Ti sei già descritta da sola ed il tuo “attacco” nei miei confronti è sintomatico.
Ma sono io che ti chiedo chi pensi sia io visto che trai conclusioni su di me da cose di cui non ho parlato minimamente.
Quando ho parlato della famosa “zoccola” che tanto ha creato in te motivo di polemica, mi riferivo in particolare quella di mio marito: la conosco bene e parlo con cognizione di causa quando descrivo il suo modo di agire.
Non mi sono permessa di giudicare te o altro mentre tu lo hai fatto senza sapere chi sono nel mio privato. Nella mia vita privata e segreta potrei anche essere una Mistress senza che tu lo debba necessariamente sapere... in quel caso decido io chi tenere al guinzaglio e come sottometterlo.
Io parlo del tradimento di mio marito e della tipa con la quale ha perpetrato tutto questo. Quello che sono io in realtà, non deve interessare a nessun’altro se non a me stessa...
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Eccoti
E ci sono anche i dentini
Bene. Ti servono.
Ma non è con me che quei dentini ti servono. E' con tuo marito.
Vedi nike...tu hai colto esattamente le cose che ti fanno soffrire in quello che ho scritto.
E il giudizio che leggi in me, viene da te.
Ti sei sentita giudicata quando ho parlato dei bisogni che tuo marito non ti ha espresso.
E quando ho aggiunto che d'altro canto, se di quei bisogni non hai considerazione e desiderio, mi pare pure ovvio che o se li tenesse per sè oppure trovasse una che glieli potesse soddisfare.
L'altra cosa per cui ti sei sentita giudicata è il disprezzo.
Disprezzo tuo, sia per la zoccola che ha accolto i desideri di tuo marito, manipolandoli, sia per i bisogni stessi, che non corrispondono al tuo ideale di marito perfetto che credevi di avere a fianco.
Sei tu che giudichi te stessa.
Io lo so che ti ho toccato dentro, e l'ho fatto apposta. Usando l'etichetta "zoccola" perchè è esattamente lì che sei fragile.
E infatti sei saltata sulla sedia.
Perchè detto sinceramente trovo triste vedere una donna che, soffrendo, si sta facendo raccontare cazzate così eclatanti come quelle che ti racconta tuo marito evitando il dubbio che la questione sia ben più profonda di come te la vende. Ed evitandolo mettendo in dubbio se stessa.
Poi, d'altro canto, è tuo marito.
E sei tu che ci devi dormire la notte insieme.
Un uomo che mi raccontasse le cagate che dici lui ti racconta, prima di essere compreso, rimpiangerebbe il giorno in cui mi ha conosciuta.
Poi dovrebbe venire strisciando a chiedermi perdono per aver provato a prendermi per il culo.
E poi avrebbe da pedalare anche solo per provare ad alzare gli occhi su di me.
E mica perchè si è trombato una zoccola.
Ma perchè, esattamente con quelle cazzate che racconta, mi avrebbe implicitamente detto di considerarmi una sorta di rincoglionita buona solo a far da mangiare e tenere in ordine la casa in cui lui si porta l'altra, che io fra l'altro giudico zoccola. Giudizio su cui lui gioca per dare maggiore potere a quel che ti racconta.
E se una trombata posso anche prendere in considerazione di lasciarla correre, il tentare di manipolarmi usando contro di me, fra l'altro, il mio affetto e la mia fiducia in quello che lui mi ha mostrato di sè...col cazzo che lo lascio correre. Corre lui. E veloce anche.
Di mio, cara @
Nike, se il mio uomo se ne uscisse con un "ho sempre guardato le altre donne" e non me lo avesse mai detto...la prima domanda che mi farei sarebbe "perchè non me l'ha mai detto?" e l'altra domanda sarebbe a lui "che cazzo aspettavi a dirmelo tesoro luce dei miei occhi?"
Perchè quella affermazione di tuo marito, dopo 20 anni di matrimonio, parla di solitudine dell'intimità. Di entrambi. Solo che lui lo sapeva e tu no. A quanto scrivi.
Se tu fossi mistress...va bene che sono giochi di ruolo e pure mia nonna in carriola è miss se lo schiavo decide che lei lo è...ma almeno un po' di presenza a chi si ha davanti ci vuole pure nei giochi di ruolo che toccano la superficie. Presenza reciproca.
Poi, se quello che hai scritto non corrisponde a ciò che è poco conta, ma quello che scrivi io leggo.
E con attenzione.
