Sfatiamo, per favore, un mitico argomento femminile di altri tempi, cioé che la donna sarebbe stata disponibile (senza mandare segnali espliciti) ed è l'uomo che non si è fatto avanti e la rifiuta, provocando pure offesa in lei (poi, nella realtà, finisce con essere sollievo, ma è un altro discorso).
Nel XXI secolo non è che - in una relazione consolidata - la femmina sia sempre a disposizione del maschio per fargli scaricare la produzione di ormoni (il tutto rientrando nel dovere coniugale). Questo era plausibile fino alla prima metà del secolo scorso. Anche l'uomo da tempo ha assunto un differente approccio, che prevede la partecipazione della partner, in una visione gioiosa e partecipata della sessualità su basi paritarie.
La sessualità di coppia si basa su complicità e codici comportamentali elaborati dai partners che implicano un dialogo (di qualsiasi genere e con le modalità più varie). Quando il dialogo nella coppia cessa o si estingue, anche la sessualità ne subisce gli effetti in negativo.
Una muta disponibilità femminile vale praticamente zero con il partner, salvo per giovani assatanati, che magari ricorrono al chemsex, inteso come surrogato del dialogo da intrecciare per conoscersi, come scorciatoia che evita preliminari, ecc., comprendendosi ormai l'uso delle c.d. droghe dello stupro (GHB, GBL, ecc.).