Mi presento, mi chiamo....

Brunetta

Utente di lunga data
Non ho capito, cosa vuoi sapere?
Se ieri sera che stavo in giardino a preparare l'aiuola ho toccato le tette a mia moglie quando è venuta a portarmi un bicchiere di aranciata?
Certo che l'ho fatto.
E lei era venuta sicuramente anche per quello, viste le occhiate che ci siamo scambiati. 😁
Si chiama desiderio, nè peto nè quero, chiaramente non è ottenibile a parole se non con complicatissime circolocuzioni quando ci si è appena conosciuti...
Ma non è la questione se c’è desiderio.
Se il desiderio c’è, ma non c’è per il coniuge.
Come si fa a lamentarsi e chiedere (per ottenere) e non chiedere come si sente chi non prova più desiderio, in assoluto o per noi.
Se c’è conflittualità su ogni piccolezza o se la mancanza di stima e rispetto sono palpabili, come si può preoccuparsi del sesso?
Si vede che tua moglie ha voluto portarti l’aranciata, ma se l’avessi “ordinata”, col cavolo che ci sarebbero stati contatti e sguardi.
 

spleen

utente ?
Ma non è la questione se c’è desiderio.
Se il desiderio c’è, ma non c’è per il coniuge.
Come si fa a lamentarsi e chiedere (per ottenere) e non chiedere come si sente chi non prova più desiderio, in assoluto o per noi.
Se c’è conflittualità su ogni piccolezza o se la mancanza di stima e rispetto sono palpabili, come si può preoccuparsi del sesso?
Si vede che tua moglie ha voluto portarti l’aranciata, ma se l’avessi “ordinata”, col cavolo che ci sarebbero stati contatti e sguardi.
A ben pensarci, se mia moglie non provasse più desiderio per me, al netto di cercare di comprendere i motivi, la lascerei.
E' chiaro che le cose sono da inserire nel contesto. Due ottantenni vivrebbero più che altro di piccole attenzioni, due trentenni di momenti di concreta passione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A ben pensarci, se mia moglie non provasse più desiderio per me, al netto di cercare di comprendere i motivi, la lascerei.
E' chiaro che le cose sono da inserire nel contesto. Due ottantenni vivrebbero più che altro di piccole attenzioni, due trentenni di momenti di concreta passione.
Io sostengo che i più (quelli che leggiamo qui) non tutti, i più reagiscono con grande sofferenza di chi si sente respinto. Pochissimi chiedono perché vengono respinti.
Ma io stavo ampliando il discorso.
Oggi l’articolo della Soncini si chiude non perché vengono stigmatizzate le donne che non hanno figli (naturalmente non gli uomini) ma perché queste si sentano in dovere di rispondere.
Ovviamente lo fa anche lei, con la consueta assertività e arroganza, ma davvero è insensato sempre scendere sul campo di discussione che è irrilevante.
 
Ultima modifica:

Nicky

Utente di lunga data
Io sostengo che i più (quelli che leggiamo qui) non tutti, i più reagisco con grande sofferenza di chi si sente respinto. Pochissimi chiedono perché vengono respinti.
Io credo invece che tu abbia in mente una sola situazione, in cui c'è un asessuato sofferente o diventato tale a causa di una situazione conflittuale e un sessuato ottuso, rancorosi, che invece di comunicare pretende il suo tributo come un esattore delle tasse.
In realtà, queste situazioni sono ampie e varie quanto varie e diverse sono le persone e le coppie, ma raramente chi si trova in una situazione del genere non si fa domande anche su di sé. E spesso chi ha interrotto la comunicazione è chi ha interrotto il sesso.
Io sono perfettamente consapevole di avere problemi di comunicazione con mio marito, ma il punto è che non è possibile comunicare con chi non vuole farlo. E se non vuole farlo, ti chiedi il perché, ma a volte devi accettare che l'altro non voglia, perché non vuole comunicare con sé stesso.
 
Ultima modifica:

Lostris

Utente Ludica
In seguito a una approvazione ho rivisto questo scambio.
Mi è venuta una riflessione. In latino esistono verbi diversi:
Peto,is, petivi (petii),petitum, petere ha il significato di chiedere qualcosa al fine di ottenerla da qualcuno. Quaero,is,quaesivi,quaesitum,quaerere significa invece “chiedere” un'informazione a qualcuno.
In italiano bisogna specificare. Si è perfino diffusa la locuzione “chiedo per un amico” per dire in modo ironico che interessa a noi.
In una relazione, ho intuito leggendo qui, si chiede per ottenere.
Molti si lamentano del sesso scarso, rispetto alle proprie esigenze, ma se ne parlano è per ottenere un aumento della frequenza.
Ma in una RELAZIONE non si può chiedere niente per ottenere.
Bisognerebbe chiedere per comunicare.
Non si è al ristorante dove le comunicazioni, anche se espresse con estrema gentilezza, sono per avere il piatto che si desidera, fosse anche insensati spaghetti alle vongole senza aglio. Al ristorante si può chiedere per ottenere, magari senza riuscire, spero.
Ma in una relazione amorosa bisogna chiedere per comunicare. Non solo comunicare cosa si vuole o come ci sentiamo noi, ma soprattutto per capire insieme cosa si è interrotto nella comunicazione affettiva che ha fatto interrompere anche il sesso.
Altrimenti mandiamo una pec.
Sono fondamentalmente d’accordo.. tant’è che non mi sembra di aver mai utilizzato il termine “chiedere”, ma ho sottolineato la necessità di parlare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io credo invece che tu abbia in mente una sola situazione, in cui c'è un asessuato sofferente o diventato tale a causa di una situazione conflittuale e un sessuato ottuso, rancorosi, che invece di comunicare pretende il suo tributo come un esattore delle tasse.
In realtà, queste situazioni sono ampie e varie quanto varie e diverse sono le persone e le coppie, ma raramente chi si trova in una situazione del genere non si fa domande anche su di sé. E spesso chi ha interrotto la comunicazione è chi ha interrotto il sesso.
Io sono perfettamente consapevole di avere problemi di comunicazione con mio marito, ma il punto è che non è possibile comunicare con chi non vuole farlo. E se non vuole farlo, ti chiedi il perché, ma a volte devi accettare che l'altro non voglia, perché non vuole comunicare con sé stesso.
Le domande non devono essere poste a se stessi. La risposta non può che essere quella che si vuole.
Io non penso a niente.
Penso a chi dice che non trova risposte, ma le domande non le pone.
Poi si può pure riconoscere che una storia sia finita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Traditrice che cerca risposte
 

Nicky

Utente di lunga data
Le domande non devono essere poste a se stessi. La risposta non può che essere quella che si vuole.
Io non penso a niente.
Penso a chi dice che non trova risposte, ma le domande non le pone.
Poi si può pure riconoscere che una storia sia finita.
Può darsi che ci sia chi non pone la domanda all'altro o chi pone la domanda per ottenere qualcosa, ma quello che ti sto dicendo è che non consideri il fatto che le persone possano non voler dare risposte. Magari perché non le hanno, non le vogliono avere o dovrebbero ammettere cose che non hanno voglia di riconoscere.
Non dovresti, secondo me, approcciarti a queste situazioni dando per scontato che non vengano poste domande o che vengano poste male, se vuoi avere una comprensione più ampia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Può darsi che ci sia chi non pone la domanda all'altro o chi pone la domanda per ottenere qualcosa, ma quello che ti sto dicendo è che non consideri il fatto che le persone possano non voler dare risposte. Magari perché non le hanno, non le vogliono avere o dovrebbero ammettere cose che non hanno voglia di riconoscere.
Non dovresti, secondo me, approcciarti a queste situazioni dando per scontato che non vengano poste domande o che vengano poste male, se vuoi avere una comprensione più ampia.
Non do per scontato niente. Ho scritto chiaramente “sostengo che i più (quelli che leggiamo qui) non tutti, i più reagiscono con grande sofferenza di chi si sente respinto. Pochissimi chiedono perché vengono respinti.”
Se trasformi questo in TUTTI, sei tu che stai stravolgendo quello che ho detto.
FORSE per autodifesa?
Ognuno di noi non vuole condannarsi e o colpevolizza gli altri o trova giustificazioni per sé.
Però stiamo scrivendo nel thread aperto da una che poi si è offesa e se n’è andata perché non voleva un approfondimento, ma conferma che “sono cose che capitano.”
Puoi pensare anche tu che non c’era nessuna possibilità di dialogo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io so benissimo che c’è chi non vuole parlare.
È capitato e succede anche a me.
Mi succede quando quello che potrei dire sarebbe troppo sgradevole per l’altro e, di conseguenza, per me, perché innescherebbe un confronto su aspetti delicati.
Se, ad esempio, mi rendo conto che una amica mi ha sempre usata come discarica emotiva e non ho più …spazio, mi sembra molto difficile dirglielo. Potrebbe suonare come un rimprovero. Ma non ho da rimproverare nulla. È andata così. Lei ne aveva bisogno, io ho accolto. Probabilmente ricavavo da quegli sfoghi anche delle sicurezze.
Come lo dico?
Ma succede anche in coppia che si assumano ruoli che poi non funzionano più.
 

Nicky

Utente di lunga data
Non do per scontato niente. Ho scritto chiaramente “sostengo che i più (quelli che leggiamo qui) non tutti, i più reagiscono con grande sofferenza di chi si sente respinto. Pochissimi chiedono perché vengono respinti.”
Se trasformi questo in TUTTI, sei tu che stai stravolgendo quello che ho detto.
FORSE per autodifesa?
Sì, è per autodifesa, perché spesso il motivo per cui una persona finisce in queste situazioni è la sua tendenza a credere di poter e dovere fare di più per capire l'altro, per farlo parlare e aprire e alla lunga l'insuccesso crea danni.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, è per autodifesa, perché spesso il motivo per cui una persona finisce in queste situazioni è la sua tendenza a credere di poter e dovere fare di più per capire l'altro, per farlo parlare e aprire e alla lunga l'insuccesso crea danni.
Ma non è che non si può fare di più.
Il punto è che si fa di più… si cerca altro. 🤷🏻‍♀️
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Le domande non devono essere poste a se stessi. La risposta non può che essere quella che si vuole.
Io non penso a niente.
Penso a chi dice che non trova risposte, ma le domande non le pone.
Poi si può pure riconoscere che una storia sia finita.
Sia finita perché non si scopa? O perché non ci si parla del perché non si scopa?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Sì, è per autodifesa, perché spesso il motivo per cui una persona finisce in queste situazioni è la sua tendenza a credere di poter e dovere fare di più per capire l'altro, per farlo parlare e aprire e alla lunga l'insuccesso crea danni.
Più che altro dopo un po’ ci si rompe anche il cazzo e ci si adagia. Alcuni tradendo altri continuando senza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sia finita perché non si scopa? O perché non ci si parla del perché non si scopa?
Perché non si parla.
Il sesso è una forma di comunicazione. Può essere la prima forma a interrompersi o l’ultima. Resta che non si comunica.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Perché non si parla.
Il sesso è una forma di comunicazione. Può essere la prima forma a interrompersi o l’ultima. Resta che non si comunica.
A prescindere dal sesso che può anche sparire se entrambi in accordo e rimanendo coppia. Poiché è la coppia che decide se è ancora coppia.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nicky

Utente di lunga data
Ma non è che non si può fare di più.
Il punto è che si fa di più… si cerca altro. 🤷🏻‍♀️
Ma questo non c'entra. C'è chi si adatta, chi si separa, chi si butta in altro ma non in una relazione con una persona.
È c'è chi comunica bene, ha una vita sessuale normale e altre relazioni.
 
Top