Mi piacerebbe capire cosa provano le amanti ...

Brunetta

Utente di lunga data
Se lo dici tu...
sono profondamente convinta che a parte le sfumature, se uno vuole farsi del male, un motivo c’e... cosi come se uno vuole fare del male...

ma io sono solo una tradita sfigata priva di autostima che non capisce che siccome ognuno è diverso dall’altro e ha una storia a se’, si può tornare a casa col sorriso convincendo il/la consorte di essere parte di un bel progetto mentre tu ti fai i tuoi comodi altrove....oppure ti scopi la moglie /marito di un’altra pensando che tanto sono cazzi suoi...
Vero... tutto fantastico perché ogni storia e’ a se...
Mi spiace se hai interpretato così quello che ho scritto.
Io penso che porre fuori da sé le ragioni del proprio benessere o malessere non sia un buon metodo.
Le storie tra le persone sono individuali e ci sono persone totalmente libere che si mettono con persone libere e si comportano in modo pessimo.
Lavora su di te. Già ci vuole tanto tempo per percorrere questa strada, se non fai deviazioni è meglio.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Quindi sostieni che ad occhitristi,in questo momento serva più di tutto un tappo nuovo ?
Mah....:unhappy:
il sapere che La fuori c'è sicuramente qualcuno che si farebbe qualche scopata con noi,è la cosa meno in dubbio che esista.I dubbi sono altri in questi frangenti.
tocca sempre a vedere chi. Finchè il marito lo mitizzi e non lo umanizzi (cosa che fai pure tu, al contrario, con il tuo) perchè proietti sull'amante i tuoi fantasmi, campi male. Il tappo serve se ne abbiamo voglia. Se non ne abbiamo voglia non serve.
capire perchè ne abbiamo o non ne abbiamo voglia invece serve a prescindere,
 

Divì

Utente senza meta
C'è molta amarezza, mi spiace per come ti senti.

Considera peró che quando uno tradisce, nella maggior parte dei casi, non c'è l'intento di fare del male. Non vuole essere una consolazione, semplicemente è così.

Fare del male ad altri È un possibile effetto collaterale che uno non considera, perché in quel momento mette davanti sé stesso e quelli che sente come propri bisogni o desideri.

Il conto prima o poi lo si paga sempre, anche se per chi ha sofferto non è mai salato abbastanza.
Condivido in pieno ogni parola.
Però, scusate, con tutto il rispetto, ma il profilo per quanto sofferto è quello di persone infantili, perverse polimorfe,discretamente egotiche. Bambini, praticamente .... :D
 

spleen

utente ?
Condivido in pieno ogni parola. Però, scusate, con tutto il rispetto, ma il profilo per quanto sofferto è quello di persone infantili, perverse polimorfe,discretamente egotiche. Bambini, praticamente .... :D
Purtroppo non credo sia una inflessione puramente infantile, anzi. Egoistica sicuramente.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
immagino di si...
Quella dell'amante é una situazione in cui non mi sono mai trovata e in cui non vorrei trovarmici mai.
Sono davvero curiosa di sapere quale sia la VERA spinta che porta ad intraprendere una relazione di sicura sofferenza.
Non credo ai: "mi é capitato per sbaglio......non pensavo... etc.."

Ciao, benvenuta :)

Ne sei davvero certa?

Io sono stata amante. Ho avuto amanti. Sono stata amante single. Sono stata amante in coppia.
Insomma, ho sperimentato un po' le diverse declinazioni dell'amantato.

Partendo da un presupposto ben chiaro in me: facevo(non ero) l'amante perchè io volevo quello.

Ossia volevo proprio una relazione ben confinata in partenza.
Che non mi richiedesse impegno. Oltre quello stabilito e i limiti dell'impegno dell'altro erano una garanzia. Non per me, ma per l'altro.
che non mi facesse casini nella mia vita. E se ne restasse dalla sua parte se non per quei momenti che condividevamo insieme.

Inizio. Fine.
Tempo determinato.

Col tempo ho imparato che non è esattamente così, nel senso che io credevo, da più giovane, che quei limiti fossero davvero garanzia, poi ho sperimentato che invece non è così e ci sono pure quelli che cominciano a perdere la tramontana, a parlar di amore e affini, e la gelosia, e questo e quello. Con tanto di proposte di progetti comuni.

Roba che a me faceva semplicemente venire l'orticaria.
Se mi ero presa uno impegnato era anche per il fatto che non volevo minimamente progetti comuni con qualcuno in quel periodo della mia vita.

Io avevo i MIEI progetti, che riguardavano me.
E non volevo nessun tipo di intromissione. E nessun tipo di condivisione.

La condivisione era per i momenti insieme.

Il bello di esseri amanti è che il tempo del desiderio è vissuto con una intensità maggiore che in una relazione che si appoggia nella quotidianità.
C'è tutta la parte di preparazione, il durante, il salutarsi...è adrenalina che gira. Endorfine. Emozioni. Ed è molto piacevole.
Non soltanto per il sesso. Ma proprio per tutta la situazione.

Che però, per come io l'ho vissuta ogni volta, aveva un tempo di inizio e di fine ben definiti. Finito il tempo del desiderio, io tornavo alla mia vita. L'amante era una dimensione a lato. Non centrale.

Tanto che ci sono state volte in cui , pur essendo l'amante, avevo relazioni con altri.
E mi è pure capitato l'amante che faceva il geloso e voleva l'esclusività :rotfl:

Ma il presupposto di partenza è che no nero in "cerca" dell'uomo da portarmi a casa. Anzi, non ne volevo proprio di uomini in casa mia. E quelli che ci venivano ne uscivano prima di colazione, che ho sempre preferito farmi da sola :)

Idem le feste comandate o i week end.

Non ho mai sperimentato la mancanza di un amante. O il desiderio di incontrarci oltre i tempi concordati. O il desiderio di cambiare l'assetto della relazione. Era il mio amante, ero la sua amante. Fine.

Soddisfaceva alcuni bisogni, relegati ad alcune sfere della mia sessualità.
Era un servirsi vicendevolmente ma senza nessuna progettualità, o meglio, senza NESSUN DESIDERIO di progettualità condivisa.

Alcuni sono stati persone molto importanti per me. Da cui ho imparato moltissimo.
Per altri sono stata importante io.

In ogni caso, molte volte, è stato uno scambio prezioso.

Poi sono capitati pure quelli che facevano casino e io li rimandavo al mittente, che non volevo casini.
Ma sbagliavo io nel guardarli...loro fondamentalmente senza raccontarsi la faccenda dell'amore non ne uscivano da nessuna parte, ergo dovevano portare l'amore anche con me.
Ho imparato a tenerli lontani.

Non sono affidabili quelli che cercano l'amore, va a finire che lo trovano solo perchè lo cercano. :rolleyes:

Come vedi le prospettive possono essere molteplici, questa è una delle tante.

E ce ne sono tante, che non seguono il copione della poveretta che finisce a morir d'amore davanti ad una porta che non si aprirà mai, quello è harmony :D...ma tu non sei un'amante.
E non sei interessata a fare l'amante.

Cosa ti interessa dell'amante?

Pensi tramite lei di poter comprendere meglio tuo marito?

Di trovare motivazioni al suo agire?
 
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spleen

utente ?
No, secondo me pensa di confinare ed identificare, portando fuori e perciò lontano. Individuare un comportamento "nemico" che non le appartiene. Definendo i nemici si definisce anche noi stessi.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma è naturale che l’intento non fosse di far male... ma l’alta probabilità che succedesse non lo assolve per niente....
La sua scelta CONSAPEVOLE è stata tra la soddisfazione del proprio ego e la sofferenza mia e di riflesso dei suoi figli (perché i miei bimbi quando mi hanno vista perdere 12 kg e piangere rinchiusa in bagno di notte ... non sono stati benissimo... Chi ha ripreso a fare pipì a letto, chi ha cominciato a diventare aggressivo.... Ne vogliamo parlare? )
Perché hai sempre la possibilità di scegliere ... ogni azione genera delle conseguenze ... e se non sei proprio un celebroleso, metti in conto....
Ti concentri sul tradimento in sè.

Io se fossi in te, mi concentrerei invece su quando alla domanda "perchè no?" lui ha iniziato a rispondere "perchè sì".

E' brutta detta così...ma il punto è che ad un certo punto qualcosa è scattato in lui e gli ha fatto rispondere perchè sì.

Tu c'entri in modo collaterale. In quello scatto.
C'entri fino allo scatto, più o meno fra l'altro, ma nel "perchè sì" non hai presenza.

La dico male...tu non esisti in quel "perchè sì". (e se ci pensi bene, quel non esistere è una delle cose che graffia più profondo).

E' una cosa solo sua.

E non è ego. Non soltanto.

Aggiustarsela con la storia dell'ego è una trappola che fra l'altro si rivolta pure contro di te.

Certo che lui è stato egoista. Certo che ha scelto se stesso e per se stesso.
Ma non è semplicemente ego.

Io se fossi in te, invece di cercare di capire chi è lei, cosa ha lei di più o meno di te (spesso e volentieri l'amante è profondamente diverso dal compagno/a...e non è casuale).

Io se fossi in te cercherei di farmi raccontare il prima. Cosa gli è successo e quando è iniziato a succedergli che le conseguenze sul noi sono diventate di un peso tale da poter essere messe sulla bilancia con una storia extra.

Perchè è qui il punto. Non il tradimento.
Il tradimento è una risposta ad altro.

Se ti ostini a girare intorno al tradimento, più che farti male da sola, non fai.

Un tradimento è anche una occasione per tirar fuori cose che fino a quel momento erano seppellite.
Chi lo supera lo supera proprio in questi termini.

Il tradimento è l'ultima spinta che fa saltare il vaso di pandora.
Ma se il coperchio salta, il vaso era già troppo pieno prima.

Non si arriva ad un tradimento per sbaglio o sotto ipnosi o in stato di incoscienza. O perchè qualcuno "ha traviato".
Non è una debolezza, tradire.

E ogni tradimento, ogni volta è frutto di una preparazione. Di una attesa. Di una costruzione.
Non è un evento casuale. E tanto meno fortuito.

E nasce prima dell'atto.

Di sicuro l'intento non è fare male a te.

L'intento è fare bene a se stessi.
Ed è questo che sarebbe interessante capire. A mio parere.

Da traditrice, se venissi tradita dal mio attuale compagno, prima di qualunque decisione, questo vorrei capire.
Vorrei che mi spiegasse dove è saltato il benessere con me. E perchè non me ne ha parlato nel momento in cui ha iniziato a percepirlo.

Certo, questo significa avere a che fare con una persona in ascolto di se stessa.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No, secondo me pensa di confinare ed identificare, portando fuori e perciò lontano. Individuare un comportamento "nemico" che non le appartiene. Definendo i nemici si definisce anche noi stessi.
Eh....ma così non funziona, però...

Definirsi alla luce del nemico, se così lo si vuol chiamare, significa lasciarsi mangiare dai demoni...

In particolare quando il nemico non è neppure quello giusto...

Comprendere l'amante, non serve a comprendere quando il marito ha swittchato da "perchè no" a "perchè sì".

L'amante è venuta dopo. Non prima.
 

spleen

utente ?
Eh....ma così non funziona, però... Definirsi alla luce del nemico, se così lo si vuol chiamare, significa lasciarsi mangiare dai demoni... In particolare quando il nemico non è neppure quello giusto... Comprendere l'amante, non serve a comprendere quando il marito ha swittchato da "perchè no" a "perchè sì". L'amante è venuta dopo. Non prima.
Ciao, si condivido, io davo una risposta alla tua domanda, non alla sua. :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao, si condivido, io davo una risposta alla tua domanda, non alla sua. :)
ciao :)

sì, avevo capito....ti ho "usato" per mettere a fuoco un punto che secondo me è fondamentale.
In quel tuo rispondere hai sottolineato una cosa fondamentale....quella del nemico esterno. (che ha fra l'altro, fra le sue funzioni quella di compattare le alleanze...)

Quando in realtà, quello che è saltato è il patto di alleanza.
Il nemico è entrato perchè l'alleato l'ha fatto entrare. E quindi è l'alleato il fulcro.

E la delusione del fatto che chi si credeva alleato non lo è come si credeva lo fosse.

D'altra parte, solo un alleato può tradire.
Il nemico non tradisce mai. Anzi...è fedelissimo.
E questa è una grossa trappola...costruire alleanze sulla base di presenze nemiche significa costruire alleanze fallaci nelle fondamenta. Tolto il nemico...cosa resta?

EDIT: e se il mio alleato, che ha fatto entrare il nemico, non è capace di comprendere cosa lo ha portato a non proteggere l'alleanza, mi posso ancora fidare di quell'alleato? Come mi può servire un alleato che non sa imparare dall'esperienza ma usa l'esperienza per giustificarsi e mantenere uno status acquisito?

Torniamo sempre al drago...caspiterina! :D
 
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zanna

Utente di lunga data
ma non per forza e non per sempre. Senti tesoro mio, io capisco che tu sia incazzata come una biscia per la situazione, e per quel che può valere questa cosa la rispetto pure. Piccolissimo particolare il tradimento di tuo marito poteva benissimo restare sotto al tappeto per sempre nella misura in cui lui non levava nulla a casa. Non puoi capire quante volte mi capita magari all'apertura di un testamento, di trovare disposizioni in favore di amanti e figli illegittimi. Quello secondo me é intenzione di fare del male. Ma se uno rinuncia a fare il quattordicenne quando invece ne ha magari 50, e gestisce i cazzi suoi senza fare grossi casini e senza far piangere nessuno, io tutto questo biasimo non lo capisco. Ripeto, poi l'incazzatura ci sta. Ma pensare che tu sia così speciale che il tuo dolore sia così speciale che la mera possibilità di farti male avrebbe dovuto impedire ai desideri di tuo marito di prendere corpo, è una chimera tanto comune quanto inutile . Il tuo dolore è speciale solo per te .
E questo è un assoluto . Se gli altri si rendessero conto di fare del male e quanto fanno del male quando fanno del male, vivremmo nel villaggio dei puffi. Dove al massimo trovi gargamella con scritto io sono il cattivo in fronte, identificabile a chilometri di distanza.

Il traditore geloso va preso a calci in culo. Senza se e senza ma. Ma quello non perché ci sia una giustizia cosmica in questo, ma perché traditore che fa il geloso scarica addosso a te pure i fantasmi suoi, e questo è un carico troppo grosse da sopportare. Du calci in culo e pedalare.
:up:
 

arula

Utente di lunga data
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zanna

Utente di lunga data

spleen

utente ?
....che cosa pensano le fidanzate quando baciano? (Cit. Alice Visconti)
 
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mistral

Utente di lunga data
tocca sempre a vedere chi. Finchè il marito lo mitizzi e non lo umanizzi (cosa che fai pure tu, al contrario, con il tuo) perchè proietti sull'amante i tuoi fantasmi, campi male. Il tappo serve se ne abbiamo voglia. Se non ne abbiamo voglia non serve.
capire perchè ne abbiamo o non ne abbiamo voglia invece serve a prescindere,
Guarda che "leggere" il profilo dell'amante invece è illuminante su molte cose.
Delinea anche il livello del nostro partner .In quella scelta agisce senza farsi vedere da te ,e cosa sceglie fa riflettere.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Ti concentri sul tradimento in sè.

Io se fossi in te, mi concentrerei invece su quando alla domanda "perchè no?" lui ha iniziato a rispondere "perchè sì".

E' brutta detta così...ma il punto è che ad un certo punto qualcosa è scattato in lui e gli ha fatto rispondere perchè sì.

Tu c'entri in modo collaterale. In quello scatto.
C'entri fino allo scatto, più o meno fra l'altro, ma nel "perchè sì" non hai presenza.

La dico male...tu non esisti in quel "perchè sì". (e se ci pensi bene, quel non esistere è una delle cose che graffia più profondo).

E' una cosa solo sua.

E non è ego. Non soltanto.

Aggiustarsela con la storia dell'ego è una trappola che fra l'altro si rivolta pure contro di te.

Certo che lui è stato egoista. Certo che ha scelto se stesso e per se stesso.
Ma non è semplicemente ego.

Io se fossi in te, invece di cercare di capire chi è lei, cosa ha lei di più o meno di te (spesso e volentieri l'amante è profondamente diverso dal compagno/a...e non è casuale).

Io se fossi in te cercherei di farmi raccontare il prima. Cosa gli è successo e quando è iniziato a succedergli che le conseguenze sul noi sono diventate di un peso tale da poter essere messe sulla bilancia con una storia extra.

Perchè è qui il punto. Non il tradimento.
Il tradimento è una risposta ad altro.

Se ti ostini a girare intorno al tradimento, più che farti male da sola, non fai.

Un tradimento è anche una occasione per tirar fuori cose che fino a quel momento erano seppellite.
Chi lo supera lo supera proprio in questi termini.

Il tradimento è l'ultima spinta che fa saltare il vaso di pandora.
Ma se il coperchio salta, il vaso era già troppo pieno prima.

Non si arriva ad un tradimento per sbaglio o sotto ipnosi o in stato di incoscienza. O perchè qualcuno "ha traviato".
Non è una debolezza, tradire.

E ogni tradimento, ogni volta è frutto di una preparazione. Di una attesa. Di una costruzione.
Non è un evento casuale. E tanto meno fortuito.

E nasce prima dell'atto.

Di sicuro l'intento non è fare male a te.

L'intento è fare bene a se stessi.
Ed è questo che sarebbe interessante capire. A mio parere.

Da traditrice, se venissi tradita dal mio attuale compagno, prima di qualunque decisione, questo vorrei capire.
Vorrei che mi spiegasse dove è saltato il benessere con me. E perchè non me ne ha parlato nel momento in cui ha iniziato a percepirlo.

Certo, questo significa avere a che fare con una persona in ascolto di se stessa.
La verità è che penso che mio marito non si sia mosso perché qualcosa non andava ma solo perché gli andava... credo non abbia mai pensato alla fedeltà ... in sintesi, probabilmente sono cornuta da sempre ma me ne sono accorta solo ora....
 

arula

Utente di lunga data
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