Nozze

hammer

Utente di lunga data
Se G. mi dicesse una cosa del genere...mi vedrei costretta a lasciarlo seduta stante.
Mi offenderebbe da morire che G. considerasse indifferente la forma in cui mi offre il suo desiderio.

A tua moglie piace questo tuo pensiero?

Direi che se una/uno è ateo e l'altra/o è credente sia parecchio difficile trovare una posizione condivisa.
Che decisione condivisa vedresti possibile?

Vuoi dire che avrei dovuto lasciare la mia compagna solo perché io sono agnostico e lei cattolica?

È proprio il mio essere agnostico che mi permette di considerare con superiorità irrilevanti questioni come il rito con cui si celebra un matrimonio.

Per me, la cosa più importante in una relazione, sia essa un matrimonio o un'unione, risiede in questa promessa:

"Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita."

Per scambiarsi una promessa così profonda non servirebbe alcun rito; basterebbe un semplice bacio.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Se G. mi dicesse una cosa del genere...mi vedrei costretta a lasciarlo seduta stante.
Mi offenderebbe da morire che G. considerasse indifferente la forma in cui mi offre il suo desiderio.

A tua moglie piace questo tuo pensiero?

Direi che se una/uno è ateo e l'altra/o è credente sia parecchio difficile trovare una posizione condivisa.
Che decisione condivisa vedresti possibile?
Però se G. ti dicesse una cosa del genere prima di lasciarlo dovresti chiederti come hai fatto a non accorgerti prima che considera indifferente la forma in cui ti offre il suo desiderio, no?
 

hammer

Utente di lunga data
Se G. mi dicesse una cosa del genere...mi vedrei costretta a lasciarlo seduta stante.
Mi offenderebbe da morire che G. considerasse indifferente la forma in cui mi offre il suo desiderio.

A tua moglie piace questo tuo pensiero?

Direi che se una/uno è ateo e l'altra/o è credente sia parecchio difficile trovare una posizione condivisa.
Che decisione condivisa vedresti possibile?
Scusa avevo eluso la domanda.

Con mia moglie non abbiamo mai approfondito la cosa, non ritenendola importante.

Essere agnostici non è la stessa cosa che essere atei.

Non ho quindi idea di come si possa condividere una decisione simile.

Io, all'epoca, ho scelto di far felice mia moglie.

E non mi è costato nulla.
 
Ultima modifica:

Nicky

Utente di lunga data
Cioè? Esempio lei credente va in chiesa da sola col prete e lui ateo intanto aspetta fuori? Poi tutti in Comune o solo lui?
No, si basa sul fatto che tu, ateo o comunque non credente , sia comunque disposto ad accettare la fede della persona che sposi e, quindi, a sposarti davanti al celebrante. Ma non devi fare la comunione e confessione, né accettare altri impegni se non quelli matrimoniali.
Ne abbiamo parlato al sacerdote e fatto un colloquio specifico.
Puoi sposare anche una persona di fede diversa, ma su quello non so dirti bene come funziona.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Vuoi dire che avrei dovuto lasciare la mia compagna solo perché io sono agnostico e lei cattolica?

È proprio il mio essere agnostico che mi permette di considerare con superiorità irrilevanti questioni come il rito con cui si celebra un matrimonio.

Per me, la cosa più importante in una relazione, sia essa un matrimonio o un'unione, risiede in questa promessa:

"Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita."

Per scambiarsi una promessa così profonda non servirebbe alcun rito; basterebbe un semplice bacio.
Non intendo dire altro che non scrivo, è un mio impegno :)
Chiedevo che condivisione vedi possibile.

Il rito è una manifestazione.
Ma il punto non è il rito in sè, il punto è il percorso che porta a quel rito e di cui il rito non è altro che una sintesi.

Se lei è cattolica, credente e per lei è una cosa importante e rilevante, il considerarla irrilevante è togliere una rilevanza che lei offre.

E, al di là del rito, è condividere un percorso di vita con visioni del mondo tanto lontane.
Fra l'altro, "considerare con superiorità irrilevanti questioni" è una affermazione che potrebbe essere fastidiosa.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Però se G. ti dicesse una cosa del genere prima di lasciarlo dovresti chiederti come hai fatto a non accorgerti prima che considera indifferente la forma in cui ti offre il suo desiderio, no?
Sì...penso che almeno due domandine me le farei.
La prima sarebbe "ma dove cazzo sei stata imbecille?" :D

Ad oggi il problema non si pone, quindi non me lo pongo :)
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
No, si basa sul fatto che tu, ateo o comunque non credente , sia comunque disposto ad accettare la fede della persona che sposi e, quindi, a sposarti davanti al celebrante. Ma non devi fare la comunione e confessione, né accettare altri impegni se non quelli matrimoniali.
Ne abbiamo parlato al sacerdote e fatto un colloquio specifico.
Puoi sposare anche una persona di fede diversa, ma su quello non so dirti bene come funziona.
Strano che un prete accetti o addirittura proponga una cosa così. Mi sembra un compromesso accettabile. Io ad esempio non andai in chiesa perchè non essendo credente mi sembrava irrispettoso e poco serio verso la chiesa e chi, contento lui, ci crede, una pagliacciata insomma, mentre il matrimonio per me è una cosa seria
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Scusa avevo eluso la domanda.

Con mia moglie non abbiamo mai approfondito la cosa, non ritenendola importante.

Essere agnostici non è la stessa cosa che essere atei.

Non ho quindi idea di come si possa condividere una decisione simile.

Io, all'epoca, ho scelto di far felice mia moglie.

E non mi è costato nulla.
No, si basa sul fatto che tu, ateo o comunque non credente , sia comunque disposto ad accettare la fede della persona che sposi e, quindi, a sposarti davanti al celebrante. Ma non devi fare la comunione e confessione, né accettare altri impegni se non quelli matrimoniali.
Ne abbiamo parlato al sacerdote e fatto un colloquio specifico.
Puoi sposare anche una persona di fede diversa, ma su quello non so dirti bene come funziona.
Il punto della mia domanda non è il rito.
Quanto la conciliabilità di posizioni che implicano una visione del mondo e di se stessi così profondamente diverse.

Avere fede in un dio particolare non è robetta.
Come non avere fede.

E non si accomoda ogni cosa con "lo/la faccio felice".

Anche perchè, a me sembra tipo comprare la caramella al bimbo che fa i capriccetti.

Ecco perchè mi offenderei.

E vale per tutto eh.

Fra l'altro...sta minchia...questa cosa del fare felici....a me non mi fa felice nessuno se non io.
E il confine con la compiacenza è sottilissimo.
La compiacenza fa scattare il mio istinto sadico.
 

Nicky

Utente di lunga data
Strano che un prete accetti o addirittura proponga una cosa così. Mi sembra un compromesso accettabile. Io ad esempio non andai in chiesa perchè non essendo credente mi sembrava irrispettoso e poco serio verso la chiesa e chi, contento lui, ci crede, una pagliacciata insomma, mentre il matrimonio per me è una cosa seria
E' previsto dall'ordinamento canonico.
Trovo, comunque, che il tuo atteggiamento sia stato serio; ti sei posto il problema e questo è un segno di rispetto. Io ho comunque assunto degli impegni, che una persona atea potrebbe non accettare, non esprimendo disponibilità neppure al rito misto. Ma, in quel caso, ci sarebbe stato proprio un problema di compatibilità nel vivere insieme.
Poi, va beh, è andata come va, perché io sono la persona che sono, ma le premesse erano serie anche da parte mia.
 

Nicky

Utente di lunga data
Il punto della mia domanda non è il rito.
Quanto la conciliabilità di posizioni che implicano una visione del mondo e di se stessi così profondamente diverse.

Avere fede in un dio particolare non è robetta.
Come non avere fede.

E non si accomoda ogni cosa con "lo/la faccio felice".

Anche perchè, a me sembra tipo comprare la caramella al bimbo che fa i capriccetti.

Ecco perchè mi offenderei.

E vale per tutto eh.

Fra l'altro...sta minchia...questa cosa del fare felici....a me non mi fa felice nessuno se non io.
E il confine con la compiacenza è sottilissimo.
La compiacenza fa scattare il mio istinto sadico.
Lo capisco, ho dato a Parmaletale una risposta più completa.
Sul fare felici, a volte puà essere come dici tu, ma, personalmente, mi capita spesso che mi faccia felice ciò che gli altri fanno per me, non è sempre compiacenza.
 

hammer

Utente di lunga data
Se lei è cattolica, credente e per lei è una cosa importante e rilevante, il considerarla irrilevante è togliere una rilevanza che lei offre.
E' irrilevante per me. Ma rispetto comunque i valori in cui lei crede.

E, al di là del rito, è condividere un percorso di vita con visioni del mondo tanto lontane.
La mia etica non ha nulla da invidiare all'etica cattolica. Lo dimostra anche il fatto che stiamo insieme da quarant'anni.

Fra l'altro, "considerare con superiorità irrilevanti questioni" è una affermazione che potrebbe essere fastidiosa.
Hai ragione il termine "superiorità" è fastidioso. Cancelliamolo. Mi è scappato perché tendenzialmente sono portato a considerare le religioni poco più che superstizioni.

Mi dispiace comunque che mi avresti lasciato all’istante se avessi scoperto questa cosa. :)
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Be se inviti al matrimonio chi ti sta sul culo sei quantomeno scema
… vuoi non invitare la sorella stronza di mamma, per esempio (dicasi zia) ? O il marito criticone cugino di tuo padre? Che seno’ ne hanno a male se inviti tutti tranne loro? E dato che pagano i tuoi.. (giusto per fare un esempio)…
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
… vuoi non invitare la sorella stronza di mamma, per esempio (dicasi zia) ? O il marito criticone cugino di tuo padre? Che seno’ ne hanno a male se inviti tutti tranne loro? E dato che pagano i tuoi.. (giusto per fare un esempio)…
Non so. Io avevo 120 invitati. Tutti voluti. E ne ho dovuti scartare alcuni a malincuore
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Anche quel modo di affrontare la cosa è una dimostrazione.

Non ci vedo niente di male, alla fine quel giorno è l'affermazione di un intento comune.

L'importante è l'affermazione di un intento comune.

Penso che sia questo il nucleo alla fine.

No?
Secondo me è scegliere di fare cio’ che piace e non quello che gli altri si aspetterebbero o che consenta di mettersi in mostra .
Poi.. per carita’, c’e’ chi non vede l’ora di mostrare a tutti che ha speso 10 mila euro per i fiori e arrivare sfinito a fine serata .col giro infinito ai tavoli. A volte chi orgnizza e sceglue e’ chi paga (genitori).
Consideriamo poi che in alcune zone d’italia agli ospiti si chiede la busta con i soldi (che devono essere superiori alla spesa..).. maggior numero di ospiti = mark up da mettere da parte… Alla faccia della poesia..
 
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