Lei per sei mesi dopo l'intervento è entrata in depressione, e con una terapia psicologica e farmacologica ne è venuta fuori, piano piano ne è venuta fuori, da allora le cose andavano bene. Non l'assillavo, sicuramente avrò sbagliato, ma siamo esseri umani nessuno è perfetto, ma questo non può giustificare un tradimento, se sbaglio se ne parla ci confrontiamo, non mi parli di matrimonio per formare una famiglia per potere ricorrere all'adozione. Cosa che ho accettato, e tu te la spassi con un collega sposato che non ti può garantire niente se non una scopata ogni tanto.
Credi che dopo una cosa così la visione della vita cambi.
E cambiando si rompe qualsiasi equilibrio precedente.
Lei per sei mesi dopo l'intervento è entrata in depressione, e con una terapia psicologica e farmacologica ne è venuta fuori, piano piano ne è venuta fuori, da allora le cose andavano bene. Non l'assillavo, sicuramente avrò sbagliato, ma siamo esseri umani nessuno è perfetto, ma questo non può giustificare un tradimento, se sbaglio se ne parla ci confrontiamo, non mi parli di matrimonio per formare una famiglia per potere ricorrere all'adozione. Cosa che ho accettato, e tu te la spassi con un collega sposato che non ti può garantire niente se non una scopata ogni tanto.
Il tradimento non è conseguenza di un tuo sbaglio.
Non c'entri tu.
Sei stata probabilmente la miglior persona al suo fianco, ma non sei più stato sufficiente.
Era solo un suo bisogno.
Io comprendo che tu ti senta preso in giro.
Stare accanto a una persona malata comporta sacrifici e impiego di risorse per mantenere una parvenza di stabilità malgrado tutto, ma dall'altra parte si rompe qualcosa dentro che crea un grande vuoto.
ci mancherebbe. Non ho detto che hai sbagliato o che lei abbia avuto ragione a comportarsi così. Solo che queste sono esperienze che ti sconvolgono, e che, torto o ragione, sono bombe, fisiche ed emotive. Che non sempre si riescono a gestire nel modo più corretto.
Assolutamente vero.
Ha fatto delle scelte, ha deciso per suoi motivi di avere una relazione con il collega, da adulta ne accetterà le conseguenze.
Non credo che il fatto di essere stata depressa o aver avuto un tumore, debbano in qualche modo influenzare la decisione in un senso o nell'altro di Gianni.
La decisione di Gianni dipende solo da quanto valore dà a tutto questo:
Alla compagna.
A sé stesso.
Alla malattia.
Ai progetti mancati.
Al tradimento.
È solo una valutazione personale.
infatti, c'è l'aggravante che è una donna istruita, non dico intelligente, ma un minimo di sale in zucca dovrebbe averlo. Se l'amante, sposato con figli, le è stato di conforto, piu' di Gianni, cosa vuole adesso dal compagno? Costruisca qualcosa con l'amante, è tanto difficile, adesso?
Bisognerebbe trovarsi nella precisa situazione per comprenderlo.
Io ho sempre pensato che l'amante sia qualcosa che si aggiunge alla vita, magari ma non necessariamente quando provi la mancanza di qualcosa, ma non sostituisca ciò che già c'è.
Costruire qualcosa con l'amante pertanto non funziona, come concetto.
Soprattutto se conseguenze di una scoperta accidentale.
Il termine depressione viene usato sempre erroneamente.
Malessere psichico può essere più adeguato.
Al problema "secchezza" si poteva, si si voleva, facilmente sopperire.
Vedi che la questione figlio ha in qualche modo incrinato la vostra serenità, vuoi anche per quello che lei aveva pensato
La secchezza è un falso problema.
Un lubrificante come il Lubrigyn e si risolve.
Quindi bisogna dare riconoscenza al di là del senso che ha la relazione?
Beh, sì.
La riconoscenza è un modo per dare valore a chi si ha accanto.
Stare accanto ad un malato oncologico non è una passeggiata...
Perché si vive costantemente in uno stato d ansia pazzesco...dal chissà se potrà fare la chemio chissà se a sto giro la sopporta... chissà... chissà... chissà...solo per fare un esempio...
Senza contare la preoccupazione che le cure non facciano effetto...
Spero in bene.
Ci sto passando anche io, con mia moglie.
Per ora si vive in uno stato di sospensione.
Vacanze già programmate, intervento deciso al ritorno.
Lei non vuole che l'accompagni alle visite dal medico, vuole fare da sola, ha paura che lo a mia preoccupazione le causi più ansia.
Di cui soffre in maniera patologica.
So che non sarà facile gestire tutto.
Sicuramente si romperà ancora l'equilibrio che si era creato.
Spero per lui, è già difficile alla mia età non immagino a 40 anni
A 40 anni
Ma certo.. ma neanche pero’ convincersi che quelli sbagliati siamo noi
Non c'è nessuno sbagliato.
Nessuno.
Ma no assolutamente. Io non giustifico nulla. Cerco di capire cosa possa essere successo nel suo cervello.
riguardo al sacrificio invece, si, credo che tu lo debba celare, come probabilmente sta facendo la persona che sta male per cercare di farti stare il più tranquillo possibile.
E comunque una cosa è dire che un tumore in famiglia è una fatica per tutti, non solo per chi ce l’ha. Altra cosa è parlare dei “sacrifici che ho fatto per te”
Sarebbe PER NOI, i sacrifici, in coppia, si fanno per noi non per l’altro. Altrimenti c’è già qualcosa che non va.
L'entità dei sacrifici emerge quando ci si rende conto di essere stati presi in giro.
La bilancia è uno strumento che si usa a posteriori.
Scoprire un tradimento dopo una relazione importante durata 20 anni, tra l'altro dell'unica donna di tutta una vita, è un trauma lacerante.
È un fallimento, il fallimento di un progetto di vita.
E quando ce ne si rende conto si cominciano a quantificare tutte le rinunce che ci hanno impedito di vivere quell'altra vita in cui tutto andava bene
Come in Sliding Doors.
Una vita di rinunce e una appagante su due piatti di una bilancia.
Solo che soltanto una vita è stata vissuta, l'altra è una fantasia.
Non ho la sindrome del bravo ragazzo anche io ho i mie mille difetti, ma non fa parte di me mancare di rispetto alle persone a cui tengo, ma se la mia lei, secondo come mi ha detto mia sorella, aveva cambiato filosofia di vita, era onesto, parlarne, potevo accettarlo o no, ma almeno era sincera. Non doveva per forza stare con me anche se le sono stato accanto nel bisogno, non mi doveva niente.
Lei non pensava l'avresti scoperta.
Ha solo voluto vivere un'altra, seconda vita, quando ha temuto di perdere la sua.
Forse mi sono spiegato male, lei ha passato momenti terribili, le sono stato accanto, perché l'amavo, non mi doveva niente, quando si tradisce non si capisce cosa succede alla persona tradita, al colpevolizzarsi, al cercare di darsi risposte, dove ho sbagliato, l'autostima è a terra, cosa ha quello più di me, purtroppo sono sensazioni che ho provato sulla mia pelle.
Sì, il crollo dell'autostima è una reazione normale in queste situazioni.
L'altro non ha nulla più di te.
È solo un'altra persona che non ha vissuto con lei il dolore.
È il suo momento di leggerezza.
Lo suggerirò ad un amico di famiglia ingegnere edile...di darsi all insegnamento visto che ultimamente fatica ad avere un lavoro continuativo...
Io ho una figlia che a settembre andrà ad ingegneria...
Facoltà sconsigliata un po' da tutti...
Ma va beh...
Che ci provasse ...
Al max andrà a fare la prof...(cosa che tra l altro le ho già ampiamente suggerito io..
)
Ingegneria è una facoltà che ti dà buone possibilità occupazionali. Mio nipote era già assunto prima ancora di essere laureato (sulla parola, un mese prima).
Io sta cosa di eludere il merito non la capisco.
Io ho anche pensato Che mio marito le corna non le meritasse.. non solo che non le meritassi io.
E continuo a credere che non sia sbagliato avere questo approccio.
ho sbagliato a crederci. Che e’ diverso
Tuo marito le corna le meritava.
Senz'altro. Ma non è questo il punto, non lo è affatto.
Io ho sempre pensato che tu meritassi di avere una storia con qualcun altro.
Così, giusto per poter scegliere di essere fedele.
Dopo, però, non esserlo stata.
Dopo la scoperta cercavo un dialogo mi ha detto che lo frequentava da tre mesi, e di esserci stata a letto solo due volte, appena cercavo un dialogo sulle mie eventuali mancanze l'unica sua risposta il pianto, non mi ha dato nessuna risposta né del perché, né sulle eventuali colpe mie, questo mi ha creato un nervosismo estremo, per evitare di entrare nel torto, ho preferito allontanarmi, se lei, avesse dialogato, dopo il fattaccio, forse, dico forse, potevo anche perdonarla, anche se il nostro rapporto non esisteva più, almeno sia lei che io potevamo chiudere in modo amichevole. Forse sono sbagliato io.
Il dialogo è molto difficile, dopo.
Io ho ovviato avendo già informazioni che mi permettessero di gestire il confronto alla pari.
Senza, è dura