Sono semplicemente sincera, non mi nascondo dietro scuse...
Sono così, farò schifo, ma è così che sono...
Non credo di essere nè la prima nè l'ultima a trovarmi in questa situazione, e se a volte sdrammatizzo non vuol dire che la sera, prima di dormire, non ci pensi al male che posso fare....
Il punto della questione, che secondo non realizzi bene, è che il male l'hai già fatto.
Raccontandoti che fosse un bene.
E guarda che dal mio punto di vista non è la scopata in sè ad essere il male.
E l'esserti raccontata che fosse uno sfizio. E non un tuo bisogno di prendere aria da una situazione che ti stava diventando insostenibile e ti faceva desiderare la fuga. Amiche o scopate io lo trovo veramente relativo.
Il succo è che non eri più con il tuo convivente. E volevi allontanartene il più possibile.
tu hai paura delle conseguenze.
E ne hai paura semplicemente perchè non ti sei assunta la responsabilità di fare un male sapendo che era un male.
Adesso ti ritrovi a dover gestire il fatto che quella che immaginavi di essere non sei.
E ti dibatti nei sensi di colpa, che usi, ed è questa la funzione dei sensi di colpa, per permanere in una situazione in cui non ti riconosci.
Questo tipo adesso come adesso sta diventando un alibi per non prendere posizione per te stessa nella tua vita.
Quindi ti metti a dover usare energia per tenertelo lontano. Per dire.
O ti metti a cercare che il tuo convivente abbia a sua volta interesse per altre che non sei tu.
Il punto non è lo stronzo (non vedo stronzaggine in lui, io...se non un volerti trombare a tempo determinato. dichiarata fra l'altro. Quindi tutto fuorchè stronzo), e il punto non è neanche il tuo convivente...a cui sì, concordo con Tullio, stai "rubando" tempo.
E gli rubi il tempo perchè anzichè metterti ad ascoltarti e a sentire se vuoi condividere con lui il tuo modo di stare bene e di stare male senza nasconderti, sei qui che ti sei data la missione di rimediare.
Non si rimedia al male. Il male è un dato di fatto. Accetta di averlo fatto.
E pensa a come stare bene. Tu.