Mi piacerebbe capire cosa provano le amanti ...

oriente70

Utente di lunga data
Amante come scacciapensieri o vacanza e momet per il malditesta del tradito/a.
2mali 2 cure differenti ..
Dovevo fare il medico mejo il ginecologo
 

Foglia

utente viva e vegeta
Questa è una premessa ideologica che predispone solo alla cecità.A partire ad esempio dalla cecità che ha avuto tuo marito a "considerarti intera" quando ti ha chiesto (preteso) di rinunciare alla tua professione per stare in casa ad accudire casa e marito.E se ben ci pensi, quella fu una frattura iniziale di quelle grosse, che nulla ha a che vedere con sesso e amanti.Non per nulla la prima cosa che ti sei ripresa è stata quellaIn coppia Serve il cervello per non deprimere le altrui parti di se, non i contratti
Eh no. Qui sbagli. Mio marito non ha mai "preteso" che io stessi a casa ad accudire lui e la casa. L'errore l'ho fatto io che, partendo da una sua (iniziale) richiesta di essere più presente in casa. (non era irragionevole.... Lavoravo fino a tardissimo) ho voluto ficcarmi in una situazione "intermedia" fino poi a finire, quando e' arrivato il bambino, con lo stare a casa "perché tanto finché e' piccolo va così e poi si vedrà, in quanto non ho una situazione lavorativa attualmente da tutelare". Da qui che ho rinunciato io, con in più la colpa di non avere messo nero su bianco (in senso figurato) nuovi patti circa la condivisione anche finanziaria del ménage. Oh... Ero sempre io intera eh. Nessuno mi ha sbrindellata. Lo sbrindellamento e' avvenuto anche in conseguenza alla mia perdita di autonomia, ma il discorso è un po' diverso. E non ha sbrindellato la parte lavorativa di me, ma il tutto. Come io non ho sbrindellato una parte di me.Ragazzi.... Noi siamo interi sia nelle nostre scelte, che di fronte alle loro conseguenze. Cio' a prescindere dal fatto che si mettano in gioco parti di noi. Ma non è che tradisco con una parte e con l'altra no. Non è che il mio "me della coppia" va in giro :DNon è che se il coniuge mi chiude la saracinesca sulla questione CNF (o su qualsiasi altra che abbiamo ritenuto essenziale alla coppia) la mia aspettativa delusa emigra senza me, o senza la parte di me che mi rende parte di una controaspettativa. Che posso benissimo dire inadimplendi non est adimplendum, ma lo devo appunto dire, mica mandare il mio essere parte di un accordo in vacanza senza tutto il resto. E se decido di non dire che per me un patto non c'è più, beh... Sai che c'è? Che il patto resta in piedi, io lo eludo, ma la vacanza la sto facendo io. E non dal me nel patto, ma proprio dal patto. Che se non contempla la possibilità di vacanze coinvolge per forza anche l'altro. Scindere le parti di se' a quel punto non è coerente con se stessi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La questione del "patto" emerge sempre, e può anche avere una sua logica nel momento in cui vi è condivisione di beni e progetti in una coppia.
Ma quello che brucia di più non è la lesione del patto, che pare più una questione burocratica, ma la constatazione che chi si ha accanto non ci ha rispettati e non ci ha valutati minimamente nelle sue scelte anteponendo l'io al noi, in pratica ci ha esclusi.
Questa sensazione di esclusione brucia enormemente.
Brucia perché è una inadempienza di un patto sottoscritto, anche solo implicitamente, o esplicitamente in caso di matrimonio.
La cosa che brucia è proprio il fatto di essere traditi perché era un rapporto che si basava proprio sulla condivisione di una intimità fisica, ma anche e soprattutto di pensieri, emozioni, sentimenti e di progetti.
È inaccettabile che chi rompe il rapporto voglia scaricarlo sul tradito facendolo passare da traditore della intimità perché il traditore, vero, non ha visto soddisfatti dei suoi bisogni e desideri che erano del tutto egoistici e non contemplati nel patto.
Il voler restare nel matrimonio è una trasformazione unilaterale del patto in un altro in cui si condividono solo le cose che uno sceglie di condividere, come se il traditore avesse trasformato il partner in un genitore a cui si racconta del film o del compagno, ma non della festa, della bevuta o il sesso.
Questo PUÒ essere il segno di un problema di attaccamento e di autonomia. Quando l'attaccamento viene sentito come pericoloso per la propria autonomia ci si allontana. Ci si può allontanare anche andando in palestra o a correre o avendo un amante. Certamente l'allontanamento per la palestra innervosisce meno :mexican:
 

Skorpio

Utente di lunga data
Eh no. Qui sbagli. Mio marito non ha mai "preteso" che io stessi a casa ad accudire lui e la casa. L'errore l'ho fatto io che, partendo da una sua (iniziale) richiesta di essere più presente in casa. (non era irragionevole.... Lavoravo fino a tardissimo) ho voluto ficcarmi in una situazione "intermedia" fino poi a finire, quando e' arrivato il bambino, con lo stare a casa "perché tanto finché e' piccolo va così e poi si vedrà, in quanto non ho una situazione lavorativa attualmente da tutelare". Da qui che ho rinunciato io, con in più la colpa di non avere messo nero su bianco (in senso figurato) nuovi patti circa la condivisione anche finanziaria del ménage. Oh... Ero sempre io intera eh. Nessuno mi ha sbrindellata. Lo sbrindellamento e' avvenuto anche in conseguenza alla mia perdita di autonomia, ma il discorso è un po' diverso. E non ha sbrindellato la parte lavorativa di me, ma il tutto. Come io non ho sbrindellato una parte di me.Ragazzi.... Noi siamo interi sia nelle nostre scelte, che di fronte alle loro conseguenze. Cio' a prescindere dal fatto che si mettano in gioco parti di noi. Ma non è che tradisco con una parte e con l'altra no. Non è che il mio "me della coppia" va in giro :DNon è che se il coniuge mi chiude la saracinesca sulla questione CNF (o su qualsiasi altra che abbiamo ritenuto essenziale alla coppia) la mia aspettativa delusa emigra senza me, o senza la parte di me che mi rende parte di una controaspettativa. Che posso benissimo dire inadimplendi non est adimplendum, ma lo devo appunto dire, mica mandare il mio essere parte di un accordo in vacanza senza tutto il resto. E se decido di non dire che per me un patto non c'è più, beh... Sai che c'è? Che il patto resta in piedi, io lo eludo, ma la vacanza la sto facendo io. E non dal me nel patto, ma proprio dal patto. Che se non contempla la possibilità di vacanze coinvolge per forza anche l'altro. Scindere le parti di se' a quel punto non è coerente con se stessi.
Ho capito.. sul discorso del lavoro ricordavo male ...

Però credo di capire che quando io parlo di "",tutto intero" tu traduci con "nel pieno Delle mie facoltà mentali"

E quando parlo di "parte di me" traduci con "mentalmente interdetto"

Ma (eventualmente) volevo dire che non sono la stessa cosa, non nel mio uso del termine.

Se io dico che sono in "vacanza" dal me che spendo nella coppia, non voglio dire che sono incapace di intendere e di volere, durante la vacanza.

Non so se è chiaro
 

danny

Utente di lunga data
Brucia perché è una inadempienza di un patto sottoscritto, anche solo implicitamente, o esplicitamente in caso di matrimonio.
La cosa che brucia è proprio il fatto di essere traditi perché era un rapporto che si basava proprio sulla condivisione di una intimità fisica, ma anche e soprattutto di pensieri, emozioni, sentimenti e di progetti.
È inaccettabile che chi rompe il rapporto voglia scaricarlo sul tradito facendolo passare da traditore della intimità perché il traditore, vero, non ha visto soddisfatti dei suoi bisogni e desideri che erano del tutto egoistici e non contemplati nel patto.
Il voler restare nel matrimonio è una trasformazione unilaterale del patto in un altro in cui si condividono solo le cose che uno sceglie di condividere, come se il traditore avesse trasformato il partner in un genitore a cui si racconta del film o del compagno, ma non della festa, della bevuta o il sesso.
Questo PUÒ essere il segno di un problema di attaccamento e di autonomia. Quando l'attaccamento viene sentito come pericoloso per la propria autonomia ci si allontana. Ci si può allontanare anche andando in palestra o a correre o avendo un amante. Certamente l'allontanamento per la palestra innervosisce meno :mexican:
Basterebbe il neretto...:up:
Sul "genitore" sottolineato: io lo sostituirei con un "erogatore di servizi a piacimento", ovvero una persona con cui mantieni un rapporto perché ne valuti sostanzialmente il contributo positivo nei tuoi confronti, senza però caricarti di ciò che l'altro aveva stabilito insieme a te come essenziale per la coppia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Basterebbe il neretto...:up:
Sul "genitore" sottolineato: io lo sostituirei con un "erogatore di servizi a piacimento", ovvero una persona con cui mantieni un rapporto perché ne valuti sostanzialmente il contributo positivo nei tuoi confronti, senza però caricarti di ciò che l'altro aveva stabilito insieme a te come essenziale per la coppia.
Il genitore è per definizione l'elemento di un rapporto asimmetrico che eroga tutto ciò che è necessario al figlio in termini materiali, psicologici e affettivi ricavando gioia dalla gioia dell'altro (il figlio) e con la prospettiva di un graduale allontanamento.
Creare questo rapporto all'interno della coppia può essere responsabilità di entrambi, anche se chi diventa il genitore può non esserne consapevole, convinto di essere su un piano paritario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quando, poi, piu' che genitore, passi al livello di maggiordomo o colf?
Ci sono anche genitori che vengono usati in quel modo.
Io ho sottovalutato il rapporto che c'era stato tra il mio ex e i suoi genitori e l'alfabeto sentimentale appreso.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Il genitore è per definizione l'elemento di un rapporto asimmetrico che eroga tutto ciò che è necessario al figlio in termini materiali, psicologici e affettivi ricavando gioia dalla gioia dell'altro (il figlio) e con la prospettiva di un graduale allontanamento.
Creare questo rapporto all'interno della coppia può essere responsabilità di entrambi, anche se chi diventa il genitore può non esserne consapevole, convinto di essere su un piano paritario.
Quindi poi cosa succede se la parte 'filiale' della coppia si emancipa o cerca di emanciparsi?
Il rapporto della mia compagna con il suo ex marito era pressappoco del tipo che descrivi, 12 anni di differenza contribuivano a tale impostazione..
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi poi cosa succede se la parte 'filiale' della coppia si emancipa o cerca di emanciparsi?
Il rapporto della mia compagna con il suo ex marito era pressappoco del tipo che descrivi, 12 anni di differenza contribuivano a tale impostazione..
Giustamente si trova il filarino:mexican:
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ho capito.. sul discorso del lavoro ricordavo male ...Però credo di capire che quando io parlo di "",tutto intero" tu traduci con "nel pieno Delle mie facoltà mentali"E quando parlo di "parte di me" traduci con "mentalmente interdetto"Ma (eventualmente) volevo dire che non sono la stessa cosa, non nel mio uso del termine.Se io dico che sono in "vacanza" dal me che spendo nella coppia, non voglio dire che sono incapace di intendere e di volere, durante la vacanza.Non so se è chiaro
No. Io non ho messo la discussione sul piano della capacità di intendere e di volere. Ho solo detto che nel farmi le corna tu non stai semplicemente mettendo in vacanza la parte di te che spendi nella coppia. Troppo comodo. Tu metti in vacanza te stesso, tanto e' vero che puoi benissimo decidere di spendere con l'amante ANCHE altre parti di te che esulano dai nostri patti. Tanto per dire. E a maggior ragione per il fatto che spendi ANCHE altra roba altrove (voglio in effetti ben vedere se non si cerca di smussare qualche difetto con l'amante.... Auspicabilmente lasciando apparte l'ammmmorrre) non è che ti prendi una vacanza dal te nella coppia. Eccheccazz (e 3) :DTi pigli una vacanza dalla coppia. Non si scappa, per me :)
 

mistral

Utente di lunga data
Mah.
Oggi sono un po' cotto... il sonno mi attanaglia per cui ne consegue che fatico a seguire alcuni ragionamenti.
Non riesco sinceramente a comprendere il collegamento tra l'essere sfigati (letteralmente senza figa, ovvero senza una donna con cui accoppiarsi) e avere una relazione extraconiugale, quindi disporre di ben due partner, ovviamente con modalità differenti di gestione del rapporto.
i compromessi ci sono in qualsiasi rapporto, non necessariamente solo in quello clandestino, anzi. Proprio il non dover avere in carico anche la necessità della convivenza e quindi del necessario compromesso che questa comporta, insieme a tutte le attività di gestione familiare, potrebbe far pensare che nel rapporto extra siano anche minori.
Certo, esso si deve sviluppare di nascosto, ma magari, proprio per questo non deve subire il peso dell'intrusione degli elementi estranei. Per dire, non devi sopportare le amiche dell'amante, i parenti dell'amante, i pranzi o le cene dai genitori dell'amante. Mica poco, eh, se proprio vogliamo essere sinceri.
E potrebbe anche essere eccitante, nel mantenere una cosa segreta e nascosta a tutti, il fatto di avere un complice quando nella vita hai già un compagno.
Quindi io tutta sta sfiga non la vedo addosso.
Al limite lo sfigato è il tradito, che si trova a dover gestire un sacco di problemi non per scelta sua e senza neppure avere la consolazione di aver goduto di bei momenti o delle cosiddette farfalle nello stomaco. Ma al limite, eh, perché già appellare una persona che si trova in questa situazione mi mette tristezza.
È in quale misura avere l'amante ti esonera dalla rottura di palle della famiglia ,dei parenti,del battesimo,del compleanno?
Hai l'amante da gestire e hai pure le rotture di palle da cui non ti puoi sottrarre.Se non vuoi avere quelle rotture lasci la moglie e fai il saltaletti libero come l'aria.Quella è l'unica soluzione definitiva a quelle rotture .
 

danny

Utente di lunga data
Il genitore è per definizione l'elemento di un rapporto asimmetrico che eroga tutto ciò che è necessario al figlio in termini materiali, psicologici e affettivi ricavando gioia dalla gioia dell'altro (il figlio) e con la prospettiva di un graduale allontanamento.
Creare questo rapporto all'interno della coppia può essere responsabilità di entrambi, anche se chi diventa il genitore può non esserne consapevole, convinto di essere su un piano paritario.
Oltre a non essere consapevole può anche non concordare con questa nuova figura, per questo non farei questa associazione linguistica equivocabile (lasciamola agli psicologi): si è genitori solo dei figli, con il coniuge si possono avere rapporti di vario genere, a volte al limite del parassitismo, ma nulla a che vedere con quanto definito dal ruolo del genitore, che ha comunque una definizione bel precisa e una valenza positiva.
Una moglie che si mette a fare la figlia del marito, entrando anche in concorrenza con i figli naturali e abdicando al ruolo di madre è un problema, per dire.
 
Ultima modifica:

mistral

Utente di lunga data
Mmmmh...parecchi ci sguazzano nei problemi (veri/presunti/ingigantiti) dell'amante...per una donna in crisi - o sedicente in crisi perchè altrimenti passa per zoccola - l'amante pronto ad ascoltare e a fare da sfogatoio è essenziale...
Mio marito era lo sfogatoio livello master della sua amante ,per lui non è stato un campanello d'allarme sentirsi le critiche scurrili anche di tipo sessuale che lei gli dispensava.Gongolava nel sentirsi il supereroe paragonato alla mezza calzetta che la signora diceva di avere a casa.Gli avrà pure dato del superdotato ovviamente .Ovviamante poi è arrivato il suo turno per essere trattato allo stesso modo una volta scesi dalla giostra
Nelle relazioni extra le gratificazioni che cerchiamo non sono uguali per tutti.Chi cerca di sistemare cose a livelli più profondi e chi si accontenta dei grattini.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Non si scappa, per me :)
Certo che sei davvero una donna tremenda te.. :rotfl: :carneval:

Ma una vacanzina piccinina piccinina..?

Niente eh..? :mexican:

Vabbè ricorrerò ai sindacati.. :rotfl: :carneval:
 

danny

Utente di lunga data
È in quale misura avere l'amante ti esonera dalla rottura di palle della famiglia ,dei parenti,del battesimo,del compleanno?
Hai l'amante da gestire e hai pure le rotture di palle da cui non ti puoi sottrarre.Se non vuoi avere quelle rotture lasci la moglie e fai il saltaletti libero come l'aria.Quella è l'unica soluzione definitiva a quelle rotture .
Con l'amante non hai la necessità di ottemperare a queste cose che sono previste, giustamente, in una coppia ufficiale con un minimo di inserimento nella società, per cui in teoria hai meno compromessi da affrontare nel rapporto.
Ma perché vedi così gravoso avere un amante, tale da farti scrivere "l'amante da gestire"?
Se fosse davvero così, chi mai desidererebbe avere storie clandestine?
Che poi uno abbia la sfiga - che è frutto comunque di una pessima capacità di valutare le persone - di incappare in un'amante psicopatica che ti crea problemi, diciamo che può capitare.
Ma si accetta di tradire per avere qualcosa in più di estremamente piacevole, non per fare come Tafazzi.
 

danny

Utente di lunga data
Mio marito era lo sfogatoio livello master della sua amante ,per lui non è stato un campanello d'allarme sentirsi le critiche scurrili anche di tipo sessuale che lei gli dispensava.Gongolava nel sentirsi il supereroe paragonato alla mezza calzetta che la signora diceva di avere a casa.Gli avrà pure dato del superdotato ovviamente .Ovviamante poi è arrivato il suo turno per essere trattato allo stesso modo una volta scesi dalla giostra
Nelle relazioni extra le gratificazioni che cerchiamo non sono uguali per tutti.Chi cerca di sistemare cose a livelli più profondi e chi si accontenta dei grattini.
Ecco, forse qui hanno un po' ragione tutti quelli che hanno detto che una persona così... mai.
Sinceramente concordo con loro.
 
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