MI presento

abebis

Utente di lunga data
Eviterei zia. Di chi sei sorella?
Perché? Anche la cognata non è sorella di nessuno, eppure viene chiamata zia.
E a volte anche gli amici intimi di famiglia vengono chiamati zii (e magari c'è un rapporto più costante che con gli zii veri e propri).

E poi, comunque, è pur sempre la madre dei suoi fratellastri, per cui volendo c'è comunque un rapporto di parentela acquisita.

Tutto sta in cosa ci si mette dentro quel "zia" (omg, questa sembra quasi una frase della cara @ipazia... che me devo preocupà...?)
 

Marjanna

Utente di lunga data
Quello che voglio dire è perché dopo 22 anni passati a darmi della stupida ma comunque andando avanti quando abbiamo organizzato la festa per nostro figlio sono andata così in crisi?
Come ti hanno scritto "se non lo sai tu...".
La butto lì, poi solo tu puoi dire cosa abbia portato questa che chiami crisi. La festa di laurea di tuo figlio rappresenta un traguardo, ora è "il suo tempo". Tu come hai scritto sei andata avanti ma senza ritrovare -pare almeno- un legame con un altra persona ma solo avventure. Il trauma che dici di aver vissuto nell'essere stata scoperta è stato qualcosa che ha fortemente inciso nel tuo percorso di vita. Poi sicuramente qualcuno meglio di me potrebbe identificare la parola trauma, non legato solo ai fatti (la scoperta del tradimento, il dolore del tuo ex marito, la separazione) ma al riflessione interiore in te.
La crisi che senti è trovarti a osservare quella "voragine", non tanto legata alla vita fine a se stessa (perchè sei andata oltre e vivi tranquillamente), ma al riflesso emotivo che ti porta. Quando è accaduto il tutto eri giovane, mi chiedo, se come capita di leggere in molte altre storie, a fronte di una separazione non hai voluto coltivare altre relazioni fuori dalle avventure, quindi incontri fuori famiglia, dove la famiglia ovviamente rimangono i figli, forse anche per il timore di fare ulteriori caxxate (uso questo termine perchè il tradimento ti ha comportato un danno). Ora che i figli sono grandi torni indietro a cercare una figura in parte mancante, in parte che pur da separati dici esserci sempre stata, tuo marito.
 

Lostris

Utente Ludica
Tuo marito non si insospettisce?
Mio marito non mi vedeva, mai detto nulla.

Se anche mi vedeva, evidentemente non gli interessava particolarmente.

Se parli del sesso, per me impossibile riversare eccitazioni esterne all’interno della coppia.
Nel momento in cui l’ho provata, me ne ero mentalmente già andata, e la freddezza e il distacco non potevano che aumentare.

La sessualità era comunque così rarefatta che probabilmente anche se avessi avuto l’impronta di una mano tatuata sul culo non l’avrebbe notata.
 

danny

Utente di lunga data
Mio marito non mi vedeva, mai detto nulla.

Se anche mi vedeva, evidentemente non gli interessava particolarmente.

Se parli del sesso, per me impossibile riversare eccitazioni esterne all’interno della coppia.
Nel momento in cui l’ho provata, me ne ero mentalmente già andata, e la freddezza e il distacco non potevano che aumentare.

La sessualità era comunque così rarefatta che probabilmente anche se avessi avuto l’impronta di una mano tatuata sul culo non l’avrebbe notata.
Esattamente.
Non ti vedeva.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perché? Anche la cognata non è sorella di nessuno, eppure viene chiamata zia.
E a volte anche gli amici intimi di famiglia vengono chiamati zii (e magari c'è un rapporto più costante che con gli zii veri e propri).

E poi, comunque, è pur sempre la madre dei suoi fratellastri, per cui volendo c'è comunque un rapporto di parentela acquisita.

Tutto sta in cosa ci si mette dentro quel "zia" (omg, questa sembra quasi una frase della cara @ipazia... che me devo preocupà...?)
Per me è meglio evitare confusione.
Poi ognuno fa come crede, come per tutto.
La vicina di casa affettuosa, non è la zia.
 

Brunetta

Utente di lunga data

abebis

Utente di lunga data
La zia è la madre dei fratelli? 🤔
Fratellastri, non fratelli: usiamo le parole corrette.

In ogni caso, le parole hanno il significato che gli si vuole attribuire: come ti ho detto, conosco personalmente persone che chiamano "zii" alcuni amici di famiglia molto intimi, ad indicare un rapporto più profondo rispetto ad altri amici e/o conoscenti.

Potrà non piacerti, ma è così.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Più che altro una costanza e una perseveranza degne del conte di Montecristo!:eek:
Io lo so che dire questa cosa qui dentro, che è il regno del giorno della marmotta é tipo un'eresia, ma chi ripete un comportamento del cazzo per un periodo indefinito di tempo, magari sfogandosi on-line leggendo o scrivendo invece di apportare cambiamenti migliorativi alla propria vita reale è uno che andrebbe indagato, mica lodato per la perseveranza.
La perseveranza è una virtù. È continuare verso un obiettivo. passare 22 anni a chiudersi dentro scatole sempre più piccole come i forum o i rimpianti vuol dire essere psicologicamente fragili, non forti. Chissà se @ipazia passa da ste parti. Zia Ipa, sei ci sei batti un polpo! :LOL:
 

JON

Utente di lunga data
Io lo so che dire questa cosa qui dentro, che è il regno del giorno della marmotta È tipo un'eresia. Ma chi ripete un comportamento del cazzo per un periodo indefinito di tempo, magari sfogandosi on-line leggendo o scrivendo invece di apportare cambiamenti migliorativi alla propria vita reale è uno che andrebbe indagato
A volte è così, ed è patologico.
Qui è diverso. Lei non contemplava minimamente la separazione dal marito, nonostante la deviazione aveva sempre ben chiaro quale fosse il loro destino. Senonché il marito la scopre e, dopo il normale tentennamento a caldo, la sega senza mezzi termini puntando al divorzio senza rancore ed attriti. In quel momento lei si è risvegliata bruscamente da un sonno trovando una vita diversa che non avrebbe voluto.

Con queste premesse è iniziata una vita diversa per entrambi. Mentre per lui la si può definire nuova, lo stesso non si può dire per lei. Il problema per lei, secondo me, è stato quello di rimanere in rapporto con lui, che è diverso dal rimanere in buoni rapporti. Seppur solo perifericamente, la vita di Valentina è sempre stata confinante con quella del marito. Ho ragione di pensare che in modo del tutto inconscio tutto questo lei l'abbia voluto, se così fosse per me è del tutto comprensibile. Sbagliato e plausibile allo stesso tempo, fatto sta che lei mai avrebbe voluto perdere la sua famiglia e se ora prova una nostalgia profonda è perché non se ne è mai distaccata.
 

valentina.65

Utente di lunga data
No, non funzionerebbe.
Stai contemplando con rimpianto i tuoi fallimenti.
Guarda altrove, appena puoi.
Ne sono consapevole che non possa funzionare .
A volte è così, ed è patologico.
Qui è diverso. Lei non contemplava minimamente la separazione dal marito, nonostante la deviazione aveva sempre ben chiaro quale fosse il loro destino. Senonché il marito la scopre e, dopo il normale tentennamento a caldo, la sega senza mezzi termini puntando al divorzio senza rancore ed attriti. In quel momento lei si è risvegliata bruscamente da un sonno trovando una vita diversa che non avrebbe voluto.

Con queste premesse è iniziata una vita diversa per entrambi. Mentre per lui la si può definire nuova, lo stesso non si può dire per lei. Il problema per lei, secondo me, è stato quello di rimanere in rapporto con lui, che è diverso dal rimanere in buoni rapporti. Seppur solo perifericamente, la vita di Valentina è sempre stata confinante con quella del marito. Ho ragione di pensare che in modo del tutto inconscio tutto questo lei l'abbia voluto, se così fosse per me è del tutto comprensibile. Sbagliato e plausibile allo stesso tempo, fatto sta che lei mai avrebbe voluto perdere la sua famiglia e se ora prova una nostalgia profonda è perché non se ne è mai distaccata.
Penso che tu abbia detto tutto .
 

JON

Utente di lunga data
Penso che tu abbia detto tutto .
Tu ami ancora tuo marito. Lui anche credo, ma per lui è diverso. Diciamo che di lui si sa poco.

Innestare una menzogna che ti tirasse fuori da questo guaio di una vita sarebbe stata la scelta migliore per tutti. Non lo hai potuto fare, lui in quel momento non era plasmabile. Se avessi potuto, ed oggi saresti qui a raccontare di come hai salvato i tuoi reali desideri e la famiglia, porteresti una testimonianza concreta. Invece sei rimasta in un limbo.

Mi sa che è il caso di operare un'amputazione definitiva e che concluda quella iniziata 20 anni fa tuo malgrado. Non è una soluzione, ma quantomeno ti eviterà di vagare con la mente in luoghi confusi.
 
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