Notte prima degli esami

danny

Utente di lunga data
Far lavorare la gente in nero oltre ad essere eticamente scorretto è anche da imbecilli.
I rischi di una vertenza o più vertenze o di un controllo sono sempre presenti.
Non mi sognerei mai di far lavorare qualcuno in nero.
Ho lavorato in nero tanti anni fa, mia moglie lavora mezza in nero, le ditte qua attorno vedono tanta manodopera in nero, nei cantieri metà sono in nero, badanti, donne delle pulizie, tutti in nero.
Tutti poveracci comunque.
Abbiamo lo.spaccio, il capolarato, la prostituzione, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il riciclaggio, tutte attività diffuse e in nero.
Pure gli affitti sono in nero.
Gli immigrati fanno soldi subaffittando l'appartamento in nero.
Tutti tirano a campare.
Ma se mi faccio un taglio di capelli per dieci euro, va a vantaggio mio, no?

Qui si sta a galla così, e anche peggio.
Mica siamo in Svizzera.
Ci sono tante realtà.
 
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hammer

Utente di lunga data
Ho lavorato in nero tanti anni fa, mia moglie lavora mezza in nero, le ditte qua attorno vedono tanta manodopera in nero, nei cantieri metà sono in nero, badanti, donne delle pulizie, tutti in nero.
Tutti poveracci comunque.
Abbiamo lo.spaccio, il capolarato, la prostituzione, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il riciclaggio, tutte attività diffuse e in nero.
Pure gli affitti sono in nero.
Gli immigrati fanno soldi subaffittando l'appartamento in nero.
Tutti tirano a campare.
Ma se mi faccio un taglio di capelli per dieci euro, va a vantaggio mio, no?

Qui si sta a galla così, e anche peggio.
Mica siamo in Svizzera.
Ci sono tante realtà.
Naturale. Pensa solo che per fare arrivare 2000 euro netti in tasca al dipendente bisogna, tra contributi e tasse, cacciarne fuori 3500.
In queste condizioni è ovvio che il nero diventi normalità, abitudine.
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
E poi....cosa paghiamo tanto di tasse a fare?
Non bastano nemmeno. Ogni anno dobbiamo rifinanziare il bilancio.
In più pagare gli interessi sul debito
Il bonus 110 comunque ci è costato di più degli interessi.
Il bilancio è disponibile on line.
Nessuno ci capisce un cazzo ma tutti fanno finta di comprenderlo.
Gran parte dei servizi scadenti di cui ci si lamenta sono a carico dei Comuni, che hanno visto importanti tagli negli ultimi anni, e pertanto sono stati costretti a tagliare servizi. Oppure delle Regioni.
Servizi che sono quelli più visibili al cittadino.

In carico ai comuni spettano scuole, asilo nido, polizia locale, strade, servizi sociali, anagrafe, ambiente, sicurezza, attività sportive, sostegni alle imprese, bandi, formazione lavoro, manutenzione verde e raccolta rifiuti etc.
Praticamente tutto quello di cui avete bisogno nel quotidiano è in carico ai Comuni. La Sanità è invece sia regionale che comunale.

Ogni anno vengono effettuati da parte dello Stato tagli ulteriori ai trasferimenti verso i Comuni che rendono difficile il bilancio e quindi la gestione dei servizi al cittadino.
Questo sull'accantonamento non spendibile (ovvero i soldi sono a bilancio ma non possono essere spesi), abrogazione dei fondi etc.
La stessa IMU ha una forma di distribuzione diversa rispetto alla passata ICI.
In sintesi i Comuni sono, anche se non viene detto esplicitamente, nella merda e non riescono più a garantire gli adeguati servizi che il cittadino si aspetta a fronte di una tassazione complessiva tra tributi, imposte accise etc tra le più alte d'Europa.


Fortunatamente abbiamo il volontariato.
Pompieri, o meglio vigili del fuoco, associazioni di pulizia del territorio, ambulanze, servizi ospedalieri etc.
Molti dei problemi dei figli degli stranieri in carico agli assistenti sociali li risolvono le famiglie affidatarie. Non poche.
Insomma, molti dei servizi di cui ancora godiamo sono merito di lavoro gratuito fornito gentilmente dai migliori cittadini.

Il problema però è soprattutto questo.
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hammer

Utente di lunga data
Nn farti problemi.

Ha già detto tutto @danny in modo impeccabile, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti disorganizzativi ed economici del sistema.

Mi permetto solo di aggiungere un dato significativo: circa il 2,1% della popolazione italiana vive direttamente o indirettamente di politica, considerando non solo i politici in senso stretto, ma anche funzionari, dipendenti di partiti, sindacalisti e relativi familiari. Parliamo di circa 1.230.500 persone.

Una massa che, per peso e privilegi, ricorda da vicino ciò che la nobiltà rappresentava nella Francia pre-rivoluzionaria.

A rendere il quadro ancora più inquietante è la constatazione che questa fascia raccoglie, in media, alcuni tra i livelli più bassi di istruzione e ridotto quoziente intellettivo, della popolazione italiana. In parole povere facciamo comandare gli scemi del villaggio.

Non a caso, è sempre più diffusa l’idea che la laurea "non serva a nulla", un'opinione abilmente alimentata da chi ha tutto l’interesse a mantenere un popolo ignorante, manipolabile, e incapace di autodeterminarsi.
Il tutto testimoniato dai livelli di analfabetismo funzionale che in Italia raggiungono livelli record.

La nuova servitù della gleba non si fonda più sul vincolo alla terra, ma sull’asservimento culturale ed economico.
Stiamo assistendo a un processo di ritorno al passato, mascherato da progresso: si parte dall’eliminazione del contante, si passa alla limitazione della mobilità individuale (no-euro5), per arrivare alla progressiva sottrazione della proprietà privata con l'adeguamento forzato alle normative euro-verdi.

Il tutto viene giustificato da una retorica “green” e dalla narrativa della cosiddetta decrescita felice che una massa di sottosviluppati sta cercando di imporre ad un intero continente.

Un capolavoro di ingegneria sociale, cui ci sarebbero da aggiungere le politiche di inclusione incondizionata e l'apertura all'immigrazione senza limiti, il tutto sempre finalizzato alla creazione di un nuovo sottoproletariato funzionale alla creazione di nuove servitù.

Ecco perché, se davvero vogliamo affrontare i problemi strutturali del Paese, dobbiamo partire proprio da qui: da questi numeri e da questa realtà ormai difficilmente ignorabile.

La crescita in tutta Europa di movimenti di estrema desta e partiti neonazisti è la diretta conseguenza di quanto sopra.
La "Storia" si ripete sempre.
 

ologramma

Utente di lunga data
Qui a Cinisello, le retate le fanno solo con gli onesti.
Almeno non hanno da compilare verbali e multe, ora sti coglioni devono anche avvertire se iniziano un accertamento ,credo solo per grosse aziende non per esercenti piccoli, ma si può dare una legge a cazzum così
 

white74

Utente di lunga data
Ogni anno aspetto le tracce e penso se sarei in grado di svolgere la prova.
In realtà il più delle volte non saprei come fare.
E poi diciamo che i giovani sono ignoranti! 🤭
Voi ci pensate?
Domani vedremo…
Per come si svolgono adesso, potrei anche darti ragione. Ma non in assoluto.
Per adesso hanno fatto solo gli scritti, sono molto curiosa di sentire l’orale, mi ha chiesto di presenziare.
Adesso utilizzano degli spunti, spesso delle immagini. Fanno vedere al candidato un’immagine e lui deve costruire al momento una sorta di tesina orale, un discorso interdisciplinare partendo dallo spunto offerto.
Le domande secche le propongono in caso non si sia in grado di articolare il discorso in maniera coerente e pertinente. A me questa modalità piace, mi sembra sia più adatta a dimostrare la maturità di un ragazzo piuttosto che il rispondere alle domande con nozioni imparate a memoria.
 

white74

Utente di lunga data
@danny come sono andati gli scritti a tua figlia?
La mia era contenta. Ha scelto la traccia sul Gattopardo e pare che matematica sia andata bene, nonostante fosse tostina.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Per adesso hanno fatto solo gli scritti, sono molto curiosa di sentire l’orale, mi ha chiesto di presenziare.
Adesso utilizzano degli spunti, spesso delle immagini. Fanno vedere al candidato un’immagine e lui deve costruire al momento una sorta di tesina orale, un discorso interdisciplinare partendo dallo spunto offerto.
Le domande secche le propongono in caso non si sia in grado di articolare il discorso in maniera coerente e pertinente. A me questa modalità piace, mi sembra sia più adatta a dimostrare la maturità di un ragazzo piuttosto che il rispondere alle domande con nozioni imparate a memoria.
Sì, lo so come si svolge adesso. Certo, se eseguita nel modo giusto, senza farla preparare da qualcun altro (so che succede anche questo) può far emergere le capacità di organizzare un lavoro in autonomia, collegamenti interdisciplinari, e temi di suo interesse. Tuttavia, io non credo che gli esami precedenti si basassero sul nozionismo. C'era possibilità di spaziare e organizzare un discorso personale senza che fosse imparato a memoria. Quello purtroppo è appannaggio di chi studia a pappagallo, un rischio connesso anche alla tesina multidisciplinare. Non è che una cosa escluda l'altra.
 

ventodelnord

Utente di lunga data
Ho lavorato in nero tanti anni fa, mia moglie lavora mezza in nero, le ditte qua attorno vedono tanta manodopera in nero, nei cantieri metà sono in nero, badanti, donne delle pulizie, tutti in nero.
Tutti poveracci comunque.
Abbiamo lo.spaccio, il capolarato, la prostituzione, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il riciclaggio, tutte attività diffuse e in nero.
Pure gli affitti sono in nero.
Gli immigrati fanno soldi subaffittando l'appartamento in nero.
Tutti tirano a campare.
Ma se mi faccio un taglio di capelli per dieci euro, va a vantaggio mio, no?

Qui si sta a galla così, e anche peggio.
Mica siamo in Svizzera.
Ci sono tante realtà.
Il "nero" è particolarmente diffuso tra quelle popolazioni e territori dove domina l'arroganza per cui tutti pensano di meritare di più, di avere diritto a di più... e quindi se lo prendono, nella connivenza generale, pensando poi che il danno essendo suddiviso tra tutti alla fine scompaia. Invece ritorna indietro come incapacità del sistema sanitario, scolastico, della manutenzione del territorio, dell'assistenza sociale...
 

danny

Utente di lunga data
Il "nero" è particolarmente diffuso tra quelle popolazioni e territori dove domina l'arroganza per cui tutti pensano di meritare di più, di avere diritto a di più... e quindi se lo prendono, nella connivenza generale, pensando poi che il danno essendo suddiviso tra tutti alla fine scompaia. Invece ritorna indietro come incapacità del sistema sanitario, scolastico, della manutenzione del territorio, dell'assistenza sociale...
Il nero nelle imprese che ho citato è conseguenza ora di un mercato al limite della sostenibilità.
Quello che dici tu per quella categoria è vero quando il nero fa da sostegno a una crescita personale e generale, come era fino agli anni 90.
Come un mio conoscente che anni fa fece i milioni (tradotti in euro) con la bancarella del mercato.
Oggi è pura fantascienza.

Il problema fiscale dell'Italia è legato alle grandi imprese, non queste cagate di un mondo che sta morendo. Sono loro la gran parte del gettito che viene a mancare al fisco. Artigiani, imprese individuali, figure fisiche che ho citato rappresentano solo il 12% del totale.

Le grandi imprese hanno ad oggi 822 miliardi di debiti col fisco!!!

In più abbiamo avuto le imprese italiane con sede in Olanda
: ENI, ENEL, EXOR, FCA, FERRARI, HOLDING MFE (MEDIASET), CEMENTIR (Caltagirone), LUXOTTICA, FERRERO, CAMAPARI, TELECOM ITALIA, ILLY, etc.

Poi abbiamo i giochetti delle scatole cinesi, chiamiamoli così.

In più il giro illecito delle mafie, circa 40 miliardi (mafie che investono poi in imprese legali che generano altri profitti).

Eppure, in maniera stravagante, perché i dati ufficiali sono disponibili, si racconta che ad evadere è il morente negozio sotto casa, il residuale bar italiano (da noi ormai solo cinesi), il disperato che lavora in nero per attività insostenibili altrimenti e altre figure professionali marginali. Ovvero il 12% della sola evasione fiscale, dato che non comprende nemmeno quello della elusione. Quel 12% non sposta un cazzo, anzi, crea disagi sociali ulteriori.

Se non recuperiamo i soldi dalle grandi imprese e non facciamo sì che riportino la loro sede in Italia, diventando anche attrattivi per altre multinazionali che pongano la sede fiscale sul nostro territorio, saremo noi a pagare per loro.

Tu dici che c'è questa intenzione?
 
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The Reverend

Utente di lunga data
Il nero nelle imprese che ho citato è conseguenza ora di un mercato al limite della sostenibilità.
Quello che dici tu per quella categoria è vero quando il nero fa da sostegno a una crescita personale e generale, come era fino agli anni 90.
Come un mio conoscente che anni fa fece i milioni (tradotti in euro) con la bancarella del mercato.
Oggi è pura fantascienza.

Il problema fiscale dell'Italia è legato alle grandi imprese, non queste cagate di un mondo che sta morendo. Sono loro la gran parte del gettito che viene a mancare al fisco. Artigiani, imprese individuali, figure fisiche che ho citato rappresentano solo il 12% del totale.

Le grandi imprese hanno ad oggi 822 miliardi di debiti col fisco!!!

In più abbiamo avuto le imprese italiane con sede in Olanda
: ENI, ENEL, EXOR, FCA, FERRARI, HOLDING MFE (MEDIASET), CEMENTIR (Caltagirone), LUXOTTICA, FERRERO, CAMAPARI, TELECOM ITALIA, ILLY, etc.

Eppure, in maniera stravagante, perché i dati ufficiali sono disponibili, si racconta che ad evadere è il morente negozio sotto casa, il residuale bar italiano (da noi ormai solo cinesi), il disperato che lavora in nero per attività insostenibili altrimenti. Ovvero il 12% della sola evasione, che non è elusione in ogni caso.
Fa comodo creare la guerra tra poveri 😉
 

danny

Utente di lunga data
Fa comodo creare la guerra tra poveri 😉
Esattamente.
Siamo vittime di una propaganda che ci spiega che si risolve il tutto pagando col bancomat anche il caffè al bar.
Cioè ci fanno guardare dove fa loro più comodo e dove non diamo fastidio.
Abbiamo perso nel frattempo molto più del 20% in pochi anni dell'indice della Borsa Italiana solo per i trasferimenti di sede di aziende italiane in Olanda senza nemmeno accorgersene.
 

ologramma

Utente di lunga data
Esattamente.
Siamo vittime di una propaganda che ci spiega che si risolve il tutto pagando col bancomat anche il caffè al bar.
Cioè ci fanno guardare dove fa loro più comodo e dove non diamo fastidio.
Abbiamo perso nel frattempo molto più del 20% in pochi anni dell'indice della Borsa Italiana solo per i trasferimenti di sede di aziende italiane in Olanda senza nemmeno accorgersene.
Dopo la visita in Inghilterra dove tutto è controllato pagando con il bancomat ,forse è una svolta sui lavori in nero .
Non so se gira contante forse qualcosa o più di qualcosa si ,ma evitando il denaro si può tutto debellare non faccio esempi ma confido nella tua analisi.
Non mettiamo la scusa ripetuta degli anziani poveretti incapaci e dementi nell'usare le carte ,forse qualcuno non motivato c'è.
Vorrei vederli i nostri politici all'estero come pagano
 

Nicky

Utente di lunga data
Il "nero" è particolarmente diffuso tra quelle popolazioni e territori dove domina l'arroganza per cui tutti pensano di meritare di più, di avere diritto a di più... e quindi se lo prendono, nella connivenza generale, pensando poi che il danno essendo suddiviso tra tutti alla fine scompaia. Invece ritorna indietro come incapacità del sistema sanitario, scolastico, della manutenzione del territorio, dell'assistenza sociale...
Io sono una partita Iva e mi sono sempre rifiutata di fare nero, perché penso che o questo lavoro mi permette di vivere, pagando le tasse, o non è un lavoro da fare.
Detto questo abbiamo un sistema fiscale delirante e un immenso problema con tutto un mondo di enormi corporation che sfugge alla tassazione ovunque e non produce e distribuisce ricchezza.
 
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