Quando stai bene con una persona, quando ti fidi, quando la ami, quando hai una famiglia l'ultima cosa a cui pensi è che ci siano soldi di qualcuno e non di tutti.
Ora, nel mio disincanto posso benissimo pensare che è sempre meglio pararsi il culo, per cui posso arrivare anche a sostenere l'adozione dei contratti prematrimoniali, per dire, ma nella mia aspirazione ad avere legami in cui la fiducia reciproca sia essenziale posso invece sperare che i soldi individuali siano l'ultimo dei problemi.
Anche perché altrimenti un disoccupato dovrebbe vedersi negata qualsiasi possibilità di avere una relazione, perché non in grado di garantirsi l'indipendenza dal coniuge che lo mantiene... Ritengo quindi positiva una famiglia in cui tutto sia di tutti, nella maniera più aperta possibile, anche se allo stesso tempo ne comprendo i rischi innegabili.
Lo schema di famiglia in cui i soldi sono di tutti è quello della famiglia “tradizionale“ che non prevedeva il divorzio, in cui il sostentamento dipendeva dal capofamiglia e la moglie al più integrava il reddito. È da questo schema da cui deriva e implicitamente derivano gli stipendi inferiori per le donne (nel privato) e anche le minori possibilità di carriera ovunque.
Questo schema comportava una posizione di dipendenza della donna, ma anche dell’uomo, anche se in un ruolo di maggiore prestigio. Era una sorta di assicurazione anti abbandono.
Così come non si possono liquidare come “patriarcali” istituzioni secolari che, pur ponendo le donne formalmente in una posizione di sudditanza, comunque davano loro delle garanzie e dei poteri nella gestione famigliare, ugualmente non si può liquidare il proprio assetto economico come casuale e non funzionale a un assetto con un equilibrio di poteri.
Ma io comunque mi riferivo al dopo tradimento. Ne abbiamo parlato spesso, ma io avrei immediatamente cambiato regime economico. Non l’hai fatto e hai il più possibile mantenuto lo stile di vita che ti eri costruito e che condividevi con tua moglie ed era parte integrante e non accessoria del tuo stare bene con lei.
Ma io credo che questo aspetto sia interessante per tutti, non vedo più il senso di volerti convincere a un cambiamento che non vuoi fare, una volontà molto più forte di qualsiasi disagio, disagi che sono un prezzo simbolico che sei disposto a pagare per mantenere quello stile di vita. Se vuoi, non per litigare, sono disponibile a parlarne in privato, ma non per essere convinta degli ostacoli pratici, dopo quasi dieci anni lo trovo inutile per tutti e anche controproducente per te.
Ho accennato agli assetti economici e famigliari perché credo che siano cose interessanti su cui tutti potremmo riflettere.
Diceva, ad esempio, @Bravagiulia che non può nemmeno pensare a una separazione perché il marito è stato totalmente incluso nella famiglia di origine di lei. Questo non è un fatto casuale, dovuto a una buona disposizione dei parenti di Giulia, ma è un assetto famigliare costruito e che è funzionale alla sicurezza affettiva di tutti i suoi membri. Voglio dire che @Bravagiulia non è che non può separarsi, non vuole e ha creato (nonostante la sua affermazione di non essere monogama, ma forse proprio per questo) una struttura che rende impossibile il suo abbandono.