MI presento

danny

Utente di lunga data
Hai bisogno di amare qualcuno per toglierti da dove stai. Ecco io preferirei decidere cosa fare indipendentemente da un’altra persona
No. È un bisogno universale, che hai anche tu, e quasi tutti al mondo, misantropi esclusi, che è quello dell'incontrarsi dentro qualcuno.
Di condividere l'intimità con un'altra persona.
Di avere un punto di riferimento affettivo.
La tua crisi matrimoniale in fin dei conti è alleviata da altre persone che sono importanti, amici e amante, che definiscono il tuo posto nel loro mondo, che tu stessa condividi.
Il mio posto nel mondo è la mia famiglia.
È un'affermazione banale, tutto sommato, perché corrisponde alla realtà di tutti.
Quando la dimensione della famiglia e della coppia entra in crisi, si crea un vuoto.
Ho citato Homer perché ricordo benissimo il legame importante che aveva con le figlie. La centralità della famiglia era fondamentale per lui, ma il rapporto di coppia minato dal tradimento aveva mandato in crisi tutto quanto.
Ora lo percepisco sereno, ma perché ha saputo ricostruire un rapporto di coppia importante con un'altra persona.
Che è in fin dei conti un bisogno che tutti cercano di appagare e che se viene frustrato, da moglie o situazioni che non approdano per vari motivi a ciò che si vuole, porta al malessere.
Non ho mai visto alcuna persona ritrovare sé stesso da, solo. Chi lo dice di solito ha almeno e al minimo qualche scopamico/a da tirare fuori alla bisogna, altro che restare solo...
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
No. È un bisogno universale, che hai anche tu, e quasi tutti al mondo, misantropi esclusi, che è quello dell'incontrarsi dentro qualcuno.
Di condividere l'intimità con un'altra persona.
Di avere un punto di riferimento affettivo.
La tua crisi matrimoniale in fin dei conti è alleviata da altre persone che sono importanti, amici e amante, che definiscono il tuo posto nel loro mondo, che tu stessa condividi.
Il mio posto nel mondo è la mia famiglia.
È un'affermazione banale, tutto sommato, perché corrisponde alla realtà di tutti.
Quando la dimensione della famiglia e della coppia entra in crisi, si crea un vuoto.
Ho citato Homer perché ricordo benissimo il legame importante che aveva con le figlie. La centralità della famiglia era fondamentale per lui, ma il rapporto di coppia minato dal tradimento aveva mandato in crisi tutto quanto.
Ora lo percepisco sereno, ma perché ha saputo ricostruire un rapporto di coppia importante con un'altra persona.
Che è in fin dei conti un bisogno che tutti cercano di appagare e che se viene frustrato, da moglie o situazioni che non approdano per vari motivi a ciò che si vuole, porta al malessere.
Non ho mai visto alcuna persona ritrovare sé stesso da, solo. Chi lo dice di solito ha almeno e al minimo qualche scopamico/a da tirare fuori alla bisogna, altro che restare solo...
Io non voglio che niente allievi la mia crisi di coppia semplicemente perché non ho bisogno di alleviarla. La coppia non c’è più. Non ci penso praticamente più. Tutto il resto è la mia vita che appunto vivo pensando a me
Ma la mia vita non è mai stata solo la mia famiglia. Ho sempre coltivato rapporti amicizie interessi
Concordo sul fatto che non esistono solo miei o suoi. Infatti in caso di separazione quel poco che c’è si dividerà Senza pensare a chi ha sicuramente contribuito di più (nel nostro caso io) ma il mio lavoro mi consentirà di stare in piedi
 

Anna @GATTO

Utente di lunga data
No. È un bisogno universale, che hai anche tu, e quasi tutti al mondo, misantropi esclusi, che è quello dell'incontrarsi dentro qualcuno.
Di condividere l'intimità con un'altra persona.
Di avere un punto di riferimento affettivo.
La tua crisi matrimoniale in fin dei conti è alleviata da altre persone che sono importanti, amici e amante, che definiscono il tuo posto nel loro mondo, che tu stessa condividi.
Il mio posto nel mondo è la mia famiglia.
È un'affermazione banale, tutto sommato, perché corrisponde alla realtà di tutti.
Quando la dimensione della famiglia e della coppia entra in crisi, si crea un vuoto.
Ho citato Homer perché ricordo benissimo il legame importante che aveva con le figlie. La centralità della famiglia era fondamentale per lui, ma il rapporto di coppia minato dal tradimento aveva mandato in crisi tutto quanto.
Ora lo percepisco sereno, ma perché ha saputo ricostruire un rapporto di coppia importante con un'altra persona.
Che è in fin dei conti un bisogno che tutti cercano di appagare e che se viene frustrato, da moglie o situazioni che non approdano per vari motivi a ciò che si vuole, porta al malessere.
Non ho mai visto alcuna persona ritrovare sé stesso da, solo. Chi lo dice di solito ha almeno e al minimo qualche scopamico/a da tirare fuori alla bisogna, altro che restare solo...
Condivido la solitudine non piace a nessuno
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quando stai bene con una persona, quando ti fidi, quando la ami, quando hai una famiglia l'ultima cosa a cui pensi è che ci siano soldi di qualcuno e non di tutti.
Ora, nel mio disincanto posso benissimo pensare che è sempre meglio pararsi il culo, per cui posso arrivare anche a sostenere l'adozione dei contratti prematrimoniali, per dire, ma nella mia aspirazione ad avere legami in cui la fiducia reciproca sia essenziale posso invece sperare che i soldi individuali siano l'ultimo dei problemi.
Anche perché altrimenti un disoccupato dovrebbe vedersi negata qualsiasi possibilità di avere una relazione, perché non in grado di garantirsi l'indipendenza dal coniuge che lo mantiene... Ritengo quindi positiva una famiglia in cui tutto sia di tutti, nella maniera più aperta possibile, anche se allo stesso tempo ne comprendo i rischi innegabili.
Lo schema di famiglia in cui i soldi sono di tutti è quello della famiglia “tradizionale“ che non prevedeva il divorzio, in cui il sostentamento dipendeva dal capofamiglia e la moglie al più integrava il reddito. È da questo schema da cui deriva e implicitamente derivano gli stipendi inferiori per le donne (nel privato) e anche le minori possibilità di carriera ovunque.
Questo schema comportava una posizione di dipendenza della donna, ma anche dell’uomo, anche se in un ruolo di maggiore prestigio. Era una sorta di assicurazione anti abbandono.
Così come non si possono liquidare come “patriarcali” istituzioni secolari che, pur ponendo le donne formalmente in una posizione di sudditanza, comunque davano loro delle garanzie e dei poteri nella gestione famigliare, ugualmente non si può liquidare il proprio assetto economico come casuale e non funzionale a un assetto con un equilibrio di poteri.
Ma io comunque mi riferivo al dopo tradimento. Ne abbiamo parlato spesso, ma io avrei immediatamente cambiato regime economico. Non l’hai fatto e hai il più possibile mantenuto lo stile di vita che ti eri costruito e che condividevi con tua moglie ed era parte integrante e non accessoria del tuo stare bene con lei.
Ma io credo che questo aspetto sia interessante per tutti, non vedo più il senso di volerti convincere a un cambiamento che non vuoi fare, una volontà molto più forte di qualsiasi disagio, disagi che sono un prezzo simbolico che sei disposto a pagare per mantenere quello stile di vita. Se vuoi, non per litigare, sono disponibile a parlarne in privato, ma non per essere convinta degli ostacoli pratici, dopo quasi dieci anni lo trovo inutile per tutti e anche controproducente per te.
Ho accennato agli assetti economici e famigliari perché credo che siano cose interessanti su cui tutti potremmo riflettere.
Diceva, ad esempio, @Bravagiulia che non può nemmeno pensare a una separazione perché il marito è stato totalmente incluso nella famiglia di origine di lei. Questo non è un fatto casuale, dovuto a una buona disposizione dei parenti di Giulia, ma è un assetto famigliare costruito e che è funzionale alla sicurezza affettiva di tutti i suoi membri. Voglio dire che @Bravagiulia non è che non può separarsi, non vuole e ha creato (nonostante la sua affermazione di non essere monogama, ma forse proprio per questo) una struttura che rende impossibile il suo abbandono.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai bisogno di amare qualcuno per toglierti da dove stai. Ecco io preferirei decidere cosa fare indipendentemente da un’altra persona
E sì che ha bisogno di una prospettiva di sicurezza affettiva, per poter lasciare quella che ha. Finché la nave sta a galla, si scende se c’è una scialuppa o almeno un salvagente, non ci si butta tra gli squali.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non voglio che niente allievi la mia crisi di coppia semplicemente perché non ho bisogno di alleviarla. La coppia non c’è più. Non ci penso praticamente più. Tutto il resto è la mia vita che appunto vivo pensando a me
Ma la mia vita non è mai stata solo la mia famiglia. Ho sempre coltivato rapporti amicizie interessi
Concordo sul fatto che non esistono solo miei o suoi. Infatti in caso di separazione quel poco che c’è si dividerà Senza pensare a chi ha sicuramente contribuito di più (nel nostro caso io) ma il mio lavoro mi consentirà di stare in piedi
Tu hai costruito la tua coppia con minori legami totalizzanti con tuo marito. Hai detto più volte che certe cose (e non parlo di tradimento) non le hai considerate come aspetti che dovessero entrare nella coppia, come appunto le amicizie o la visione politica. Non è che sia un modello assoluto, è il tuo, imparagonabile a quello di Danny e sua moglie.
Non esiste un meglio o un peggio. Esistono modelli funzionali ai componenti della coppia e della famiglia.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
E sì che ha bisogno di una prospettiva di sicurezza affettiva, per poter lasciare quella che ha. Finché la nave sta a galla, si scende se c’è una scialuppa o almeno un salvagente, non ci si butta tra gli squali.
MaH per me buttarmi tra gli squali sarebbe passare a una nuova relazione
Io credo sia fondamentale un periodo di totale distacco da tutti per aver chiaro proprio quanto l’altro sia un salvagente o una nave solida su cui eventualmente passare
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Tu hai costruito la tua coppia con minori legami totalizzanti con tuo marito. Hai detto più volte che certe cose (e non parlo di tradimento) non le hai considerate come aspetti che dovessero entrare nella coppia, come appunto le amicizie o la visione politica. Non è che sia un modello assoluto, è il tuo, imparagonabile a quello di Danny e sua moglie.
Non esiste un meglio o un peggio. Esistono modelli funzionali ai componenti della coppia e della famiglia.
Scusa oggi non è giornata e non voglio rispondere male proprio a te
Ma perché se io dico come la penso viene letto come imporre un modello assoluto? Dove ho scritto che come faccio io sia bene e come fa lui sia male?
Ci si sta confrontando.
dopodiché se ci sono due situazioni imparagonabili proporio per il carattere delle persone coinvolte sono proprio le nostre
 

Brunetta

Utente di lunga data
MaH per me buttarmi tra gli squali sarebbe passare a una nuova relazione
Io credo sia fondamentale un periodo di totale distacco da tutti per aver chiaro proprio quanto l’altro sia un salvagente o una nave solida su cui eventualmente passare
Per te. Per lui no.
Vedete squali diversi
 

Brunetta

Utente di lunga data
Scusa oggi non è giornata e non voglio rispondere male proprio a te
Ma perché se io dico come la penso viene letto come imporre un modello assoluto? Dove ho scritto che come faccio io sia bene e come fa lui sia male?
Ci si sta confrontando.
dopodiché se ci sono due situazioni imparagonabili proporio per il carattere delle persone coinvolte sono proprio le nostre
Forse lo dico perché io sto cercando di analizzare i modelli senza creare classifiche.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
No.
Ma metti a confronto le tue scelte con quelle di Danny
Veramente è lui che paragona sempre la sua storia alla mia
Comunque in tutta sincerità mi sono un po’ stancata quindi saluto
 

Brunetta

Utente di lunga data
Veramente è lui che paragona sempre la sua storia alla mia
Comunque in tutta sincerità mi sono un po’ stancata quindi saluto
È reciproco. Probabilmente vedete più elementi in comune di quello che riconoscete.
 

Eagle72

Utente di lunga data
Non ho confessato perchè pensavo lui potesse comprendere ma l ho fatto perchè non mi sentivo più di mentire. Menti quando esci, menti quando ti chiede come è andata..... Mi sono sentita moralmente obbligata a dire la verità in modo che non vivesse in una menzogna . Forse ho sbagliato perchè comunque l altro era solo sesso e trasgressione e mai l avrebbe sostituito nel mio cuore ( abedis scatenati) e lasciandolo avrei salvato il matrimonio. Ma quando il mio ex mi vide e mi pressò perchè non stavamo baciandoci ma comunque la situazione era equivoca dovetti fare una scelta. Negando negando con forza e troncando avrei probabilmente salvato il matrimonio ....ma meritava anche questa bugia?
Non meritava il tradimento. Ma non lui, la vostra storia. Se a un certo punto si decide di tradire allora si dovrebbe avere le palle di fare pacchetto completo e mentire per sempre.

Ci abbiamo provato . Abbiamo provato anche a fare i fidanzati , con corteggiamento e appuntamenti, ma alla fine si tornava lì. Non è il perdonare il problema ma l' accettare e vivere serenamente. Lui mi è stato vicino , quando il divorzio è diventato definitivo io andai in crisi. Lui non se ne approfittò anzi... Questa fu una dimostrazione d' amore a mio giudizio, ma per vivere assieme lo sappiamo tutti, il volersi bene non basta.
Ti leggo e mi chiedo. È amore quello di chi dopo la tempesta resta o quello di chi decide di rispettare e onorare ciò che c è stato, lasciarlo puro e girare i tacchi? Lo so fa tanto Marzullo 😃

È probabile che tu abbia scelto la verità perché percepivi che la negazione alla lunga avrebbe prodotto gli stessi risultati, con la differenza di procrastinare il tutto in un'agonia inevitabile. Certi tarli scavano profondamente, è solo questione di tempo. Penso che alla fine le tue scelte in quel momento avrebbero portato poca differenza in termini di allontanamento, se non altro hai agito per onestà e correttezza.
Chi confessa ha bisogno di poter tornare a guardare negli occhi chi ama senza sentirsi una merda, poterlo riabbracciare sentendosi di nuovo se stessi. Senza questo in te resta un muro. E difatti solo con la confessione e la chiusura della storia extra si può tentare una rinascita. In alternativa resti lì, prendi per il culo l altro ma soprattutto te stessa. Per molti con la confessione e il casino successivo l amante perde proprio di significato
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti leggo e mi chiedo. È amore quello di chi dopo la tempesta resta o quello di chi decide di rispettare e onorare ciò che c è stato, lasciarlo puro e girare i tacchi? Lo so fa tanto Marzullo 😃
Hai posto una alternativa con due motivazioni, ma la realtà è più complessa e pure complicata.
A volte il tradimento crea una tale dissonanza cognitiva tra l’idea che si aveva del partner e ciò che si viene a sapere che fa crollare tutto.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ma lo sapevo ancora prima di arrivare qui: non ho mica vissuto sulla luna, finora!

È che mi fa (sor)ridere il ribaltamento di prospettiva: la fedifraga che si sorprende e si sente traumatizzata (lei! :eek:) quando, una volta scoperta, riceve il foglio di via.
Cosa pensava? Che il marito avrebbe brindato e le avrebbe proposto di partecipare agli amplessi in un afflato di youpornico cuckoldismo?

PS: ovviamente nessuna questione di genere: avrei fatto lo stesso commento a ruoli invertiti.
con due figli non è granché automatico. ogni volta che passo ti trovo sempre più sedicenne
 
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