi.
Vi era molta diffidenza e ignoranza sui parametri per stabilire la morte.
Fu spiegato molto bene quello che dici.
 

gvl

Utente di lunga data
Mi permetto di fare una distinzione, se c'è stato vegetativo, c'è vita cerebrale e staccare le macchine è una forma di eutanasia. Sono casi molto particolari e fortunatamente poco diffusi. Credo sia una delle situazioni peggiori in cui ci si può trovare anche come familiari.
Se c'è assenza di vita cerebrale, invece, dopo un'osservazione di un certo numero di ore, il paziente viene staccato dalle macchine senza assensi o richieste.
Distinzione più che opportuna ed esatta. Mio errore.....grattatina di richiamo......ciao e a presto.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Che detto fra te e me spero che non avverrà mai.
Mi è sempre rimasto impresso un discorso che ci fece l'ostetrica al corso pre parto, ci spiegò che sappiamo benissimo meccanicamente come succede che una donna resti incinta, sappiamo che il tutto parte da un incontro tra gli spermatozoi e l'ovulo ma nessuno è ancora riuscito a capire da cosa parte la scintilla che fa partire la vita, fosse una cosa solo meccanica tutte le fecondazioni in vitro dovrebbero avere esito positivo ma così non è...e anche lei si augurò che l'uomo mai arrivi a capire questa cosa.
provare a sostituirsi a Dio è sempre stata una tentazione dell'uomo. l'uso distorto delle ultime scoperte ne è una riprova
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
che poi essere morti è semplicemente avere dato un nome ad una condizione di cui non sappiamo niente.
a livello organico lo sappiamo cosa succede, si chiama Tanatologia. a livello spirituale, serve una cosa che si chiama fede
 

CIRCE74

Utente di lunga data
a livello organico lo sappiamo cosa succede, si chiama Tanatologia. a livello spirituale, serve una cosa che si chiama fede
Certo, non essendo mai tornato indietro nessuno bisogna solo avere fede nel fatto che oltre la morte ci sia altro, per conto mio non riesco a pensare il contrario, mi sembra una cosa assurda che tutto si riduca alla pochezza della nostra vita terrena.
 

hammer

Utente di lunga data
Ho studiato medicina oltre che ingegneria( non mi sono laureato in nessuna delle due facoltà). Ai futuri medici una delle prime cose che impartiscono è proprio questa. Accettare la morte perché è un aspetto della vita.
La vita senza la morte non esisterebbe.
 
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