Nicky
Utente di lunga data
Premesso che non è vero che non ci sia attenzione verso altre situazioni, a me non sembra così cingolare che l'attenzione sia diversa a seconda dei luoghi. Ci interessiamo all'Ucraina, perché è qui, come ci siamo interessati all'ex Yugoslavia, visto che c'erano coinvolgimenti diretti, o all'Iraq.Prendo ad esempio questo, ma tutti i tuoi interventi sono da applausi. Sono totalmente in sintonia.
Mi faccio più di una domanda su tutte queste persone pronte a riempire le piazze o stracciarsi le vesti sul forum per la situazione palestinese, che per carità è assolutamente drammatica, ma sul perché non facciano altrettanto per quanto succede dal 2023 in Sudan , dove le vittime sono tra le 60.000 e le 120.000 , gli sfollati 11 milioni e vi do una notizia , il 50% di questi sfollati sono bambini. Il Darfur per più di un decennio (prima del 2023 ), ha subito combattimenti genocidari ed in questi ultimi due anni a Khartoum sono continuamente bombardati i civili, vengono reclutati bambini, la popolazione è flagellata dalla fame e da stupri di massa. Mai vista nessuna manifestazione di piazza; evidentemente le vite dei bimbi in Sudan valgono meno.
Non ho visto particolare solidarietà a dire il vero nemmeno ai tempi della guerra in Siria, che era si una guerra civile, ma sul campo si sono avvicendati tutti i grandi attori mondiali con varie milizie ed eserciti paramilitari, ma sono morti almeno 250.000 civili, (stime Onu) , altre stime dicono 500.00 morti e 12 milioni di sfollati, un vero e proprio massacro, ma non ho ricordo di nessuna Flotilla, chissà come mai ..eppure la terribile agonia che ha subito Aleppo grida ancora vergogna, andatevi a leggere i numerosi reportage di Quirico.
Come non ho mai visto nessuna solidarietà per le centinaia di donne rapite da Boko Haram e tenute in condizioni disumane, vittime di stupri, costrette a partorire bimbi che verranno cresciuti con i precetti dell'Islam e poi mandati in guerra da piccolissimi..
Tutte le "guerre sono sporche" cit. (Ettore Mo' altro grande inviato di guerra), e sono guidate da interessi che poco hanno a che vedere con le popolazioni che le subiscono, ma sono sempre più sconcertata da come vengano manovrate in Italia dalla comunicazione con complicità di vecchie inimicizie e di movimenti pseudopolitici che ancora hanno l'interesse a movimentare le piazze, ci sono tante strane manovre...
Ma mi meraviglia che non si colga che Israele ha per forza un significato diverso. Israele è stata da noi considerata Europa, gioca le competizioni europee, partecipa all'Eurofestival. Non è un paese altro ed è un paese che ha una potenza simbolica, visto che raccoglie anche l'eredità dell'Olocausto, che nessun altro paese può avere. E' un paese in cui molte persone hanno visto una speranza, un ritorno che fosse un ritorno alla pace.
Così come quei territori, per chi ci è stato, hanno una potenza evocativa enorme; tu cammini e sai che lì ha camminato Gesù, che tu ci creda o no, che fosse o non fosse il figlio di Dio. Lì è cominciato in parte il nostro mondo.
Non comprendo lo stupore nel vedere che vengono mossi sentimenti forti, profondi, in qualche modo diversi di quelli che si provano di fronte ad altre tragedie.