Mi piacerebbe capire cosa provano le amanti ...

Skorpio

Utente di lunga data
Si, lasciai mia moglie per quella che è ancora la mia compagna, nonchè madre di mio figlio.
Dalla mia ex moglie non ho avuto figli (lo preciso perchè credo che la presenza o meno di figli sia assolutamente vincolante rispetto a qualsiasi scelta).
Io mi riferivo a questo, infatti.

Siccome si parlava di "scegliere" l'amante anziché la moglie, io ho precisato che scegliere l'amante significa appunto questo.
 
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Lostris

Utente Ludica
Sei comunque un bel po' pieno di te, e pensi solo a te stesso.
Sai se tutti i maschi la pensano come te, e credo di sì, preferisco stare da sola per sempre.

L'unica cosa che ormai ho capito è che i maschi da soli non stanno, devono sempre avere la compagna fissa e poi uno stuolo di amanti. :mad:
Fase pessimismo cosmico..
 

danny

Utente di lunga data
Danny....non siamo tutti uguali. Capisco che ti senta defraudato del tuo porto sicuro; purtroppo resta l'amarezza.
Più che altro: esiste un porto sicuro?
A me sembra che più o meno tutti qui si vada in cerca di qualcosa.
Lo infiocchettiamo diversamente, lo avvertiamo come vincente o presunto tale o ne constatiamo il fallimento, ma quel che accomuna tutti è l'affanno a riempire qualcosa senza neppure capire cosa.
Tradire può anche essere un modo per non sentirsi soli o trovare un senso che altrove non emerge ma poi produce altra solitudine.
E si va avanti così, a colpi di filosofia sul web, con qualche bugia ritenuta innocua nella vita, con l'illusione in qualche modo di trovare una logica in tutto questo.
In fin dei conti emerge in tutti solo la voglia di essere vivi.
 
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mistral

Utente di lunga data
Ma (faccio uno sforzo di comprensione) non è che se c'è una parte di te che vuole sapere cosa si prova a darsi fuoco o mangiare un topo o fare un pompino a un canguro debba necessariamente essere assecondata.
La vita è fatta di scelte e se scegli di vivere in coppia e avere una famiglia ti tocca il rubinetto che perde, accompagnare il figlio alla festa e beccarti le assemblee di classe, ecc ecc.
E il resto che non è funzionale a quella scelta non lo fai.
Come diceva Mistral, se hai una famiglia non vai in moto rischiando di romperti una gamba (per essere pessimisti moderati) con i figli piccoli perché sei adulto, hai fatto una scelta che ne esclude altre.
Non si tratta di vivere questo con frustrazione perché la scelta è TUA e delle conseguenze, comprese tutte le cose di cui avresti dovuto fare a meno, le avevi ben chiare e poi te ne sono state chiare altre.
Voler fare tutto è solo essere immaturi e voler avere la famiglia, ma anche il resto, come il ragazzino che vuole andare a giocare, ma poi non avere il cattivo voto a scuola perché non ha studiato.

Io non so come sia stato possibile che si siano create intere generazioni convinte di poter avere tutto e che nello stesso modo educano i figli che pensano di poter non studiare, non fare compiti, giocare e andare bene a scuola.
Sono genitori che vogliono figli che non creino loro frustrazioni, che li amino sempre e li facciano sentire fieri di loro senza fare la fatica di educarli e dire loro di no.

P.S. La cit. è di Paolo Conte però.
A canguro fermo o salterino?:rotfl:
 

Brunetta

Utente di lunga data

stany

Utente di lunga data
Più che altro: esiste un porto sicuro?
A me sembra che più o meno tutti qui si vada in cerca di qualcosa.
Lo infiocchettiamo diversamente, lo avvertiamo come vincente o presunto tale o ne constatiamo il fallimento, ma quel che accomuna tutti è l'affanno a riempire qualcosa senza neppure capire cosa.
Tradire può anche essere un modo per non sentirsi soli o trovare un senso che altrove non emerge ma poi produce altra solitudine.
E si va avanti così, a colpi di filosofia sul web, con qualche bugia ritenuta innocua nella vita, con l'illusione in qualche modo di trovare una logica in tutto questo.
In fin dei conti emerge in tutti solo la voglia di essere vivi.
In fondo,si è soli quando si nasce,quando si muore e,forse,anche durante il percorso; ed il tradimento ci da questa conferma.Credo che la rappresentazione della propria vita richieda um impegno ed una scelta di comportamenti che vadano oltre le nostre aspettative e programmi. Il copione può cambiare, e allora bisogna saperlo interpretare.
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Sì fa come in quasi tutto il mondo. Paesi Arabi esclusi.li le donne rischiano la vita
Infatti è pieno di prostitute per i turisti.
Non ti sapevo sociologo delle corna. Internazionalista vieppiú. Comunque certo che se per te il tradimento consiste solo ed esclusivamente in: tu stai con un altro/a, scopiamo lo stesso, si, credo che in quel caso possa essere lo stesso ovunque. Forse possiamo decidere anche di estendere il teorema qualche altra specie di mammiferi. Se ragioni tutto in termini così semplici, non mi stupisco che tu sia una persona felice.
Per me anche solo come vengono gestiti sguardi, segreti e bugie in Sicilia, e più In generale in tutti quei posti dove si parla coi silenzi, é qualcosa di assolutamente affascinante. Per me una storia di corna a Milano e una a Catania sono due bestie assolutamente differenti. Cambiano i codici. Quindi cambia la partita. I sentimenti possono essere forti quanto ti pare, ma la differenza tra essere romantici ed essere affetti da autismo sta nel modo in cui questi sentimenti vengono estrinsecati.
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Forse era per mettersi in sintonia con te: Visto che descrivi ispezioni alle tonsille "a due a due" mediante l'inserimento del tuo ammennicolo; e nei confronti di persone (donne) che ti sollazzano (non so nemmeno fino a che punto aggratis), per le quali dovresti provare un minimo di riconoscimento,se non rispetto, visto che ti consentono di affermare il tuo smisurato ego .Altro che lotta tra maschi e femmine
.....La lotta la stai facendo davanti allo specchio con te stesso e la tua insoddisfazione che si esprime attraverso il sesso; visto che non penso sia di origine ormonale. Visto che affermi (anche giustamente) che il tuo benessere debba essere prioritario su tutto e tutti (meno la prole), a discapito di valori quali onore e rispetto (cit. Terronica) ,non te la raccontare sul fatto che le tue "accompagnatrici" siano un compendio alle frustrazioni di coppia, che vada oltre ad una gretta e ripetitiva conferma di se,nella prova della conquista,e nella successiva realizzazione di un episodio di sesso fine a se stesso (l'inserimento per l'inserimento), considerato che fai solo credere (anche a te stesso), che questa compulsività apporti un beneficio alla tua anima. Del esto,dopo appena due ore da una copula clandestina sei perversamente attratto da tua moglie per replicare la prestazione. Non esagerare col cialis.....
Non sei il Male.....sei messo male!
Vabbé regá. La donna del popolo ha sbottato. Peró te stai a spander merda su tuo marito qua 24/7, io no. Inutile che cerchi in ogni modo di spostare i riflettori. Quella talmente piena di merda che non riesce a non vomitarla ogni volta che mette un dito sulla tastiera sei tu, Non io.
Si chiama invidia.
É na brutta bestia.
Qua, in particolare, si chiama invidia per chi va avanti nella vita. Fatti l'amante che vedi come rifiorisci.
 
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oriente70

Utente di lunga data
Per essere felici non bisogna farsi troppe pippe mentali, poi finché va bene sono contento per te ma se poi va male e non parlo che ti scoprano parlo di malattie.
Non voglio fare il melodrammatico e preferisco fare il buon padre di famiglia che il tronista.
Ne conosco tanti di distributori di pisellate ma quando capisco con chi si divertono .... contenti loro contenti tutti, sono in pochi quelli che si migliorano sempre.
Da ragazzo si scommetteva su chi riuscisse a farsi quella che mai avresti pensato...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No nemmeno i meccanismi. E non c'è da stendere un ponte tra la violenza e il tradimento. È una forzatura dovuta al fatto che hai la sindrome dell'inclusione a tutti i costi.
E comunque il discorso ad minchiam con annesso paragone idiota non era tra il tradimento e la violenza. Vattelo a rileggere.


Macristoddio...
Inclusione? :D:rotfl:

Non scambiare le buone maniere con l'inclusione. ;)

Ci sono similitudini di meccanismo nella reazione.
Non nella violenza agita.

Probabilmente mi sono spiegata male.

Non ho paragonato un violentatore ad un traditore. Mi sembra evidente che non sia paragonabile.

Per il semplice fatto che un tradimento esiste nella presenza di un patto fra individui. E non può esistere diversamente.
Una violenza esiste in se stessa, in assenza di patti e alleanza. E annulla ogni possibilità di scelta a riguardo.

Non esiste neanche la colpevolizzazione della vittima nel tradimento.
Mentre in caso di violenza sì. Il famoso " te la sei cercata". E sa la vogliamo portare all'estremo, anche se la letteratura a riguardo è rarissima, c'è anche il ti è piaciuto. Le vittime di violenza che provano l'orgasmo, e ci sono, non lo dichiarano e se ne vergognano. Ma ci sono. Ovviamente è un tipo di orgasmo reattivo al dolore e allo stress. Ma non se ne parla...che fa brutto....

Tutto questo mi sembra evidente, tanto evidente da non doverlo nemmeno precisare.

Ho cercato similitudini nel senso di tradimento, con le dovute distinzioni, che si percepiscono.
Ad minchiam in realtà. Perchè non sono mai stata tradita. (e se lo sono stata non lo so, quindi non sono stata tradita nella mia esperienza).

In ogni caso in entrambe le situazioni le conseguenze sono la rottura della fiducia, fondamentalmente in se stessi e nelle proprie valutazioni dell'altro. Proporzionando ovviamente. Specifico.
E l'incontro con lo sconosciuto.
E con parti di un altro che non si riconoscono nè nell'altro nè in se stessi.

E ho riletto.
Ma avevo già letto.
Tanto che non mi ci ero nemmeno fermata sul quel passaggio che mi hai riportato.

La questione che mi interessava sottolineare era il non riconoscimento.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi pare di averlo scritto mille volte che il tradimento in quei termini non ha creato nulla di nuovo in lui ma ha alimentato cio che già prima era e per il quale più volte avevo chiesto di farci i conti.Ha cercato esattamente ciò che l'altra offriva più o meno sinceramente.Non si è scoperto lì che lui aveva questo ego frustrato ma torno a ripetere che con me non puoi raccontarmi che sei biondo con gli occhi azzurri ,perché so che sei moro e non posso dirti che sei un biondino.Se esci di casa,ti tingi i capelli e metti le lentine è più facile che qualcuna sospiri per i tuoi tratti vikinghi.Ma non ti puoi incazzare con me perché io non ti vedo biondo.Poi possiamo lavorare su mille altri aspetti positivi ed amabili che hai ma io ti conosco molto bene,non puoi raccontarmela.La botta l'ha presa anche perché finché c'era il gioco l'altra lo ha trattato da biondo,a gioco finito mi ha praticamente detto che lei non è cretina e si capiva benissimo che lui era moro.
É stato un test per vedere cosa poteva raccogliere per se fuori? Forse.Non gli è andata benissimo ma lo ha aiutato a capire che si può agire concretamente affinché la stima sia meritata e che pretenderla a priori è impossibile.

Se la suda .Lui ha chiesto di dargli la possibilità di sudrasela .Sta mantenendo le promesse.
Per quanto riguarda l'affidarmi la vedo dura ,non mi sono mai affidata veramente a nessuno e questo episodio mi ha convinta che sia meglio così.Mi hanno buttata in prima linea presto e ho tanti che si affidano a me,do l'idea di sapere bene la strada ....
Io penso che sia nel grassetto che ti incastri.

Lei non offriva nulla. Dico nulla perchè ogni offerta è nulla, se a priori chi la accoglie non è già di suo interessato.
Lui voleva prendere.

Sembra la stessa cosa. Sembrano pure concatenate.
Ma non lo sono.

Si parla di scelta.
Esatto.
Tradire è una scelta. E riguarda il prendere PER SE'.
Quindi si sceglie pure con chi. E come. E anche dove, quando e pure il perchè.

L'ego...c'entra sì, ma anche no.

Semplicemente quando si decide di aver a che fare con un estern* alla coppia, si decide che in quel tempo la coppia non c'è. SE non in termini di conseguenze che ci potrebbero essere sulla coppia.

Si esce dalla coppia e si sta con se stessi.

Poi la prospettiva del tradito è "non mi hai considerato". E avanti su questa linea.
Che serve a ricucire una alleanza, anche soltanto per romperla.

Ma quando si va a scopare con qualcuno che non è il compagno o la compagna, mica che mentre si scopa si è oppressi dal pensiero del partner a casa eh...
Ci si sta godendo quella situazione.

E al partner semmai ci si pensa poi.
In quei momenti è fuori.

E' dentro nell'attenzione che semmai si mette a non coinvolgerlo. A tenerlo fuori. (nascondere).

E' una prospettiva esclusiva. Di esclusività con se stessi.

Poi c'è chi si innamora (e secondo me sono la minoranza.)

I più usano la passerella dell'ammore per sentirsi meno merde nel mentire a qualcuno con cui hanno stretto un patto.

Io per esempio non ho mai avuto grossi problemi a sentirmi mentitrice. Non era una cosa su cui si giocava la mia costruzione di me.

Ero il al mio centro. E a dover scegliere, mento a qualcun altro. A me no.

Il fulcro è tutto qui.

Quanto all'affidarsi. Ti capisco.
Sto ragionando intorno al fatto che quella è la mia difesa. forse la principale.

Affidarsi non penso, adesso, sia un qualcosa che riguardi nessun altro se non il proprio rapporto con la Vita.
Gli altri...sono spesso scelti ad hoc...per ripetere un meccanismo appreso. Che conferma la propria identità.

A volte, è interessante disconfermarla la propria identità...ne escono cose interessanti. :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
questo credo.. è l'aspetto difficile da spiegare, così come da comprendere.

specialmente ritornando al discorso della "vacanza" dal sè messo in gioco nella coppia.

e questo aspetto ESISTE secondo me a livello quasi incidentale anche nel tradito, solo che non lo ha semplicemente tramutato in "pensiero, occasione, programmazione, azione"

a volte.. leggendo reazioni di totale distanza e rifiuto anche solo di ascoltare, da parte del tradito, io leggo cose che mi richiamano suoni strani, del tipo

" ANCHE IO MI STO SACRIFICANDO, ANCHE IO HO RINUNCIATO A PARTI DEL ME, ANCHE IO AVREI VOGLIA DI....... PERO' IO HO RESISTITO"

e in questa distanza e in questa refrattarietà a qualsiasi tipo di dialogo e ascolto, leggo quasi una conferma del fatto che si... c'erano OVVIAMENTE parti del "se" che erano depresse nella coppia, nel progetto familiare.... e per entrambi

solo che il punto era semplicemente: "resistere, resistere, resistere...."

e la colpa imperdonabile vs il traditore è non tanto il non aver comunicato, parlato...

quanto il NON aver resistito, e ingollato, in ossequio a una firmetta, o a una promessa, solenne, formale, rituale, implicita che fosse

Io mi sto convincendo che quello che per qualcuno è lineare, per altri non lo è.

Il mio ex, non solo non si stava sacrificando. Ma voleva esattamente quello.

Il punto è che quello che lui voleva, era un sacrificio troppo grosso per me.
Uso lui...ma fondamentalmente è una storia che si è ripetuta più e più volte.

Loro (uso generico) desideravano profondamente la stabilità della coppia. Non era un sacrificio, anzi. Era un desiderio.

Io no. Io desideravo una coppia che avesse la stabilità come conseguenza e non come condizione a priori.

Loro desideravano una moglie. E io desideravo un compagno.

Presupposti di percezione della realtà profondamente diversi.

Non a caso, neanche come amante, non ho mai avuto nessuna difficoltà ad entrare ed uscire da una bolla.

Se da traditrice chi ho tradito mi dicesse "io ho resistito e tu no" ...lo manderei a fare in culo.
Per direttissima.

Se poi pensasse pure di imbastirci sopra un discorso...diventerei veramente stronza.

Credo sia proprio una questione di come si è fatti.

Pure adesso, con G., io ho spazi che sono solo miei. Che riguardano soltanto me. E lui non ce lo voglio dentro.
Mi toglierebbe il fiato.

La cosa che ho imparato è mettere questo come condizione di base ad una relazione.
E scegliere persone che sanno davvero di cosa sto parlando.

E si torna al riconoscimento. E al somigliarsi.

Per lui è comprensibile per esempio giocare in tre. Comprende cosa intendo quando parlo del terzo o della terza come giocattoli per la coppia.

Se non ci fosse questa precondizione, non potremmo stare insieme.

Lui ha spazi in cui non mi vuole. Vacanze appunto.
E io ho le mie.

Il patto non riguarda il non avere spazi in cui l'altro non esiste.
Il patto riguarda la non belligeranza in quegli spazi, nei confronti del patto fra noi (e non uno verso l'altro).

Che tradotto significa avvertirsi quando in quegli spazi potrebbero avvenire cose che mettono in condizione il patto di non essere più come lo si era pattuito.
E lo ribadisco, il patto. Non lui e non io.

Senza i miei spazi in cui l'altro non esiste, io non potrei stare vicina all'altro.

E mica resisto...e mica desidero che lui resista.

Credo che adesso siamo freschi...ma prima o poi in un modo o nell'altro affronteremo la questione per cui a uno o all'altro vien il desiderio di assaggiare.
Decideremo come gestire.

Alla base abbiamo accordato che nelle modalità di gestione al desiderio di assaggiare non è inclusa la resistenza.

Poi quel che faremo...buh.

Ma a me, una relazione in cui la resistenza è il fulcro...io sto da sola.

Sono cresciuta sola e da sola ci sto bene. Mi piace l'affetto e la vicinanza, ma se l'affetto e la vicinanza comportano la rinuncia alla mia solitudine, anche no.
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Inclusione? :D:rotfl:

Non scambiare le buone maniere con l'inclusione. ;)

Ci sono similitudini di meccanismo nella reazione.
Non nella violenza agita.

Probabilmente mi sono spiegata male.

Non ho paragonato un violentatore ad un traditore. Mi sembra evidente che non sia paragonabile.

Per il semplice fatto che un tradimento esiste nella presenza di un patto fra individui. E non può esistere diversamente.
Una violenza esiste in se stessa, in assenza di patti e alleanza. E annulla ogni possibilità di scelta a riguardo.

Non esiste neanche la colpevolizzazione della vittima nel tradimento.
Mentre in caso di violenza sì. Il famoso " te la sei cercata". E sa la vogliamo portare all'estremo, anche se la letteratura a riguardo è rarissima, c'è anche il ti è piaciuto. Le vittime di violenza che provano l'orgasmo, e ci sono, non lo dichiarano e se ne vergognano. Ma ci sono. Ovviamente è un tipo di orgasmo reattivo al dolore e allo stress. Ma non se ne parla...che fa brutto....

Tutto questo mi sembra evidente, tanto evidente da non doverlo nemmeno precisare.

Ho cercato similitudini nel senso di tradimento, con le dovute distinzioni, che si percepiscono.
Ad minchiam in realtà. Perchè non sono mai stata tradita. (e se lo sono stata non lo so, quindi non sono stata tradita nella mia esperienza).

In ogni caso in entrambe le situazioni le conseguenze sono la rottura della fiducia, fondamentalmente in se stessi e nelle proprie valutazioni dell'altro. Proporzionando ovviamente. Specifico.
E l'incontro con lo sconosciuto.
E con parti di un altro che non si riconoscono nè nell'altro nè in se stessi.

E ho riletto.
Ma avevo già letto.
Tanto che non mi ci ero nemmeno fermata sul quel passaggio che mi hai riportato.

La questione che mi interessava sottolineare era il non riconoscimento.
Ok. Pax vobiscum
 

mistral

Utente di lunga data
Inclusione? :D:rotfl:

Non scambiare le buone maniere con l'inclusione. ;)

Ci sono similitudini di meccanismo nella reazione.
Non nella violenza agita.

Probabilmente mi sono spiegata male.

Non ho paragonato un violentatore ad un traditore. Mi sembra evidente che non sia paragonabile.

Per il semplice fatto che un tradimento esiste nella presenza di un patto fra individui. E non può esistere diversamente.
Una violenza esiste in se stessa, in assenza di patti e alleanza. E annulla ogni possibilità di scelta a riguardo.

Non esiste neanche la colpevolizzazione della vittima nel tradimento.
Mentre in caso di violenza sì. Il famoso " te la sei cercata". E sa la vogliamo portare all'estremo, anche se la letteratura a riguardo è rarissima, c'è anche il ti è piaciuto. Le vittime di violenza che provano l'orgasmo, e ci sono, non lo dichiarano e se ne vergognano. Ma ci sono. Ovviamente è un tipo di orgasmo reattivo al dolore e allo stress. Ma non se ne parla...che fa brutto....

Tutto questo mi sembra evidente, tanto evidente da non doverlo nemmeno precisare.

Ho cercato similitudini nel senso di tradimento, con le dovute distinzioni, che si percepiscono.
Ad minchiam in realtà. Perchè non sono mai stata tradita. (e se lo sono stata non lo so, quindi non sono stata tradita nella mia esperienza).

In ogni caso in entrambe le situazioni le conseguenze sono la rottura della fiducia, fondamentalmente in se stessi e nelle proprie valutazioni dell'altro. Proporzionando ovviamente. Specifico.
E l'incontro con lo sconosciuto.
E con parti di un altro che non si riconoscono nè nell'altro nè in se stessi.

E ho riletto.
Ma avevo già letto.
Tanto che non mi ci ero nemmeno fermata sul quel passaggio che mi hai riportato.

La questione che mi interessava sottolineare era il non riconoscimento.

mica vero.Molti traditori paraculo,anche le amiche o i parenti a volte cercano le colpe nel tradito che viene accusato di non aver fatto abbastanza o di aver fatto troppo.

Mi permetto anche di dire che il tradimento ,quando in ballo ci sono le certezze di una vita,la famiglia ,i sentimenti e magari una persona che si è amata più di noi stessi,,non è molto distante dal dolore devastante che si può provare per altri tipi di violenza.Per esempio scoprire che il proprio partner è un seriale recidivo credo sia devastante perché non si hanno più ricordi e attimi di vita decontaminati .Non ci sono attenuanti.
Trauma,violenza,senso di schifo ....le similitudini nelle violenze di ogni tipo ci sono.
 

mistral

Utente di lunga data
Io penso che sia nel grassetto che ti incastri.

Lei non offriva nulla. Dico nulla perchè ogni offerta è nulla, se a priori chi la accoglie non è già di suo interessato.
Lui voleva prendere.

Sembra la stessa cosa. Sembrano pure concatenate.
Ma non lo sono.

Si parla di scelta.
Esatto.
Tradire è una scelta. E riguarda il prendere PER SE'.
Quindi si sceglie pure con chi. E come. E anche dove, quando e pure il perchè.

L'ego...c'entra sì, ma anche no.

Semplicemente quando si decide di aver a che fare con un estern* alla coppia, si decide che in quel tempo la coppia non c'è. SE non in termini di conseguenze che ci potrebbero essere sulla coppia.

Si esce dalla coppia e si sta con se stessi.

Poi la prospettiva del tradito è "non mi hai considerato". E avanti su questa linea.
Che serve a ricucire una alleanza, anche soltanto per romperla.

Ma quando si va a scopare con qualcuno che non è il compagno o la compagna, mica che mentre si scopa si è oppressi dal pensiero del partner a casa eh...
Ci si sta godendo quella situazione.

E al partner semmai ci si pensa poi.
In quei momenti è fuori.

E' dentro nell'attenzione che semmai si mette a non coinvolgerlo. A tenerlo fuori. (nascondere).

E' una prospettiva esclusiva. Di esclusività con se stessi.

Poi c'è chi si innamora (e secondo me sono la minoranza.)

I più usano la passerella dell'ammore per sentirsi meno merde nel mentire a qualcuno con cui hanno stretto un patto.

Io per esempio non ho mai avuto grossi problemi a sentirmi mentitrice. Non era una cosa su cui si giocava la mia costruzione di me.

Ero il al mio centro. E a dover scegliere, mento a qualcun altro. A me no.

Il fulcro è tutto qui.

Quanto all'affidarsi. Ti capisco.
Sto ragionando intorno al fatto che quella è la mia difesa. forse la principale.

Affidarsi non penso, adesso, sia un qualcosa che riguardi nessun altro se non il proprio rapporto con la Vita.
Gli altri...sono spesso scelti ad hoc...per ripetere un meccanismo appreso. Che conferma la propria identità.

A volte, è interessante disconfermarla la propria identità...ne escono cose interessanti. :)
mah,lo ha studiato parecchio e non era difficile leggere quale fosse il suo tallone d'Achille e visto che l'altra non si è dimostrata come diceva di essere,presumo che anche lei abbia falsato la merce perché il mercato richiedeva un articolo che lei non aveva a magazzino.Ma lui ha fatto uguale sia chiaro,aveva raccolto le lamentele di lei.
Magari è anche normale presentarsi ad un estraneo con punti di forza ad effetto.Come il bluff a poker .Finche pensi di non dover mostrare le carte può anche essere divertente.Quando ti scontri con la realtà e le carte devi dimostrare di averle è un bel guaio .
Ho assistito alle loro carte in tavola.Se non fossi stata coinvolta personalmente sarebbe stata pure una macchietta divertente.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Io mi sto convincendo che quello che per qualcuno è lineare, per altri non lo è.

Il mio ex, non solo non si stava sacrificando. Ma voleva esattamente quello.

Il punto è che quello che lui voleva, era un sacrificio troppo grosso per me.
Uso lui...ma fondamentalmente è una storia che si è ripetuta più e più volte.

Loro (uso generico) desideravano profondamente la stabilità della coppia. Non era un sacrificio, anzi. Era un desiderio.

Io no. Io desideravo una coppia che avesse la stabilità come conseguenza e non come condizione a priori.

Loro desideravano una moglie. E io desideravo un compagno.

Presupposti di percezione della realtà profondamente diversi.

Non a caso, neanche come amante, non ho mai avuto nessuna difficoltà ad entrare ed uscire da una bolla.

Se da traditrice chi ho tradito mi dicesse "io ho resistito e tu no" ...lo manderei a fare in culo.
Per direttissima.

Se poi pensasse pure di imbastirci sopra un discorso...diventerei veramente stronza.

Credo sia proprio una questione di come si è fatti.

Pure adesso, con G., io ho spazi che sono solo miei. Che riguardano soltanto me. E lui non ce lo voglio dentro.
Mi toglierebbe il fiato.

La cosa che ho imparato è mettere questo come condizione di base ad una relazione.
E scegliere persone che sanno davvero di cosa sto parlando.

E si torna al riconoscimento. E al somigliarsi.

Per lui è comprensibile per esempio giocare in tre. Comprende cosa intendo quando parlo del terzo o della terza come giocattoli per la coppia.

Se non ci fosse questa precondizione, non potremmo stare insieme.

Lui ha spazi in cui non mi vuole. Vacanze appunto.
E io ho le mie.

Il patto non riguarda il non avere spazi in cui l'altro non esiste.
Il patto riguarda la non belligeranza in quegli spazi, nei confronti del patto fra noi (e non uno verso l'altro).

Che tradotto significa avvertirsi quando in quegli spazi potrebbero avvenire cose che mettono in condizione il patto di non essere più come lo si era pattuito.
E lo ribadisco, il patto. Non lui e non io.

Senza i miei spazi in cui l'altro non esiste, io non potrei stare vicina all'altro.

E mica resisto...e mica desidero che lui resista.

Credo che adesso siamo freschi...ma prima o poi in un modo o nell'altro affronteremo la questione per cui a uno o all'altro vien il desiderio di assaggiare.
Decideremo come gestire.

Alla base abbiamo accordato che nelle modalità di gestione al desiderio di assaggiare non è inclusa la resistenza.

Poi quel che faremo...buh.

Ma a me, una relazione in cui la resistenza è il fulcro...io sto da sola.

Sono cresciuta sola e da sola ci sto bene. Mi piace l'affetto e la vicinanza, ma se l'affetto e la vicinanza comportano la rinuncia alla mia solitudine, anche no.
È tutto molto lineare, si..

Ti chiedo (e beninteso puoi non rispondere) tra queste vacanze nella coppia tua, sono incluse, concordate e accettate anche vacanze a livello sessuale?

Tradotto con un esempio: tu stasera vai a letto con un altro uomo e sei in vacanza, per cui NON gli parlerai di questa vacanza?

Oppure in campo sessualità (che è centrale nel vostro tipo di rapporto), non è ammessa vacanza?
 
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mistral

Utente di lunga data
Vabbé regá. La donna del popolo ha sbottato. Peró te stai a spander merda su tuo marito qua 24/7, io no. Inutile che cerchi in ogni modo di spostare i riflettori. Quella talmente piena di merda che non riesce a non vomitarla ogni volta che mette un dito sulla tastiera sei tu, Non io.
Si chiama invidia.
É na brutta bestia.
Qua, in particolare, si chiama invidia per chi va avanti nella vita. Fatti l'amante che vedi come rifiorisci.
Primo grassetto .Per che cosa dovrei usare un forum di sfogo sul tradimento? Io lo uso da vomitatoio perché per 3 anni non ho vomitato nulla poi ho cominciato a rendermi conto ,anche leggendo qui,che tirare fuori cose e dinamiche che per anni avevo collocato in posti sbagliati o lasciate lì in sospeso ,non mi stavano più bene.Il buttare fuori per una persona che ha sempre cercato di trovare un posto ad ogni cosa anche quando un posto non sarebbe dovuto esserci,è un fiume in piena.E per la cronaca la colpa di non aver usato una mazza da baseball sui denti me la do eccome.
Quindi semmai sei tu che non hai capito il forum e lo hai scambiato per il tuo palcoscenico dove perculare i traditi ed elevare i traditori.Io racconto,racconto davvero,non faccio finta di essere Mary Poppins.Butto fuori anche cose che nemmeno immaginavo di avere e continuò la mia vita serena rispettando chi ho a fianco.Tu fai la passerella qui e poi per compensare ti scopi la legittima con gran piacere dopo aver scopato due ore con l'amante,e lo hai sottolineato come un piacere in questa umiliazione ,nell'eccitarti con tua moglie pensando a quello...(l'ho già detto che mi farebbe schifo solo a pensarlo vero?)
Secondo grassetto ,sembri il medico della mutua di mia zia.Tutti i sintomi riconducono al fuoco di Sant'Antonio e cura tutti con l'antivirale.Peccato che stanno tutti na merda.Uno aveva la psoriasi e l'altro la dermatite che con l'antivirale vanno a nozze.Prova a cambiare cura che ci ammorbi h24 con le mirabolanti gesta del tuo uccello curativo.A proposito,la vena romanziera ti si è esaurita?Altro che le risate per la morte di Sheva ci siamo fatti qui con i tuoi racconti da tre pagine stile "La grande bellezza".
Dopo aver letto le descrizioni di te stesso e delle tue amanti mi sa che qui aleggia il terrore di trovarsi per i piedi uno come te.Qui Manco più i maschi arrapati si vogliono accostare a te.
Sei troppo banfa pure per Blaise il che è piuttosto esplicativo.:rotfl:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
mica vero.Molti traditori paraculo,anche le amiche o i parenti a volte cercano le colpe nel tradito che viene accusato di non aver fatto abbastanza o di aver fatto troppo.

Mi permetto anche di dire che il tradimento ,quando in ballo ci sono le certezze di una vita,la famiglia ,i sentimenti e magari una persona che si è amata più di noi stessi,,non è molto distante dal dolore devastante che si può provare per altri tipi di violenza.Per esempio scoprire che il proprio partner è un seriale recidivo credo sia devastante perché non si hanno più ricordi e attimi di vita decontaminati .Non ci sono attenuanti.
Trauma,violenza,senso di schifo ....le similitudini nelle violenze di ogni tipo ci sono.
No.

Lo stigma sociale del "te la sei cercata" non è minimamente paragonabile al "non hai fatto abbastanza".
A nessun livello.

Quanto al resto...ancora no.

C'è una differenza fondamentale: il tradimento avviene all'interno di un patto di alleanza. E il patto di alleanza, in quanto patto, ha insita in sè la possibilità della rottura del patto stesso.
E' uno dei rischi relazionali di cui, se si è un minimo presenti alla realtà, di cui si tiene conto.


In una violenza non c'è patto. Di nessun tipo e genere.
E non hai nessun tipo di scelta riguardo il "fare". Che è l'altra grossa differenza.


Nella violenza tu sei assolutamente e totalmente presente.E l'altro ti vuole ASSOLUTAMENTE PRESENTE.
Anche se provi a staccarti, sei richiamata lì. Dal dolore, dalle mani, dalla saliva, dallo sperma. L'altro ti chiama lì. Il tuo corpo ti ingabbia lì.
Non hai via di scampo. Sei partecipe. Volente o nolente sei partecipe mentre il tipo te lo infilava.
L'hai preso dentro. L'hai tenuto dentro.

E arrivi pure a chiederti tu stessa se forse non lo volevi almeno un po'.

Dubito che a te sia mai sorto questo dubbio, riguardo il tradimento di tuo marito :rolleyes:

Un livello è l'imposizione di scelte fatte da altri. Imposizione relativa fra l'altro.

Altro livello, non minimamente paragonabile, è l'essere presi, trattati fisicamente ed emotivamente come burattini e essere fisicamente ed emotivamente e mentalmente costretti a vivere PARTECIPANDO ad ogni livello del tuo essere, senza spazi vuoti a riguardo, una cosa che NON VUOI vivere.

Un tradimento impone il confronto con le azioni dell'altro. Che hanno una ricaduta a livello di patto di coppia. E di famiglia.

Una violenza costringe A FARE azioni che non si vogliono fare. Costringono a che le mani dell'altro, la bocca, il cazzo penetrino, tocchino, lascino segni e tracce e ad ACCETTARLO. Sei costretta a rimanere lì.

Se va bene, come è andata a me, tutto si risolve con uno che ti entra mentre tu ripeti no. Tu chiedi di fermarsi e quello che va avanti. Tu dici che senti male e quello se ne fotte. Tu piangi e l'altro non se ne accorge neanche. A me è andata bene, mi sono presa due sberloni e la cosa è finita lì.

Ad altre non va così bene. A quello che ho descritto si aggiungono sono costole rotte, nasi spaccati, ematomi, denti saltati, escoriazioni in gola, in figa, in culo....se va bene.

Sorvolo sulla denuncia. Sui meccanismi giudiziari.

Sugli imbecilli, che non mancano mai, che affermano "se l'è cercata". Che tradotto è LO VOLEVI. In una situazione in cui AVENDO FATTO col corpo, pure tu ti metti in dubbio. E magari pure ci credi. Da qualche parte.

Una roba completamente diversa, come ti dicevo, dal "non hai fatto abbastanza" oppure "hai fatto troppo".
Situazione in cui viene semmai colpevolizzato uno o più errori in un percorso.
Non viene messo in dubbio che TU VOLESSI ESSERE TRADITA.

Sono due cose completamente diverse.


Un discorso è paragonare i MECCANISMI e poi però collocarli nel contesto.

Altro discorso è paragonare ed assimilare AZIONI e SITUAZIONI che sono lontane in termini siderali.

E io paragono i meccanismi.

Non mi sognerei mai di paragonare il resto.

Per rispetto a tutti.

Quanto allo schifo...è la tua pelle che ti scarnificheresti di dosso. E non puoi. Vuoi. Ma non puoi.
Sei costretta a tenertela addosso. Sei costretta a guardare la tua faccia. Sei costretta a sentire e risentire quelle sensazioni striscianti che ti passano attraverso e ti penetrano ovunque.
Mi ricordo che io facevo docce a temperature altissime...non mi bastava mai. Mi sentivo sempre sporca. Sempre addosso l'altro. Non c'era acqua che lavasse via quella sensazione. Ho passato ore sotto l'acqua cercando di lavarmi. E poi ho capito che era dentro di me.

Altro discorso sentire schifo per qualcun altro. O per la situazione.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
È tutto molto lineare, si..

Ti chiedo (e beninteso puoi non rispondere) tra queste vacanze nella coppia tua, sono incluse, concordate e accettate anche vacanze a livello sessuale?

Tradotto con un esempio: tu stasera vai a letto con un altro uomo e sei in vacanza, per cui NON gli parlerai di questa vacanza?

Oppure in campo sessualità (che è centrale nel vostro tipo di rapporto), non è ammessa vacanza?

Mi sono accorta, nel tempo, che uno degli equivoci delle mie relazioni riguardava il fatto che per me la sessualità era il fulcro.

Per "loro" no. Per "loro" il fulcro era l'affetto e la non solitudine.

Sembra una cosa scontata...in fondo il sesso, la sessualità c'è, nel momento in cui si è in relazione di coppia, no?

E invece no.

Avere la sessualità come fulcro significa esplorare insieme la sessualità...e esplorare insieme la sessualità significa entrare in quelle parti di sè dove la coppia passa in secondo piano rispetto all'individuo. Farlo insieme significa mettere in mezzo quelle parti.
Mettere la coppia davanti significa che certe fantasie, certe pulsioni vengono messe dietro la coppia. Ognuno se le tiene per sè.

Il fuori coppia, è condiviso fra noi.
E' considerato come possibilità concreta. E in quanto tale discutibile, in termini di condizioni, di "contratto" fra noi.
Mi spiego?

Un'altra cosa di cui mi sono resa conto è che per me il "non ammesso" non ha valore.
Non ha valore nei miei riguardi. E non ha valore neanche da parte mia verso l'altro.

Non ho mai sentito un senso di appropriazione tale per cui io sono stata nella posizione di non ammettere alcunchè. Non ammettere nel senso di "legare" l'altro al mio non ammettere.

E non ho mai accettato che fosse fatto a me.

Tradotto: io posso anche non ammettere che tu, che stai con me, non vai a scopare in giro. Per usare il solito esempio.
Ma. Io non te lo chiedo di non farlo. E neppure voglio che mi prometta di non farlo. E neanche delimito quel campo. Se lo vuoi fare, lo fai. Se non lo fai perchè non è ammesso con me, non ha valore. Per me. Anzi...ti dico di più. Mi smono. Mi passa ogni tipo di attrazione. E mi parte il vaffanculo.
Non è una motivazione attraente per me il "resisto". Per me è attraente, "vorrei questa cosa. Te che ne pensi?"
E si discute. E si indaga. E si esplorano limiti. Oggettivi e soggettivi.

Ovviamente questo non significa che di fronte a comportamenti che io ritengo non tollerabili poi non prendo posizione. E che quei comportamenti non siano dichiarati.

Quindi io ti posso dire che per me sarebbe "non ammesso" che tu non scopi in giro. Ma se vuoi farlo, vai.
Io non mi sento di poter accampare alcunchè a riguardo.
E se non lo fai perchè se no mi perdi....passi immediatamente al livello del codardo per me.

Ti stimo, e possiamo condividere e proseguire insieme se mi parli. Se ti esponi. Se mi dici e condividi. E insieme cerchiamo soluzioni. Soluzioni che hanno limiti oggettivi e limiti soggettivi.

I limiti oggettivi sono quelli contro cui si sbatte.
I limiti soggettivi possono essere discussi, superati etc etc. nella prospettiva di un percorso insieme.

Per quanto riguarda quindi la tua domanda...non è che non sono ammesse vacanze sessuali.
(è una illusione il non sono ammesse, per quanto mi riguarda...)

Semplicemente la relazione con G. ha come fulcro la condivisione e l'esplorazione delle nostre sessualità.
La condivisione delle fantasie. Consapevoli che non tutte le fantasie possono poi diventare realtà. E non per principi.

Ma perchè certe fantasie, se trasformate in realtà sono pericolose. E allora serve valutare insieme.

Esempio: se a me piace il breathe control, mi piace il breathe control. C'è poco da fare.
Ma applicare il breathe control è quanto di meno sicuro possa esistere, per la molteplicità di variabili che sono in gioco e che metterebbero a rischio la vita stessa. Ergo. E' una fantasia. E tale resta poichè mancano le condizioni di sicurezza per renderla realtà.

Poi posso trovare compromessi...niente breathe control con corde, et similia. Con le mani magari sì.

Il punto è che si esplora insieme i limiti e le condizioni e insieme si decide. Senza vincoli morali.

quindi è considerato fra noi il sesso a tre. Abbiamo diverse fantasie a riguardo. Entrambi.
Sono fantasie condivise e piacevoli per entrambi.

Essendo condivise possiamo concentrarci sull'ascolto dei limiti.
Di quelle fantasie.

Anche la vacanza sessuale è condivisa. E ha aspetti piacevoli per entrambi.
Ergo possiamo concentrarci sui limiti.

E pesare insieme sulla bilancia cosa trasformare in realtà o no.

Mi spiego?

Non è questione del "è ammesso" oppure "non è ammesso".

La questione è "è possibile, alle condizioni attuali in cui entrambi ci teniamo a tutelare l'alleanza di coppia, oppure i limiti indicano che no, non è possibile"?

Questo significa muoversi insieme a riguardo. Un crescere insieme. Che comporta anche il rischio di perdersi.

Ma è un rischio evidente e messo nello spazio comune.

Fra noi non ci sono promesse di eternità.

Siamo innanzitutto due individui indipendenti e autonomi.
Che si incontrano non perchè così hanno deciso uno, due dieci anni fa. Ma perchè lo confermiamo giorno dopo giorno. Facendo dopo giorno un bilancio sul ne vale la pena.

L'ammesso e il non ammesso, nei termini in cui lo poni, decade.

Non siamo noi ad adeguarci alle regole del patto.
Siamo noi che costruiamo quotidianamente il patto.

Non avere figli, essere autonomi e indipendenti è importante.
Ma non penso che riuscirei ad avere una relazione in cui la mia autonomia viene sacrificata in virtù di.

In quanto donna, uno dei motivi per cui non voglio figli è che dovrei rinunciare a cose a cui non voglio rinunciare.
Parlo del lavoro, dello studio, degli investimenti personali che inevitabilmente se avessi dei figli passerebbero in secondo piano.

G. per fortuna la pensa come me.

Ovviamente tutto questo vale per me e solo per me.
Mica pretendo che sia preso come le sacre scritture del grande libro della vita.

Non è una questione di giusto o sbagliato.
E' che ognuno ha la sua costruzione.

Credo ci sia da trovare chi condivide o meno.

E la cosa difficile per me è sempre stata questa...a parole mi si dicevano cose...poi nei fatti no.
Il mio ex, per esempio, ed è il motivo per cui ci sono stata così tanto, a parole sembrava essere d'accordo. E anche nei fatti. Ma quando poi i fatti si sono fatti più complessi....non ci è stato più dentro.

Per lui il fulcro era "...basta che stai con me".
Per me il fulcro era "...facciamo quel che desideriamo".

In quel " basta che stai con me" mi ha levato ogni libertà anche di proporre esplorazioni comuni. Non mi potevo più fidare di lui. Significava che lui non era parte attiva nella valutazione dei percorsi. E di conseguenza il peso racadeva su di me. Che avrei dovuto valutare per entrambi.

E allora vaffanculo. Io valuto per me.
Non mi prendo la responsabilità di un non pensante. A quel livello.
E' un limite oggettivo per me.

Mi spiego?

Il non ammesso rivolto all'altro, la limitazione dell'altro...non rientra nel mio modo di vivere le relazioni.
Nel mio modo di vivere le relazioni rientra quel che io ammetto per me. Lo dichiaro e l'altro sceglie. In sua responsabilità.
 
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