Non abbiamo garanzie

Pincopallino

Utente di lunga data
Su dove, come e quando ce ne andremo da qui.
Nessuno ci ha mai garantito che quanto facciamo o non facciamo ci possa preservare da una fine di un tipo o di un altro tipo.
Le statistiche sono solo statistiche fatte sui grandi numeri.
Ma poi ci sono i piccoli numeri, quelli che ci stanno vicini e che ci fanno paura perché si catapultano in un realta‘ un po’ diversa dalla statistica che ci fa sentire sicuri.
Sicuri senza garanzie.
Come senza garanzie siamo nei confronti dei nostri figli, coniugi, fratelli.
Quando la morte arriva, ti viene a prendere ovunque tu sia.
Puoi barricarti in casa pensando di essere al sicuro.
Al sicuro da niente.
Il fumo fa male, l’alcool anche, i vaccini di qui, l’inquinamento di la, lo smog, il traffico, lo stress e la minkia.
Poi accade qualcosa e rimani lì come un pirla.
Cerchi una spiegazione logica e non la trovi.
Ed il massimo che un medico di sa dire è: eh la vita non è giusta.
E quindi?
Tanto vale bere fumare e fregarsene.
Tanto è ingiusta comunque se questa è la spiegazione, proprio perché non vi sono garanzie di nulla.
 

Nicky

Utente di lunga data
Siamo terribilmente fragili, da ogni punto di vista, e riusciamo a vivere solo dimenticandocene un po'. Ma a volte veniamo travolti dalla realtà di questa fragilità, della finitezza del mondo per noi, ed è difficile accettarlo.
Tentare di controllarlo ci fa solo vivere in una gabbia.
 

gvl

Utente di lunga data
Su dove, come e quando ce ne andremo da qui.
Nessuno ci ha mai garantito che quanto facciamo o non facciamo ci possa preservare da una fine di un tipo o di un altro tipo.
Le statistiche sono solo statistiche fatte sui grandi numeri.
Ma poi ci sono i piccoli numeri, quelli che ci stanno vicini e che ci fanno paura perché si catapultano in un realta‘ un po’ diversa dalla statistica che ci fa sentire sicuri.
Sicuri senza garanzie.
Come senza garanzie siamo nei confronti dei nostri figli, coniugi, fratelli.
Quando la morte arriva, ti viene a prendere ovunque tu sia.
Puoi barricarti in casa pensando di essere al sicuro.
Al sicuro da niente.
Il fumo fa male, l’alcool anche, i vaccini di qui, l’inquinamento di la, lo smog, il traffico, lo stress e la minkia.
Poi accade qualcosa e rimani lì come un pirla.
Cerchi una spiegazione logica e non la trovi.
Ed il massimo che un medico di sa dire è: eh la vita non è giusta.
E quindi?
Tanto vale bere fumare e fregarsene.
Tanto è ingiusta comunque se questa è la spiegazione, proprio perché non vi sono garanzie di nulla.
Molto amaramente su dice che l' unica cosa certa in questo mondo è la morte. Qualcuno dice anche che la vita e la morte non hanno importanza ma è importante quello che c'è in mezzo a queste, come viviamo ed ognuno vive individualmente e da valore a quello che ritiene giusto o gradevole per lui. Mi hai però fatto ricordare la parte finale del testo di una canzone di De Andrè:

cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo in cento l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.

Quindi diamo il massimo secondo il proprio sentire per noi stessi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io penso a Samarcanda.
Ma anche a questo mito.
Secondo la cosmogonia cinese in principio non esisteva nulla nell'universo tranne il vero caos. Tuttavia lo stesso caos si coagulò in un uovo cosmico per diciottomila anni. All'interno di esso i sublimi principi universali dello yin e dello yang si bilanciarono perfettamente e da quell'equilibrio perfetto emerse Pangu. Esso viene raffigurato come un essere gigantesco e primitivo, villoso e dotato di grandi corna (ricordando in questo il dio greco Pan) e vestito di pelli.

Pangu mentre regge nelle mani lo yin e lo yang
Pangu espresse la volontà di creare tutte le cose e prese una pesante ascia e distrusse con un fendente il gigantesco uovo cosmico, creando così la Terra (lo Yin) ed il cielo (lo Yang). Per tenerli separati Pangu si mise tra loro e spinse il cielo verso l'alto, questo processo di separazione durò altri diciottomila anni, così che ogni giorno la terra diventava sempre più bassa ed il cielo andava sempre più verso l'alto, mentre Pangu cresceva in proporzione. In differenti versioni della leggenda Pangu viene aiutato nella separazione tra cielo e terra da quattro bestie mitiche: la tartaruga, il Qilin, la fenice e il dragone.

Trascorsi i diciottomila anni, Pangu si adoperò per terminare il resto della creazione, il suo respiro divenne il vento e le nuvole, la sua voce divenne il tuono, il suo sangue divenne i fiumi, il suo occhio sinistro divenne il sole e quello destro la luna, mentre il resto del suo corpo divennero le montagne e tutta la superficie terrestre.
 
  • Like
Reactions: gvl

gvl

Utente di lunga data
Io penso a Samarcanda.
Ma anche a questo mito.
Secondo la cosmogonia cinese in principio non esisteva nulla nell'universo tranne il vero caos. Tuttavia lo stesso caos si coagulò in un uovo cosmico per diciottomila anni. All'interno di esso i sublimi principi universali dello yin e dello yang si bilanciarono perfettamente e da quell'equilibrio perfetto emerse Pangu. Esso viene raffigurato come un essere gigantesco e primitivo, villoso e dotato di grandi corna (ricordando in questo il dio greco Pan) e vestito di pelli.

Pangu mentre regge nelle mani lo yin e lo yang
Pangu espresse la volontà di creare tutte le cose e prese una pesante ascia e distrusse con un fendente il gigantesco uovo cosmico, creando così la Terra (lo Yin) ed il cielo (lo Yang). Per tenerli separati Pangu si mise tra loro e spinse il cielo verso l'alto, questo processo di separazione durò altri diciottomila anni, così che ogni giorno la terra diventava sempre più bassa ed il cielo andava sempre più verso l'alto, mentre Pangu cresceva in proporzione. In differenti versioni della leggenda Pangu viene aiutato nella separazione tra cielo e terra da quattro bestie mitiche: la tartaruga, il Qilin, la fenice e il dragone.

Trascorsi i diciottomila anni, Pangu si adoperò per terminare il resto della creazione, il suo respiro divenne il vento e le nuvole, la sua voce divenne il tuono, il suo sangue divenne i fiumi, il suo occhio sinistro divenne il sole e quello destro la luna, mentre il resto del suo corpo divennero le montagne e tutta la superficie terrestre.
Non la conoscevo. Bella e suggestiva.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Su dove, come e quando ce ne andremo da qui.
Nessuno ci ha mai garantito che quanto facciamo o non facciamo ci possa preservare da una fine di un tipo o di un altro tipo.
Le statistiche sono solo statistiche fatte sui grandi numeri.
Ma poi ci sono i piccoli numeri, quelli che ci stanno vicini e che ci fanno paura perché si catapultano in un realta‘ un po’ diversa dalla statistica che ci fa sentire sicuri.
Sicuri senza garanzie.
Come senza garanzie siamo nei confronti dei nostri figli, coniugi, fratelli.
Quando la morte arriva, ti viene a prendere ovunque tu sia.
Puoi barricarti in casa pensando di essere al sicuro.
Al sicuro da niente.
Il fumo fa male, l’alcool anche, i vaccini di qui, l’inquinamento di la, lo smog, il traffico, lo stress e la minkia.
Poi accade qualcosa e rimani lì come un pirla.
Cerchi una spiegazione logica e non la trovi.
Ed il massimo che un medico di sa dire è: eh la vita non è giusta.
E quindi?
Tanto vale bere fumare e fregarsene.
Tanto è ingiusta comunque se questa è la spiegazione, proprio perché non vi sono garanzie di nulla.
La vita non è giusta, dicono, ma il punto è che non è neanche ingiusta, è semplicemente indifferente. E quindi? Quindi niente. Ti fai un caffè, ti godi quel tramonto, abbracci tuo figlio, non perché ti salverà, ma perché è l’unica cosa che adesso ha senso. Il resto sono chiacchiere, statistiche, e la minkia.
 

ivanl

Utente di lunga data
La vita non è giusta, dicono, ma il punto è che non è neanche ingiusta, è semplicemente indifferente. E quindi? Quindi niente. Ti fai un caffè, ti godi quel tramonto, abbracci tuo figlio, non perché ti salverà, ma perché è l’unica cosa che adesso ha senso. Il resto sono chiacchiere, statistiche, e la minkia.
perfetto e verissimo
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
No non abbiamo garanzie
Assolutamente
Il mondo è ingiusto
Come è ingiusto che una madre debba seppellire un figlio perché una puttana ubriaca l' ha centrato mentre era in sella alla sua moto nuova che sognava da una vita
Però...la vita continua...
Il dolore...il senso d abbandono resteranno sempre...
Mancherà sempre ormai una parte al ns corpo
Che non ci rimarrà più nessuno
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non la conoscevo. Bella e suggestiva.
Ovviamente parla del demiurgo, ma anche noi, morendo siamo “polvere alla polvere”. Può essere agghiacciante o consolatorio.
Da ragazzina ho letto libri di teologia divulgativa che mi hanno dato questo pensiero.
 
  • Like
Reactions: gvl

Gaia

Utente di lunga data
Siamo fragili, ma ci sentiamo onnipotenti. Pensiamo e diciamo sempre ‘domani’ ma domani non esiste se non nelle nostre speranze.
Io la sera cerco di elencare le cose per cui sono grata e le cose che mi hanno reso grata nella giornata appena trascorsa.
Lo faccio perché ogni giorno voglio poter dire che se morissi oggi, a parte l’incazzatura, ho vissuto pienamente ogni giorno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Siamo fragili, ma ci sentiamo onnipotenti. Pensiamo e diciamo sempre ‘domani’ ma domani non esiste se non nelle nostre speranze.
Io la sera cerco di elencare le cose per cui sono grata e le cose che mi hanno reso grata nella giornata appena trascorsa.
Lo faccio perché ogni giorno voglio poter dire che se morissi oggi, a parte l’incazzatura, ho vissuto pienamente ogni giorno.
Io cerco semmai di ricordarmi il poco che ho dato per cui altri sono grati a me.
Tipo, come nel mito di Pingu, ciò che può essere vita.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ovviamente parla del demiurgo, ma anche noi, morendo siamo “polvere alla polvere”. Può essere agghiacciante o consolatorio.
Da ragazzina ho letto libri di teologia divulgativa che mi hanno dato questo pensiero.
Per me assolutamente consolatorio (non per chi resta ovviamente). Paradossalmente, è proprio credere nell'"anima" e nell' "al di là", magari con un meccanismo premi/punizioni eterne tipo inferno e paradiso che rende agghiacciante l'idea della fine.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me assolutamente consolatorio (non per chi resta ovviamente). Paradossalmente, è proprio credere nell'"anima" e nell' "al di là", magari con un meccanismo premi/punizioni eterne tipo inferno e paradiso che rende agghiacciante l'idea della fine.
Dipende da cosa fa stare meglio.
Ma dipende anche da cosa è funzionale al sistema.
Quando si inizia a insegnare Storia, i bambini (nella loro ingenua ignoranza del presente che vivono) si chiedono perché i sudditi, alla base della piramide sociale e di potere, non si ribellassero. Io credo che la prima risposta adeguata sia “perché credevano davvero che gli altri meritassero di più e che il faraone o il re davvero fosse divino”.
Non come ora…
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma di quello saranno grati gli altri.
Però ognuno fa come crede.
Figurati se contesto ciò che fa stare bene te.
Ho mostrato, dicendo di me, che si può avere una prospettiva opposta.
 

Gaia

Utente di lunga data
Figurati se contesto ciò che fa stare bene te.
Ho mostrato, dicendo di me, che si può avere una prospettiva opposta.
Si infatti lo avevo compreso. E non lo avevo preso come contestazione. Ne la mia era una contestazione. Infatti la mia ultima frase voleva significare quello
 

Gaia

Utente di lunga data
Comunque questi ultimi due anni per me sono stati molto duri a livello emotivo. Non avevo chissà che problemi. Stavano tutti nella mia testa.
Non so come è non so perché ma sono circa due mesi che mi sento di nuovo leggera.
Ecco, questo per dire che ogni stato d’animo va vissuto e abbracciato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque questi ultimi due anni per me sono stati molto duri a livello emotivo. Non avevo chissà che problemi. Stavano tutti nella mia testa.
Non so come è non so perché ma sono circa due mesi che mi sento di nuovo leggera.
Ecco, questo per dire che ogni stato d’animo va vissuto e abbracciato.
Forse parentesi non funzionava bene.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Parentesi c’entra poco. E’ stato un catalizzatore questo si. Però io sono arrivata a parentesi in un momento strano mio. Il punto ero io e non parentesi.
Infatti ho scritto che non compensava, come speravi.
 
Top